Mentre stavo preparando un microscopio, regalo di Natale per un innominato socio FNM, ci siamo messi a discutere sulla possibilità di fare della macro spinta con dei semplici led, senza dover acquistare costosi illuminatori per l'episcopia in campo oscuro.
Abbiamo così provato due metodi completamente diversi come concetto di funzionamento, intanto vi racconto il primo.
Alla base del primo metodo vi è l'illuminazione esterna con dei normali led, di conseguenza, per poter utilizzare alti ingrandimenti, diventa necessario utilizzare degli obiettivi con una distanza di lavoro molto alta, in modo da non ostacolare l'illuminazione con l'ombra del obiettivo.
Per prima cosa la basetta, di vetronite ramata, con alcuni led ad alta luminosità opportunamente disposti: a me piacciono le ombre ed i contrasti, per cui ho montato tre led da 10mm da una parte ed un led da 5 mm dall'altra, utilizzato solo come luce di schiarita.
Immagine: basetta in vetronite con led di illuminazione.
53,06 KB
Sistemata la base illuminante siamo passati alla scelta degli obiettivi, naturalmente tutti di recupero: abbiamo affiancato a due super blasonati e costosi Luminar della Zeiss (25 e 40 mm di focale), tre super economici. Un Nikon Plan 1,2x a.n.0,03 poi un Leitz 10x a.n. 0,18 ed un altro Leitz L 32x a.n. 0,40. Da notare che i Luminar ed il Leitz 32x sono muniti di un minuscolo diaframma interno, molto utile per aumentare la zona a fuoco. Avrete anche visto che la apertura numerica di questi obiettivi è particolarmente bassa, ma del resto in ottica le prestazioni particolari si pagano sempre, sia con i soldi, sia con le prestazioni.
Immagine: il revolver utilizzato per le prove: a sinistra i due Leitz, al centro il Nikon fra i due Luminar.
54,92 KB
La prova pratica è stata fatta con un rametto ricoperto di licheni, la ripresa che vedete è fatta con l'obiettivo Luminar da 40 mm leggermente diaframmato, in modo da aumentare la zona a fuoco ed elaborando uno stack di sole tre foto successive.
Immagine: Licheni su rametto. Ob. Zeiss Luminar 40mm (circa 4x)
78,45 KB
Conclusioni sul primo metodo
Minima difficoltà di costruzione, minimo costo (purché lasciate perdere i Luminar), ottima qualità di illuminazione. Le foto sono molto plastiche e realistiche, si può regolare opportunamente le ombre in modo da non fare le solite foto piatte ed inespressive, è però indispensabile trovare obiettivi a lunga distanza di lavoro, nel mio caso siamo tra i 2 ed i 4 centimetri liberi: il Nikon, come i Luminar, hanno una parfocale di ben 64 mm, poco di meno i Leitz !
Se vi interessa l'argomento, datemi il tempo di preparare le immagini e vi farò vedere anche il secondo metodo.
Certo che ci interessa.......anche io uso i led, a luce calda però.
Se penso all'episcopico che hai venduto un mese fa........ e che purtroppo non avevo visto in tempo......!(si, quello con gli obiettivi a specchio....)
la resa di quello strumento era migliore di quello che si ottiene con questi sistemi?
Ciao
La vita non è un gran che ma è sempre meglio di quella dei protozoi (e delle api) Link
Se penso all'episcopico che hai venduto un mese fa........ e che purtroppo non avevo visto in tempo......!(si, quello con gli obiettivi a specchio....)
Bene, il secondo metodo è nato proprio mentre provavo quell'episcopico, dal tentativo di sfruttarne i vantaggi, pur senza doverne pagare i costi.
Per questa sera non ce la faccio, domani se riesco posto l'altro metodo.
Per ora non fate acquisti di costosi episcopici, potreste scoprire altre soluzioni interessanti.
Abbiamo visto che il grosso problema dell'episcopia è la gestione della luce: con la prima soluzione, già vista, abbiamo sfruttato una particolarità di alcuni obiettivi per riuscire ad illuminare, ma senza che l'obiettivo bloccasse la luce. E' una ottima soluzione artigianale, specie per ingrandimenti non esasperati: nel mio caso arrivo ai 600x complessivi.
Ma guardiamo ora qual'è la soluzione vera, quella usata dalle grosse case produttrici e fatta pagare a suon di bigliettoni.
Prima di tutto si usano degli obiettivi speciali, formati da una ottica centrale con attorno una corona circolare vuota. E' proprio in questo spazio che la luce "scivola" di fianco al obiettivo per poi incontrare uno specchio parabolico che la concentra esattamente dove si forma il fuoco ottico. In questo modo, il soggetto è perfettamente illuminato da un cono di luce a 45°, che quindi non crea riflessioni dannose per il contrasto. Altro particolare comune a queste ottiche è la dimensione dell'attacco e quindi del filetto: data la necessità di ampi spazi per il passaggio della luce, il diametro è molto maggiore del normale.
Immagine: Obiettivi a specchio della Zeiss.
37,89 KB
Solo che questa costruzione particolare degli obiettivi è solo il problema minore, i guai cominciano quando si vuole inviare la luce dalla lampada, a questi particolari obiettivi. Oltre a lampada, diaframmi vari, specchi semi trasparenti e prismi per riflettere i vari percorsi della luce, occorre un particolare dispositivo che si lasci attraversare dalla luce nel centro e che invece la rifletta tutto attorno, ma non al centro.
Immagine: vista posteriore di un obiettivo a specchio.
31,88 KB
Quindi il nostro illuminatore deve far passare la luce nelle tre fessure, concentrarle e farle riflettere verso l'alto, attraversare l'obiettivo passando questa volta per il centro ed infine andare verso l'occhio dell'osservatore.
La considerazione che a questo punto ho fatto è stata quella che per mantenere le alte prestazioni, ero si costretto ad utilizzare per forza gli speciali obiettivi a specchio, ma che ci possono essere sistemi molto più semplici ed economici per far passare la luce negli appositi percorsi, senza dover usare un illuminatore del costo di diverse centinaia di Euro.
Ed ecco allora la seconda idea: usare un piccolo anello di led da posizionare dentro allo stesso obiettivo. In questo modo, in un colpo solo, abbiamo eliminato specchi semi riflettenti, prismi, diaframmi e lenti, basta montare da 3 a 12 led su di una piccola coroncina e montarla dentro al porta obiettivo. Del resto, il porta obiettivo siamo costretti a costruirlo in tutti i casi, dato che i filetti di questi obiettivi vanno tutti dal M25 in poi.
Ed ecco allora il nostro obiettivo per episcopia casalinga:
Immagine: Due porta obiettivi per episcopia a specchio.
41,73 KB
Certo che montato assieme agli obiettivi normali sembra un gigante in mezzo ai sette nani, ma le dimensioni sono queste ed i microscopi episcopici veri sono costruiti attorno a questi obiettivi, naturalmente con costi molto elevati.
Immagine: Il nostro obiettivo a specchio fra quelli normali.
59,42 KB
Ed infine vediamo i risultati: un microscopico seme visto con lo Zeiss EpiPlan HD 8x, quindi a circa 80 ingrandimenti complessivi.
Immagine: Minuscolo seme ad 80x complessivi.
59,53 KB
La corrispondente analisi in 3D la vedete su You Tube:
In conclusione, questa è una versione molto più professionale, permette ottimi risultati anche a 1000x complessivi, ma ha due difetti: richiede la costruzione di un adattatore al tornio (grazie Nicola Ricci !) e gli obiettivi hanno un costo leggermente maggiore di quelli normali, in genere vanno sui 60/100 Euro l'uno.
Come avete visto io ho utilizzato gli Zeiss semplicemente perché li avevo già in casa, se li dovete acquistare vi consiglio gli Wild Episcopici, sono di qualità eccelsa e hanno anche una distanza di lavoro abbastanza alta, il che non guasta di certo.
....resta vedere dove li trovo quegli obiettivi......non è che ne ho trovati di troppo cari.......è che proprio fino ad ora non ne ho mai visti in vendita
Comunque grazie ad Andrea.
La vita non è un gran che ma è sempre meglio di quella dei protozoi (e delle api) Link