ROSOLINA (Rovigo) - Trovati morti dieci fenicotteri rosa "Intossicazione acuta da piombo"
La scoperta è avvenuta grazie a una segnalazione telefonica agli agenti del Corpo forestale. Dagli esami sugli uccelli morti, trovati nello stomaco degli animali pallini da caccia, causa dell'intossicazione
Rovigo, 17 novembre 2007- Ritrovati morti dieci esemplari di fenicotteri rosa nel Comune di Rosolina, nella Valle Pozzadini. La scoperta è avvenuta grazie a una segnalazione telefonica agli agenti del Corpo forestale dei Comandi Stazione di Adria, di Fonzaso e del Distretto di Asiago, coordinati dal Comando Regionale del Veneto, in collaborazione con gli uomini della Provincia di Rovigo settore avifauna e i volontari del Centro Recupero Fauna Selvatica il «Pettirosso» di Modena.
Dai primi esami eseguiti dai veterinari del Centro Recupero di Modena su due uccelli morti, il decesso è riconducibile a intossicazione acuta da piombo. All'interno dello stomaco dei due animali sono stati ritrovati rispettivamente 17 e 55 pallini da caccia, che hanno intossicato i fenicotteri. L'avvelenamento è stato probabilmente provocato dall'assorbimento, attraverso l'apparato digerente, di piombo metallico che ha causato occlusione intestinale e picacismo. Assieme ai dieci esemplari morti sono stati recuperati anche cinque fenicotteri rosa vivi. Due sono stati trasportati presso la Clinica di Sasso Marconi in provincia di Modena e tre presso il Cras (Centro Recupero Animali Selvatici) di Polesella in provincia di Rovigo.
Purtroppo durante il trasporto a Polesella due dei tre fenicotteri sono morti; l'unico sopravvissuto è ora in terapia intensiva, mentre sembrano stazionarie le condizioni dei due esemplari trasportati presso la Clinica di Sasso Marconi per le cure del caso.
Inoltre, ieri sul TG2 è andato in onda questo servizio sulla moria dei Fenicotteri nel Delta del Po (vedi il video online): Link Un servizio analogo è andato in onda anche su La7 e TG3
Infine domani dovrebbe apparire anche un articolo sul Corriere della Sera.
"e molto più per i soli boschi i selvatichi ucelli sovra i verdi rami cantando, a chi gli ascolta piacere, che per le piene cittadi, dentro le vezzose et ornate gabbie non piacciono gli ammaestrati"
Anche oggi vari servizi alla Tele sulla moria dei Fenicotteri nel Delta. Alle 13:00 sul TG2 e stasera al TG3 regionale veneto sono andate in onda immagini crude sulla "strage silenziosa" che si stava perpetrando per il secondo anno consecutivo tra il silenzio generale. Ma sapete cosa è successo ? Le tesi da me proposte su questo forum sono state riprese da: Giuseppe ARCANGELI, Amedeo MANFRIN, Giovanni BINATO, Roberta DE NARDI, Stefano VOLPONI, Marta VASCELLARI, Franco MUTINELLI, Calogero TERREGINO. che hanno pubblicato nel 2007, sulla rivista scientifica "Obiettivi & Documenti Veterinari" (9:39-45) l'articolo "Avvelenamento da piombo in uccelli selvatici - Indagine su Fenicotteri (Phoenicopoterus roseus) nel Delta del fiume Po." L'articolo cita il Forum Natura Mediterraneo tra le fonti bibliografiche ! Altre foto agghiaccianti sono disponibili sul blog ufficiale della "strage silenziosa" The silent killing of Flamingos at the doors of Venice: Link E quindi grazie all'impegno di molti amici della natura le cose si stanno muovendo, speriamo bene per i Fenicotteri e male per i responsabili della strage in atto. Grazie a tutti per l'attenzione
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Modificato da - italianbirder in data 22 novembre 2007 22:21:54
ciao mitico Italianbirder anche io ho chiesto ad amici che collaborano con diverse riviste "famose" di scrivere su questo "velenoso" argomento.... non si può proprio continuare così! se avrò news ti farò sapere .... ciao un bacio
La natura fa ovunque un sublime disordine. Diderot
Ciao Angela, e grazie per tutto quello che potrai fare. Invio un articolo apparso due giorni fa su la "Voce di Rovigo" e che fa prioprie le posizioni della sezione locale del Wwf.
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Modificato da - italianbirder in data 23 novembre 2007 12:59:45
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Modificato da - italianbirder in data 23 novembre 2007 21:33:33
Oggi la vicenda è sulla Prima Pagina della Stampa di Torino
LA STAMPA - AMBIENTE - 30/11/2007 - REPORTAGE
Il fiume dei fenicotteri morti
Strage di uccelli alla foce del Po: avvelenati dai pallini di piombo usati dai cacciatori
MAURIZIA BRICI
ROSOLINA (ROVIGO)
La navigazione è lenta, qui il fiume non permette di spostarsi con l’ausilio di una barca a motore. Ci si sposta solo con la forza dei remi, non senza problemi causati dal forte vento che soffia. A bordo di alcune piccole imbarcazione dal fondo piatto gli investigatori della forestale raccolgono con un retino i poveri corpi senza vita. In lontananza si scorge la grande colonia di uccelli che si muove lentamente nell’acqua bassa. In pochi minuti si notano alcuni esemplari che, perso il contatto con la grande colonia, avanzano con fatica. Il collo lungo è reclinato verso la superficie dell’acqua; di tanto in tanto si fermano come se volessero prende fiato. Molto lentamente un agente si avvicina. L’animale non cerca di spiccare il volo, di fuggire. Si lascia abbracciare e portare sulla barca. Un’operazione che si ripete decine di volte. Più in là alcuni gabbiani stanno banchettando con alcune carcasse poste a pelo d’acqua.
Terapia intensiva
Moria di fenicotteri nell’alta valle del Po. Sono decine e decine le carcasse trovate dalla Forestale e dai tecnici del settore avifauna della Provincia nelle acque della Valle Pozzatini. L’allarme è scattato la settimana scorsa, quando alcuni volontari del Wwf hanno visto galleggiare alcuni fenicotteri sulle acque increspate di una grande riserva privata di caccia . «Siamo preoccupati», spiega il Comandante regionale della Forestale Alberto Colleselli: «sui fondali dove i fenicotteri vanno alla ricerca di cibo abbiamo riscontrato un altissimo numero di pallini di piombo».
Gli animali ancora in vita sono trasferiti in tutta fretta a bordo di alcune auto presso il centro recupero animali selvatici del Benvenuto di Pollesella. Una corsa contro il tempo. E purtroppo per alcuni di loro è troppo tardi. «Confermo che la causa del decesso di questi fenicotteri è da addebitarsi ad avvelenamento da pallini di piombo», afferma Luciano Taricone, veterinario responsabile del Centro. «Le radiografie fatte ne hanno evidenziato la presenza in un numero molto elevato».
Due esemplari sono stati inviati al centro recupero «Il Pettirosso» di Modena e vengono sottoposti a terapia intensiva. «Difficile ipotizzare se riusciranno a superare le prossime 48 ore», ci confida un volontario, «le loro condizioni sono critiche». Tutte le carcasse, invece, vengono inviate all’Istituto di zooprofilassi per gli accertamenti tossicologici. Dalle prime indiscrezioni i tecnici avrebbero accertato nel corso delle autopsie una elevata quantità di pallini (da 30 a 50) in ogni esemplare.
Ma perché i fenicotteri stanno morendo? Per favorire la caccia il livello di acqua di queste valli della laguna veneta è tenuto volutamente basso (intorno ai cinquanta centimetri) così da favorire la sosta degli anatidi e consentire loro di alimentarsi di una sorta di «pastura», una miscela di granoturco e granaglie distribuita durante la stagione venatoria per attirare la selvaggina.
Questa distribuzione avviene in un raggio di alcune centinaia di metri dalle postazioni fisse per la caccia (le cosiddette «botti») da dove i cacciatori nascosti cacciano le anatre. Inevitabile la ricaduta al suolo e sul fondo delle lagune di migliaia e migliaia di pallini. I fenicotteri, alimentandosi in questi specchi d’acqua, ingeriscono così insieme al granoturco anche i pallini di piombo. Sarebbero necessari, a detta degli esperti, decine di anni perché avvenga la loro totale degradazione sia nel suolo che nei sedimenti delle zone umide. Secondo i dati ufficiali lo scoro anno sono stati uccisi 70 mila anatidi. Ovvero, 70 mila cartucce. E chissà quante ce ne sono disseminate su queste aree.
Nelle ultime 48 ore un gruppo speciale di investigatori della Forestale al comando del Vice questore aggiunto Isidoro Furlan stanno eseguendo una lunga serie di monitoraggi anche nelle valli di caccia private. Nei pressi delle aree dove è maggiore l’attività venatoria si eseguono una lunga serie di carotaggi del suolo. Un’operazione non semplice - ostacolata anche dalle avverse condizioni meteo - che si avvale di un sistema Gps. Viene anche utilizzato un sofisticato metal detector che, posto a una quindicina di centimetri dalla superficie dell’acqua, segnala con lunghi sibili le zone ad alta densità di metallo I tecnici dell’Arpav (Azienda regionale per l’ambiente del Veneto) dovranno ora stabilire quali aree evidenziano la maggiore quantità di piombo. Nel frattempo vengono raccolti anche campioni di acqua e di alghe.
In pericolo branzini e orate
Queste zone – ammette con un certo imbarazzo il responsabile della Forestale – sono particolarmente ricche di allevamenti di pesci pregiati come branzini e orate. La preoccupazione che questi pallini possano essere ingeriti dai pesci è fondata. Si innescherebbe così una sorta di catena alimentare da monitorare con grande attenzione per le ricadute sulla salute umana. Resta alta la soglia di attenzione. In attesa delle analisi dei vari istituti preposti, i carotaggi e i campionamenti delle valli lagunari continuano senza sosta. Bonificare queste aree dalla presenza di piombo potrebbe e dovrebbe essere la sola strada per salvare i fenicotteri. Ma non solo.
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Modificato da - italianbirder in data 30 novembre 2007 09:28:00
L'angoscia che mi prende ogni volta che leggo le notizie che ci riporti è veramente insopportabile.... Mi arrabbio pensando che il ritorno dei fenicotteri nel Delta è una cosa magnifica e invece si riesce a compromettere questa invasione "pacifica" con la nostra italica indifferenza verso la vita "altra" che ci circonda. Sono veramente sconfortata.... e questa poi è la punta dell'iceberg, quanti altri animali muoiono in modo meno plateale e evidente a causa dell'elevata quantità di piombo presente nelle valli? Olivia.
(...) e questa poi è la punta dell'iceberg, quanti altri animali muoiono in modo meno plateale e evidente a causa dell'elevata quantità di piombo presente nelle valli?
Cara Olivia, mi pare che stai giustamente dando una lettura puntuale del fenomeno. Premettendo che i casi di saturnismo ai danni dei Fenicotteri nel mondo si contano sulle dita di due mani, ciò significa che ce ne vuole perchè questo fenomeno si verifichi. Contemporaneamente, se è così difficile trovare i fattori che, in modo sinergico, contribuiscono alla diffusione del saturnismo ai danni di animali così specializzati, allo stesso modo sarebbe relativamente facile, per uomini di "buona volontà", trovare la soluzione del problema. Infatti, in due casi emblematici, uno in Messico ed uno a Cipro, si è riusciti con relativa facilità ma con decisioni energiche, a risolvere SUBITO il problema. Invece siamo in Italia, dove per certe cose siamo sicuramente dietro al Messico e a Cipro. Ed allora diciamolo: il caso reiterato del saturnismo su Fenicotteri nel Delta del Po (2006 e 2007) ci dà l'idea di come ci siano precise volontà perchè nulla cambi (in meglio) nel mondo della caccia. In realtà il fenomeno è, come dicevi tu, la "punta dell'iceberg" oppure la cartina al tornasole dei metodi di gestione (disastrosi) degli habitat nel Delta del Po (dove insistono ben due parchi regionali) e del grande potere detenuto dal mondo venatorio, che riesce a condizionare la politica e l'informazione. E' vero che anche questa volta avevano tentato la scorciatoia della disinformazione a livello di stampa locale, ma quest'anno ci sono stati due servizi al TG2, un articolo sul Corriere e quello di oggi sulla Stampa. Ci sono delle denunce, ci sono degli uomini determinati (la Forestale) e la precisa conoscenza scientifica del problema, c'è un articolo scientifico già pubblicato e ci sono dichiarazioni di studiosi e veterinari che non è possibile passare sotto silenzio. Non demordiamo...
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Su un forum di cacciatori ho trovato un thread sul saturnismo che sta tuttora uccidendo i Fenicotteri nel Delta del Po. I cacciatori, oltre che a bearsi della loro non-conoscenza del problema, riescono anche a far deragliare la discussione sul tema dell'aborto, mettendo in atto una delle tipiche strategie di "depistaggio" a suo tempo consigliate da Shopenauer in questi casi.
Messaggio 1 Non so se lo sapete, in provincia di Rovigo sono morti dei fenicotteri, e uno si è salvato per un pelo, a causa di "inquinamento da piombo"; il servizio riportava che i fenicotteri avevano ingoiato alquanti pallini, scambiandoli per sassetti con i quali aiutano la digestione. Vi lascio immaginare come hanno reagito gli ambientalisti, animalisti, verdi, ecc....
Messaggio 2 lo posso facilmente immaginare, comunque che siano pallini da caccia é improbabile perché essendo trattati non riescono ad avvelenare un pennuto, potrebbero essere pallini di piombo di pescatori, ma potrebbero anche essere stati ingeriti a 1.000 km. da dove é stato trovato morto il fenicottero. Ma per certi personaggi, la colpa é sempre dei cacciatori.....
Messaggio 3è difficile che il saturnismo,sia la sola causa di morte.può debilitare,ma portare alla morte è difficile...almeno cosi scrivono sui libri. Però guardate che è un problema vero. in certi posti,sono 500 anni che si butta piombo nell'acqua,perchè gli appostamenti fissi, i posti buoni per i migratori,+ o meno sono sempre gli stessi,lagune,chiari...ecc ecc,e spara 500 cartucce questo anno,sparane 10 quello dopo,il piombo cade sempre li,e alla fine rimane sul fondo. alcuni uccelli filtrano il fondo, riconoscono i pallini come crostacei,e gnam, il gioco è fatto,sono entrati e voilà!saturnismo! poi magari hanno il piombo mangiato a 1000 km...però non chiudiamo gli occhi...il problema esiste!
Messaggio 4E' vero V.V.V. ma quello che non torna è che - dihiarato dal servizio TV - in quello stagno non viene praticata la caccia in maniera intensiva
Messaggio 5 Ma va !!, allora io dovevo havere morto 55 anni fa, e cosi tantissimi alti ragazzi al mondo, quando eravamo piccoli e andavamo a CACCIA coll fucile d´aria compresa dobe portavamo i pallini??? sempre in bocca e mai nessuno ha preso la malattia, aparte tutto nello stomaco degli uccelli poco dura il piombo giacche va eliminato intero e velocemente. ...non so, non so... pasto per i "verdi", per loro sta benissimo la legge del aborto nella raza umana, AMAZZARE bambini nella pancia della mamma sara legale, che vadano a F......O TUTTI!!!!!, branco D´IGNORANTI PS, e vogliono che le pelliccie siano sentetiche, cosi "svilupano " la pioggia acida, BRAVIIIII!!!
Messaggio 6 io non accosterei il tema caccia e aborto perchè sono su piani completamente diversi, io stesso sono a favore di entrambi. cioè è giusto che la gente faccia ciò che si senta. personalmente l'aborto lo sconsiglierei ma se una non può tenere il figlio o che questo sia deforme o possa avere problemi di salute o sia un problema per la salute della madre per me è giusto che lo possa praticare. qui sta la differenza: lasciare la libertà di azione a seconda dei casi e delle opinioni. nel caso dell'avvelenzamento da piombo il caso da te citato è diverso (io stesso tengo i pallini in bocca) ma: 1) gli uomini hanno un metabolismo diverso 2) tu non hai parlato di ingerirlo o comuqnue mai in quantità elevate, non penso che ti sia mangiato una cinquantina di pallini dal punto di vista puramente scientifico il saturnismo, mi pare, non sia ancora ben spiegato, effettivamente il piombo è tossico ma non si sanno gli effetti. per cui in questi casi non bisogna fare muro contro muro, cosa che ci fa essere ancora più invisi e malvisti dalla gente, ma cercare di studiare il problema e discuterne proprio per evitare strumentalizzazioni da parte dei verdi.
Messaggio 7 No e finisco quí, neppure credo che le anatre e feniccoteri habbiano mangiato 50 pallini ognuno, salvo che abbiano invaso la (Romagnia caccia). Del aborto parlo come modo di togliersi "PROBLEMI" di adosso, quando i figli si possono evitare di altri modi e non quando gia hanno vita ================================ Tutti i messaggi in questo sito: Link
"e molto più per i soli boschi i selvatichi ucelli sovra i verdi rami cantando, a chi gli ascolta piacere, che per le piene cittadi, dentro le vezzose et ornate gabbie non piacciono gli ammaestrati"
Protesta a Rovigo: "Basta piombo nelle valli, bonificate il piombo dal fondo delle lagune e chiudete la caccia nel Delta !"
Si è svolta ieri a Porto Caleri (Rovigo),ripresa dalle telecamere di RAI3, una protesta organizzata da LAC, LAV e WWF per fermare la moria dei Fenicotteri dovuta ad ingestione di pallini di piombo che a tonnellate si rinviene sul fondo delle lagune dopo anni di mala-caccia nel Delta del Po. Inoltre in città a Rovigo è stato allestito un banchetto per raccogliere firme e sensibilizzare la gente, con la richiesta della istituzione di un Parco Nazionale nel Delta del Po e la chiusura immediata della caccia. Intanto la moria prosegue: attivisti della LAC hanno rinvenuto oggi a Valle Pozzatini (Rovigo) altri 6 Fenicotteri morti ed uno morente, mentre un altro Fenicottero morto è stato rinvenuto anche nella Salina di Comacchio (Ferrara).
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Modificato da - italianbirder in data 09 dicembre 2007 22:47:15
"e molto più per i soli boschi i selvatichi ucelli sovra i verdi rami cantando, a chi gli ascolta piacere, che per le piene cittadi, dentro le vezzose et ornate gabbie non piacciono gli ammaestrati"
Il piombo è la degradazione atomica dell'uranio. L'uranio, il torio ed il plutonio (radioattivi) nella tabella dei pesi atomici sono gli elementi che hanno il peso atomico superiore a tutti (almeno questi sono i miei ricordi scolastici, correggetemi se sbaglio). Nel corso dei millenni l'uranio tende a perdere elettroni ed a degradarsi trasformandosi in piombo. Il piombo è notoriamente velenosissimo tanto che si suppone che la decadenza dell'impero romano fosse attribuibile alla demenza ed allo schizofrenia che andava dilagando nella città di Roma, servita idricamente da condutture in piombo. Quindi chi ha avuto per qualsiasi motivo contatto con il piombo o con prodotti in cui il piombo è fortemente presente, è una persona a grosso rischio. Conoscevo a Trapani un tizio che fondeva clandestinamente le centinaia di ancore romane di piombo che si faceva portare dai subacquei che le recuperavano sui fondali della battaglia delle Egadi. Lui aveva degli stampi dove colava il metallo fuso e da cui estraeva le olive di piombo per le reti dei pescatori. Dopo alcuni anni di questo lavoro morì di saturnismo per avere assorbito il piombo attraverso i pori delle mani . E' chiaro che chi teneva mattinate intere i pallini Diablo in bocca per sparare con la Diana ad aria compressa non si è fatto certo un'iniezione di salute....anzi.
I pallini di piombo dei cacciatori sicuramente verranno anche espulsi in buona parte, ma provate ad immaginare i fenicotteri quanti ne ingurgiteranno nella loro vita trascorrendo tutta la giornata a filtrare la melma del fondo col loro becco. Quelli che vengono recuperati nei loro stomaci rappresentano sicuramente una minima parte di tutti quelli che avranno ingerito e tentato di digerire..... Sarei curioso di conoscere informazioni sugli studi in corso e sulle possibilità effettive di bonificare le lagune.
Beppe
A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)
Grazie Beppe. Questo è lo studio (file pdf scaricabile) sulla moria dei Fenicotteri del 2006 basato sulle analisi di 16 individui rinvenuti morti; lo consiglio a tutti per farsi un'idea:
Circa la possibilità della bonifica dei pallini dal fondo delle lagune, occorre sapere che i Fenicotteri si avvelenano a causa della loro abitudine di nutrirsi (pressochè esclusivamente) nelle cosiddette "valli da pesca". Si tratta di bacini salmastri chiusi a sedimentazione pressochè nulla, dove salinità e apporto idrico sono controllati artificialmente. In questo tipo si situazione il piombo che si deposita sul fondo non viene nè ricoperto dai sedimenti né disperso dalle maree e si rinviene accumulato esattamente dove è stato sparso in qualità industriali: la caccia nelle "valli da pesca" del Delta del Po è con ogni probabilità la più distruttiva al mondo, con una stima degli abbattimenti di oltre 400.000 (QUATTROCENTOMILA) anatre di specie migratrici ogni anno. Si capisce quindi la quantità di pallini che viene dispersa annualmente nell'ambiente.
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Grazie Beppe. Questo è lo studio (file pdf scaricabile) sulla moria dei Fenicotteri del 2006 basato ......................
grazie a te Italianbirder: è una splendida indagine ricchissima di informazioni. Venticinque anni fa, quando ancora andavo a caccia, oltre ad uccidere tanta selvaggina sparpagliavo centinaia di chili di piombo per l'Italia senza rendermi affatto conto del danno duraturo nel tempo che producevo. E' importante divulgare questo genere d'informazione. Tutti devono conoscere questa realtà. E tutti i cacciatori devono essere ben consapevoli ed assumersi la responsabilità del proprio gesto..
Vi auguro un buon lavoro ragazzi. Beppe
A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)
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.............Circa la possibilità della bonifica dei pallini dal fondo delle lagune, occorre sapere che i Fenicotteri si avvelenano a causa della loro abitudine di nutrirsi (pressochè esclusivamente) nelle cosiddette "valli da pesca". Si tratta di bacini salmastri chiusi a sedimentazione pressochè nulla, dove salinità e apporto idrico sono controllati artificialmente. In questo tipo si situazione il piombo che si deposita sul fondo non viene nè ricoperto dai sedimenti né disperso dalle maree e si rinviene accumulato esattamente dove è stato sparso in qualità industriali: la caccia nelle "valli da pesca" del Delta del Po è con ogni probabilità la più distruttiva al mondo, con una stima degli abbattimenti di oltre 400.000 (QUATTROCENTOMILA) anatre di specie migratrici ogni anno. Si capisce quindi la quantità di pallini che viene dispersa annualmente nell'ambiente.
Menotti Passarella
un piccolo calcolo: per ogni anatide abbattuto è stata impiegata una cartuccia che contiene circa 36 grammi di piombo. Moltiplicando per la stima di 400.000 esemplari abbattuti sono 14.400.000 grammi di piombo, quindi 14,4 tonnellate. Bisognerebbe avere un'idea della media di cartucce sparate per centrare ed abbattere ogni singolo capo..... diciamo uno a tre? allora moltiplichiamo per tre e vengono fuori 43,2 ton. l'anno di piombo disseminato in pallini solo nelle valli da pesca del delta del Po. Moltiplichiamo ancora per (appena) trent'anni di attività venatoria questo trend ed otteniamo la bellezza di 1.296 tonnellate di piombo. Sono stato un po'ottimista nel mio calcolo?
beppe
A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)
In effetti numeri alla mano è impressionante! Olivia
Si. Quello che è più impressionante è la totale indifferenza dell'establishment politico-venatorio con i loro piccoli calcoli di voto di scambio. La (quasi) indifferenza del mondo dell'informazione che a questo establishment deve rendere conto. La scarsa partecipazione del "cosiddetto" mondo ambientalista e delle sue galassie e meteore collegate. Se facessimo come Pollicino e seguissimo all'incontrario le briciole di pane (ad esempio i pallini di piombo) e potessimo scoprire chi ha seminato questa volta le briciole forse ne scopriremmo delle belle. Ma sembra che nessuno abbia interesse ad "aprire quella porta"...e le briciole saranno già tutte mangiate (leggasi: la notizia non interesserà più a nessuno...) prima che si arrivi a bomba.
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In effetti numeri alla mano è impressionante! Olivia
quindi, come vedi, Olivia, è una quantità davvero impressionante, tale da impedire che possa esistere un solo metro quadrato delle valli privo di piombo. E qualsiasi forma vivente che popola una zona inquinata da piombo, lo assorbe e lo cede nella catena alimentare a danno degli organismi più evoluti. Quindi non penso che sia solo la presenza fisica del pallino nello stomaco ad avvelenare i fenicotteri e gli altri uccelli filtratori del fango ma anche l'ingestione di microorganismi avvelenati da esso. Questa quantità paurosa di piombo sarà destinata solo ad aumentare se non si comincerà ad intervenire con le bonifiche. Ma mi domandavo come si può attuare in termini pratici un intervento di bonifica. Con quali macchinari? Vanno progettati e realizzati per arare il fondo e frantumarlo senza spezzare i pallini, per raccogliere il materiale più pesante con un sistema di centrifugazione. Purtroppo ci sarà un danno iniziale notevole perchè tutta la microfauna e la flora del fondo subirà una devastazione. Queste opere di bonifica andrebbero fatte a strisce. Programmando mensilmente una fascia di bonifica che avanza lasciando fra striscia e striscia degli spazi liberi da bonifica in modo da consentire la sopravvivenza di parte della fauna e della flora. Sarà un lavoro che devasterà l'ambiente all'inizio, il quale messo in gionocchio impiegherà degli anni per tornare ad essere abbastanza selvaggio. Ma non esistono altre alternative. Chi si sentira mai di affrontare certi tipi di interventi? Chi sosterrà le spese? E poi, se prima non viene proibita la caccia in quei luoghi, che senso avrebbe bonificare? Interrogativi che mi rendono molto scettico sulle possibilità d'intervento.
beppe
A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)