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arrivaioraora
Utente Junior

Città: palermo
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


57 Messaggi
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Inserito il - 01 settembre 2006 : 17:14:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Immagine:
Tagli nel Parco Nazionale del Pollino
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Bigeye
Moderatore


Città: viterbo
Prov.: Viterbo

Regione: Lazio


6269 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 settembre 2006 : 17:30:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao arrivaiora.. benvenuto :)

mi sembra che in questa discussione tu abbia portato argomenti seri e importanti.
altri ne hanno sciorinati di diversi (belli anch'essi) frutto di una filosofia e un approccio diversi dal tuo ma che meritano rispetto e nn appellativi quali "castroneria".
il bosco è multifunzionale, l'approccio alla natura è soggettivo, ognuno di noi è una parte della verità.
torna a discuterne insieme.. se ti va

;)

okkione
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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


17647 Messaggi
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Inserito il - 01 settembre 2006 : 17:35:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di arrivaioraora:

vorresti non fare entrare il fruitore della domenica che non sa come comportarsi, e mantenere il sottobosco per evitare gli incendi??????

Per chi mi conosce, è chiaro che la mia era una provocazione ironica e non un piano di gestione da applicare in tutti casi. Per chi non mi conosce affatto, sarebbe più saggio aspettare di conoscermi prima di accusarmi di castronerie.
Adesso però che siamo in vena, ne dirò un altro... che il sottobosco è una parte integrante del bosco (sempre ovviamente che stiamo parlando di un bosco naturale e non un bosco piantato e coltivato artificialmente, che ha tutta la naturalezza di un campo di grano), l'uomo invece non lo è.
Quindi, se un bosco fa parte di una riserva o parco naturale, devono essere protetti non soltanto gli alberi di alto fusto, ma anche il suo sottobosco naturale... altrimenti diventa un bosco artificiale, antropizzato e gestito.
Allora, se la presenza di tale sottobosco lo rende più vulnerabile agli incendi (quasi totalmente causati dall'uomo, o per negligenza, o per guadagno), diventa un lavoro di polizia, non pulizia. Non puniamo il bosco per la colpa degli uomini, Sarah.



"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould)
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Istrice
Amministratore


Città: Ostia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 01 settembre 2006 : 17:52:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
per anni ho combattuto questa finta battaglia degli incendi e del sottobosco, visione totalmente forestale di un bosco....

esistono altri modi per prevenire gli incendi e purtroppo la dolosità di questi supera il problema sottobosco...


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Vilmer77
Utente Senior


Città: Matera
Prov.: Matera

Regione: Basilicata


1412 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 settembre 2006 : 18:11:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di arrivaioraora:



Immagine:
Tagli nel Parco Nazionale del Pollino
71,92 KB


Ok prendiamo questa foto in considerazione:
hai cerchiato 4 tronchi su 40, esattamente il 10% ti sembra un taglio fatto per "salvare un bosco"?
A me no sinceramente.
Eppoi, alcuni di quelli da te segnati sarebbero campati forse anche altri 50 anni (o di più, chi può dirlo?) prima di cadere, non mi sembra ci fosse un'epidemia in quel bosco, la maggior parte delgi alberi sono sanissimi e qualche acciacco fa parte della natura.
Non esistono boschi con alberi completamente integri!
Invito l'amico palermitano ad abbassare i toni, questa è una semplice discussione, un confronto, un dialogo. Credo sia completamente fuori luogo accusare di castronerie Linkos!
L'idea dei parchi inoltre dovrebbe essere fatta per proteggere la natura io credo, non per rendere fruibili i boschi a tutti, ma è solo il mio pensiero.
Vilmer

_____________________
Camminando si conosce
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 01 settembre 2006 : 19:15:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ho appena letto tutta la discussione, anche se sembrava che fossi stato sul forum tutto il giorno. Avevo lasciato la pagina aperta nel computer dell'ufficio.
Ho letto con dispiacere alcune frasi scritte in questi messaggi e con molto piacere gli appelli moderatori e concilianti di Angelo e Vilmer, che hanno preso inoltre le difese di Sarah.
In alcuni messaggi che tutti ci scambiamo, Vilmer mi segnalava questo problema dei boschi del Pollino. Mi sembrava utile e costruttivo che mettesse a disposizione di tutti questo problema per la discussione. L'ho invitato a farlo e ne ritengo ancora l'utilità. (Vilmer, pedonami la battuta ma "non ti ho voluto mandare come agnello in mezzo ai lupi", è solo un modo di dire!). Penso che ci sia molto da dire, dirò anch'io presto la mia.


Alessandro PD
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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


21536 Messaggi
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Inserito il - 01 settembre 2006 : 20:15:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Anche io leggo ora questa discussione....

Sono d'accordo con tutti quelli che vogliono salvare le piante, ci sono altre discussioni in merito postate da me a riguado le piante...

Purtroppo Pollino o altro luogo, si continua ad abbattere alberi senza criterio...le ultime ritrovate della Comunità europea ha fatto più danno che mai, anzi ha dato contributi per fare danno!

Inoltre i signori della luce credono di essere i padroni del mondo, quando decidono di passare da un bosco non tengono di conto che bosco sia, tagliano e basta!

Per quanto riguarda i dotti della foresta, forse molti farebbero meglio di controllare prima di dare il bene stare per tagliare una pianta, Firenze e dintorni è stata spogliata di alberi centenari e rari, che non avevano nessun cancro, solo perchè le foglie che cadevano recavano sporco al giardino o parco sottostante, o gli uccelli che vi albergavano facevano rumore e cacca.....

Simo




Tagli nel Parco Nazionale del Pollino


Amare la natura è come amare te stesso....
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 01 settembre 2006 : 20:22:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Aiutoo qua la discussione si fa rovente! Salvatore dove sei? Aiutaci un po' tu! Porta un po' di allegria in questo messaggio

Alessandro PD
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Salvatore Caiazzo
Moderatore


Città: Monteveglio
Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


3994 Messaggi
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Inserito il - 01 settembre 2006 : 23:11:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Salve, sono stato evocato? Intanto dico la mia e mi riferisco ad una magnolia ottantenne che venne estirpata dal giardino dell'ospedale militare di Padova solo perchè non era centrata nell'aiuola, era "fuori posto", dalla sera alla mattina, senza dare a me e ad altri la possibilità di protestare. Un rigo su un giornale locale e basta.
Pur non avendo una eccessiva fiducia nel genere umano, mi riesce difficile immaginare agronomi, forestali e tutti i gestori dei parchi come folli criminali, sono più portato a pensare che, non vivendo più noi in una foresta vergine, ed essendo in tanti, non si possa più pretendere di lasciare tutto il verde dei parchi al proprio destino di crescita e sviluppo naturalmente e giustamente caotico. Ritengo invece molto più razionale prevedere nei parchi delle ampie estensioni "escluse" al passaggio dell'uomo comune, quello che sporca e incendia e chiede i danni, al fine di permetterne una crescita del tutto spontanea e senza alcun intervento. Il discorso del dieci percento su quaranta alberi è comunque un discorso di piccoli numeri, pensando alle migliaia e migliaia di alberi che vivono nel Pollino o in altri parchi. Questo è comunque argomento serio che non lascia spazio al buonumore, mi spiace.

Siamo parte della natura - Salvatore
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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


21536 Messaggi
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Inserito il - 01 settembre 2006 : 23:27:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi sembra più che giusto!

Simo


Tagli nel Parco Nazionale del Pollino


Amare la natura è come amare te stesso....
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ecolab
Moderatore

Città: lucera
Prov.: Foggia

Regione: Puglia


634 Messaggi
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Inserito il - 01 settembre 2006 : 23:32:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
in base alla mia esperienza trentennale di ricercatore e collaboratore del Parco Nazionale d'Abruzzo posso dire una cosa.
l'accesso dei turisti in un'area protetta importante è consentito esclusivamente su sentieri predisposti e in corrispondenza dei quali è anche lecito che si eseguano una serie di lavori finalizzati alla fruizione ed alla sicurezza del visitatore.
il resto del territorio protetto è destinato alla natura, alle sue leggi ed ai suoi cicli (altrimento non parleremmo di "area protetta") e l'ingresso incontrollato è vietato.
il bosco non è una coltivazione. il bosco si evolve secondo una serie li leggi naturali che vedono la presenza di controllori (erbivori) che tengono sgombro il sottobosco e non necessita di "interventi dell'uomo" (come facevano le povere foreste sterminate della preistoria a sopravvivere e a colonizzare la gran parte delle terre emerse senza "l'aiuto" dell'uomo che in quel periodo, fortunatamente, ancora non esisteva?).
il bosco non ha bisogno di coltivazioni, a meno che non sia un bosco "da produzione" (vedi alcune pioppete per la produzione di legna per le cartiere).
un'area protetta è un posto ove la natura deve veder rispettati i propri cicli, ove l'albero deperiente diviene alimento e rifugio per moltissime specie viventi e dove l'albero secco che cade non fa altro che fornire sostanza organica al bosco.
almeno nelle aree protette l'uomo deve entrare in punta di piedi.
il bosco non è, come ha detto qualcuno molto noto, "una riserva di legna".
Se poi queste, a qualcuno, sembrano delle castronerie è un problema suo. si spera solo che non diventi mai un Direttore di Parco!!.
E' vero che anche nelle aree protette si deve intervenire con tagli selettivi nel momento in cui si deve avviare la riconversione all'alto fusto, ma non mi sembra proprio il caso del Pollino o delle immagini che sono state prodotte.
Mettiamoci in testa una volta per tutte che non siamo padroni del mondo, ma solo ospiti, mettiamoci in testa una buona volta che per quanto la nostra presunzione ci faccia credere di essere i "più furbi del creato", con tutta la nostra "sapienza" dell'ambiente e dei suoi equilibri sappiamo ancora molto poco (ne è testimonianza l'interminabile serie di guasti che provochiamo con le nostre azioni!)
Quel taglio doveva essere proibito nel modo più assoluto.
per le biomasse ci sono altre fonti, per un eventuale sfoltimento del bosco, non si vanno a tagliare gli alberi a maturità, quelli che fruttificando possono garantire il ringiovanimento del bosco!
scusate lo sfogo, ma queste cose mi fanno imbufalire!
giampaolo
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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


21536 Messaggi
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Inserito il - 01 settembre 2006 : 23:39:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Hai tutte le tue buone e sante ragioni per esserlo!

Simo


Tagli nel Parco Nazionale del Pollino


Amare la natura è come amare te stesso....

Modificato da - FOX in data 02 settembre 2006 15:06:20
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Vilmer77
Utente Senior


Città: Matera
Prov.: Matera

Regione: Basilicata


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Flora e Fauna

Inserito il - 02 settembre 2006 : 00:18:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questa discussione sta prendendo la piega che temevo, ma è giusto che sia così per argomenti tanto importanti come appunto questo.
Ringrazio tutti quelli che hanno voluto dire la loro e spero ci siano altri pareri ad arricchire il post, in particolar modo sono felice che ci sia molta gente che ama la natura in questo forum (beh il nome stesso dovrebbe fare da garante), e prende delle posizioni precise, cose che invece e purtroppo non accade spesso nella mia regione, dove la difesa della natura è affidata a pochi crociati come me che devono combattere a volte anche contro chi dovrebbe proteggere la natura. Purtroppo però spesso veniamo ritenuti degli ignoranti da gente che ha dei titoli di studio di tutto rispetto ma che assolutamente non hanno cultura natularistica. A tale proposito mi fa enormemente piacere l'intervento di Giampaolo (ecolab) che a quanto ne so di natura è un esperto, ha dei titoli, ma sicuramente non è l'unico.
Io sono un semplice appassionato escursionista che con il passare del tempo sta imparando sempre di più, e conoscere la natura secondo me implica anche avere una coscienza naturalista.
Vilmer

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Vilmer77
Utente Senior


Città: Matera
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Regione: Basilicata


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Flora e Fauna

Inserito il - 02 settembre 2006 : 00:31:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Se mi è consentito vorrei citare una frase presa da "Le faggete appenniniche", Quaderni habitat n°15 del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio - Museo friulano di storia naturale:
[...] L'immagine di boschi formati da alberi sani piace ai tecnici forestali di vecchia formazione, che ritengono di dover applicare gli stessi criteri anche nelle aree non destinate alla produzione di legname. Sostengono, infatti, che la presenza di vecchi alberi malati e di tronchi caduti costituisca un serbatoio di organismi infestanti che possono diffondersi nell'ambiente. Negli ecosistemi innaturali derivanti da questo tipo di gestione, il numero di specie animali è molto basso, per un semplice motivo: l'assenza di alberi vetusti, con i loro tronchi pieni di generose cavità, rende le foreste inabitabili per tante specie di invertebrati (soprattutto insetti) che rappresentano la base delle reti alimentari. Inoltre, molti mammiferi ed uccelli utilizzano sia le cavità dei vecchi alberi sia i tronchi marcescenti ormai caduti, come rifugi o come nidi, oltre che per trovarvi nutrimento. [...]

Questa frase è presa dal capitolo "aspetti faunistici" ma penso non ci voglia molto a capire anche dell'importanza in sè dei vecchi alberi oltre che per altre specie vegetali e per i funghi.
Vilmer

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Vilmer77
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Flora e Fauna

Inserito il - 02 settembre 2006 : 00:43:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vorrei inoltre diffondere questi 2 link, per chi fosse interessato:
Link
Link

Il primo è la petizione contro i tagli, con una lettera aperta al ministro Pecoraro Scanio ed il secondo è la sezione del sito dell'associazione trekking di cui faccio parte, dedicata alla situazione parco del pollino (ci sono anche altre notizie che esulano dai tagli), per chi è interessato (ed ha un po' di tempo) ci sono notizie importanti, leggete almeno quelle che riguardano i tagli se vi interessano.

A disposizione per ogni chiarimento.
Seguiranno altre foto.
Vilmer



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lynkos
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Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

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Inserito il - 02 settembre 2006 : 06:19:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Giampaolo, oltre a copiare ed incollare ogni frase che hai scritta una per una e scrivere dopo: "d'accordo", non posso aggiungere altro a parte di... . Piacere di conoscerti, Sarah.


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould)
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Bigeye
Moderatore


Città: viterbo
Prov.: Viterbo

Regione: Lazio


6269 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 02 settembre 2006 : 10:27:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
il discorso è complicato.
entrare nel merito non mi è possibile perchè non conosco la situazione in modo approfondito.
premetto che trovo lacerante quando ambientalismo e tecnici dell'ambiente entrano in conflitto grave. un professionista della gestione sia della flora che della fauna io ho ancora la convinzione che sia un appassionato di natura.. uno che ha impiegato il suo tempo a prepararsi e che poteva fare un concorso alle poste.. ma non l'ha fatto.. perchè gli piace allacciarsi gli anfibi e gli scarponi.
la selvicoltura è la scienza della coltivazione dei boschi.
la selvicoltura progredisce, la selvicoltura ha bisogno di nuove idee che già stanno affermandosi. esiste un filone di selvicoltura naturalistica che opera già da più di venti anni e prende le mosse in austria e svizzera ma che è ampiamente applicato in moltissime aree del nostro paese (trentino alto adige, friuli venezia giulia ad esempio). I meravigliosi boschi del trentino sono coltivati amico ecolab. quei boschi dove la mattina si sente il tamburellare maestoso del Picchio nero esistono ora, perchè c'è una politica delle foreste seria.. perchè un selvicoltore ha guidato la mescolanza degli abeti bianchi e dei faggi... amorevolmente e con perizia tecnica.
l'equazione taglio=catastrofe ambientale io non l'accetto pur rispettando moltissimo il parere degli amici.
qui non è possibile riepilogare la gestione di un ceduo, la conversione ad alto fusto, la gestione delle fustaie.. ci vorrebbe troppo tempo..
ma gli interventi possono essere buoni o cattivi... e teniamo conto che il fine degli interventi selvicolturali illuminati, la ratio dei piani di assestamento forestale ben fatti hanno per fine ultimo la rinnovazione naturale del popolamento e la migliore omeostasi della foresta.
sarebbe troppo lungo entrare in aspetti tecnici, ma il taglio di alberi di grandi dimensioni non sempre è da guardare con sospetto.. il selvicoltore e il forestale illuminati tagliano quell'albero perchè magari stava adugiando una o più piante vicine, che da quell'abbattimento si gioveranno e potranno esprimere il loro potenziale biologico. il bosco è osservato nella sua dinamicità anche dal selvicoltore illuminato.
Tra le molteplici funzioni del bosco c'è anche quella economica: non ci trovo nulla di male.. anzi.
popolazioni di aree montane traggono un interesse sul capitale "foresta" e questa economia combatte l'abbandono di molta gente dalle aree di montagna. questo sappiamo quanto sia utile per fare prevenzione idrogeoilogica per esempio..
in un area protetta il discorso muta nell'articolazione, ma non negli assunti iniziali. il piano di gestione quando è fatto a regola d'arte deve prevedere aree fruibili al pubblico ed aree in cui la foresta e le comunità animali vengano lasciati alla loro evoluzione naturale e prevedere vincoli diversi e zonazioni intelligenti. in alcune aree consentire tagli all'intero di un piano assestamentale "illuminato" non ha nulla di sbagliato a mio avviso. se poi gli interventi sono tecnicamente scorretti, insorgo anche io con la lancia in mano.
quello che intendo è che la battaglia dovrebbe essere per migliorare e per far crescere le professionalità tecniche e qui ci sarebbe da fare davvero molto.. motissimo..
io credo dovremmo essere realisti.. perchè senza realismo le aree protette chiudono i battenti.
mi fermo perchè il discorso è amplissimo... quello che mi premeva come al solito direi.. è cercare di ragionare insieme...
i nostri nemici sono i cementificatori.. sono i malversatori dell'ambiente che rubano risorse per fare ampliare l'agriturismo del nipote del vescovo o del politico...
io non sbaglierei mira...

neanche aggiungo che.. se nei tagli sul Pollino le finalità erano quelle della produzione di biomasse o addirittura dietro vi fossero altri interessi poco leciti.. la mia condanna logica e pratica è senza appello.

:)

okkione
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lynkos
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Inserito il - 02 settembre 2006 : 11:47:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Angelo, con tutto rispetto, credo che sia importantissimo di fare una distinzione chiara fra un bosco creato dall'uomo e gestito dall'uomo con finalità primaria economica e un bosco naturale all'interno di una riserva o parco naturale. Il primo può avere un valore ambientale più o meno importante, ma non è questo la sua ragione di essere... come non lo è per un campo di grano o carote. Entrambi, se gestiti male dal punto di vista ambientale, possono essere dannosi all'ambiente quasi quanto la cementificazione vera e propria... ma questa è un'altra storia del tutto e una che pian piano sta cambiando in molte zone per fortuna.
Sono profondamente convinta che è essenziale per la sopravvivenza non dell'uomo ma della natura della nostra pianeta come la conosciamo noi che ci sono alcune zone del mondo ancora non rovinate irreversibilmente in quali gli interessi economici non riescono a prevalere. Le ragioni dei soldi sono per definizione antropocentriche e considerano orizzonti temporali moooolto ristretti, certamente non compatibili con quelle ben più lungomiranti dell'ambiente e la natura.
Vorrei continuare, ma purtroppo i miei interessi economici non me lo permettono... in altre parole, devo tornare a lavorare !!! Sarah.


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould)
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ecolab
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Inserito il - 02 settembre 2006 : 11:55:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

carissimo Bigeye
Sono perfettamente d'accordo con quanto hai scritto se riferito ad aree non protette particolarmente come i Parchi Nazionali.
D'altro canto, immaginare che in Italia si possa ancora incontrare la cosiddetta "natura vergine" è solo un sogno.
Siamo tutti consapevoli che quanto ci troviamo oggi altro non è il risultato di millenni di interazione Uomo - Ambiente e che il primo trova le sue fonti di sussistenza proprio nella natura e nelle sue risorse.
Tutte le volte che l'uomo mette mano alla natura provoca degli squilibri che, evidentemente, vanno gestiti.
Conosco molto bene i boschi ove illuminati selvicoltori operano con coscienza e non mi sogno nemmeno per un attimo di discutere il loro operato.
il problema che ho affrontato nel mio discorso è quello dei Parchi Nazionali.
Al di là di volerne fare dei "Luoghi di imbalsamazione dell'ambiente", l'Istituto Parco Nazionale trova la giustificazione della sua esistenza proprio nel tentativo di gestire nel modo più naturale possibile la complessità ambientale.
Il Parco Nazionale, e in particolare le sue zone 1 (Nella vecchia dicitura erano le riserve integrali) è un laboratorio ove il concetto di conservazione si sposa in modo perfetto con il tentativo di osservare come la natura si evolverebbe senza l'intervento "pesante" dell'uomo (una interazione c'è sempre, si tratta di renderla quanto più leggera possibile) in modo da poter poi interpretare queste osservazioni e costruirvi sopra modelli gestionali corretti.
Non per altro nei Parchi Nazionali l'ingresso del visitatore è regolato con la limitazione alla percorrenza dei sentieri prefissati!
Il tuo discorso, quindi, per tutto il resto, va bene.
Nel mio intervento non intendevo assolutamente estendere quei concetti ad ogni lembo forestale! Se si è capito questo mi dispiace. non era nelle mie intenzioni (ogni tanto capita di essere poco chiari nelle nostre esposizioni. Siamo convinti che capendo noi il discorso lo debbano capire tutti!!).
Ho visto i tagli colturali di cui mi parli. Niente da eccepire.
Conosco i tagli che vengono effettuati anche da noi per il governo del ceduo e non me ne sono mai scandalizzato.
Ma in un Parco nazionale come il Pollino .......!

In alcune zone, il bosco non è solo un fattore di guadagno (nel senso buono), è anche un elemento che ha strutturato una cultura, una civiltà, che ha condizionato lo sviluppo sociale. Se ne potrebbe scrivere più di un libro!
Quante cose ho imparato dai boscaioli!
mi piace ricordare brevemente i contatti fra Molise e Puglia con il commercio del legno da ardere e della carbonella (ho visto una volta molti anni fa una carbonaia e sono rimasto affascinato dalla tecnica, millenaria, dalla perizia nel controllare il fuoco .... Che cultura!!!
quindi niente demonizzazione per il taglio, ma, ripeto (è una mia idea) .... in un Parco Nazionale?

Poi, sai, ognuno di noi ha una sua idea che deriva dalle proprie esperienze, dal proprio percorso culturale, dalla propria mentalità.
nessuna idea è da criminalizzare, basta discuterne, anche vivacemente, come in questo Forum. Sono convinto che la molteplicità delle idee messe a confronto serva a farci mettere in discussione le nostre cosiddette certezze, a ragionare meglio e ad aprirci la mente.
a presto
giampaolo

Modificato da - ecolab in data 02 settembre 2006 12:22:32
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Vilmer77
Utente Senior


Città: Matera
Prov.: Matera

Regione: Basilicata


1412 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 02 settembre 2006 : 12:30:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Angelo, anche se condivido gran parte del tuo pensiero, ci sono alcuni punti sui quali non sono d'accordo:
- Non sempre purtroppo "un tecnico" della flora e della fauna è anche un appassionato della natura (anche se dice di esserlo), dall'altro lato ci sono tantissimi impiegati della posta (con tutto il rispetto) che invece lo sono. Molto spesso i laureati in agraria e scienze forestali sono influenzati dai loro docenti. Ti faccio un esempio: io avevo un docente di tecnologia del legno che sosteneva di voler sfruttare i boschi per risollevare la situazione economica della Basilicata; a parte che personalmente credo che volesse solo risollevare la sua di situazione economica, non ti sembra paradossale una dichiarazione del genere?
- Se i meravigliosi boschi del Trentino (che non ho mai avuto la fortuna di vedere di persona) sono coltivati, beh comlimenti ai contadini (scherzo!), ma tu credi che senza l'intervento di questo o quel tecnico quei boschi sarebbero stati brutti o peggio ancora non ci sarebbe stato il picchio nero?
- Ho già detto e ridetto che non sono contrario all'intervento di gente preparata, di tecnici appunto nell'ambito forestale però credo altresì che sia fondamentale nell'ambito della gestione naturalistica di un bosco anche l'apporto di un tecnico naturalista appunto (come potrebbe essere ecolab).
- Spesso però per i tecnici un "bel bosco" è un bosco che ha gli alberi tutti dritti, alti e uguali, per la natura invece questo raramente accade e io credo sia più bello con alberi disetanei.
Non condivido nella maniera più assoluta invece il discorso fatto sulla politica economica dei boschi nei parchi nazionali, e soprattutto sul dissesto idrogeologico del nostro paese credo che l'uomo abbia più che altro contribuito ad accelerarlo (ahimè) piuttosto che il contrario.
- Per me l'idea di un parco dovrebbe nascere per tutelare la natura ed un certo habitat e non per sfruttarlo ai fini economici. Tagli per fini economici si potrebbero fare in altre zone (sempre con un certo criterio naturalistico) oppure visto che il legno comunque serve (ahi se imparassimo a riciclare seriamente anche quello!) la selvicoltura da legno (intesa come la coltivazione di alberi da legno) potrebbe essere una buona alternativa a tanti problemi che l'agricoltura ha.

Inoltre (e su questo sarai d'accordo Bigeye) sul Pollino i tagli si stanno facendo in zone che generalmente non sono meta di escursionisti (se non dei più esperti), forse per passare inosservati, chissà. Mi fa anche insospettire la rapidità con cui è stato approvato il piano di taglio, praticamente dalla sera alla mattina!
Se è vero che bisogna "aiutare il bosco" perchè allora non si fanno interventi in zone dove in passato il bosco fu praticamente annientato con i tagli? Ti parlo sempre del Pollino, dove ci sono vaste zone in cui sempre il bosco di faggio fu praticamente raso al suolo in una assurda politica di sfruttamento del bosco adottata fino all'immediato dopoguerra. Ebbene in quelle zone ci sono alberi alti non più di 10-15 metri con più fusti nati dallo stesso ceppo... perchè lì non fanno niente? Forse perchè gli alberi sono storti (piegati dal vento e brucati dalle mucche la pascolo quand'erano giovani) e di basso valore economico?
Io inoltre non ho mai puntato il dito contro i forestali (fanno il loro lavoro, anche se a volta un po' di coscienza non farebbe male) piuttosto contro le amministrazioni locali e l'ente parco stesso che oltre ai tagli stanno facendo un bel po' di interventi "sconcertanti" per favorire il turismo di massa o altro.
Spero di non avervi annoiato ma vi invito ancora una volta a leggere quanto scritto nei link che vi ho precedentemente dato.
Vilmer

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Camminando si conosce
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