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 Treppiedi Manfrotto 055XPROB e soffietto x macro
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vespa90ss
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Inserito il - 04 marzo 2009 : 20:41:44 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Messaggio originario di gigi58:
Oh Beppe quanti treppiedi hai questo non è il manfrotto785shb, che rapporto di ingrandimento ti permette di raggiungere il soffietto?
Ciao

Gigi




Treppiedi Manfrotto 055XPROB e soffietto x macro


Caro Gigi, scusami se ho spostato in questa sezione la mia risposta ma ho pensato che fosse maggiormente fruibile e condivisibile con gli amici del forum in un luogo di specifica pertinenza.
Il post cui fa riferimento l' immagine del cavalletto è questo dove si possono consultare i risultati ottenuti.
Si tratta del cavalletto Manfrotto 055XPROB che ho dovuto acquistare insieme ad altre attrezzature nel corso dell'inverno per tentare di migliorare le mie tecniche in macro ed allargarne il campo di utilizzo. Posso dirti che è un treppiede veramente ideale per la macro perchè si presta ad un'infinità di utilizzi, vista la particolarità della sua costruzione che gli consente di snodarsi anche in posizione orizzontale, dopo aver estratto tutta la colonna centrale (senza peraltro sfilarla) per piegarla a 90° rispetto alle zampe.
In questo modo è possibile allontanare la testa o avvicinarla al soggetto senza bisogno di spostare tutto il cavalletto oltre che a ruotarla in senso radiale (nel caso in esame non è estesa quasi affatto perchè non ce n'era molto bisogno, mentre la testa del cavalletto è avvitata erroneamente sul corpo macchina anzichè sulla base della slitta del soffietto per equilibrare meglio i pesi e smorzare le vibrazioni).
La sua stabilità è massima (ma pesa anche una sassata...)e portarselo appresso tutto il giorno richiede il sacrificio che solo pazzi come me possono concepire, se consideri tutto il resto che ho nello zaino.
In questo caso specifico ho usato il flash in quanto la luce laterale non illuminava a sufficienza il soggetto incassato nel tronco dell'albero: la stabilità era incerta per via del substrato molto morbido ed il tempo richiesto di posa con f/22 era troppo lungo per garantire l'assoluta immobilità ad ingradimenti così esasperati. Il flash ha quindi garantito un'immagine ferma. Ma in luce solare e con un appoggio perfetto si riescono ad ottenere foto immobili anche con pose di un secondo, sempre però col trucchetto del sollevamento dello specchio ed in assenza totale di vento.
Sono le foto che preferisco quelle in luce ambiente e sono molto grato a chi mi ha insegnato ad apprezzare in pieno questa tecnica.
Come puoi notare ho aggiunto al mio flash una visierina autocostruita ricavata da un bagnoschiuma della Roberts sfilabile e mantenuta in posizione da una coppia di fascette in nylon autoserranti: è ideale per distribuire la luce in modo più concentrato e direzionale. Ho amplificato l'effetto servendomi anche della carta stagnola per avvolgere i campioni dei funghi. Ho dovuto ricorrere a questi espedienti per ottenere nitidezza e forte contrasto.

Il soffietto è un vecchissimo Panagor monoslitta con passo a vite 42x1 del 1974 comprato ai tempi della Asahi Pentax Spotmatic e riadattato all'uso moderno modificando l'attacco con un passo K. Ha perso però tutti gli automatismi (anche perchè gli obiettivi che ci monto sono tutti invertiti, tranne il 200mm Pentax SMC che comunque rimane in manuale).
Sul tubo della slitta (unico, ma sono molto migliori quelli a doppio tubo e a doppia slitta) c'è riportato il seguente valore che indica il rapporto d'ingrandimento: 2,8 con 55mm.
Che tipo di rapporto riesca però ad ottenere con la mia attrezzatura non saprei dirti, Gigi, dovendo tener conto di una lunghezza focale inferiore, dell'obiettivo invertito, ma anche del fatto che stessi utilizzando un sensore CMOS non a pieno formato. Considera che le dimensioni di quei funghetti sono quanto la capocchia di uno spillo e che le immagini sono leggermente croppate solo per offrire un'inquadratura più gradevole.

Nel mio caso ho usato un Asahi Pentax SMC 35mm f 2,8 passo a vite 42x1 invertito e chiuso a f/16, il massimo ottenibile. Come paraluce, dato che le lente frontale diventa quasi aggettante, ho applicato il più corto di uno dei tre tubi di prolunga che possiedo
Ciao, Beppe





I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier

Modificato da - vespa90ss in Data 04 marzo 2009 20:56:42

gigi58
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Inserito il - 05 marzo 2009 : 10:50:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Beppe, concordo con te sulla luce naturale, tuttavia io ho dei problemi con gli insetti, che di per se sono già irrequieti, non riesco a usare il treppiedi come tale, lo uso come monopiede per poterli seguire meglio nel loro movimento (lo trovo più veloce e preciso che girare la ghiera per la messa a fuoco fine) e in questo modo non posso utilizzare tempi lenti a causa del micromosso e meno che meno la funzione specchio alzato (come inquadro?)
Ciao a presto

Gigi
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vespa90ss
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Inserito il - 05 marzo 2009 : 13:12:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di gigi58:

Grazie Beppe, concordo con te sulla luce naturale, tuttavia io ho dei problemi con gli insetti, che di per se sono già irrequieti, non riesco a usare il treppiedi come tale, lo uso come monopiede per poterli seguire meglio nel loro movimento (lo trovo più veloce e preciso che girare la ghiera per la messa a fuoco fine) e in questo modo non posso utilizzare tempi lenti a causa del micromosso e meno che meno la funzione specchio alzato (come inquadro?)
Ciao a presto

Gigi


Ciao Gigi...
i tuoi problemi sono esattamente i miei stessi problemi. Non cambia assolutamente nulla. Per un corposo reportage fotografico, quando il materiale da documentare è elevato ed il tempo per stare ed eventualemnte tornare sul luogo è limitatissimo, il monopiede o l'altro cavelletto della Manfrotto, il Modo 785shb, rappresentano la soluzione migliore.
Ma in certe occasioni, quando sai che puoi permettertelo perchè si tratta di un soggetto che è lì ad aspettarti anche domani, ebbene un cavallettoroccia e duttile per eseguire la foto altrimenti impossibile è davvero necessario.
Poi ci fai l'abitudine, ti accorgi che non è poi così tanto pesante, che puoi spostarti tenendolo montato e addirittura semiaperto e pronto all'uso...che ci puoi mettere il soffietto ed un 200mm e fotografare farfalle a distanza...
Insomma...in quella giornata farai solo certe foto e non altre.
Devi scegliere... o una caccia o l'altra.
Ne ho diversi di cavalletti, Gigi, oltre ad un monopiede e li tengo sparpagliati un po' ovunque..., a casa, in macchina, in campeggio ...non si sa mai.
Ma nelle giornate di zingarume selvaggio (d'estate piuttosto frequenti), quando mi scatta l'embolo del Rambo, non porto assolutamente nulla di troppo: solo K20D e Sigma 105 per strisciare al suolo e ...fissarli per sempre dritti nello sguardo.
Beppe
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gigi58
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Inserito il - 05 marzo 2009 : 13:25:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
che testa hai montato? Ne ho vista una sempre della manfrotto che sembra una cloche d'aereo, con snodo a sfera molto sfruttabile, credo che la 222-Testa Sfera con impugnatura rapida
ciao

Gigi
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vespa90ss
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Inserito il - 05 marzo 2009 : 14:13:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho capito di quale testa tu parli: me l'hanno sconsigliata perchè tende a spostarsi, seppur di poco, nel momento del rilascio dopo il serraggio. E tu capisci bene che in macro spinta non ci possiamo permettere teste di ......
Ho quindi comprato una testa a sfera con unica leva di serraggio ed innesto rapido (avevano esaurito le Manfrotto ed ho preso una giapponese di pari livello e costo). Sono delle teste stupende, molto pesanti ma assolutamente solide e stabili. Con una sola leva blocchi e fissi il tutto in pochissimi istanti.
Appena ho tempo comunque farò un reportage fotografico come si deve sul cavalletto ad integrazione dei dati che ho già esposto sopra. Sai che mi piace fare le cose "a modino".
Beppe
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vespa90ss
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Inserito il - 15 marzo 2009 : 19:29:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Come promesso ecco un paio di foto in cui viene mostrato meglio il cavalletto e la testa (una BENRO cinese non giapponese).
Come puoi vedere, la testa è comandata da un'unica leva laterale che le consente ogni tipo di spostamento tridimensionale: è rapidissima e piuttosto precisa. La tendenza allo slittamento avanza con l'uso, specie se è continuo e pesante come capita a me, quindi consiglio di utilizzare anche per questa testa la resina di pino secca e ridotta in polvere da inserire fra i punti di attrito dello snodo vedi qui.
La particolarità del cavalletto è che, non solo può essere abbassato fino a far aderire le gambe al suolo, ma più che altro ha la colonna centrale posizionabile in maniera trasversale. Questa funzionalità le consente di scorrere assialmente fino a sporgere una sessantina di cm dal centro e di ruotare di 360° sul proprio asse. Fantastico vero?
Beppe



Treppiedi Manfrotto 055XPROB e soffietto x macro


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vespa90ss
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Inserito il - 15 marzo 2009 : 19:29:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Treppiedi Manfrotto 055XPROB e soffietto x macro

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vespa90ss
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Inserito il - 15 marzo 2009 : 19:30:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Treppiedi Manfrotto 055XPROB e soffietto x macro




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Théophile Gautier
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cricocrita
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Inserito il - 22 aprile 2009 : 20:45:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Messaggio originario di gigi58:
Oh Beppe quanti treppiedi hai questo non è il manfrotto785shb, che rapporto di ingrandimento ti permette di raggiungere il soffietto?
Ciao

Gigi




Treppiedi Manfrotto 055XPROB e soffietto x macro


Caro Gigi, scusami se ho spostato in questa sezione la mia risposta ma ho pensato che fosse maggiormente fruibile e condivisibile con gli amici del forum in un luogo di specifica pertinenza.
Il post cui fa riferimento l' immagine del cavalletto è questo dove si possono consultare i risultati ottenuti.
Si tratta del cavalletto Manfrotto 055XPROB che ho dovuto acquistare insieme ad altre attrezzature nel corso dell'inverno per tentare di migliorare le mie tecniche in macro ed allargarne il campo di utilizzo. Posso dirti che è un treppiede veramente ideale per la macro perchè si presta ad un'infinità di utilizzi, vista la particolarità della sua costruzione che gli consente di snodarsi anche in posizione orizzontale, dopo aver estratto tutta la colonna centrale (senza peraltro sfilarla) per piegarla a 90° rispetto alle zampe.
In questo modo è possibile allontanare la testa o avvicinarla al soggetto senza bisogno di spostare tutto il cavalletto oltre che a ruotarla in senso radiale (nel caso in esame non è estesa quasi affatto perchè non ce n'era molto bisogno, mentre la testa del cavalletto è avvitata erroneamente sul corpo macchina anzichè sulla base della slitta del soffietto per equilibrare meglio i pesi e smorzare le vibrazioni).
La sua stabilità è massima (ma pesa anche una sassata...)e portarselo appresso tutto il giorno richiede il sacrificio che solo pazzi come me possono concepire, se consideri tutto il resto che ho nello zaino.
In questo caso specifico ho usato il flash in quanto la luce laterale non illuminava a sufficienza il soggetto incassato nel tronco dell'albero: la stabilità era incerta per via del substrato molto morbido ed il tempo richiesto di posa con f/22 era troppo lungo per garantire l'assoluta immobilità ad ingradimenti così esasperati. Il flash ha quindi garantito un'immagine ferma. Ma in luce solare e con un appoggio perfetto si riescono ad ottenere foto immobili anche con pose di un secondo, sempre però col trucchetto del sollevamento dello specchio ed in assenza totale di vento.
Sono le foto che preferisco quelle in luce ambiente e sono molto grato a chi mi ha insegnato ad apprezzare in pieno questa tecnica.
Come puoi notare ho aggiunto al mio flash una visierina autocostruita ricavata da un bagnoschiuma della Roberts sfilabile e mantenuta in posizione da una coppia di fascette in nylon autoserranti: è ideale per distribuire la luce in modo più concentrato e direzionale. Ho amplificato l'effetto servendomi anche della carta stagnola per avvolgere i campioni dei funghi. Ho dovuto ricorrere a questi espedienti per ottenere nitidezza e forte contrasto.

Il soffietto è un vecchissimo Panagor monoslitta con passo a vite 42x1 del 1974 comprato ai tempi della Asahi Pentax Spotmatic e riadattato all'uso moderno modificando l'attacco con un passo K. Ha perso però tutti gli automatismi (anche perchè gli obiettivi che ci monto sono tutti invertiti, tranne il 200mm Pentax SMC che comunque rimane in manuale).
Sul tubo della slitta (unico, ma sono molto migliori quelli a doppio tubo e a doppia slitta) c'è riportato il seguente valore che indica il rapporto d'ingrandimento: 2,8 con 55mm.
Che tipo di rapporto riesca però ad ottenere con la mia attrezzatura non saprei dirti, Gigi, dovendo tener conto di una lunghezza focale inferiore, dell'obiettivo invertito, ma anche del fatto che stessi utilizzando un sensore CMOS non a pieno formato. Considera che le dimensioni di quei funghetti sono quanto la capocchia di uno spillo e che le immagini sono leggermente croppate solo per offrire un'inquadratura più gradevole.

Nel mio caso ho usato un Asahi Pentax SMC 35mm f 2,8 passo a vite 42x1 invertito e chiuso a f/16, il massimo ottenibile. Come paraluce, dato che le lente frontale diventa quasi aggettante, ho applicato il più corto di uno dei tre tubi di prolunga che possiedo
Ciao, Beppe
Ciao, sono un nuovo iscritto e mi sto avvicinando alla macrofotografia.
Diciamo che non ho un genere fotografico unico ma ultimamente cerco di dedicarmi con più costanza alla macro.
La mia attrezzatura comprende una K20, un Pentax F 70/210 f 4/5,6 - FA 50 1,4 - 18/55 3,5/5,6 II - Kiron 105 macro 2,8 (appena trovato dopo lunghe ricerche)- 2x Kenko macro MC7 oltre a MX con il cassico trio serie M (28 2,8 - 50 1,7 - 135 3,5). Ho poi il flash Af 360.
Chiedo alcuni consigli.
- utilizzo del flash: diaframmi chiusi, distanze corte, tempi lunghi, leggera brezza, soggetti piuttosto mobili tipo farfalle; Che modalità ed impostazioni di base consigliate?;
- Ho attualmente un treppiedi vecchiotto, discreto ma non stabilissimo;
un consiglio per surrogarlo con uno più valido tenendo conto anche delle necessità per la macro
e poi una testa valida un po' per tutto ma soprattutto per la macro.
Budget .. ? (circa 200 ...).
Grazie per i consigli, complimenti per il sito e per le foto anche se non ho ancora esplorato più di tanto.
Ciao, a presto
Italo





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Théophile Gautier

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vespa90ss
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Inserito il - 23 aprile 2009 : 08:33:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Ciao Italo, benvenuto in Natura Mediterraneo

devo dirti che non conosco bene il Kiron 105 macro anche se si sente dire che si tratta di un obiettivo di elevatissimo pregio. L’unica cosa che potrebbe essere considerata un difetto il fatto che sia manuale. Ma se l’uso che devi farne è esclusivamente macro l’autofocus puoi anche gettarlo alle ortiche. Io infatti non lo uso mai in macro.
Parli del tuo cavalletto poco stabile: mettilo a riposo.
I cavalletti o sono stabili o non servono granchè, specie quando c’è leggero vento e vuoi usare una debole luce solare per soggetti fissi.

Il cavalletto che vedi in questo post e la testa che io utilizzo sono al momento l’accoppiata che meglio mi ha soddisfatto, anche se il peso non è propriamente leggero. Se lo desideri identico come tipologia di funzionamento ma con un peso ridotto, puoi prendere il modello inferiore, leggermente più corto che ha anche tutta la paleria di diametro e peso minore. Il risparmio in peso è notevole ma ne risente la stabilità, particolarmente quando è tutto esteso. Per l'utilizzo in macro, questa riduzione di peso e dimensioni influisce solo in parte.
Come testa puoi prendere un modello simile a quello che vedi nella foto sopra (il Manfrotto in quel momento non era disponibile). Un tipo di testa che considero la migliore in assoluto per la macro in quanto con una sola leva comandi rapidamente tutti gli spostamenti. Il tuo budget dovrebbe essere più o meno sufficiente.
Per quanto riguarda le tecniche di scatto capirai bene che l’argomento è lungo e che necessiterebbe di molto tempo e spazio per essere trattato un’ennesima volta.
In linea di massima il suggerimento di base è quello di pensare a fare qualcos’altro, anziché macro, in una giornata di vento. Usando il flash non risolvi il problema perché è vero che congela l’immagine ma …nell’istante dello scatto…sei sicuro che sia sempre a fuoco?

Per le regolazioni devi farti un po’ di ossa da solo sperimentando giorno dopo giorno. Dovresti usare il flash in TTL e dare priorità ai diaframmi ma le tipologie dì intervento sono molteplici e dovrai sceglierti da solo quella che si intona meglio alle tue necessità.
In genere uso il cavalletto senza flash ed ho imparato a sfruttare la luce solare alle prime luci del mattino: in quelle primissime ore anche il vento è assente. Una situazione da sfruttare.

Dovresti cominciare a leggerti un po’ di post arretrati sfogliando le pagine di questa stessa stanza in quanto più e più volte abbiamo parlato di questi temi e non possiamo approfittare ulteriormente dello spazio messo a disposizione dagli admin che ci ospitano nel forum. Quindi con la santa pazienza e con un po’ di buona volontà cerca di muoverti con le tue forze: fra l’altro mi sembra di capire che non sei un o sprovveduto e che saprai cavartela benissimo da solo nella comprensione di quanto abbiamo scritto.
Semmai, in caso di dubbi o perplessità torna pure alla carica, ma prima, ti pregherei di seguire i miei suggerimenti.

Buon lavoro, Italo


Beppe



Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore.
Blaise Pascal - Pensées 1670.



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Geom
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Inserito il - 23 aprile 2009 : 12:01:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
una piccola precisazione, oltre a quel cavalletto di questa discussione,
esiste anche questo:
Link

Manfrotto Modo 785B

più piccolo, più leggero e quindi anche meno stabile!
la recensione è sempre di Beppe!

Luca

Modificato da - Geom in data 23 aprile 2009 12:07:51
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vespa90ss
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Inserito il - 23 aprile 2009 : 12:40:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Hai fatto bene Luca a rammentarlo: il piccolo Modo della Manfrotto è uno dei vari cavalletti che tengo nella bauliera e che ormai mi porto appresso solo in occasioni particolari, quando l'arrampicata da fare è davvero pesante ed il caldo insopportabile. Non a caso pesa esattamente la metà. Ma è anche molto meno stabile e soprattutto meno versatile del 55PRO pur essendo un cavalletto in grado di risolverti buona parte delle problematiche difficili.
Nel 55PRO, quello grande, è la possibilità di sollevare l'asta centrale e ribaltarla in aggetto laterale di 60 cm che aumenta a dismisura gli utilizzi. Non hai idea di quanto possa rivelarsi utile (ad esempio consentirti una foto quasi radente ad una parete verticale, altrimenti irrealizzabile).
Inoltre, ruotando sul proprio asse centrale, ti consente di eseguire piccoli spostamenti perimetrali senza dover riposizionare il tutto.
Nel cavalletto più piccolo (il Modo) col trascorrere dei mesi e dopo un uso molto stressante ho dovuto purtroppo notare a mie spese che lo zoccolo di fissaggio alla macchina fotografica tende a sgusciare dalla sede del cavalletto che col tempo si slabbra o si incrina.
Ciò accade se il cavalletto è sottoposto ad uno sforzo considerevole determinato da un corpo macchina ed un obiettivo molto pesante (penso ad una D300 con un Nikon 105 AF macro).
Se si fa un uso molto intenso di questo piccolo cavalletto e si procede con la macchina montata sopra, il rischio distacco è piuttosto elevato, quindi va trasportata con una certa cautela (d'altronde Manfrotto specifica che la vera destinazione è rivolta a compatte di peso nettamente inferiore). Io cammino sempre con la macchina montata sul cavalletto per una questione di comodità e di immediatezza d'uso.
Avevo provato a rinforzare il cavalletto sul perimetro di questo labbro con un kit di riparazioni per scafi in vetroresina costituito da tessuto in fibra di vetro e resina bicomponente: purtroppo non riesce a fare tenace presa sulla plastica nera del cavalletto e dopo un po' tende a staccarsi.
Suggerirei alla Manfrotto di rinforzare questo particolare raddoppiando (almeno) lo spessore del labbro dove si innesta lo zoccolo e di aumentare leggermente il volume della sfera per consentire un grip maggiore.
Piccole modifiche che allergherebbero il raggio d'impiego ed aumenterebbero la sicurezza di tutto il sistema, riuscendo a mantenere sempre molto contenuto peso ed ingombro.
Beppe






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Modificato da - vespa90ss in data 23 aprile 2009 13:00:51
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gigi58
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Inserito il - 23 aprile 2009 : 13:11:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Hai fatto bene Luca a rammentarlo: il piccolo Modo della Manfrotto è uno dei vari cavalletti che tengo nella bauliera e che ormai mi porto appresso solo in occasioni particolari, quando l'arrampicata da fare è davvero pesante ed il caldo insopportabile. Non a caso pesa esattamente la metà. Ma è anche molto meno stabile e soprattutto meno versatile del 55PRO pur essendo un cavalletto in grado di risolverti buona parte delle problematiche difficili.
Nel 55PRO, quello grande, è la possibilità di sollevare l'asta centrale e ribaltarla in aggetto laterale di 60 cm che aumenta a dismisura gli utilizzi. Non hai idea di quanto possa rivelarsi utile (ad esempio consentirti una foto quasi radente ad una parete verticale, altrimenti irrealizzabile).
Inoltre, ruotando sul proprio asse centrale, ti consente di eseguire piccoli spostamenti perimetrali senza dover riposizionare il tutto.
Nel cavalletto più piccolo (il Modo) col trascorrere dei mesi e dopo un uso molto stressante ho dovuto purtroppo notare a mie spese che lo zoccolo di fissaggio alla macchina fotografica tende a sgusciare dalla sede del cavalletto che col tempo si slabbra o si incrina.
Ciò accade se il cavalletto è sottoposto ad uno sforzo considerevole determinato da un corpo macchina ed un obiettivo molto pesante (penso ad una D300 con un Nikon 105 AF macro).
Se si fa un uso molto intenso di questo piccolo cavalletto e si procede con la macchina montata sopra, il rischio distacco è piuttosto elevato, quindi va trasportata con una certa cautela (d'altronde Manfrotto specifica che la vera destinazione è rivolta a compatte di peso nettamente inferiore). Io cammino sempre con la macchina montata sul cavalletto per una questione di comodità e di immediatezza d'uso.
Avevo provato a rinforzare il cavalletto sul perimetro di questo labbro con un kit di riparazioni per scafi in vetroresina costituito da tessuto in fibra di vetro e resina bicomponente: purtroppo non riesce a fare tenace presa sulla plastica nera del cavalletto e dopo un po' tende a staccarsi.
Suggerirei alla Manfrotto di rinforzare questo particolare raddoppiando (almeno) lo spessore del labbro dove si innesta lo zoccolo e di aumentare leggermente il volume della sfera per consentire un grip maggiore.
Piccole modifiche che allergherebbero il raggio d'impiego ed aumenterebbero la sicurezza di tutto il sistema, riuscendo a mantenere sempre molto contenuto peso ed ingombro.
Beppe



Io mi trovo benissimo con questo mini treppiedi, veloce e compatto, ha tuttavia i difetti menzionati da Beppe, poco grip della sfera già con il solo 105 Sigma e sganciamento "troppo" rapido, anzi non voluto, a me è successo con conseguenze rovinose per il 105, da allora non lascio mai la macchina (tracolla o impugnatura). Mi riprometto di fare una piccola modifica per potere agganciare una testa del tipo di quella che ha Beppe o una a cloche, ovviamente prima la proverò poi eventualmente mi doterò della testa. A proposito Beppe quella che ho guardato era la 322RC2, è questa che ti hanno sconsigliato?
322RC2:
Treppiedi Manfrotto 055XPROB e soffietto x macro
7,44 KB
o la vecchia 222 JOYSTICK più leggera?
222 JOYSTICK:
Treppiedi Manfrotto 055XPROB e soffietto x macro
17,97 KB più leggera?
La 322RC2 l'ho provata dal rivenditore e mi sembra stabile.
fammi sapere
Ciao

Gigi

Modificato da - gigi58 in data 23 aprile 2009 13:16:11
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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

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Inserito il - 23 aprile 2009 : 13:30:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Carissimi amici,

con suggerimento e l'aiuto di Beppe, di recente ho acquistato il cavalletto 055XPROB Manfrotto, stesso caratteristiche di quello in fotografia. Il mio è il modello leggermente più leggero e più corto, visto che non ho una statura da vichinga, ma testina è la solita, una BENRO a sfera, che nel nostro caso è essenziale, ci toglie tutti gli impicci delle varie manopole.

Ieri durante un escursione fatta appositamnete per provare questo, devo dire che nel risultato c'è una notevole differenza, sia di manualità, sicurezza e fermezza della reflex, la colonna centrale che si può mettere orizzontale credo che sia una trovata geniale, per non parlare poi di un risultato di foto migliori, soprattuto quando non si è in situazioni più idonee, bosco, ecc...

Fotografo con una Nikon D300, come ha già detto Beppe, già il corpo macchina in se stesso è abbastanza pesante, poi aggiungendo il macro Nikon 105 VR, diventa il doppio, pertanto un cavalletto di un certo interesse e rubustezza era essenziale anche se poi è una fatica in più portarlo, ma ne vale veramente la pena.


simo





Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan
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vespa90ss
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Inserito il - 23 aprile 2009 : 13:36:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao amico mio carissimo,
quando parlai allo Stagno di Focognano con quell'amico di Maurizio Forti, mi accennò ad una testa a cloche ma in realtà non prestai molta attenzione a quale si riferisse perchè non ricordavo che ne esistessero di due tipi (una orizzontale ed una verticale). Il problema era determinato dalla poca precisione del serraggio che tendeve a spostare, seppur di poco, l'inquadratura dopo aver serrato la cloche.
Ad occhio e croce, se dovessi scegliere, eviterei quello in verticale perchè prolungando il braccio di leva sopra il fulcro (la sfera) questa tenderebbe a vibrare e ad allentarsi di più.

Un caro salutone, Beppe

PS
riproverò ad eseguire l'operazione di rinforzo con un tipo di resina bicomponente diversa e successivamente a limare la sbavatura di fibra di vetro con più delicatezza: il distacco avvenne proprio in questa fase.



Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore.
Blaise Pascal - Pensées 1670.



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gigi58
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Inserito il - 23 aprile 2009 : 13:40:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Ciao amico mio carissimo,
quando parlai allo Stagno di Focognano con quell'amico di Maurizio Forti, mi accennò ad una testa a cloche ma in realtà non prestai molta attenzione a quale si riferisse perchè non ricordavo che ne esistessero di due tipi (una orizzontale ed una verticale). Il problema era determinato dalla poca precisione del serraggio che tendeve a spostare, seppur di poco, l'inquadratura dopo aver serrato la cloche.
Ad occhio e croce, se dovessi scegliere, eviterei quello in verticale perchè prolungando il braccio di leva sopra il fulcro (la sfera) questa tenderebbe a vibrare e ad allentarsi di più.

Un caro salutone, Beppe

PS
riproverò ad eseguire l'operazione di rinforzo con un tipo di resina bicomponente diversa e successivamente a limare la sbavatura di fibra di vetro con più delicatezza: il distacco avvenne proprio in questa fase.



Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore.
Blaise Pascal - Pensées 1670.





Ed infatti ero interessato a quella orizzontale, nella vostra come sbloccate o allentate la presa?

Gigi
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vespa90ss
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Inserito il - 23 aprile 2009 : 14:31:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Guarda le tre foto in sequenza, Gigi:
la terza foto mostra una levetta laterale di blocco. Quella aziona il serraggio della sfera. Nella foto in questione è posizionata a destra ma puoi spostarla a sinistra facendo semplicemente ruotare la testa sul cavalletto. Puoi azionarla quindi sia con la mano destra che con la sinistra ed è rapidissima.
In macro rappresenta il non plus ultra per la rapidità d'intervento.
Mi manca ancora una slitta a cremagliera per gli spostamenti micrometrici: ma sul forum di Juza lessi un post di una ragazza che si lamentava affermando che per mettere tutto a fuoco ai fortissimi ingrandimenti, lei usava il metodo di scattare tre o più immagini dello stesso soggetto spostando il fuoco ad ogni scatto di pochi decimi di mm. e poi ricomponendo la varie foto in un unico scatto con un programmino per la microscopia.
Purtroppo la slitta tendeva a decentrare l'immagine (un po' a sin. un po' a dx.) man mano che si avvitava o svitava la ghiera della slitta. Quindi sovrapponendo le immagini il giochino non poteva funzionare per questo difetto di costruzione che rendeva imprecisa la slitta durante l'azionamento della vite a cremagliera.
A questo punto se ne deduce che si può utilizzare solo per scatti singoli e non per questo tipo di necessità.
Ho dimenticato di specificare (la cosa essenziale) che per fare queste foto sovrapposte su più livelli bisogna disporre di un bel 55PRO (ovviamente solido e stabile come una roccia ) e di una ghiera davvero professionale. Strano che una ditta seria come Manfrotto non abbia prestato attenzione a questo difetto. Ma tutto è migliorabile.

Beppe


Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore.
Blaise Pascal - Pensées 1670.



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FOX
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Inserito il - 23 aprile 2009 : 14:49:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia



Sapete qual'è il colmo, che la ditta che importa queste testine è a 100m da casa mia e non me ne ero accorta qui. qui.


simo




Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan
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macromicro
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Inserito il - 25 aprile 2009 : 16:33:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un salutone di benvenuto a Italo

Gianfranco
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