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zico
Utente Senior
Città: Perugia
Prov.: Perugia
Regione: Umbria
573 Messaggi Micologia |
Inserito il - 28 dicembre 2005 : 12:11:41
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19. ICZN E'una sigla che si riferisce al Codice Internazionale di Nomenclatura Zoologica che rappresenta la struttura che detta le "regole" per dare i nomi ai vari animali. In pratica èICZN sta agli animali come ICBN sta alle piante e ai funghi. Buon anno, Zico |
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ulysses81
Utente
Città: Taranto
Prov.: Taranto
Regione: Puglia
20 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 28 dicembre 2005 : 16:37:45
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Ciao! provo a rispondere:
23.Sintipo Corrisponde al paratipo quando manca l'olotipo, perchè perduto o non espicitamente scelto dall'autore.
24.Lectotipo Esemplare campione scelto tra i sintipi.
25.Neotipo Esemplare che assume le veci dell'olotipo se la serie tipica è andata persa o distrutta.
uly |
Modificato da - ulysses81 in data 28 dicembre 2005 16:38:54 |
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macromicro
Utente Super
Città: Piovene Rocchette
Prov.: Vicenza
Regione: Veneto
7113 Messaggi Macrofotografia |
Inserito il - 28 dicembre 2005 : 18:04:12
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Io noto che Giamba viene classificato come utente nuovo-per il momento- quindi gli porgo un caloroso benvenuto
Gianfranco |
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Italo
Utente Senior
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
3803 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 dicembre 2005 : 18:07:42
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18. Omonimia primaria Significa che 2 specie sono state descritte entrambe con lo stesso nome; in questa situazione la specie descritta per prima mantiene il suo nome e quella descritta per seconda deve obbligatorialmente cambiarlo (è il caso dei 2 Murex rostratus). Si contrappone all'omonimia secondaria, cioè 2 specie descritte all'origine in 2 generi diversi, ma con lo stesso nome specifico, che dopo varia vicissitudini nomenclaturali, in particolare cambiamenti di attribuzione generica, confluiscono nello stesso genere; anche in questo caso la specie più giovane "dovrebbe" cambiare nome; uso il condizionale perché l'attribuzione generica potrebbe cambiare ulteriormente e riportare le 2 specie in generi diversi. Spero sia chiaro, ciao, Italo |
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spanter
Utente Senior
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
3358 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 28 dicembre 2005 : 19:03:06
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Ullalah! Zico, Uly ed Italo si sono affrettati a rispondere. Grazie, grazie , grazie. Tutto chiarissimo. Alla prossima. spanter |
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spanter
Utente Senior
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
3358 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 07 gennaio 2006 : 17:54:30
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Protoconca Domanda Da un po di tempo mi gira per la testa una domanda che ora vi rivolgo So che la protoconca è la conchiglia larvale del mollusco,ma mi sapete spiegare bene dove finisce la protoconca e comincia la teleoconca ?
Come si misura la protoconca?
Grazie spanter
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Ermanno
Moderatore
Città: Longare
Prov.: Vicenza
Regione: Veneto
6436 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 07 gennaio 2006 : 19:25:58
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Ciao Spanter, hai detto bene! con il termine Protoconca si intende la conchiglia larvale. Per distinguerla? Salvo rarissimi casi, è sempre ben separabile dalla teleoconca, anche nei (ad esempio) Naticidae, molluschi con protoconca e teleoconca levigata, il passaggio tra le due fasi è segnato da una piccola "cicatrice". In altre famiglie c'è spesso un cambio totale di scultura se non addirittuta di asse o di senso di avvolgimento. Per misurarle serve un microscopio con oculare fornito di micrometro, le misure generalmente prese, sono: il diametro del nucleo (corrispondente al primo mezzo giro), il diametro del primo giro oppure della protoconca completa in asse con il punto di passaggio alla teleoconca. Queste sono le misure usate per i gruppi con protoconca non multispirale , in quest'ultimi si contano i giri ed l'altezza della protoconca.
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spanter
Utente Senior
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
3358 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 09 gennaio 2006 : 07:07:31
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Ecco a voi nuove difficoltà da chiarire:
Parziale sequenza de16S ribosoma rRNA
Matrice cluster
evoluzione convergente
pseudo-sibling species
a tutti spanter |
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zico
Utente Senior
Città: Perugia
Prov.: Perugia
Regione: Umbria
573 Messaggi Micologia |
Inserito il - 10 gennaio 2006 : 08:30:04
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Evoluzione convergente: si intende il fenomeno per cui strutture simili dal punto di vista funzionale si originano da strutture diverse dal punto di vista evolutivo. Queste strutture sono dette analoghe, cioè servono per svolgere la stessa funzione, anche se sono strutturalmente diverse (si dicono invece omologhe due rgani che hanno la stessa origine, ma servono a compiere diverse funzioni, es. il braccio dell'uomo e l'ala di un uccello, determinando una evoluzione divergente). Un esempio di evoluzione convergente è la funzione della pinna di un cetaceo (mammifero) e la pinna di un pesce, servono entrambe per nuotare, ma derivano da strutture completamente diverse. Ciao, Zico |
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spanter
Utente Senior
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
3358 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 10 gennaio 2006 : 10:05:11
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Grazie mille per la risposta Zico,sei stato gentile ed esauriente . Speriamo che qualcun'altro e parlo di chi li ha usati, ci faccia l'onore di spiegare gli altri termini. Spanter |
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Fabiolino pecora nera
Moderatore
Città: Napoli
Prov.: Napoli
Regione: Campania
5000 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 10 gennaio 2006 : 10:56:36
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Le specie sono state studiate attraverso una parziale sequenza del 16S ribosoma rRNA e ne è stata studiata la relazione filogenetica attraverso una matrice cluster.
Ciao Spanter, credo che le tue domande derivino da questa affermazione di pallinopinco. Non vorrei sbagliarmi perchè avresti di certo una risposta migliore da un genetista, ma provo almeno a dare una spiegazione semplicistica al tutto. La sequenza del ribosoma ecc. ecc. non è nient'altro che un marker, cioè un pezzettino di Dna ribosomiale che è stato analizzato nelle due "morphe" (uso morphe anche se non è corretto in questo caso) di Ovulidi che sono state messe a confronto. Questo pezzettino utilizzato probabilmente varia molto a seconda delle 2 specie in questione, e così proprio grazie a questa variabilità si è riusciti a scindere le 2 specie. Le due specie sono state riconosciute come pseudosibling species, il che sempre in parole povere indica il fatto che pur essendo morfologicamente simili se non uguali si sono dimostrate un pool di due specie differenti. Più di questo non posso dirti, credo che solo Pallinopinco potrà dirci se le mie affermazioni sono esatte e se ci sono altre cose da aggiungere! Ciao Fabiolino |
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spanter
Utente Senior
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
3358 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 10 gennaio 2006 : 11:11:33
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Grazie Fabiolino, sei piccolo (d'età intendo), ma bravo a spiegare le cose. Sino a prova contraria per me è giusto ciò che hai detto. Grazie ancora Spanter |
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pallinopinco
Utente Senior
Città: .
Prov.: Reggio Calabria
Regione: Calabria
567 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 10 gennaio 2006 : 11:33:54
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Una sola cosa da aggiungere. Il marker del DNA è stato utilizzato su tutte le specie di Ovulidae studiate (32 specie). Non sono un genetista, ma un tassonomo, ma credo che quanto detto da Fabiolino sia corretto. La distanza genetica, oltre che il colore del mantello ed il differente "cibo", sono state ritenute sufficienti dagli autori per distinguere le due specie "gemelle". Per quanto riguarda la matrice cluster, forse Italo, professore di statistica all'Università potrà essere più preciso. In pratica funziona così: esiste la cluster analisis che permette in base a dei parametri scelti più o meno arbitrariamente di riunire in gruppi (clusters)le cose che si vogliono dividere. Approfondendo l'indagine si può verificare se i parametri inseriti sono parametri discriminanti o meno, estraendo delle matrici matematico-statistiche particolari per singolo parametro, per gruppi di parametri e per tutti i parametri. Per capirci, se tutte le specie hanno uno dei parametri, esso non è discriminante a separarle (anche questa, comunque, è un'informazione importante dal punto di vista scientifico). Da queste particolari matrici si riesce a verificare la "distanza" o la "vicinanza", nello specifico, tra più specie, riunendole in clusters. In definitiva due specie che hanno quasi tutti i parametri uguali saranno tra loro vicine, due specie che hanno pochissimi parametri in comune saranno distanti.
...cerco l'atollo dei miei sogni |
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Fabiolino pecora nera
Moderatore
Città: Napoli
Prov.: Napoli
Regione: Campania
5000 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 10 gennaio 2006 : 11:51:53
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Sei un tassonomo? Caspita, e dove lavori? ciao Fabiolino |
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spanter
Utente Senior
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
3358 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 24 gennaio 2006 : 10:30:54
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Amici, ritorna il glossarietto. Valva destra e sinistra dei bivalvi, come fare a distinguerle esattamente?.
Cosa significa la sigla s.l. dopo il nome di una specie? |
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Italo
Utente Senior
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
3803 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 24 gennaio 2006 : 11:58:05
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Per quanto riguarda valva destra e sinistra, ed anche parte anteriore e posteriore, mi confondo sempre anch'io, perciò meglio qualcosa di ufficiale, c'è un sito che mi sembra chiaro.
Link
S. l. dopo il nome di un genere vuol dire "senso lato" ovvero "in generale" "senza entrare nelle suddivisioni"; ad es. Pecten s. l., vuol dire che si indicano i tutti pettini, prescindendo dai vari generi e sottogeneri. Ciao, Italo |
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pallinopinco
Utente Senior
Città: .
Prov.: Reggio Calabria
Regione: Calabria
567 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 24 gennaio 2006 : 12:56:22
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s.l. è l'acronimo del latino sensu latu, che indica che non si parla di quell'esatto genere o specie, ma di qualcosa di più allargato. Esempio: Chlamiys islandica è una Chlamys s.s. (sensu strictum) in quanto islandica è la specie tipo del genere Chlamys. Chlamys bruei è una Chlamys sensu latu, intendendo con questo che è sicuramente una Chlamydae, ma non sappiamo con esattezza se va posta in Chlamys o in un genere vicino.
...cerco l'atollo dei miei sogni |
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PS
Utente Senior
Regione: Friuli-Venezia Giulia
4462 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 24 gennaio 2006 : 13:28:36
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spanter
Utente Senior
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
3358 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 25 gennaio 2006 : 08:24:22
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Ciao Peter, stai ancora studiando?
[Riguardo valva destra e sinistra sono giunta attraveso i miei studi a questa conclusione.
Per stabilire la posizione delle due valve è necessario poggiare su
di un piano la conchiglia in modo che l'umbone sia rivolto verso
l'alto ed il lato posteriore verso l'osservatore, la valva che sta
a destra della persona è quella destra e quella che sta a sinistra è
quella sinistra. Il margine dorsale è quello dove sta la cerniera il margine ventrale è l'opposto.
Va bene o voi siete giunti ad altre conclusioni?
Spanter
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myzar
Utente Senior
Città: Livorno
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
3886 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 25 gennaio 2006 : 16:09:15
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Quasi giusto spanter, ma qual è il lato posteriore? Direi che: 1) purtroppo non esiste una sola regola univoca per molluschi privi di parti molli 2) se il legamento è esterno, orientando la conchiglia con l'umbone in alto ed il legamento verso l'osservatore, la valva destra sarà nella mano destra e la sinistra nella sinistra; stessa conclusione se il seno palleale è orientato verso l'osservatore con la sua apertura. Esistono eccezioni, ad esempio i Nuculudae. 3) se le parti molli sono presenti, il piede è anteriore e i sifoni, se presenti, sono posteriori myzar |
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