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 Cosa si intende per specie pregiate?
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leonarst
Utente Junior

Città: Parma


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Inserito il - 15 gennaio 2010 : 14:31:53 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Nei discorsi sulla biodiversità spesso si parla di "specie pregiate" e a volte di "specie banali". Ma mi chiedo cosa si intende esattamente con questi aggettivi. Sono semplicemente sinonimi di specie rare e comuni? Non credo....

La cosa è più chiara quando si parla di pesce, tartufi ecc in quanto ci riferisce al valore commerciale, ma per le altre specie a cosa si fa riferimento esattamente?

Mi aiutate?
Grazie

Stefano

... non distingue il ramo dalla foglia, ma non gli fanno difetto nè la passione nè la voglia.

Acipenser
Utente Senior


Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero

Regione: Germany


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Inserito il - 15 gennaio 2010 : 14:42:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Oltre al concetto di specie rare/comuni, la contrapposizione tra specie pregiate e banali potrebbe riferirsi alla rilevanza, proprio in termini di biodiversità, di una specie: ad esempio, il lipote, unico esponente della famiglia Lipotidae, è certamente da considerarsi specie ad elevatissima rilevanza. La sua estinzione, ormai tutt'altro che improbabile, rappresenta un grave danno al pool genomico mondiale, non esistendo specie affini in grado di "tamponare" la perdita.


Tautò tèni zon kài
tethnekós kai egregoròs
kai kathèudon kai nèon kai
gheraiòn tade gàr
metapésonta ekéina ésti
kakèina pàlin táuta.

Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.
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leonarst
Utente Junior

Città: Parma


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Inserito il - 15 gennaio 2010 : 14:56:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quindi in questo caso è particolarmente rara anche la famglia oltre alla specie?
... quindi (generalizzando un po' troppo ) si potrebbe dire che anche in questo caso ci si riferisce ad entità tassonomiche rare quindi.

Stefano

... non distingue il ramo dalla foglia, ma non gli fanno difetto nè la passione nè la voglia.
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Acipenser
Utente Senior


Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero

Regione: Germany


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Inserito il - 15 gennaio 2010 : 15:08:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di leonarst:

Quindi in questo caso è particolarmente rara anche la famglia oltre alla specie?
... quindi (generalizzando un po' troppo ) si potrebbe dire che anche in questo caso ci si riferisce ad entità tassonomiche rare quindi.

Stefano


Ci sono due tipologie di rarità: la prima indica la scarsità numerica di individui di una data specie, e questo dipende dallo stato di conservazione ma anche dalle strategie ecologiche della stessa; la seconda indica la pochezza di taxa interni ad un determinato taxon di ordine superiore.
Tralasciando (come suggerisci) considerazioni di tipo economico, entrambe le tipologie di rarità, ma la seconda in special modo, possono conferire ad una specie l'appellativo informale di "pregiata" .


Tautò tèni zon kài
tethnekós kai egregoròs
kai kathèudon kai nèon kai
gheraiòn tade gàr
metapésonta ekéina ésti
kakèina pàlin táuta.

Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.
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leonarst
Utente Junior

Città: Parma


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Inserito il - 15 gennaio 2010 : 15:24:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie. Molto chiaro.
Mi chiedo se il concetto potrebbe essere in qualche modo esteso anche alla biogeografia.
Una specie potrebbe essere rara (e quindi pregiata) in un particolare contesto geografico, ma potrebbe esserlo molto meno in un altro contesto.

... ora mi sto allargando un po' troppo lo so.

Stefano

... non distingue il ramo dalla foglia, ma non gli fanno difetto nè la passione nè la voglia.
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Acipenser
Utente Senior


Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero

Regione: Germany


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Inserito il - 15 gennaio 2010 : 20:00:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sì, una specie può considerarsi diversamente rara (stiamo parlando del "primo significato") in diversi contesti. Procambarus clarkii, ad esempio, è considerato infestante in Italia, mentre è stabile e acclimatato in Europa settentrionale.


Tautò tèni zon kài
tethnekós kai egregoròs
kai kathèudon kai nèon kai
gheraiòn tade gàr
metapésonta ekéina ésti
kakèina pàlin táuta.

Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.
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