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 La struttura del canto dell'Allodola (Alauda arvensis)
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Forest
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Inserito il - 09 maggio 2010 : 00:51:58 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Nel 1994 feci una ricerca che penso potrebbe interessare. Sono un compositore di musica classica (di mestiere) e sono sempre stato affascinato dai canti degli uccelli. Non sono certo il primo: in passato, i canti degli uccelli hanno affascinato moltissimo il grande Olivier Messiaen, e prima di lui, in un passato più lontano, se ne sono occupati Jannequin, Vivaldi, Bach, Haydn, Beethoven, Schubert e molti altri musicisti.
L'aspetto che però interessa a me non è quello dell'imitazione (imitare gli uccelli in musica), bensì l'aspetto strutturale e formale: in altre parole, sono affascinato dalle strutture contenute nei canti degli uccelli, che sono quasi una vera e propria grammatica e rivelano come essi possano essere, in un certo senso, un vero e proprio linguaggio.
Ricordo che a quell'epoca analizzai diversi canti di uccelli, ma il più interessante, e di gran lunga, risultò sicuramente essere l'Allodola.

La struttura del suo canto risultò talmente interessante che fu possibile, a partire dalla sua analisi, avviare una ricerca sui confini tra ripetizione, variazione di vecchi elementi e sviluppo di nuovi elementi, ricerca che prosegue ancora oggi.

Cercherò qui di presentare i risultati della mia analisi della struttura del canto dell'Allodola, Alauda arvensis.
Sono un docente di Analisi Musicale, ed applicherò qui alcune tecniche di analisi comunemente usate per vari tipi di musica.

Purtroppo, non potrò mettere in questo post gli esempi audio. La ricerca, infatti, venne condotta sulla base di una registrazione non mia, presa da un'audiocassetta pubblicata da una nota casa editrice, facente parte di una pubblicazione sul riconoscimento dei canti degli Uccelli ("I canti degli uccelli", ed. Ludi Sounds, a cura della LIPU).
Mentre effettuare a casa propria una semplice analisi di quel campione audio per scopi privati e personali è perfettamente legale, non è possibile invece pubblicarlo su questo sito, né in originale, né rallentato, per ragioni di rispetto del copyright. Al termine, però, vi proporrò di proseguire l'analisi insieme con nostre registrazioni, verificandone e migliorandone i risultati.

Per analizzarne il canto, ho iniziato con il rallentare (rendendolo fino ad otto volte più lento) una parte del lungo canto dell'Allodola, così che la durata originale di circa 39 secondi diventò di oltre 5 minuti.
In questo modo è stato molto più facile realizzare un'analisi, e la modalità di ascolto è diventata molto più adatta alla limitata capacità dell'udito umano di separare due dettagli di un suono quando essi sono molto vicini tra loro nel tempo, venendo cioè uditi uno subito dopo l'altro. Il limite di separazione medio per l'Uomo è di circa 1/16 di secondo, mentre per diversi Uccelli corrisponde ad un tempo molto più breve: l'Allodola distingue pertanto già a velocità normale tutti i dettagli che noi percepiamo soltanto rallentando il suo canto: è come se vivesse in un'altra dimensione temporale, per così dire, e questo mi ha sempre affascinato. Questi piccoli Uccelli vivono poco, rispetto a noi, ma hanno il cuore che batte più velocemente, sentono gli ultrasuoni (frequenze rapide), e distinguono eventi molto vicini tra loro nel tempo, come dicevo (per inciso, il contrario avviene, in parte, con gli animali molto grandi, che non a caso vivono molto, come gli Elefanti, che sentono gli infrasuoni, e le Balene: per riuscire a seguire facilmente la struttura di un canto di Balena dobbiamo infatti accelerarlo; è come se i grandi animali vivessero in parte in un'altra dimensione temporale ancora differente).

Il secondo stadio dell'analisi è consistito nello scrivere (manualmente, semplicemente ascoltando e trascrivendo ciò che si sente) uno "spartito" approssimativo del canto rallentato, così da rendere possibile seguire i diversi elementi del canto.

Ho ancora gli appunti manoscritti che feci allora (chiedo scusa per la poca chiarezza delle scrittura, ma li scrissi per me stesso, inizialmente senza l'intenzione di mostrarli ad altri). Li pubblico qui sotto, prima la trascrizione particolareggiata e dettagliata, riferita ad un ascolto fortemente rallentato, poi, al termine, quella più riassuntiva e schematica, riferita ad un ascolto alla velocità reale originale.

Trascrizione dettagliata del canto rallentato, pag. 1:
La struttura del canto dell''Allodola (Alauda arvensis)
296,79 KB

Modificato da - Forest in Data 09 maggio 2010 01:07:37

Forest
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Inserito il - 09 maggio 2010 : 00:53:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Trascrizione dettagliata del canto rallentato (segue), pag. 2:

Immagine:
La struttura del canto dell''Allodola (Alauda arvensis)
297,85 KB

Modificato da - Forest in data 09 maggio 2010 01:08:26
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Forest
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Inserito il - 09 maggio 2010 : 00:53:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Legenda dei segni utilizzati nella trascrizione:
La struttura del canto dell''Allodola (Alauda arvensis)

(Perdonate le puerili ed imprecise annotazioni ornitologiche segnate a margine, mi servirono allora per mostrare sommariamente il lavoro a un gruppo di amici).

Modificato da - Forest in data 09 maggio 2010 01:11:06
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Forest
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Inserito il - 09 maggio 2010 : 00:55:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Trascrizione riassuntiva riferita all'ascolto alla velocità reale, cioè molto rapida, in cui i dettagli si perdono e si fondono tra loro:
La struttura del canto dell''Allodola (Alauda arvensis)

Modificato da - Forest in data 09 maggio 2010 01:12:40
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Forest
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Inserito il - 09 maggio 2010 : 00:58:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Analizzando il canto così trascritto, come se fosse un brano musicale, ecco di seguito cosa si ottiene.

Il canto dell'Allodola è risultato essere costituito da un'alternanza di "Strutture Ripetitive" e "Parti Libere".

Le Strutture Ripetitive sono formate da sequenze di elementi base i quali, appunto, si ripetono un certo numero di volte nella stessa sequenza, identici o appena variati (come vedremo tra poco).
Nella trascrizione precedente le Strutture Ripetitive erano segnate SR, ed appaiono cerchiate, con la sequenza di elementi compresa in ciascun cerchio che viene ripetuta più volte prima di proseguire oltre; nello schema che pubblico qui di seguito le Strutture Ripetitive sono invece segnate RS, dall'inglese "Repetitive Structure".

Le Parti Libere (FP) sono sezioni del canto in cui in cui alcuni elementi base che già apparivano in Strutture Ripetitive precedenti o che appariranno in Strutture Ripetitive seguenti sono miscelati ad altri elementi base "occasionali" che appaiono una volta sola e non vengono mai ripetuti.
Nella trascrizione precedente le Parti Libere sono segnate PL; nello schema che pubblico qui di seguito sono invece segnate FP, dall'inglese "Free Parts".

Per farmi capire meglio, ecco lo schema della parte di canto da me analizzata, disposto su tre righe (si legge normalmente, ogni riga da sinistra a destra, e poi a capo):

Schema del canto sopra trascritto (analisi):
La struttura del canto dell''Allodola (Alauda arvensis)

Dove
A, B, C … = Elementi base del canto (15 complessivamente), che restano sempre identici a sé stessi ogni volta che appaiono
A', C', E', P', P" … = Varianti dei medesimi elementi base (ci sono 7 elementi base con una variante, segnata con un apice dopo la lettera, ad esempio A', e 2 che hanno anche una seconda variante, segnata con due apici, ad esempio P" ).
|/| = retrogrado di N (ovvero, corriponde ad N eseguito al contrario, dalla fine all'inizio). Ha anche una variante |/|'
X = Elementi base occasionali che appaiono ciascuno una volta sola (pertanto ciascun elemento X è sempre ogni volta differente da tutti gli altri).

FP = Free Parts = "Parti Libere"
RS = Repetitive Structures = Strutture Ripetitive

2X è un'abbreviazione che sta per XX
3X è un'abbreviazione che sta per XXX, e così via.

Gli spazi non indicano mai alcuna interruzione né alcuna pausa. Non ci sono infatti mai né interruzioni, né pause: gli spazi sono stati posti nello schema soltanto al fine di individuare più facilmente la collocazione delle Strutture Ripetitive.

Il canto dell'Allodola, com'è noto, è un flusso frenetico, molto rapido, dolce, continuo, ininterrotto e molto prolungato.

Includendo anche le ripetizioni, gli elementi base sono in totale 170, inclusi anche gli elementi base occasionali X.

Modificato da - Forest in data 09 maggio 2010 01:23:45
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Forest
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Inserito il - 09 maggio 2010 : 01:06:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dal punto di vista percettivo, il fatto che alcuni elementi base siano presenti in differenti Strutture Ripetitive e talvolta perfino nelle Parti Libere, talora combinati tra loro nel medesimo ordine, e talora in un ordine diverso, crea straordinari effetti di varietà nelle ripetizioni, o, viceversa, di somiglianza anche quando non esistono vere e proprie ripetizioni. Lo stesso confine tra questi due casi diventa anzi piuttosto labile.
Per comprendere come questo avvenga sono state perciò individuate le seguenti dodici regole di sviluppo, che possono essere interessanti sia dal punto di vista scientifico (bioacustica, etologia, studio delle comunicazioni animali e della comunicazione in genere), sia dal punto di vista artistico (sono molto interessanti, ad esempio, per un compositore).
Le potremmo quasi definire le basi dello "stile compositivo" dell'Allodola, ovvero la grammatica del suo canto:

1) Ripetere l'inizio di una Struttura Ripetitiva già precedentemente avviata, ma proseguire poi diversamente da quanto sarebbe prevedibile:
Esempi: FGEHI FGEHI FGELLXO…
oppure: ABC ASC AB3X…

2) Inserire elementi estranei in una Struttura Ripetitiva, in modo da "farcirla", per così dire:
Esempio: ABC ABC AB'3XC…

3) Iterare un elemento che sarà usato in una Struttura Ripetitiva subito prima che tale Struttura cominci, come per "annunciarlo":
Esempio EE BFGE BFGE…

4) Iterarlo immediatamente dopo il termine della struttura in cui è stato appena usato, come per "esaurirne" le possibilità sfruttandone il ruolo fino in fondo:
Esempio: FM FM FM FFF…

5) Cambiare tutti gli elementi di una Struttura Ripetitiva, rispetto alla Struttura Ripetitiva precedente, tranne il secondo ed il terzo (effetto di somiglianza nella diversità):
Esempi: FGEHI FGEHI… LGEP"E'M LGEP"E'M…
oppure: BFGE BFGE… HFGIL HFGIL…

6) Usare Strutture Ripetitive di 2 o 3 elementi all'inizio e alla fine, e Strutture Ripetitive più complesse al centro.

7) Fare in modo che il secondo elemento della Struttura Ripetitiva precedente diventi il primo della nuova Struttura Ripetitiva (concettualmente è l'inverso della regola n. 5):
Esempio: ABC ABC… BFGE BFGE

8) Fare in modo che un elemento apparso quasi per caso diventi poi importante, molto tempo dopo (vedi gli elementi E ed O nel modello originale).

9) Iniziare una Struttura Ripetitiva gradualmente, cioè con una variante di un elemento base invece che con l'elemento base nella sua forma più tipica. L'ascoltatore (quello umano, almeno), non si rende conto perciò di stare ascoltando una Struttura Ripetitiva alla seconda ripetizione, come avviene normalmente, bensì alla terza. A quel punto, però, comprende di aver già ascoltato tre ripetizioni, anche se la prima aveva qualcosa di diverso.
Esempio: 6XP'Q PQ PQ PQ…

10) Il rapporto tra gli elementi (di qualsiasi tipo) appartenenti alle Parti Libere e gli elementi appartenenti alle Strutture Ripetitive si mantiene intorno alla parità (81/89).

11) All'interno delle Parti Libere, il rapporto tra elementi X e numero totale degli elementi (di ogni tipo) è prossimo alla sezione aurea (55/81; la sezione aurea sarebbe 50,06/81), così come il rapporto tra gli elementi base principali (A, B, C…), comprese le loro ripetizioni, e il numero totale di elementi di ogni tipo inclusi nell'intero schema (115/170; la sezione aurea sarebbe 105,06/170). I due rapporti sono infatti quasi identici.

12) Ogni Struttura Ripetitiva deve comprendere da 4 a 5 ripetizioni; 6 ripetizioni sono possibili solo quando la formula che viene ripetuta è fatta soltanto di due elementi, 3 ripetizioni sono possibili solo con formule ripetute composte da almeno 6 elementi.


Un modello artificiale che rispetta tutte queste regole è, ad esempio, il seguente (si legge normalmente, ogni riga da sinistra a destra, e poi a capo):

Modello generato artificialmente:
La struttura del canto dell''Allodola (Alauda arvensis)

Al termine di questa mia esposizione, avrei una proposta. Visto che tentativi migliori e più precisi di analizzare il canto dell'Allodola e la sua grammatica strutturale potrebbero sicuramente essere fatti, analizzando frammenti più lunghi e paragonando tra loro molte più registrazioni, ci sarebbe tra voi qualcuno che ha voglia di provare ad approfondire l'argomento insieme, cercando di capire ancora meglio com'è fatto questo canto? Propongo di proseguire la discussione e di lavorarci insieme. Io… al momento non ho registrazioni di canti di Allodola utilizzabili: voi ne avete? Proviamo insieme a migliorare il modello analitico?

Modificato da - Forest in data 09 maggio 2010 01:24:15
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Forest
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Inserito il - 09 maggio 2010 : 17:36:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scusate, mi sono accorto di un errore di battitura.
Nel messaggio precedente, il secondo esempio della "regola n.1" ("Ripetere l'inizio di una Struttura Ripetitiva già precedentemente avviata, ma proseguire poi diversamente da quanto sarebbe prevedibile") dovrebbe essere:

ABC ABC AB3X…

Per sbaglio avevo battuto una "S" invece di una "B".
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Bigeye
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Inserito il - 11 maggio 2010 : 05:02:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grande lavaoro caro Giovanni. Complesso da capire fino in fondo senza audio che avrebbe reso più leggibile e godibile il testo.
Ma è un lavoro frutto di una passione e di una meticolosità straordinarie. I miei complimenti.

Se vuoi chiedo al presidente LIPU se concede l'autorizzazione sonora.


ciao :)


angelo

Au village sans pretention, j'ai mauvaise reputation.
-Georges Brassens-

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Forest
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Inserito il - 11 maggio 2010 : 12:10:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Bigeye:

Grande lavaoro caro Giovanni. Complesso da capire fino in fondo senza audio che avrebbe reso più leggibile e godibile il testo.


Grazie! Sì, lo so… per questo trovo che sarebbe davvero bello se qualcuno di noi procurasse nuovi campioni di canto di Allodola da analizzare, rallentati, così diventerebbe chiaro a tutti il collegamento tra lo schema che ho scritto, che è solo apparentemente astratto, e quanto concretamente si ascolta, ciò che tutti possono sentire. Ve lo illustrerei passo dopo passo con gli esempi audio: di sicuro chiunque capirebbe.
Dal punto di vista scientifico, sarebbe anche un'occasione per verificare e rendere più precisa e solida questa ricerca… che sarebbe proprio bello proseguire in comune tra noi!

Per poi, magari, estenderla ad altri Alaudidi…

(Ma poi, avevo una domanda… è possibile che non si sia mai occupato nessun altro di questo, prima di me?)


Se vuoi chiedo al presidente LIPU se concede l'autorizzazione sonora.


Sì sì sì!… sarebbe davvero una cosa eccellente! Se ti è possibile, ti prego davvero di farlo…
Grazie! Ciao.







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D21
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Inserito il - 11 maggio 2010 : 13:14:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un lavorone! Purtroppo capisco poco o nulla di musica, ma volevo chiederti una cosa: è possibile riprodurre, in modo fedele o con variazioni, il canto analizzato in musica vera e propria?
Ad esempio al pianoforte.
Sono molto curioso di sentire come risulterebbe un canto se fosse "standardizzato" in note precise e definite, anche se suppongo che non sia semplice riprodurre gli stridii... ma intendevo: riprodurre la struttura del canto, non il suono preciso.
Non so se sono riuscito a spiegarmi
E magari mettere il brano qui su NM
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Bigeye
Moderatore


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Flora e Fauna

Inserito il - 11 maggio 2010 : 18:46:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Forest:

[quote]Messaggio originario di Bigeye:


Sì sì sì!… sarebbe davvero una cosa eccellente! Se ti è possibile, ti prego davvero di farlo…
Grazie! Ciao.




caro Giovanni ho sentito il responsabile nazionale della biodiversità e conservazione, la sua risposta è stata che se citi il titolo dell'opera (come hai fatto) va più che bene :)

angelo


p.s. il presidente non era presente, magari lo sentirò, tuttavia la risposta riportata mi sembra sufficiente :)









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-Georges Brassens-

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Melanitta
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Inserito il - 11 maggio 2010 : 21:42:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grandioso Giovanni! Che lavoro interessante e soprattutto che grande passione trapela da tutto ciò! Io ne capisco meno di una mazza e come il buon Dario sarei incuriosito dallo scoprire come sarebbe il canto dell'allodola diciamo così, trasformato in melodia sul pianoforte. Credo che altri compositori abbiano fatto delle trasposizioni di canti di uccelli in chiave musicale, magari mi aiuti a ricordarne qualcunoche non mi sovviene

Ciao e complimenti!

Massimo

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Forest
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Inserito il - 12 maggio 2010 : 16:25:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di D21:

Un lavorone!


Per carità… questo sarebbe solo una bozza d'inizio di un lavoro serio, secondo me…
Oggigiorno, poi, con gli strumenti elettronici per l'analisi, si può essere molto più precisi che nel '94.

Vorrei però aggiungere che il mio scopo, nell'ambito di questo Forum, non sarebbe innanzitutto quello di riprodurre il canto (anche se farlo è stato ed è interessante dal punto di vista artistico), ma prima di tutto quello di capire che struttura ha e perché ce l'ha: cosa ha portato e porta a strutturarlo in questo modo dal punto di vista evolutivo e biologico, ed a cosa serve dal punto di vista etologico e biologico il fatto che sia strutturato in questo modo, certamente non casuale.

Uno scopo prima di tutto scientifico, non artistico (che esulerebbe dall'ambito del Forum).
In altre parole, capire perché fa l'effetto che fa, e se lo fa a noi o anche alle allodole…
E qual è l'effetto che fa? Nel caso dell'Allodola, l'effetto, nei confronti di un ascoltatore umano, è quello di una incredibile, sfuggente sensazione di variazione pur mantenendo un ordine ferreo, di unità nel cambiamento, di lavorìo incessante sui confini tra ripetizione, variazione e nascita di elementi nuovi. La sensazione di una grammatica ben precisa e presente.


Messaggio originario di D21: è possibile riprodurre, in modo fedele o con variazioni, il canto analizzato in musica vera e propria?
Ad esempio al pianoforte.
Sono molto curioso di sentire come risulterebbe un canto se fosse "standardizzato" in note precise e definite, anche se suppongo che non sia semplice riprodurre gli stridii... ma intendevo: riprodurre la struttura del canto, non il suono preciso.


Messaggio originario di Melanitta: sarei incuriosito dallo scoprire come sarebbe il canto dell'allodola diciamo così, trasformato in melodia sul pianoforte.


Bravi, Dario e Massimo! La vostra domanda, però, va in realtà scissa in vari fattori.
Dobbiamo infatti tener conto di diversi fatti.

Per cominciare, la distinzione tra "note precise" "melodia", da una parte, e "stridii, ecc…" dall'altra è sempre altamente soggettiva e dipende dal contesto, quindi non ha in realtà molto senso.

Tenendo conto anche di questo, allora ci si può chiedere innanzitutto se è possibile riprodurre la struttura del canto dell'Allodola indipendentemente dalla volontà di riprodurne il timbro, oppure se è possibile riprodurrre il timbro indipendentemente dalla struttura. La risposta è certamente positiva in entrambi i casi: è più che possibile, infatti pure io l'ho fatto già in due mie composizioni, ormai di diversi anni fa.

Per chi non ha capito la distinzione tra struttura e timbro, faccio un esempio molto semplice: supponiamo che un uccello emetta due brevi suoni uguali tra loro, e poi un terzo suono diverso. Ora, supponiamo che io al pianoforte suoni due brevi suoni (o gruppi di suoni) uguali tra loro, e poi un terzo suono (o gruppo di suoni) diverso. In termini di struttura, in entrambi i casi abbiamo AAB, quindi ho ripetuto al pianoforte la struttura del canto di quell'ipotetico uccello, ma non ho riprodotto il timbro, perché il timbro di un pianoforte è completamente diverso da quello dell'uccello (infatti, ascoltando, sento che è un pianoforte).


Supponiamo, invece, che io analizzi i rapporti esatti di frequenza contenuti nello spettro acustico del verso di quell'uccello: tramite un computer è una cosa molto facile da fare. Ora, supponiamo poi che io, con un'orchestra molto accuratamente intonata, oppure con un gruppo di strumenti, oppure ancora con strumenti musicali elettronici (oggi comunissimi) riproduca esattamente gli stessi precisi rapporti di frequenza, emettendo con essi tre suoni uguali tra loro (struttura: AAA). In questo caso, ascoltando, mi sembrerà quasi di sentire quell'uccello, non un'orchestra o un suono elettronico, quindi io avrò riprodotto il timbro. Tuttavia, non avrò riprodotto la struttura, che avrebbe dovuto essere AAB, non AAA.
Riprodurre con gli strumenti musicali di un'orchestra o di un ensemble, oppure con strumenti musicali elettronici i rapporti di frequenza esatti e quindi i timbri di sorgenti sonore non presenti, ma precedentemente analizzate, è assolutamente possibile ed è anche una cosa abbastanza comune: si tratta infatti di un procedimento tipico di quella bella e affascinante corrente di compositori nata fin dagli anni '70 (sulla scia di lavori precedenti, ad esempio di Olivier Messiaen) che oggi va sotto il nome di "musica spettrale" o "spettralismo", il cui più noto esponente è stato forse l'ottimo Gérard Grisey (ma certamente non è il solo: ci sono Tristan Murail, Claudio Ambrosini, ecc…).


Riprodurre esattamente la struttura di un canto di uccello (o di qualsiasi altra cosa), senza preoccuparsi di riprodurne il timbro, è pure, come dicevo in precedenza, una cosa assolutamente possibile.
Riprendiamo l'esempio dell'Allodola: come potete vedere qui sopra, lo schema del suo canto che ho analizzato inizia così:
8X ABC ABC AB'C' XA'…
Per riprodurne la sola struttura, è dunque sufficiente che io, anche con un contrabbasso (che di certo non ha il timbro di un'Allodola), suoni molto rapidamente, in sequenza:
- otto piccoli suoni (o gruppi di suoni), tutti diversi tra loro (8X)
- un nuovo suono (o gruppo di suoni) differente da tutti quelli fatti finora (A)
- un secondo suono nuovo (o gruppo di suoni), ancora differente (B)
- un terzo nuovo suono (o gruppo di suoni), ancora differente (C)
- di nuovo il primo suono (o gruppo di suoni) (intendo: A)
- di nuovo il secondo suono (o gruppo di suoni) (B)
- di nuovo il terzo suono (o gruppo di suoni) (C)
- di nuovo il primo suono (o gruppo di suoni) (A)
- il secondo suono (o gruppo di suoni) leggermente variato, ma ancora riconoscibile (B')
- il terzo suono (o gruppo di suoni) leggermente variato, ma ancora riconoscibile (C')
- un suono diverso, mai fatto finora (X)
- il primo suono (o gruppo di suoni) leggermente variato, ma ancora riconoscibile (A')
…eccetera…

Avrò così riprodotto esattamente la stessa struttura dell'inizio del canto dell'Allodola da me analizzato, anche se non ne avrò di sicuro riprodotto il timbro, perché (nell'esempio che sto facendo) avrò usato un contrabbasso.

Naturalmente, in un lavoro artistico io non sceglierò dei suoni a caso da assegnare al ruolo di "A", "B", "C", dei vari "X" e così via, ma userò questa struttura che mi affascina congiuntamente ad una scelta di suoni che mi affascinano, dunque userò suoni scelti accuratamente.
Eventualmente, volendo, potrei, inoltre, anche sceglierli in modo da decidere di riprodurre il timbro dell'Allodola oltre che la sola struttura. Oppure potrei sceglierli in modo da riprodurre solo la struttura, ma non il timbro.

Nel caso dell'Allodola, quest'ultima scelta ha molto senso, perché l'effetto di una grammatica precisa, ma sfuggente, ai confini tra ripetizione, variazione e sviluppo di cose nuove, è certamente dovuto innanzitutto alla struttura, e non al timbro.


Messaggio originario di D21:E magari mettere il brano qui su NM


Magari…! Io ho finora utilizzato la struttura del canto dell'Allodola (la stessa che ho descritto nei precedenti post) in due brani. Uno per clarinetto solo, ed un'altro per flauto, chitarra e voce femminile.
In quest'ultimo ho cercato di riprodurre non solo la struttura, ma anche il timbro, ed ho fatto anche riferimento ad alcune poesie che parlano del canto dell'Allodola (di Emily Dickinson e di Bernard de Ventadorn, di cui è utilizzata anche la rielaborazione di una sua melodia).
Purtroppo, di entrambi i brani non ho alcuna registrazione. Quello per clarinetto non è stato mai registrato, e in quell'altro… la sera del concerto si sono dimenticati di accendere il registratore prima di iniziare!
Quindi sono brani di cui nemmeno io ho le registrazioni. Speriamo che prima o poi qualcuno me li esegua ancora e me li registri.

Messaggio originario di Melanitta:Credo che altri compositori abbiano fatto delle trasposizioni di canti di uccelli in chiave musicale, magari mi aiuti a ricordarne qualcuno

…lo dicevo proprio all'inizio di questa discussione… si sono occupati, in vario modo, di canti degli uccelli, tra gli altri, il grande Olivier Messiaen, e prima di lui, in un passato più lontano, se ne sono occupati Jannequin, Vivaldi, Bach, Haydn, Beethoven, Schubert e molti altri musicisti. L'argomento dei rapporti tra compositori e canti degli uccelli è trattato in un bel libro: Edward Neill, Musica, tecnica ed estetica nel canto degli uccelli, Padova, Zanibon, 1975, che però non dà abbastanza spazio a Messiaen, il cui lavoro, in questo campo, è stato di importanza storica capitale, e, come sempre con lui, di grande profondità, estensione e valore.

Ma, ragazzi… resta il fatto che io volevo proporre qui un lavoro di carattere scientifico

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Modificato da - Forest in data 12 maggio 2010 16:33:49
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Forest
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Inserito il - 12 maggio 2010 : 16:38:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


caro Giovanni ho sentito il responsabile nazionale della biodiversità e conservazione, la sua risposta è stata che se citi il titolo dell'opera (come hai fatto) va più che bene :)

angelo

p.s. il presidente non era presente, magari lo sentirò, tuttavia la risposta riportata mi sembra sufficiente :)




Perdonami, non mi sento molto tranquillo… quello che davvero ci vorrebbe sarebbe un'autorizzazione scritta ufficiale, come dicevo anche parlandone con gli amministratori del Forum… se ti capitasse di sentire il presidente, sarei più tranquillo… vediamo. Grazie.

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Bigeye
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Flora e Fauna

Inserito il - 12 maggio 2010 : 19:34:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
parlare col presidente Lipu o autorizzazione scritta del presidente Lipu?

nel primo caso posso provare anche se Gustin mi ha dato la sua parola e per me è sufficiente.
nel caso di autorizzazione scritta lascio il campo perchè non ne vedo la necessità e trovo uan sproporzione tra forma e sostanza, lasciando all'autore della bella opera il modo ritenuto più idoneo di agire a 360° come giusto che sia.
Faccio un passo indietro. Volevo dare una mano nella molteplicità dei mie impegni.

:)


okkione

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Forest
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Inserito il - 12 maggio 2010 : 20:38:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ma caro Angelo, la mano l'hai data eccome, ricordandoti tra le tante cose che fai, e ovviamente ti ringrazio moltissimo!!! Davvero.
Sono io che ho probabilmente eccessivo timore, non prendertela… è nel mio carattere avere talvolta dei momenti di scrupolo in cui sono, diciamo così, "fiscale"… però vorrei dire che lo sono con me stesso, prima di tutto, non con gli altri.
Ma ora rifletto: una parola data anche per me è un impegno, più che giustamente. Dunque l'autorizzazione ufficiale alla pubblicazione sul forum del campione in questione ora c'è.

Quindi anche io penso che, a questo punto, appena si trova il tempo di farlo, si possa far ripartire questa discussione anche con l'esempio audio che ho utilizzato in origine, che certamente renderà tutto molto più chiaro. Appena possibile… Grazie!

Modificato da - Forest in data 12 maggio 2010 20:40:00
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Bigeye
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Inserito il - 14 maggio 2010 : 10:00:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
apprezzo la risposta di giovanni :)

quando c'è un assenso cercato ed ottenuto poi continuare a chiedere non è molto cool.

quindi attendiamo di godere delle armonie allodole :)



angelo



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Inserito il - 08 giugno 2010 : 00:46:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Rieccoci qui! Ed ecco il famoso campione:

Canto di Allodola, Alauda arvensis, alla velocità originale
279,8 KB

(La registrazione del canto, che è sempre la stessa in questo e nei successivi messaggi di questa discussione, è tratta da "I canti degli uccelli", ed. Ludi Sounds, a cura della LIPU e viene qui pubblicata con l'esplicita autorizzazione degli interessati, che si ringraziano).
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Forest
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Inserito il - 08 giugno 2010 : 00:52:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ed ecco ciò che si può ascoltare rallentandola e portandola in un registro più grave, in modo da rendere più agevole (per un essere umano) il poterne seguire i dettagli all'ascolto (ho dovuto spezzare il file audio in due tronconi, per restare con ciascuno dei due nei 300 Kb imposti dal forum):


Canto di Allodola (Alauda arvensis), rallentato al 25%. Prima parte:
230,03 KB
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Forest
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Inserito il - 08 giugno 2010 : 00:53:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Seconda parte:
243,19 KB

Sulle interessanti implicazioni del rallentamento del canto ho già detto nel primo messaggio all'inizio di questa discussione.

Modificato da - Forest in data 08 giugno 2010 00:54:59
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Forest
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Inserito il - 08 giugno 2010 : 01:07:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ed eccone la trascrizione: ho pensato che fosse più agevole farvela seguire in video, spero vada bene!

Già alla velocità originale si nota che il canto dell'Allodola (Alauda arvensis) presenta un'alternanza di Parti Libere (in questo schema: PL) e Strutture Ripetitive (in questo schema: SR).

Nelle Parti Libere non si ripete mai nulla, o quasi, e compaiono molti elementi "riempitivi" che poi non compariranno mai più (sono gli elementi che negli schemi che ho già pubblicato qui sopra ho chiamato "X").

Ogni Struttura Ripetitiva (SR, negli ovali in questo filmato) contiene una sequenza di elementi che, appunto, vengono ripetuti più volte prima di passare alla sezione successiva del canto.

È affascinante, però, notare come il canto non subisca mai alcuna interruzione prima o dopo una SR, e notare come i confini tra Strutture Ripetitive e Parti Libere (PL) vengano sfumati con l'utilizzo di elementi delle SR nelle PL e viceversa (tramite le tecniche che ho descritto sopra, nel sesto messaggio di questa discussione). Si crea così una meravigliosa azione di rimescolamento, ai confini tra variazione, ripetizione pura e semplice e introduzione di cose nuove, che è stata appunto l'oggetto della mia analisi.

Filmato a velocità originale, con la struttura schematizzata:

Modificato da - Forest in data 08 giugno 2010 01:08:33
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