I fossili presenti in queste teche rappresentano in modo tangibile la dedizione per la paleontologia che Nedo Malpassi ha avuto durante tutta la vita.
La sua passione ha avuto inizio nei primi anni settanta durante una battuta di pesca sul fiume Albegna.
Il giovane Nedo Malpassi, insieme al fratello Valerio, risalendo il fiume notarono un banco di sabbia sul margine del corso d’acqua con alcuni ammassi di conchiglie di origine marina.
Incuriosito dalla presenza di tali organismi ben lontani dalla costa, da quel giorno Nedo iniziò ad appassionarsi alla geologia e alle scienze della terra.
Con l’entusiasmo e la meraviglia di un bambino e la tenacia e lo scrupolo di un vero accademico, non solo si mise a cercare fossili in tutta la Toscana, ma anche a documentarsi il più possibile sugli albori della nostra regione.
La semplice raccolta di esemplari non poteva infatti soddisfare la curiosità di Nedo né rispondere alle sempre più numerose domande che aumentavano di fronte alle centinaia di fossili ritrovati.
La svolta arrivò alla fine degli anni settanta quando, durante lo svolgimento di una mostra paleontologica a Montatone, l’autodidatta Nedo, con l’inseparabile fratello Valerio, incontrò il Dottor Menotti Mazzini, curatore del Museo Paleontologico di Firenze.
Tra i due nacque subito una assidua collaborazione che portò negli anni risultati straordinari.
Dalle ricerche sul campo dei fratelli Malpassi fu ricavato un gran numero di pubblicazioni scientifiche sia su singoli ritrovamenti sia su nuove località fossilifere assai ricche di fauna.
Il Valdarno fu meta preferita da Nedo.
In anni di continue esplorazioni riportò alla luce ogni tipo di mammifero comprese specie fino a quel momento mai recuperate in quella zona geografica come istrici, tapiri o antichi e misteriosi felini.
Spettacolare fu poi la scoperta della località fossilifera di Casa Frata (presso Terranova Bracciolini, Arezzo) dalla quale emersero antichi canidi, orsi, equidi, ghepardi, elefanti, varie specie di cervi e perfino rinoceronti.
Tra un cranio intero di gavia recuperato presso Empoli e importantissimi resti di scimmie e di felidi riportati alla luce a Baccinello (Grosseto), Nedo Malpassi non mancò mai di informare la comunità scientifica in modo da valorizzare al massimo i reperti e da poterne ricavare il maggior numero di informazioni.
Questo atteggiamento costruttivo ed aperto portò anche a riconoscimenti e ringraziamenti ufficiali da parte dell’Università di Firenze.
Una menzione particolare va anche rivolta alle capacità di sopraffino restauratore mostrate da ogni pezzo conservato: in ore di paziente e delicato lavoro per Nedo era possibile riscoprire ogni minimo dettaglio fino quasi alla perfezione.
Dolcezza e decisione del tocco uniti all’ingegno nel crearsi da solo gli strumenti adatti: capacità ed inventiva sicuramente derivate dal suo vero lavoro di argentiere.
Il GAMPS nel ricordare la figura speciale di Nedo Malpassi desidera ringraziare sentitamente i parenti e gli amici che hanno deciso di conservare il ricordo del loro caro nel nostro museo.
Tutto finisce, ma il ricordo del nostro passaggio vivrà nella memoria sino a quando l'ultima persona avrà occhi per vedere ciò che abbiamo fatto. Simone Casati
Stupendi i granchi e le stelle marine, oltre ai resti di vertebrati dal Valdarno. Grazie anche al fratello Valerio, anch'egli grande cercatore (anche lui ha donato al museo molte cose, come la zanna di Mammuth di cui una volta hai parlato)
Ciao Fede, abbiamo quasi finito di restaurare il sirenio parziale che abbiamo recuperato insieme... sta venendo un bel lavoro
ricordi?
Tutto finisce, ma il ricordo del nostro passaggio vivrà nella memoria sino a quando l'ultima persona avrà occhi per vedere ciò che abbiamo fatto. Simone Casati
Davvero bellissimi i granchi e i Clypeaster Sono molto contento che il piccolo museo di Badia a Settimo si sia arricchito di tutti questi splendidi reperti! Ciao Emilio
Modificato da - emilio fossili in data 17 febbraio 2009 14:45:25
Certo che ricordo! Un mercoledì sera passerò al museo...purtroppo di questo periodo -causa esami- non ci posso essere al museo come avevo detto qualche mese fa