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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Stepa
Utente Senior
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Stepa
Utente Senior
Città: Pescara
Regione: Abruzzo
2965 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 19 giugno 2011 : 00:27:01
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Monte Pallano (CH), sulle "mura megalitiche" a 800 m. di altitudine. Misurano dai 18 ai 21 mm. Sono Marmorana signata ? Ciao e grazie Stefano |
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Subpoto
Moderatore
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9027 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 19 giugno 2011 : 01:52:08
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Non Conoscevo Marmorana da quella zona, non dovrebbero esserci,comunque è certamente del gruppo della M.signata. Probabilmente sono di origine antropica a meno che non siano state trasportate insieme ai megamassi calcarei di cui mi accennava Nicola. L'aspetto ricorda molto la var.milettiana della Paulucci ma ha un ombelico completamente chiuso tipico di esemplari di ambiente arido. E' completamente diversa da quella di Caramanico che è la varietà descritta geograficamente più vicina. Una carrellata su questo multiforme gruppo la puoi vedere in questa discussione.
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo Sandro |
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Stepa
Utente Senior
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2965 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 19 giugno 2011 : 08:35:55
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Sandro, i megamassi calcarei di ciò che resta di quella che fu una muraglia difensiva edificata nel periodo italico (tra il sesto e il terzo secolo a.c.), sembra provengano dallo stesso Monte Pallano, e dunque non sono di pietra della Maiella (zona di Caramanico, per capirci). Per quanto riguarda l'apporto antropico, ho dei dubbi, il tempo di scattare qualche foto e ti spiego perchè.
Ciao Stefano |
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Stepa
Utente Senior
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2965 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 19 giugno 2011 : 12:45:22
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Questa è un'altra popolazione dalla Maiella, qui però siamo sul versante orientale, abbastanza lontani da Caramanico.
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I nicchi sono stati raccolti lungo la scalinata (m. 1400 circa di altitudine) che conduce alla Grotta del Cavallone, nei pressi di Taranta Peligna (CH). Dunque siamo si sulla Maiella, ma ad una ventina di chilometri dalle mura megalitiche del Monte Pallano, e questo forse potrebbe escludere un apporto antropico. Da rilevare l'ombelico, semiaperto a conferma di un ambiente non certo torrido.
Ciao Stefano |
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Subpoto
Moderatore
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9027 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 19 giugno 2011 : 13:58:09
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Mentre questa seconda serie è ricollegabile alla Marmorana della Maiella la prima, quella di Monte Pallano invece ricorda molto quella di Marmorana signata tipica di Cassino.
Topotipi di Cassino
La forma però non ci dice in realtà che distanza genetica ci sia tra le diverse popolazioni,l'ambiente la condiziona fortemente tanto da farla ricomparire in popolazioni molto distanti tra loro. Forme globose del gruppo signata praticamente indistinguibili tra loro ne abbiamo trovate da Roccantica(Monti Sabini) Monte Leano(Monti Aurunci) e sui monti dietro Caserta oltre a Cassino (locus tipico). Ma popolazioni con questa forma non sono continue ma intervallate da popolazioni più schiacciate ed ombelicate,la distanza genetica rilevata era molto più correlate con la distanza geografica delle popolazioni che con la forma che è risultata ininfluente. L'unico fattore che unisce queste forme è l'ambiente arido,una forma globosa difende meglio dalla perdita di umidità. Origine naturale od antropica della popolazione? entrambe le soluzioni rimangono possibili. La via naturale resterebbe aperta per una invasione di signata attraverso lo spartiacque Volturno-Sangro che non costituisce una barriera molto elevata per questa specie che raggiunge altitudini molto maggiori ma sarebbe ostacolata dalla composizione geologica del territorio molisano composto prevalentemente da argille ed arenarie. L'ostacolo è stato superato sui Monti della Laga ma con profondi cambiamenti della conchiglia. Tale ipotesi potrebbe essere avvalorata dal ritrovamento di popolazioni stabili in ambienti naturali nel Molise, altrimenti l'apporto antropico sembra la via più probabile. A sostegno di questa ipotesi ci sarebbe anche la somiglianza di questa popolazione con quelle del Matese e della valle del Volturno molto più marcata rispetto a quelle della Maiella.
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo Sandro |
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