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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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ATTENZIONE! Poiché la manipolazione dei rettili è potenzialmente dannosa e sempre causa di stress agli animali, soprattutto se operata da persone inesperte, invitiamo tutti gli utenti di questa sezione a non postare foto di esemplari 'maneggiati'. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse. Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori. Grazie a tutti per la collaborazione
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Autore |
Discussione |
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CarloAG
Moderatore
Città: Napoli
Prov.: Napoli
Regione: Campania
1664 Messaggi Tutti i Forum |
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bernardo borri
Utente Senior
Città: Firenze
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
3002 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 01 novembre 2009 : 15:11:05
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Si tratta sicuramente di esemplari del genere Trachemys, rilasciati in modo massiccio nelle acque interne di tutta l'Italia. Sono specie potenzialmente assai dannose e pertanto sono il primo ad invitare chiunque alla rimozione di questi animali, qualora se ne incontrassero ovunque in natura, e al trasporto in centri/laghetti/fontane urbane che possano servire come punto di raccolta. Queste tartarughe infestano i nostri laghi, fiumi e canali non tanto per una eccessiva prolificità (anche se è dimostrato che la riproduzione in Italia di esemplari liberi avviene eccome), ma per il fatto che le esportazioni dagli USA e dintorni di queste taratarughe continuano ad avvenire in modo massiccio, e che le perosne continuano ad acquistare graziose tartarughine prima di informarsi di quanto possano crescere, come non si curano di informarsi sull'impatto ambientale che possono avere qui da noi gli esemplari rilasciati e pensano soltanto che la loro tartarughina acquistata irresponsabilmente e poi cresciuta debba andare a stare bene in libertà...distruggendo e mangiando tutto! Appena si vieta l'esportazione di una specie di questo genere, se ne mette subito in commercio una analoga! Andrebbe vietata la vendita di qualsiasi tartaruga acquatica in grado di ambientarsi da noi, questo andrebbe fatto.
"Perchè vede, i granòcchi e son pesci terragnoli..." Bernardo
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Chris Tower
Utente Senior
Città: trento
Prov.: Trento
Regione: Trentino - Alto Adige
947 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 novembre 2009 : 17:57:26
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| Messaggio originario di bernardo borri:
Si tratta sicuramente di esemplari del genere Trachemys, rilasciati in modo massiccio nelle acque interne di tutta l'Italia. Sono specie potenzialmente assai dannose e pertanto sono il primo ad invitare chiunque alla rimozione di questi animali, qualora se ne incontrassero ovunque in natura, e al trasporto in centri/laghetti/fontane urbane che possano servire come punto di raccolta. Queste tartarughe infestano i nostri laghi, fiumi e canali non tanto per una eccessiva prolificità (anche se è dimostrato che la riproduzione in Italia di esemplari liberi avviene eccome), ma per il fatto che le esportazioni dagli USA e dintorni di queste taratarughe continuano ad avvenire in modo massiccio, e che le perosne continuano ad acquistare graziose tartarughine prima di informarsi di quanto possano crescere, come non si curano di informarsi sull'impatto ambientale che possono avere qui da noi gli esemplari rilasciati e pensano soltanto che la loro tartarughina acquistata irresponsabilmente e poi cresciuta debba andare a stare bene in libertà...distruggendo e mangiando tutto! Appena si vieta l'esportazione di una specie di questo genere, se ne mette subito in commercio una analoga! Andrebbe vietata la vendita di qualsiasi tartaruga acquatica in grado di ambientarsi da noi, questo andrebbe fatto.
"Perchè vede, i granòcchi e son pesci terragnoli..." Bernardo
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Quoto... Effettivamente sarebbe il caso di impedire questo crescente prolificare delle tartarughe nordamericane. Ma si tratterebbe di un'impresa temo impossibile e alla fine ci ritroveremo come è avvenuto in Australia col Dingo, un nuovo componente faunistico perfettamente integrato nella catena alimentare (a danno di vari autoctoni)
"Per scrivere sugli animali bisogna essere ispirati da un affetto caldo e genuino per le creature viventi, e penso che a me questo requisito verrà senz'altro riconosciuto". (Konrad Lorenz) |
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CarloAG
Moderatore
Città: Napoli
Prov.: Napoli
Regione: Campania
1664 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 novembre 2009 : 19:00:13
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Concordo su quando dite....ma cercavo notizie precise relativamente al lago in questione.....che oggi non sono stato in grado di trovare. Dato che è sperduto da Dio e dagli uomini, perchè per liberarsi di una tartarughina cresciuta quanto una scarpa in un laghetto di non oltre 500 ( cinquecento)mq in un posto difficile da raggiungere?
Carlo A.G. |
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bernardo borri
Utente Senior
Città: Firenze
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
3002 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 01 novembre 2009 : 19:45:59
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Per le tartarughe però Chris è possibile la totale eradicazione, dato che come dicevo da noi non sono eccessivamente prolifiche. E visto che si può fare, quando si può fare ritengo doveroso che lo si faccia! Io, come già dissi, non "imparerò" a riconoscere come autoctoni gli animali alloctoni in base al tempo di residenza, ma combatterò sempre affinché ce ne siano il meno possibile e anche se e quando ce ne saranno migliaia in circolazione!
"Perchè vede, i granòcchi e son pesci terragnoli..." Bernardo
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antoniocroce
Utente Junior
Città: Teano
Prov.: Caserta
Regione: Campania
22 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 novembre 2009 : 14:54:38
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Conosco molto bene il lago in questione, e le tartarughe sono l'ultimo dei problemi. Anzi, il lago è una vera e propria isola all'interno di un paesaggio di coltivazioni più o meno intensive e sempre più urbanizzazione scriteriata. Vi è la rarissima Ludwigia palustris ma le acque sono piene di Elodea. trattandosi di un biotopo interessante da molteplici punti di vista andrebbe sicuramente eradicata la tartaruga (tre individui possono definirsi "una infestazione?") ma si dovrebbe poi lasciare tutto così com'è, ogni intervento rischia di degradare ulteriormente lo stato di salute del piccolo lago.
Se pure fosse dimenticato da Dio e dagli uomini, abbiamo il dovere etico di conservare il mondo così come l'abbiamo ricevuto...in prestito dai nostri figli (è a loro che dobbiamo consegnarlo). Antonio Croce
P.S. su youtube c'è un video di pochi secondi girato da me |
Modificato da - antoniocroce in data 26 novembre 2009 15:02:16 |
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