Ed ecco qui il filmato con la trascrizione del canto, rallentato al 25%: (La trascrizione è la stessa che ho pubblicato, a dimensioni maggiori e probabilmente più leggibili, nel primo e secondo messaggio d questa discussione; per vedere il video a dimensioni maggiori fate clic sul simbolo "YouTube" e poi regolate nel player la definizione del video e scegliete la "modalità a tutto schermo")
Modificato da - Forest in data 08 giugno 2010 01:19:45
E questo è il medesimo canto, rallentato al 25%, analizzato, con lo schema della sua struttura formale: RS = Repetitive Structures = Strutture Ripetitive FP = Free Parts = Parti Libere X = elementi "riempitivi" che non si ripetono mai (2X = due di loro; 3X = tre di loro, ecc…; ogni "X" è diverso dagli altri "X") A, B, C… = elementi base importanti che vengono ripetuti e sono i "mattoni" costitutivi delle Strutture Ripetitive B',C', E', G', P''… = loro varianti
Modificato da - Forest in data 08 giugno 2010 01:44:13
Dalla precedente analisi sono state ricavate le già citate regole di sviluppo del canto dell'Allodola, che potremmo quasi definire le basi dello "stile compositivo" dell'Allodola, ovvero la grammatica del suo canto. Le ripeto qui per comodità di lettura della discussione:
1) Ripetere l'inizio di una Struttura Ripetitiva già precedentemente avviata, ma proseguire poi diversamente da quanto sarebbe prevedibile: Esempi: FGEHI FGEHI FGELLXO… oppure: ABC ABC AB3X…
2) Inserire elementi estranei in una Struttura Ripetitiva, in modo da "farcirla", per così dire: Esempio: ABC ABC AB'3XC…
3) Iterare un elemento che sarà usato in una Struttura Ripetitiva subito prima che tale Struttura cominci, come per "annunciarlo": Esempio EE BFGE BFGE…
4) Iterarlo immediatamente dopo il termine della struttura in cui è stato appena usato, come per "esaurirne" le possibilità sfruttandone il ruolo fino in fondo: Esempio: FM FM FM FFF…
5) Cambiare tutti gli elementi di una Struttura Ripetitiva, rispetto alla Struttura Ripetitiva precedente, tranne il secondo ed il terzo (effetto di somiglianza nella diversità): Esempi: FGEHI FGEHI… LGEP"E'M LGEP"E'M… oppure: BFGE BFGE… HFGIL HFGIL…
6) Usare Strutture Ripetitive di 2 o 3 elementi all'inizio e alla fine, e Strutture Ripetitive più complesse al centro.
7) Fare in modo che il secondo elemento della Struttura Ripetitiva precedente diventi il primo della nuova Struttura Ripetitiva (concettualmente è l'inverso della regola n. 5): Esempio: ABC ABC… BFGE BFGE
8) Fare in modo che un elemento apparso quasi per caso diventi poi importante, molto tempo dopo (vedi gli elementi E ed O nel modello originale).
9) Iniziare una Struttura Ripetitiva gradualmente, cioè con una variante di un elemento base invece che con l'elemento base nella sua forma più tipica. L'ascoltatore (quello umano, almeno), non si rende conto perciò di stare ascoltando una Struttura Ripetitiva alla seconda ripetizione, come avviene normalmente, bensì alla terza. A quel punto, però, comprende di aver già ascoltato tre ripetizioni, anche se la prima aveva qualcosa di diverso. Esempio: 6XP'Q PQ PQ PQ…
10) Il rapporto tra gli elementi (di qualsiasi tipo) appartenenti alle Parti Libere e gli elementi appartenenti alle Strutture Ripetitive si mantiene intorno alla parità (81/89).
11) All'interno delle Parti Libere, il rapporto tra elementi X e numero totale degli elementi (di ogni tipo) è prossimo alla sezione aurea (55/81; la sezione aurea sarebbe 50,06/81), così come il rapporto tra gli elementi base principali (A, B, C…), comprese le loro ripetizioni, e il numero totale di elementi di ogni tipo inclusi nell'intero schema (115/170; la sezione aurea sarebbe 105,06/170). I due rapporti sono infatti quasi identici.
12) Ogni Struttura Ripetitiva deve comprendere da 4 a 5 ripetizioni; 6 ripetizioni sono possibili solo quando la formula che viene ripetuta è fatta soltanto di due elementi, 3 ripetizioni sono possibili solo con formule ripetute composte da almeno 6 elementi.
Sulla base di queste regole è stato poi generato un modello artificiale che rispetta la stessa struttura, ed è quindi quasi un'imitazione artificiale di un canto di Allodola. Sempre per comodità di lettura, lo riporto di nuovo qui:
Modificato da - Forest in data 08 giugno 2010 01:35:50
Spero che ora si sia capito tutto meglio! Vorrei chiedere un paio di cose:
- qualcuno di voi ha altre buone registrazioni di canto di Allodola, per analizzare anche quelle e migliorare i risultati della ricerca? Sono necessarie registrazioni (di canto territoriale, non altre vocalizzazioni) che siano le più lunghe possibili, senza interruzioni e abbastanza nitide, non troppo coperte dal canto di altre specie o da altri suoni.
- che ne direste di provare il medesimo metodo con altri Alaudidi? Proviamo? Calandra, Calandrella, Cappellaccia, ecc…
se hai composto qualcosa di musicale originale tuo, ispirato in modo diretto o indiretto al canto di Alauda arvensis mi piacerebbe davvero moltissimo ascoltarlo.
ancora complimenti ;)
angelo
Au village sans pretention, j'ai mauvaise reputation. -Georges Brassens-
se hai composto qualcosa di musicale originale tuo, ispirato in modo diretto o indiretto al canto di Alauda arvensis mi piacerebbe davvero moltissimo ascoltarlo.
ancora complimenti ;)
angelo
Grazie!! Sì, ho fatto due pezzi, ma il problema è che quei brani non sono mai stati registrati (e, non essendo per pianoforte, non me li posso eseguire da solo…)
Bisognerebbe riuscire ad organizzare un concerto… ornitologico.
Complimentissimi, lavoro spettacolare, un pirotecnico connubio tra musica e ornitologia. Anche a me farebbe tantissimo piacere ascoltare un concerto ornitologico, sarebbe veramente meraviglioso. Una domanda: hai detto all'inizio della discussione che hai analizzato altri canti e poi ti sei soffermato su quello dell'allodola. Mi piacerebbe sapere quali altri canti hai studiato e quali sono stati, in grandi linee i risultati. Te lo chiedo per pura curiosità, semplicemente perché sono appassionato di musica anch'io e mi sono sempre chiesto se fosse possibile portare in spartiti- e magari eseguire- alcuni canti di uccelli. Rinnovo i miei complimenti per il lavorone da te compiuto, è qualcosa di mastodontico e affascinantissimo.
dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior
Grazie! All'epoca, ricordo che avevo rallentato ed analizzato i canti del Luì piccolo (cercando una qualche regolarità nell'alternarsi dei "chiff" e dei "chaff"), del Merlo, del Pettirosso e del Verzellino, ma non avevo trovato alcuna struttura che fosse neanche lontanamente paragonabile a quelle contenute nel canto dell'Allodola.
Ciò che mi chiedo, in sostanza, è: la teoria dell'informazione ci dice che, in un segnale altamente strutturato, è presente un'informazione che viene comunicata (intenzionalmente o no, non importa). Allora mi chiedo: in cosa consiste questa informazione? A che scopo viene comunicata e a chi? Chi è il ricevente? A cosa serve una struttura così altamente organizzata, dal punto di vista evolutivo e della conservazione della specie? A dare qualche indicazione ai conspecifici (non so, come avviene nella famosa danza delle api)?. È possibile affinare il mio modello strutturale confrontandolo con almeno una buona decina di altre registrazioni di canto di Allodola (che io non ho)? La struttura che ho trovato è presente allo stesso modo in tutte le Allodole, o varia su base geografica (come nel Merlo), o su altre basi? Come si è originata dal punto di vista evolutivo? Maschi di Allodola che abitano vicini tra loro hanno elementi in comune nella struttura del canto? E come reagiscono al canto dei vicini? E le femmine? Strutture in qualche modo simili sono presenti anche nel canto di altri Alaudidi? Allora, sulla base di antenati comuni, quando si potrebbero essere evolute? Se sì, in cosa sono simili e in cosa differiscono? Cos'ha l'Allodola di diverso dagli altri uccelli di cui ho analizzato il canto, che fa in modo che nel suo ci siano delle evidenti strutture, un po' simili a quelle contenute nel canto delle balene, e negli altri uccelli no? E a che serve? Il canto dell'Allodola è appreso, oppure è ereditario (o, come nel caso del Fringuello, è in parte appreso ed in parte ereditario)? Eccetera…
Ecco, è questo genere di cose che vorrei capire!
(P.S.: per quanto riguarda la domanda se sia possibile trascrivere ed eseguire su strumenti musicali dei canti di uccelli, ciò è esattamente l'attività a cui si è tanto dedicato il grande compositore francese di metà Novecento Olivier Messiaen, uno dei miei preferiti, che ha perfino composto una grande raccolta di brani pianistici dal titolo "Catalogue d'Oiseaux", molto importante. Si trovano comunemente in molti negozi di dischi di musica classica. Ha poi composto "Le réveil des oiseaux", "Abîme des Oiseaux", "Le Merle noir", "Oiseaux exotiques" e molti altri brani che hanno a che fare con gli uccelli. È musica bellissima).