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 Fonti rinnovabili: quanto possono produrre?
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Salvatore Caiazzo
Moderatore


Città: Monteveglio
Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


3994 Messaggi
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Inserito il - 01 marzo 2009 : 17:12:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Da Ellelle:
...Per quanto riguarda i rischi, le paure dell'87 erano eccessive, ma comprensibili; l'incidente di Chernobil era recente e, in teoria, ne sarebbero potuti seguire molti altri.
Mi sembra invece strano che qualcuno continui ad avere paura oggi; per 22 anni non c'è stato nessun altro incidente di rilievo e questo deve pur fare una certa differenza, sul piano statistico, rispetto al 1987.

Da Leonella:
...se solo vi fosse un millesimo delle vittime per il nucleare di quelle che ci sono per il non nucleare, apriti o cielo.
Nessuno conta però queste vittime.
Un deposito di carburante, od anche solo una bombola di gas in casa, sono un pericolo maggiore e più reale di un deposito di scorie radioattive a 1000 metri di profondità, per tirare fuori il quale ci vorrebbe uno sconvolgimento tale da aver prima distrutto ogni forma vivente per migliaia di km...

Questi due interventi spiegano perchè, purtroppo, oggi si ricomincia a parlare del nucleare, e sembra anche una cosa normale.... mettiamo vicino cinque morti per la bombola difettosa e le centinaia di migliaia di persone coinvolte in un modo o nell'altro, su un bel pezzo del pianeta, per il famoso "incidente" nucleare, e ci sembrerà normale leggere le proposte di rimettere il nucleare in Italia, tanto, il problema delle scorie mica sarà nostro, tanto, se salta una centrale, sarà un problema di chi gli sta vicino (mica tanto).....
(Parlo a titolo strettamente personale e Non in veste di moderatore)


Siamo parte della natura - Salvatore
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 01 marzo 2009 : 18:29:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Rispondo.

Purtroppo le mutazioni a seguito ad una fuoriuscita di radiazioni non sono collegate alla generazione che le ha subite, ma alle successive. Ho visto ancora foto di "mostri" connessi all'incidente di Chernobyl (uso questa parola con riferimento ad animali, nello specifico cani) nel 2005 (portate da colleghi che sono venuti a PD per un periodo di ricerca). Non oso pensare se fossero stati bambini.
Nella mia parrocchia vengono ogni anno bambini da quella zona a "disintossicarsi" dalle radiazioni. Ho sentito dire atrocità su cosa sta ancora succedendo dopo 20 anni.

Direi che in Italia prima di pensare al nucleare (ed ai costi sociali connessi) bisognerebbe:

1) Pensare di sistemare le bonifiche dei suoli contaminati (da cromo esavalente) nelle zone delle concerie
2) Smaltire in sicurezza l'amianto ed evitare ancora mesoteliomi pleurici (visto che sono in crescita)
3) Imparare a fare la raccolta differenziata dei rifiuti (tanto al nord quanto al sud)
4)Risolvere non a parole i problemi come quelli di Napoli
5)ecc.

Dopo di che ne parliamo


Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 01 marzo 2009 : 18:33:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
I campi eolici sono molto antiestetici in zone montuose (come Tempio/Aggius e Osilo). Si possono avere buoni risultati anche in pianura, dove, a pochi chilometri di distanza, non si vedrebbe più niente? (Puglia?)


Mi sembra di aver risposto a questo

Anche in Italia si comincia a parlare di turismo energetico, non solo in Danimarca

Link

Link

Questi sono solo due esempi.




Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 01 marzo 2009 : 18:40:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di leonella55edo47:

Oggi è saltata in aria l'ennesima palazzina a causa del gas.
Le cinque persone che vi abitavano sono sotto.

Sono alcune delle infinite vittime delle energie non-nucleari che si ripetono continuamente anno dopo anno.
Tutti gli anni muoiono persone a causa del gas, degli affondamenti delle petroliere, degli incendi dei depositi di combustibile, del traffico delle autobotti:


Senza contare i minatori che muoiono nelle miniere di carbone cinesi!

Comunque, io avevo detto solo che le centrali nucleari, tra le tecnologie disponibili oggi, sono le meno dannosa per la natura.
Si tratta di un'affermazione limitata ad un solo aspetto del problema e mi sembra che nessuno, nei vari messaggi che si sono succeduti, abbia potuto smentire quest'affermazione. Abbiamo visto uccelli marini impiastricciati di petrolio, stagni avvelenati dalle piogge acide e ogni altro disastro ambientale, ma nessun danno ambientale prodotto dal nucleare.
Neppure a Cernobil c'è stata una perdita di biodiversità; anzi, da quando non ci girano più tanti esseri umani, è aumentata.

Chiarito questo, c'è l'altra faccia del problema: i rischi e i costi per la società umana. La quasi totalità degli interventi sono stati su quest'altro aspetto, che è anche l'unico preso in considerazione ai tempi del referendum; e questo, onestamente, potrebbe essere un po' off-topic.

luigi



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leonella55edo47
Utente Super



5652 Messaggi
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Inserito il - 01 marzo 2009 : 18:59:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Alessandro,
per quanto ne so, non esiste una sola cifra epidemiologica o demografica che dimostri che a Chernobyl vi siano state altre vittime oltre ai pompieri intervenuti sul luogo.
Anzi, ve ne è una sola, relativa all'aumento dei tumori alla tiroide che è sostanzialmente una bufala.
Il resto sono chiacchiere non sorrette da cifre, estremamente facili da ottenere, se ci fossero (le statistiche sui bimbi deformi le avevano e le hanno anche in Ucraina: se sono aumentati lo devono dire le cifre, non i casi particolari che sempre ci sono stati).

Tra 40 anni il petrolio sarà finito, ed allora alle morti per esplosioni ed incendi si aggiungeranno quelli delle guerre per assicurarsi le poche disponibilità, se non ci si pensa prima (in effetti sono già cominciate).

I morti per le energie non-nucleari sono una realtà costante e sicura, che si ripete anno dopo anno (altro che bombola difettosa: pensa alle sciagure nelle miniere, o ai trecento morti di Città del Messico, o agli ottocento, sembra, in Siberia per un treno bruciato dal gas)
Quelli del disastro atomico sono solo frutto di fantasie non sorrette da alcuna possibilità tecnica che avvengano, con probabilità superiori a quella del meteorite che distrugga la Terra. E le ottocento centrali atomiche funzionanti al mondo da 50 anni, senza sostanziali incidenti sono lì a dimostrarlo.

Per quanto riguarda gli altri inquinamenti, resta il fatto che la vita media continua ad aumentare: tutto sommato questa civiltà non è così male di come la si dipinge: si moriva di più di fatica una volta, che non noi di inquinamento oggi.


Edoardo

Leggo solo ora la risposta di Luigi che ricorda anche lui le miniere.
Non fatemi adesso passare per un sostenitore dell'inquinamento: sarà la tecnologia che ce ne libererà, non il ritorno all'età del sudore e della morte per consunzione a 40 anni.

Modificato da - leonella55edo47 in data 01 marzo 2009 19:02:02
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32990 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 marzo 2009 : 19:08:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per quanto riguarda i sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili, oggi al mondo ce ne sono solo due che funzionano: idroelettrico ed eolico.

Tutti e due hanno un impatto ambientale per Mw notevole (vedi la diga delle tre gole in Cina, i campi eolici sui monti ecc...).

Su tutte queste tecnologie, in particolare su quelle più nuove, gira un business discutibile: corsa ad accaparrarsi gli incentivi statali ed europei, prebende alle amministrazioni locali, permessi di installazione in cambio di assunzioni ecc...., per non parlare delle infiltrazioni della criminalità organizzata.

In particolare, il fotovoltaico è lontanissimo dalla convenienza economica e lo finanziamo tutti noi cittadini attraverso un sovrapprezzo nelle nostre bollette elettriche e attraverso la fiscalità generale; ci guadagnano solo i fornitori e gli installatori.

Con questo, non voglio dire che non si debba percorrere anche questa strada; sicuramente, si deve.

Secondo me, però, per ora si dovrebbe installare solo eolico, e nei posti effettivamente più adatti; non in quelli dove si riesce più facilmente ad ottenere i permessi per la debolezza delle autorità locali.

Il fotovoltaico, per ora, dovrebbe essere oggetto di ulteriore ricerca, per arrivare a dei rendimenti più accettabili; nel frattempo, installare, tutt'al più, impianti piccoli sui tetti; non certo centrali che coprono 50 campi di calcio per produrre 24 Mw.

La strada delle fonti rinnovabili è giusta, ma non ci dobbiamo far prendere dall'entusiasmo; per ora, siamo ben lontani dall'indipendenza dalle fonti non rinnovabili, e bisogna procedere su entrambe le strade.
Come per i rifiuti: la strada maestra è la raccolta differenziata, ma nel frattempo, bisogna fare anche nuove discariche e inceneritori; la matematica non è un'opinione.



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ecolab
Moderatore

Città: lucera
Prov.: Foggia

Regione: Puglia


634 Messaggi
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Inserito il - 01 marzo 2009 : 20:04:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
siccome la verità non sta tutta da una parte e il torto tutto dall'altra, cerchiamo di fare un po' d'ordine, magari rimanendo nel tema, in modo telegrafico.
IDROELETTRICO
ha il pregio di essere energia pulita, rinnovabile (se piove), facilmente ottenibile, naturalmente dove ci sono corsi d'acqua adatti.
ha il difetto di interrompere i fiumi e/o diminuirne la portata. Questo comporta un risvolto negativo sulla fauna legata all'ambiente fluviale.
EOLICO
ha il pregio di essere energia pulita, senza emissioni, facilmente ottenibile dove c'è vento adatto. l'energia prodotta è relativamente a basso costo. una volta smantellato non ne rimane traccia evidente.
ha il difetto di essere impattante sul paesaggio e, se non è realizzato in modo corretto, ha impatto sull'avifauna e, talvolta anche su specie sensibili terrestri.
FOTOVOLTAICO
ha il pregio di essere energia pulita, rinnovabile, praticamente infinita. non comporta emissioni, non ha impatti diretti sulla fauna. una volta smantellato non ne rimane traccia.
ha il difetto di occupare spazi troppo ampi, con sottrazione di ambiente. costa ancora troppo e la sua resa non è ancora ottimale. dovrebbe essere limitata a produzioni "familiari" o al servizio di strutture ponendo i pannelli su superfici coperte.
BIOMASSE
ha ilpregio di essere energia sufficientemente pulita, facilmente ottenibile.
ha il difetto dell'approvviginamento dei materiali da bruciare e rischia di sottrarre ambienti e spazi agricoli alle produzioni alimentari. Non è possibile immaginare questa produzione solo con gli scarti.
NUCLEARE
produce moltissimo, in pratica potrebbe far raggiungere l'autonomia energetica al paese.
ha vari difetti: tempi di costruzione molto lunghi, costi di realizzazione elevati, pericolo di incidenti con effetti a largo raggio, produce scorie non facilmente stoccabili e che sono altamente inquinanti per tempi lunghissimi, necessita di grnadi quantità di acqua per il raffreddamento, dopo la dismissione l'impianto resta lì e si rimangia i soldi che ha prodotto attraverso le attività di manutenzione per diecine di migliaia di anni.

lo so, è una analisi molto, forse troppo stringata, maci può riportare sul filo della discussione.
saluti
giampaolo
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 01 marzo 2009 : 20:24:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ecolab:

siccome la verità non sta tutta da una parte e il torto tutto dall'altra, cerchiamo di fare un po' d'ordine, magari rimanendo nel tema, in modo telegrafico.
IDROELETTRICO
ha il pregio di essere energia pulita, rinnovabile (se piove), facilmente ottenibile, naturalmente dove ci sono corsi d'acqua adatti.
ha il difetto di interrompere i fiumi e/o diminuirne la portata. Questo comporta un risvolto negativo sulla fauna legata all'ambiente fluviale.
EOLICO
ha il pregio di essere energia pulita, senza emissioni, facilmente ottenibile dove c'è vento adatto. l'energia prodotta è relativamente a basso costo. una volta smantellato non ne rimane traccia evidente.
ha il difetto di essere impattante sul paesaggio e, se non è realizzato in modo corretto, ha impatto sull'avifauna e, talvolta anche su specie sensibili terrestri.
FOTOVOLTAICO
ha il pregio di essere energia pulita, rinnovabile, praticamente infinita. non comporta emissioni, non ha impatti diretti sulla fauna. una volta smantellato non ne rimane traccia.
ha il difetto di occupare spazi troppo ampi, con sottrazione di ambiente. costa ancora troppo e la sua resa non è ancora ottimale. dovrebbe essere limitata a produzioni "familiari" o al servizio di strutture ponendo i pannelli su superfici coperte.
BIOMASSE
ha ilpregio di essere energia sufficientemente pulita, facilmente ottenibile.
ha il difetto dell'approvviginamento dei materiali da bruciare e rischia di sottrarre ambienti e spazi agricoli alle produzioni alimentari. Non è possibile immaginare questa produzione solo con gli scarti.
NUCLEARE
produce moltissimo, in pratica potrebbe far raggiungere l'autonomia energetica al paese.
ha vari difetti: tempi di costruzione molto lunghi, costi di realizzazione elevati, pericolo di incidenti con effetti a largo raggio, produce scorie non facilmente stoccabili e che sono altamente inquinanti per tempi lunghissimi, necessita di grnadi quantità di acqua per il raffreddamento, dopo la dismissione l'impianto resta lì e si rimangia i soldi che ha prodotto attraverso le attività di manutenzione per diecine di migliaia di anni.

lo so, è una analisi molto, forse troppo stringata, maci può riportare sul filo della discussione.
saluti
giampaolo


Condivido tutto, tranne un particolare.

Se tra le biomasse ci sono anche le colture sono d'accordo ma solo in parte. Le biomasse dedicate a colture energetiche sono una minima parte: il set aside ed alcune colture energetiche dedicate. La produzione di cereali ed altro sono più che sufficienti a sfamare l'intero pianeta (se le utilizzassimo in modo razionale).
Premesso questo sarebbe economicamente e socialmente corretto usare come biomasse gli scarti (legname, melasso, ecc.). Ci possono venire invcontro altre biomasse come le alghe (per la produzione di biodiesel) ed i batteri (per l'idrogeno) come le deiezioni animali per il biogas. Impariamo a sfruttare anche queste opportunità, visto che la tecnologia non è più in fase di lancio.

del nucleare ....
i rischi e i costi per la società umana.


Pare poco? Comunque trattare del nucleare in questa discussione è fuori luogo perchè il titolo è "energie rinnovabili" ed il nucleare non lo è !
Art. 2 Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387

1. Ai fini del presente decreto si intende per:

fonti energetiche rinnovabili o fonti rinnovabili: le fonti energetiche rinnovabili non fossili (eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice, idraulica, biomasse, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas). In particolare, per biomasse si intende: la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonche' la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani

Non mi sembra citato il termine "nucleare"

Nucleare e sviluppo sostenibile

il problema delle scorie mica sarà nostro, tanto, se salta una centrale, sarà un problema di chi gli sta vicino (mica tanto).....


Purtroppo le mutazioni a seguito ad una fuoriuscita di radiazioni non sono collegate alla generazione che le ha subite, ma alle successive.


Solo queste due affermazioni attestano che il nucleare è contro lo sviluppo sostenibile (equità intra ed intergenerazionale)



Alessandro PD


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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4877 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 marzo 2009 : 21:00:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono molto in dubbio se entrare in questa discussione. Essendo rimasto fuori sede una decina di giorni (e praticamente senza linea) non ho seguito bene tutte le fasi della discussione e devo ammettere che rileggere tutto di un fiato è cosa ben diversa che vedere gli interventi in tempo reale mano a mano che arrivano.
Dichiaro tuttavia che sono contrario al nucleare, sia per motivi politici (cioé di modello di sviluppo), sia perché non ho ancora trovato una convincente dimostrazione che le centrali siano in attivo energetico, cioè che l'energia spesa per costruirle e SOPRATTUTTO dismetterle superi l'energia che esse producono durante la loro vita "attiva". Questa dimostrazione, se qualcuno ce l'ha e la vuole sottoporre, sarà gradita ma dovrebbe anche provenire da fonte attendibile e non interessata.

Ciao Roberto

verum stabile cetera fumus
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elleelle
Moderatore Trasversale

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Regione: Lazio


32990 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 marzo 2009 : 22:33:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Condivido le precisazioni di ecolab e anche quelle di Alessandro, a meno della conclusione che mi sembra un po' tranchant rispetto alla scrupolosità dell'analisi.
Per quanto rigiarda la questione del bilancio energetico, credo che sia fondamentale per ogni tipo di produzione di energia, e ci sono forti dubbi anche sulle altre tecniche, se facciamo i conti in maniera impietosa e non per dimostrare una tesi predeterminata.
Il nucleare, in questo senso, dovrebbe essere una delle tecnologie con bilancio più favorevole; lo valuto a spanne, ma non ho i dati.

Comunque, possiamo fare anche un ragionamento più complesso, articolato nel tempo, dove i consumi e i costi di smantellamento e smaltimento a fine vita, essendo differiti, pesano meno di quelli attuali e non è da escludere che si trovino soluzioni più semplici.
Come, nel caso delle tecnologie rinnovabili, può essere conveniente spendere energia oggi che ce l'abbiamo per averne, in una certa misura, quando le fonti attuali saranno esaurite.

Altra considerazione: mi lasciano un po' perplesso certe affermazioni, a inizio o a fine post, dove si dice "... comunque, io sono contrario al nucleare....".
Il problema è complesso e ci stiamo riflettendo in maniera approfondita....
Io non sono sicuro di essere favorevole al nucleare in Italia; dico solo che gli ecosistemi se ne avvantaggerebbero sicuramente; noi italiani di razza umana, non so....

luigi





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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
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Regione: Sardegna


4877 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 02 marzo 2009 : 08:16:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Beh, caro Luigi forse ti sfugge che nella scelta nucleare vi è insito un modello di sviluppo economico (e di società) molto ben definito e non è certo un modello sostenibile. Non ti convincerà (qui non se ne può parlare) ma io continuo a credere di avere diritto a fare anche scelte politiche, come questa.
Per quanto riguarda il bilancio energetico il fatto che ci siano dubbi anche su altre tecniche non risolve il problema al nucleare, che comunque qualche problemuccio in più di sicurezza forse potrebbe avere.

Ciao Roberto

verum stabile cetera fumus
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Ric
Utente Senior


Città: Alba
Prov.: Cuneo

Regione: Piemonte


1360 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 02 marzo 2009 : 09:39:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho letto tutti gli interventi di questa lunga ed interessante discussione proposta da Silvia ma credo che al quadro propodto manchi un dato che probabilmente è il più importante. Concordiamo tutti sul fatto che il petrolio presto o tardi si esaurirà. Ipotizziamo dunque di dover fornire energia al nostro paese senza poterla acquistare dai nostri vicini di casa.

Basterebbe la superficie del territorio nazionale a produrre energia solo da fonti rinnovabili (in particolare eolico ed idroelettrico) con le conoscienze attuali e considerando uno stile di vita come quello che abbiamo ora?.

E' ovvio che dovremo cambiare stile di vita, ridurre i consumi ed ottimizzare le risorse ma è un cambiamento molto lento e non può essere questa la risposta ad un quesito che dovrà ottenere risposte in tempi molto più brevi.







Enrico Riva
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 02 marzo 2009 : 09:53:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Ric:

Ho letto tutti gli interventi di questa lunga ed interessante discussione proposta da Silvia ma credo che al quadro propodto manchi un dato che probabilmente è il più importante. Concordiamo tutti sul fatto che il petrolio presto o tardi si esaurirà. Ipotizziamo dunque di dover fornire energia al nostro paese senza poterla acquistare dai nostri vicini di casa.

Basterebbe la superficie del territorio nazionale a produrre energia solo da fonti rinnovabili (in particolare eolico ed idroelettrico) con le conoscienze attuali e considerando uno stile di vita come quello che abbiamo ora?.

E' ovvio che dovremo cambiare stile di vita, ridurre i consumi ed ottimizzare le risorse ma è un cambiamento molto lento e non può essere questa la risposta ad un quesito che dovrà ottenere risposte in tempi molto più brevi.







Enrico Riva
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Enrico, non so se hai letto sull'esperienza di Prato allo Stelvio. Il Trentino AA, a proposito di energie rinnovabili ci insegna la strada.
La promozione del risparmio energetico è fondamentale per ridurre il fabbisogno energetico. Come?
1) Isolando bene gli edifici (ciò consente di risparmiare nella climatizzazione invernale ed estiva)
2)Adottando temperature dei locali che consentano il benessere degli individui (18° C in inverno e 3-4° C in meno rispetto alla temperatura esterna in estate). Ciò consente di non azionare gli impianti alla massima potenza
3)Evitare di lasciare porte e finestre aperte (vanifica la climatizzazione)
4)Ricordarsi di spegnere le luci quando si esce dai locali e gli elettrodomestici
5)Adottare lampadine ed elettrodomestici a basso consumo energetico (ad esempio marchiati Ecolabel)
6) Utilizzare gli elettrodomestici nei periodi a bassa domanda energetica

Alessandro PD


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Ric
Utente Senior


Città: Alba
Prov.: Cuneo

Regione: Piemonte


1360 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 02 marzo 2009 : 10:08:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Beh, direi che sono regole che ognuno di noi dovrebbe aver ben chiare e non dovrebbe essere necessario prendere spunto dalla regione Trentino. Purtroppo però, si sa che la buona educazione ambientale non è così semplice da insegnare alle masse e prima che la maggioranza della popolazione si comporti correttamente ci vorrà molto tempo. Ma considerando che la popolazione continui a sprecare come sta facendo oggi e considerando il livello delle tecnologie energetiche attuali, riusciremmo a produrre abbastanza energia per il sostentamento del paese solo utilizzando fonti rinnovabili?

Abbiamo abbastanza spazio libero per le pale eoliche? Abbiamo abbastanza siti adatti all'idroelettrico?



Enrico Riva
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Riccardo Banchi
Utente Super


Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 02 marzo 2009 : 10:28:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La discussione si fa lunga, come era logico che fosse, e complessa.
Voglio adesso solo rivolgermi a coloro che sostengono con semplicità la scelta del nucleare, dicenso semplicemente che chi è contrario "vuol tornare indietro". Ha me spaventano di più queste eprsone che il nucleare stesso, poiché se la gestione del nucleare venisse affrontata con leggerezza in base ai ragionamenti di molti (e vi assicuro che sono molti, non quelli qui nel forum), la cosa sarebbe davvero seria.
Nessuno ha mai detto che prima si stava meglio di adesso; io ho sempre sostenuto il contrario. Se la vita media si è allungata, almeno da noi, un motivo ci sarà. Guardiamo però i 6 miliardi di persone: è la globalità che va valutata. Le tecnologie ci permottono, ma solo volendolo, di risparmiare energia e a produrla in modo meno impattattante.
Ripeto che ecosostenibilità va a braccetto con benessere, inteso anche come qualità della vita (e questo si estende oltre il discorso nucleare si - nucleare no). Negare gli effeti di Cernobyl mi pare argomento su cui c'è poco da aggiungere. Diciamo che adesso la tecnologia è andata avanti, ma le centarli di 3a generazione fra 20 anni saranno preistoriche.
Ripeto quello che ho già detto prima: in Finlandia hanno il nucleare, ma una bottiglietta di plastica vale 20 cent., ossia il riciclaggio dei rifiuti è cosa seria. Risulta così anche in tutta Italia? Con quale coraggio si parla di nucleare con leggerezza se nel napoletano esiste la "terra dei fuochi"?

Ric

Abbasso il PIL.
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32990 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 02 marzo 2009 : 11:47:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Chiedo scusa a Roberto se ho liquidato un po' semplicisticamente la sua scelta di campo.
In effetti, non credo che oggi il nucleare rappresenti più un modello di sviluppo, com'era forse 30 o 40 anni fa.
Oggi, per la maggior parte delle nazioni che lo prevedono, il nucleare - energia destinata ad esaurirsi - è una "pezza" da applicare per riuscire ad arrivare senza collassi e senza troppo inquinamento verso un modello futuro fatto di energie rinnovabili e di risparmio.
Un futuro che non è ancora maturo e che lascia un gap da riempire da ora ad allora; questo gap si riempie soprattutto col carbone o col nucleare, dato che il petrolio e il gas è un peccato bruciarli per fare elettricità.
Comunque, lo scenario futuro ad energie rinnovabili non sarà generoso con la natura, perché consumerà molto territorio; d'altra parte, un equilibrio basato sulle fonti rinnovabili è ipotizzabile solo se la popolazione mondiale si stabilizza o, meglio, se diminuisce (e il giusto appello "abbasso il PIL" è strettamente legato a questa questione); altrimenti, si va verso un futuro di guerre per l'energia, come diceva Leonella, e la popolazione mondiale diminuirà nel modo peggiore.
luigi



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u / c
Utente Cancellato

Città: .


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Inserito il - 02 marzo 2009 : 15:59:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quando ho letto che erano stati firmati gli accordi per la proggettazione di 4 impianti nucleari di terza generazione m'è preso un corpo secco, ma poi facendo due semplici calcoli mi sono ripreso subito.
Se in Finlandia hanno speso già due miliardi di euro, il doppio del preventivato, non hanno ancora terminato i lavori e se la crisi mondiale di liquidità sta giorno dopo giorno peggiorando e il PIL franando,( è di oggi la notizia che già si va al -1%) mi sono detto: chi attualmente nel mondo ha almeno 8 miliardi di euro per finanziare questa opere?!

Allo stato attuale NESSUNO, quindi è solo un spot pubblicitario..

Quindi tranquillizzatevi, non si faranno mai...
Getteranno ''solo'' qualche milione di euro in studi preliminari...
Ponte di Messina, Mose di Venezia ecc 'docet'

Quanto riportato nei miei post ha solo fine di scambio informazioni ed è espressione di opinioni e conoscenze soggettive prive di valore assoluto.

Modificato da - u / c in data 02 marzo 2009 16:00:27
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Ric
Utente Senior


Città: Alba
Prov.: Cuneo

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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 02 marzo 2009 : 16:57:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ricordo soltanto che L'Italia nel 2008 ha speso ca. 10 Mld. di Eurini in più rispetto al 2007 per l'acquisto di energia da paesi terzi...

Comunque vadano le cose i soldini li dovremo tirare fuori, a prescindere dal Pil. Per cui è decisamente auspicabile che, nucleare o altra fonte gli impianti si costruiscano.

Riguardo al Mose mi pare che la prima delle tre fasi di costruzione sia stata ultimata secondo le scadenze, la seconda è in fase di completamento e la fine cantiere è prevista per il 2012.



Enrico Riva
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ang
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Inserito il - 02 marzo 2009 : 22:12:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao a tutti
ho letto con interesse questa lunga e appassionata discussione che purtroppo ho scoperto alla sua terza pagina...
aggiungo solo un paio di cose

- il referendum di 20 anni fa non decise alcunché in merito al nucleare, nel senso che non seguì nessuna legge che proibisse l'uso del nucleare in Italia, semplicemente vennero interrotti tutti i programmi di attività; per questo ora il governo può riprendere il discorso interrotto senza operare nessuna forzatura, senza la necessità di modificare nessuna legge. La cosa veramente incredibile è che nel corso dei 20 anni in Italia non sono state pensate strade alternative ma si è vivacchiato tirando avanti con quello che c'era e comprando altrove l'energia che mancava; e questo è accaduto sotto governi di qualsiasi colore. Fatto ancora più grave è che per questi motivi, cioè a causa della rinuncia a qualsiasi tipo di piano energetico nazionale, da noi la ricerca sul nucleare si è bloccata di colpo senza imboccare nuove strade e ne stiamo ancora pagando le conseguenze anche in termini di indotto scientifico;

- come avete più volte detto il problema fondamentale del nucleare è la gestione delle scorie che non sono soltanto i prodotti di fissione, ma anche tutti i materiali attivati dall'esposizione ai neutroni; quindi anche un materiale "innocente" come l'acciaio diventa un rifiuto dato che ad es. il nichel in esso contenuto si attiva. Ecco che la quantità di rifiuti radioattivi si moltiplica. I materiali attivati hanno sicuramente un tempo di decadimento gestibile, diciamo 50-100 anni, ma vanno comunque stoccati. Questo è connesso anche alla dismissione di una centrale; ci sono dei progetti recenti in cui le centrali sono modulari e si "smontano" in maniera relativamente semplice e prevedibile, mentre quelle di passata concezione vanno letteralmente segate in blocchi, che non è il massimo dal punto di vista della sicurezza di chi opera e di chi vive in zona. Non so con esattezza quale tipo di centrali sono state pensate per il nostro paese, ma non mi faccio molte illusioni;

- tra le fonti alternative di energia non avete citato (a meno che non mi sia sfuggito nelle 3 pagine...) il solare termico, che mi ha molto affascinato per la sua semplicità, il costo sostanzialmente nullo, la sua intrinseca sicurezza e l'inquinamento pari a zero. Si tratta semplicemente di uno specchio parabolico che concentra la radiazione solare in un punto dove scorre un fluido (attualmente sali fusi) a 400-500 °C che vanno a generare vapore acqueo che alimenta una classica turbina di una centrale termica e ricomincia il ciclo. Per maggiori approfondimenti si può guardare qui. Certo viene tristezza a guardare che da noi verrà realizzato solo un modesto impianto a Siracusa mentre la Spagna e soprattutto gli Stati Uniti (che si rivolgeranno agli spagnoli...) investiranno molto in questo tipo di soluzione;

- insieme a questo mi piaceva molto l'idea dell'idrogeno come vettore di energia che si potrebbe produrre in qualsiasi maniera e in qualsiasi posto immettendolo in una rete come il gas metano, con il vantaggio che bruciato produce solo acqua, il che non è poco. E che non bisognerebbe chiederlo a nessuno e non si attraverserebbero migliaia di chilometri per farlo arrivare alle nostre case. Ma anche di questo non c'è traccia...

scusate nel frattempo il paio di cose sono diventate 4, ma dovevo recuperare

ciao

ang
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 02 marzo 2009 : 22:22:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ovviamente quando si parla di solare, si intende sia il fotovoltaico (produzione di energia elettrica) che il solare termico (produzione di acqua calda sanitaria).
L'idrogeno un ottimo combustibile, ma non dimentichiamo anche le modalità di produzione. Se si sfruttano i batteri (metanigeni, fotosintetici) ne viene prodotto poco ma sfruttando su larga scala questi processi può diventare interessante.

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Alessandro PD


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