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ang
Moderatore


Città: roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 02 marzo 2009 : 23:02:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
non esattamente, il solare termico è pensato per la produzione di energia elettrica, come il fotovoltaico ma non c'è necessità di dotarsi dei costosi pannelli

ciao

ang
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 02 marzo 2009 : 23:27:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Anch'io ero rimasto alla produzione di acqua calda e non sapevo di questa tecnologia ad alta temperatura.
Dovrebbe essere anche più robusto del fotovoltaico, per esempio in caso di grandine.
Che rendimenti ha?
Il fotovoltaico, mi sembra che abbia un rendimento del 5%-10% rispetto alla luce captata.
luigi



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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 03 marzo 2009 : 00:03:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'idrogeno ha il piccolo difetto che per produrlo realmente (cioè dall'acqua) si utilizza più energia di quanto se ne possa ricavare.
Pertanto è una soluzione pensabile solo utilizzando energia nucleare per produrlo, sfruttando la sua ecologicità al posto dei carburanti liquidi per autotrazione (dove non si può usare l'elettricità).
Con le difficoltà però di stockaggio e trasportabilità su veicoli.
Comunque nucleare ed idrogeno (ma solo con il nucleare) sono le uniche soluzioni possibili oggi.
Il resto è sogno e fantasia, almeno per ora.

Le scorie nucleari sono pericolose quando concentrate. Ma non sono scorie batteriche, che si riproducono quando sono disperse: se vengono disperse perdono concentrazione e pericolosità.
Per questo scorie due o tre kilometri sotto terra sono meno pericolose del magma che può fuoruscire dal sottosuolo e distruggere una città (vedi Pompei).

Ho sentito che le centrali di nuova generazione producono un metro cubo di scorie all'anno, cioè proprio nulla.

Se riusciremo a controllarla l'energia del futuro sarà il nucleare di fusione.
Si può pensare anche a grandi pannelli solari nello spazio (grandi come il Texas), con trasmissione dell'energia via onde direzionali (con pericolo di errori di mira). Ma questi sono altri sogni.


Per adesso, spegnamo la luce e andiamo a dormire.

Edo
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

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Flora e Fauna

Inserito il - 03 marzo 2009 : 00:28:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di leonella55edo47:

Se riusciremo a controllarla l'energia del futuro sarà il nucleare di fusione.



Il nucleare di fusione ho paura che ce lo dobbiamo scordare; sono 30 anni che gli scienziati di tutto il mondo ci sbattono la testa.
Comunque, se in futuro qualcuno riuscisse a confinare il deuterio a 20 milioni di gradi (mica facile!) o ad aggirare l'ostacolo, meglio se questa scoperta non arriva troppo presto.
Che ci lascino prima il tempo di farci prendere dalla strizza e mettere in campo per davvero tutti gli accorgimenti per risparmiare energia (e magari, diminuire di numero).
Se no, se arriva la fusione, tutti tirano un sospiro di sollievo e si continua a sprecare e a moltiplicarci.
luigi


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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


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Flora e Fauna

Inserito il - 03 marzo 2009 : 06:51:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:
Che ci lascino prima il tempo di farci prendere dalla strizza e mettere in campo per davvero tutti gli accorgimenti per risparmiare energia (e magari, diminuire di numero).
Se no, se arriva la fusione, tutti tirano un sospiro di sollievo e si continua a sprecare e a moltiplicarci.

Eccoci !

Roberto

verum stabile cetera fumus
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ang
Moderatore


Città: roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 03 marzo 2009 : 09:14:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
non so dire quale sia il rendimento rispetto alla radiazione incidente, se ho notizie aggiuntive vi aggiornerò
per quanto riguarda l'idorgeno, ovvio che per produrlo bisogna spendere energia, ma io ho parlato infatti di vettore, non di fonte energetica. Ma la connessione dell'idrogeno con il nucleare non ha senso: ogni volta che si ha un surplus di energia in qualsivoglia maniera prodotta, si potrebbe produrre idrogeno che può funzionare da riserva, dato che si può accumulare, un po' come quando le centrali idroelettriche vengono fatte funzionare "al contrario" pompando acqua a monte quando c'è poca richiesta.
per quanto riguarda il nucleare da fusione non siate pessimisti, i tempi sono lunghi a c'è un programma certo e serio: intorno al 2015 verrà terminato un reattore dimostrativo ora in fase di costruzione; ora tutta la fase di ricerca è diretta verso la progettazione di un reattore a bilancio energetico positivo da costruire entro il 2050

ciao

ang
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

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Flora e Fauna

Inserito il - 03 marzo 2009 : 11:29:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Voglio citare una notizia di questi giorni: la centrale a biomasse (=legna) di Pontinia (Latina).
Avrà una potenza di 20 Mw, darà lavoro a 20 persone. Il combustibile non è disponibile in loco; si porterà anche da varie altre regioni e, per convenienza economica, si sta pensando di importarlo anche dal Brasile.
Il bilancio economico è negativo e la ditta che la costruisce e la esercirà riceverà un contributo statale per 12 anni per rientrare nei costi; dopo di che la centrale, diventata antieconomica, chiuderà e sarà smantellata.
Non è tutt'oro quel che è rinnovabile; alla fine l'unico bilancio che conta è quello economico, che diventa positivo a spese dei contribuenti .....
luigi


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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 03 marzo 2009 : 12:49:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ang:

Ma la connessione dell'idrogeno con il nucleare non ha senso: ogni volta che si ha un surplus di energia in qualsivoglia maniera prodotta, si potrebbe produrre idrogeno che può funzionare da riserva, dato che si può accumulare, un po' come quando le centrali idroelettriche vengono fatte funzionare "al contrario" pompando acqua a monte quando c'è poca richiesta.


La frase "non ha senso" non è molto gentile. Ha sicuramente meno senso pensare ai surplus di energia, a meno che, come al solito, non si confondano le pezzuole con le lenzuola: a noi servono grandi quantità di energia, se vogliamo sostituire il petrolio.
Dobbiamo sotituire la benzina, oltre alle centrali elettriche.
E l'idrogeno potrebbe essere la soluzione, ma solo se lo si produce in quantità, non per farsi i suffumigi.

p&e
Edo

Modificato da - leonella55edo47 in data 03 marzo 2009 13:09:58
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 03 marzo 2009 : 14:29:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il combustibile non è disponibile in loco


Già questo è un elemento che depone contro la sostenibilità economica. Vorrei però sottolineare la mancata sostenibilità ambientale.

Tutte le energie rinnovabili hanno un bilancio della CO2 nullo (in pareggio). Questa affermazione non è totalmente corretta. E' vero ciò quando la CO2 fissata ad esempio nella biomassa legnosa (sottrazione dall'atmosfera e quindi un sink) è riemessa nella stessa area (per combustione) da dove è stata prelevata la biomassa (riciclo).
Se preleviamo la biomassa a grande distanza (Brasile) lì la biomassa vegetale rappresenta un sink, a Latina facendo il caso prospettato da Luigi sarebbe una pura emissione. Da una parte rispondiamo al Protocollo di Kyoto dall'altra inquiniamo.



Alessandro PD


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ang
Moderatore


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Inserito il - 03 marzo 2009 : 15:28:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di leonella55edo47:

La frase "non ha senso" non è molto gentile.


io mi riferivo all'associazione esclusiva idrogeno-nucleare che ho sentito più volte e portare maggiore informazione a questa discussione, non certo offendere qualcuno che neanche conosco

ciao

ang
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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 03 marzo 2009 : 16:36:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Angelo

grazie della precisazione.

p&e

Edoardo
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 03 marzo 2009 : 20:01:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ang:

non esattamente, il solare termico è pensato per la produzione di energia elettrica, come il fotovoltaico ma non c'è necessità di dotarsi dei costosi pannelli

ciao

ang


Il solare termico è una tecnologia usata ormai da decenni per la produzione dell'acqua calda sanitaria e per uso riscaldamento, per essiccazione, sterilizzazione, dissalazione e cottura cibi.
Tratto da:

Link

Alessandro PD


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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 03 marzo 2009 : 20:04:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:


e la ditta che la costruisce e la esercirà riceverà un contributo statale per 12 anni per rientrare nei costi;
luigi



Preciso che la durata del contributo è di 15 anni e prende il nome di Certificato Verde

Link

che diventa positivo a spese dei contribuenti .....


Tutti ne beneficiamo di un ambiente più pulito ... chi investe va incentivato!

Il contributo viene dato anche ai privati non solo alle imprese ... se installi un pannello fotovoltaico li ricevi



Alessandro PD


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elleelle
Moderatore Trasversale

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Flora e Fauna

Inserito il - 03 marzo 2009 : 22:42:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:
Preciso che la durata del contributo è di 15 anni e prende il nome di Certificato Verde



Probabilmente, 3 anni se li sono già bruciati prima di mettere in funzione la centrale.
luigi


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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 03 marzo 2009 : 22:43:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

Messaggio originario di Alessandro:
Preciso che la durata del contributo è di 15 anni e prende il nome di Certificato Verde



Probabilmente, 3 anni se li sono già bruciati prima di mettere in funzione la centrale.
luigi





E' impossibile perché vengono erogati ad impianto funzionante

Alessandro PD


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elleelle
Moderatore Trasversale

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Flora e Fauna

Inserito il - 03 marzo 2009 : 22:58:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ma! Non saprei.... su internet si parlava di altri 12 anni. Forse la centrale è stata attivata 3 anni fa e se ne parla solo ora ..... oppure è stata attivata e poi spenta per le proteste di qualcuno e sono riusciti a far correre il contributo ugualmente.

Comunque la sostanza è quella.

Secondo me, è giusto incentivare con dei contributi statali gli impianti che vanno nella direzione giusta.
Però, l'incentivo dovrebbe essere un ulteriore premio per impianti già validi di per sé.
Un impianto che si regge sull'incentivo, forse non valeva la pena di costruirlo.

Mi risulta che i parchi eolici rendono anche a prescindere dal contributo.

Probabilmente, anche il bilancio energetico è negativo; ma di quello ci preoccupiamo solo noi...
luigi


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ang
Moderatore


Città: roma

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Inserito il - 03 marzo 2009 : 23:11:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
per avere un'idea delle dimensioni del reattore dimostrativo ITER

ciao

ang
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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 04 marzo 2009 : 07:30:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Produrre qualche percento di energia col sole, il vento e l'erbetta serve agli ambientalisti per togliersi gli scrupoli di continuare a bruciare petrolio, finchè sarà finito.
Andiamo avanti per altri cinquant'anni coi contributi statali.
Poi arriverà il freddo, e allora ne vedremo delle belle.
Già questa estate ne abbiamo avuto una prima dimostrazione, quando il petrolio non era sufficiente a coprire la domanda.
Ora la crisi copre il problema: ma non durerà.
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mazzeip
Moderatore


Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 04 marzo 2009 : 08:19:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E la soluzione è invece affidarsi all'uranio altrui (che finirà pure lui) e alle camorre nostre? Fulgido esempio di lungimiranza energetica e ambientale. Sai, è il tuo tono un po' saccente e da verità in tasca che a volte dà fastidio, se scendessi tra gli umani forse si discuterebbe più serenamente.




Paolo Mazzei Link Link
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 04 marzo 2009 : 09:36:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Due sono i principi fondamentali delle energie rinnovabili affinchè funzionino:

Utilizzare scarti e residui altrimenti destinati come rifiuti (che vanno smaltiti con costi): oli esausti come biocombustibili, liquami zootecnici come biogas, scarti legnosi come pellet

Creare dei microdistretti non delle macroaree autosufficienti dal punto di vista energetico: un condominio, un'impresa non una città come Roma o Milano. Saranno gocce ma pur sempre importanti: milioni di milioni di milioni di gocce d'acqua riempiono un bicchiere


Alessandro PD


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