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Earth whales
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Inserito il - 10 giugno 2012 : 14:42:07 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia


I Macrouridae sono una famiglia di pesci di mare appartenenti all'ordine Gadiformes. Sono genericamente noti come pesci topo in italiano e grenadiers in inglese. Questi pesci si incontrano in tutti i mari e oceani, in climi freddi, temperati e tropicali. Nel mar Mediterraneo sono presenti almeno 6 specie. A questa famiglia appartengono alcuni tra i più comuni e caratteristici pesci abissali, sono stati rinvenuti a profondità superiori ai 7000 metri. Popolano fondi fangosi. Il nome di pesci topo tradisce una delle principali caratteristiche di questi pesci: la coda molto lunga e sottile priva di pinna caudale all'estremità. Il corpo si ingrossa nella parte anteriore (dove alcune specie hanno una "gobba" prominente) e la testa è grande. In quasi tutte le specie la bocca si apre verso l basso; è presente un corto barbiglio sulla mandibola. In molte specie l'occhio è grande o molto grande. Di solito il muso è prominente ed in alcune specie forma un rostro molto allungato. Le pinne dorsali sono due, la prima breve ed alta e la seconda assai lunga che giunge all'estremo del corpo, così come la pinna anale che è unica. Le pinne pettorali sono inserite in corrispondenza o più indietro rispetto alle pinne ventrali. La vescica natatoria in alcune specie è modificata per emettere suoni. Può essere presente un fotoforo ventrale. Di solito non raggiungono grandi dimensioni. Si cibano di invertebrati bentonici e di piccoli pesci. Il cibo viene ricercato smuovendo il sedimento con il rostro e localizzando gli organismi con il barbiglio sensorio. La verdesca (Prionace glauca) è un grosso squalo appartenente alla famiglia Carcharhinidae.Lunga fino a 4 metri e pesante fino a 200 kg (anche se solitamente si trovano esemplari più piccoli), la verdesca ha un corpo allungato, idrodinamico, con testa appuntita e muso aguzzo. La bocca è grande, provvista di forti denti triangolari.Le pinne pettorali sono lunghe e strette, le altre pinne corte e appuntite. La coda è formata da due lobi, il superiore è lungo 4 volte l'inferiore. La colorazione è caratteristica: il dorso è blu scuro, i fianchi e la coda sono blu-grigi mentre il ventre e il mento sono bianchi. Questo squalo è diffuso in tutti i mari temperati, tropicali e subtropicali, sia in acque costiere che distanti dalla costa. Effettua migrazioni verso le acque più fredde in estate. Era abbastanza comune nel Mar Mediterraneo, soprattutto in Adriatico, ma sempre molto al largo. Oggi è a rischio di estinzione come quasi tutte le specie di squali. L'accoppiamento è cruento: il maschio morde ripetutamente la femmina. Da alcuni studi sembra che esso non possa portare a termine l'accoppiamento senza questo pericoloso rituale. L'evoluzione ha portato quindi la femmina ad avere sul dorso la pelle spessa 3 volte quella del maschio. La verdesca è vivipara e la gestazione dura tra i 9 e i 12 mesi. Gli esemplari entrano in età riproduttiva a 4-6 anni di vita. La verdesca si nutre di seppie, uccelli marini e pesci, anche di grandi dimensioni, ma soprattutto di pesce azzurro e calamari. A sua volta è predato dallo squalo bianco, dallo squalo mako e soprattutto dall'uomo. Le due specie erano presenti nel Mar Mediterraneo oltre 2 milioni e mezzo di anni fa. Nel primo caso si tratta di un otolite ( un otolite - dal greco oto-, orecchio e lithos, pietra - è una minuscola concrezione di carbonato di calcio inglobato in una matrice gelatinosa, contenuta nell'endolinfa dell'orecchio interno). Gli spostamenti degli otoliti (che sono relativamente pesanti), conseguenti alle modificazioni della posizione della testa e alle accelerazioni lineari, stimolano le cellule ciliate che fanno sinapsi con le terminazioni nervose determinando le sensazioni statiche e di equilibrio. Nei pesci questi piccoli sassolini si trovano anche nel cranio e servono a fornire l'orientamento in base alle cellule sensoriali su cui appoggiano. In base all'accrescimento gli ittiologi riescono a capire l'età e le dimensioni del pesce. Gli otoliti hanno infatti una struttura lamellare concentrica e mostrano una crescita stagionale, paragonabile agli anelli nel tronco degli alberi. Nel secondo caso si tratta di un dente superiore di Verdesca - Prionace Gauca.

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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 10 giugno 2012 : 14:52:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
complimenti simone;
è proprio vero: vedere non è osservare;
una curiosità: i segni dei morsi su quella verdesca sono quelli a cui fai riferimento nel testo (e quindi quella è una femmina), oppure può accedere anche nel corso dell'eccitazione durante una predazione con più animali insieme?

ciao

maurizio
____________________

“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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Earth whales
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Inserito il - 10 giugno 2012 : 15:31:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La frenesia alimentare può giocare brutti scherzi, ma nel caso specifico la verdesca porta evidenti segni sul dorso e quindi si tratta sicuramente di una femmina...
Ciao

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luigi g
Utente Senior

Città: Terracina
Prov.: Latina

Regione: Lazio


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Biologia Marina

Inserito il - 10 giugno 2012 : 20:49:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Esattamente così,quelli che vengono comunemente chiamati "morsi d'amore",e fortunatamente le femmine sono più grosse dei maschi.Comunque un'attività,quella sessuale,molto cruenta.Pensiamo a quella del Carcharodon carcharias alias Squalo Bianco o quella dell'estinto,ancor più grande, Carcharodon megalodon.

luigi

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Earth whales
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Inserito il - 11 giugno 2012 : 17:52:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sai che morsi doveva tirare il megalodon... Terrificante creatura!!

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