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 Ancora Aporrhais
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Laser
Utente Senior


Città: Valle Mosso
Prov.: Biella

Regione: Piemonte


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Inserito il - 01 gennaio 2009 : 18:21:42 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ho riletto i post precedenti, sono andato a rivedere Zuffardi Comerici 1929, Giovanni Charrier 1953, tutte le varie forme citate riferentesi al Sacco mi mettono in confusione.
Considerando che dalla mia raccolta di lavori sui fossili Biellesi mi risultano citati solo tre specie,pespelicani,uttingeriana, peraraneosus,secondo voi posso classificare le seguenti come Aporrhais pespelecani ?


Immagine:
Ancora Aporrhais
86,6 KB
Immagine:
Ancora Aporrhais
90,06 KB

Sergio
--------------------
Indagare per conoscere la natura è vivere (Settepassi)

Laser
Utente Senior


Città: Valle Mosso
Prov.: Biella

Regione: Piemonte


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Inserito il - 01 gennaio 2009 : 18:34:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
e questa come Aporrhais uttineriana?Sempre proveniente da Masserano torrente Ostola.

Immagine:
Ancora Aporrhais
41,9 KB
Immagine:
Ancora Aporrhais
42,52 KB

Sergio
--------------------
Indagare per conoscere la natura è vivere (Settepassi)
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emilio fossili
Utente Senior

Città: Pistoia
Prov.: Pistoia

Regione: Toscana


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Inserito il - 01 gennaio 2009 : 19:01:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Confermo!
Ciao
Emilio
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Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
Prov.: Asti

Regione: Piemonte


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Inserito il - 01 gennaio 2009 : 19:12:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dalle foto che vedo direi di si, mi manca però in toto
la terza specie che citi, Aporrhais peraraneosus, il cui binomio
su google non compare e non porta ad alcun risultato!
Sul Sacco Bellardi compare però una certa Aporrhais uttingeriana var. peraneosa
segnalata da Sacco per il pliocene ligure dei dintorni di Albenga, forse Rio Torsero.
Immagino che oggi sia considerata una delle variabili intraspecifiche dell'Aporrhais uttingeriana,
ma di questo non ho la certezza, posso solo basarmi sulla ridondanza di specie del Sacco Bellardi!
Di più non so dirti!


Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

Link

Modificato da - Lucabio in data 01 gennaio 2009 19:28:25
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oxon
Moderatore

Città: genova
Prov.: Genova

Regione: Liguria


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Inserito il - 01 gennaio 2009 : 21:12:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Come già accennato da Sacco, la forma peraraneosus, altro non dovrebbe essere che una forma a digitazioni più lunghe, forse connessa ad acque estremamente tranquille e fondi privi di ostacoli.
Da quel che mi risulta gli Autori successivi non ne hanno più trattato, neanche il Ruggieri nel suo studio monografico sulle Aporrhais neogeniche italiana, il che può solo significare la sua relativa importanza.
Ciao.

oxon
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Laser
Utente Senior


Città: Valle Mosso
Prov.: Biella

Regione: Piemonte


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Inserito il - 01 gennaio 2009 : 21:17:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Lucabio:

Dalle foto che vedo direi di si, mi manca però in toto
la terza specie che citi, Aporrhais peraraneosus, il cui binomio
su google non compare e non porta ad alcun risultato!
Sul Sacco Bellardi compare però una certa Aporrhais uttingeriana var. peraneosa
segnalata da Sacco per il pliocene ligure dei dintorni di Albenga, forse Rio Torsero.
Immagino che oggi sia considerata una delle variabili intraspecifiche dell'Aporrhais uttingeriana,
ma di questo non ho la certezza, posso solo basarmi sulla ridondanza di specie del Sacco Bellardi!
Di più non so dirti!


Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

Link

Ciao Luca, che piacere sentirti in questo 1° del 2009, sì è vero proprio su queste rindondanze del Sacco mi scontro,forse leggendo il Charrier in "Brevi note sulle forme del genere Aporrhais(Chenopus)della fauna Pliocenica di San Gaudenzio(Lessona)nel Biellese"capiresti i miei dubbi,già mi confondono i generi e le specie figurati quando vogliono intromettermi le variazioni di forma .
Per quanto riguarda peraraneosus è istituita dal Sacco e commentata da Zuffardi Comerici in "La fauna Pliocenica di Masserano Cossato"come Chenopus.
Peccato che la tua mente enciclopedica sia distratta (GIUSTAMENTE) dall'ampio parco Astigiano,dall'opulenza Toscana,dalle possenti dentiere degli squalidi.
Quanto vorrei averti nel Biellese per alleviare la mia incapacità e la mia solitudine



Sergio
--------------------
Indagare per conoscere la natura è vivere (Settepassi)
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Laser
Utente Senior


Città: Valle Mosso
Prov.: Biella

Regione: Piemonte


1685 Messaggi
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Inserito il - 01 gennaio 2009 : 23:36:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Maurizio, non ho potuto rispondere subito, sei entrato mentre scrivevo, mi confermi allora che solo due specie sono presenti nel Biellese in barba a tutte le varie forme ipotizzate?

Sergio
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Indagare per conoscere la natura è vivere (Settepassi)
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oxon
Moderatore

Città: genova
Prov.: Genova

Regione: Liguria


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Inserito il - 02 gennaio 2009 : 14:20:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Confermare qualcosa è un po' difficile, diciamo che ad ora sono conosciute due specie, con le varie loro forme, se scorri l'atlante del Settepassi ti rendio conto di quanto siano variabili queste specie.
Riguardo a Chenopus è stato usato alternativamente come genere e come sottogenere di Aporrhais.
Ciao.

oxon
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Ermanno
Moderatore


Città: Longare
Prov.: Vicenza

Regione: Veneto


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Biologia Marina

Inserito il - 02 gennaio 2009 : 15:48:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Buongiorno ragazzi, a questo indirizzo vi potete godere la vista di un bel paio di esemplari di : Aporrhais uttingeriana peraraneosa Sacco, 1893.


Link


Ciao Ciao e buona visione.

Ermanno
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Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
Prov.: Asti

Regione: Piemonte


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Inserito il - 02 gennaio 2009 : 16:25:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Davvero belle foto Ermanno!
Contribuisco inserendo l'immagine proposta sul Sacco Bellardi.

Aporrhais uttingeriana var peraneosa
Ancora Aporrhais
4,84 KB

Tre modi diversi per chiamare non la stessa specie, ma addirittura una sottospecie o variante:

Aporrhais peraraneosus
Aporrhais uttingeriana var. peraneosa
Aporrhais uttingeriana peraraneosa

Qual'è quello corretto?


Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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Modificato da - Lucabio in data 02 gennaio 2009 16:36:04
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Ermanno
Moderatore


Città: Longare
Prov.: Vicenza

Regione: Veneto


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Biologia Marina

Inserito il - 02 gennaio 2009 : 16:49:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il nome da utilizzare è quello come scritto nel lavoro originale , salvo chiari errori di stampa, od altro.

Correggendo un attimo, ecco i risultati con i loro significati.

Aporrhais peraraneosa = considerata valida come specie
Aporrhais uttingeriana var. peraraneosa = considerata un semplice morfo occasionale.
Aporrhais uttingeriana peraraneosa = considerata sottospecie valida.


Quale utilizzare....??? dipende dalla finezza e dalla filosofia di ricerca di chi le studia.

In ogni caso, viste le caratteristiche inusuali di questa forma , non mi sembra il caso di passarla sotto silenzio quando la si ritrova, in un dato affioramento.

Ermanno


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Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
Prov.: Asti

Regione: Piemonte


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Inserito il - 02 gennaio 2009 : 16:59:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dunque "peraraneosus" e "peraneosa" vanno considerati come errori?


Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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Modificato da - Lucabio in data 02 gennaio 2009 17:00:54
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oxon
Moderatore

Città: genova
Prov.: Genova

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Inserito il - 02 gennaio 2009 : 17:53:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Alla luce delle foto cui fa riferimento Ermanno la cosa può essere veramente interessante, anche perchè gli esemplari del link proposto hanno le spine decisamente più lunghe di quanto rappresentato da Sacco nella descrizione della sua "sottospecie", e quanto si può reperire, molto raramente nel locus typicus di A. h. peraraneosa, nel lavoro di Sacco peraltro esiste un "lapsus calami" in quanto usa A. h. peraraneosa nel testo, dizione, a mio parere da ritenersi corretta, e A. h. peraneosa nelle tavole.
Il link, poi, a mio parere presenta una grossa lacuna, non indicando la provenienza ne della forma tipica pliocenica raffigurata nella seconda immagine, ne dà quella della forma a spine lunghe, di cui non si conosce neppure il periodo di riferimento.
Si sa peraltro dallo stesso Sacco, che A. huttingerianus è considerato presente dal Tortoniano e questo lsascia aperti molti quesiti.
Sarebbe anche interessante sapere cosa lo Charrier intende per la forma citata, ad esempio se ne da una raffigurazione, una descrizione o la cita semplicemente.
Ciao.
L'esemplare postato da Laser, a mio parere, può rientrare tranquillamente nella variabilità della specie, come quelle che si possono ritrovare in quel poco che resta di riportato nei giacimenti del Pliocene ligure e piemontese, e che come riportato da Sacco "passa gradualmente al tipo".
Altra cosa è quella del link, che una volta appurata provenienza ed età potrebbe (dovrebbe) essere considerata in altro modo.


oxon
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Laser
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Inserito il - 02 gennaio 2009 : 18:38:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Certo che Ermanno ci ha strabigliati con quella immagine, dubito che mai sia stata trovata nel pliocene italiano tale mostro!.
probabile che non abbiate il lavoro del Charrier..provvedo subito.

Immagine:
Ancora Aporrhais
75,9 KB
Immagine:
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221,27 KB

Sergio
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oxon
Moderatore

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Inserito il - 02 gennaio 2009 : 20:43:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho trovato su un dizionario che Aporrhais è un sostantivo maschile, quindi, se questo è vero, accordando i generi dovrebbe essere Aporrhais uttingerianus, e quindi Aporrhais uttingerianus peraraneosus, chissà perchè prima lo ho scritto con l'acca all'inizio. Sarebbe interessante sentire qualche cultore delle lingue classiche.
Dal Diccionario etimologico, Aporrhais deriva dal greco aporraion, arrancare con violenza, infatti sembra quasi un rampone.
Ciao.


oxon
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Estuans Interius
Moderatore

Città: Pisa
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2987 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 02 gennaio 2009 : 21:02:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di oxon:

nel lavoro di Sacco peraltro esiste un "lapsus calami" in quanto usa A. h. peraraneosa nel testo, dizione, a mio parere da ritenersi corretta, e A. h. peraneosa nelle tavole.


Concordo con oxon - scusate l'intrusione - io non sono un grande esperto nè di gasteropodi, nè di lingue classiche, ma mi piacciono ambedue. Peraraneosus dovrebbe derivare dall'aggettivo "araneosus", che significa dall'apparenza di ragno, con suffisso "per" che "superlativizza" l'aggettivo. Invece peraneosus non dovrebbe voler dir niente.

Ciao, Joachim.
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Ermanno
Moderatore


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6436 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 02 gennaio 2009 : 21:11:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Joachim, per il tuo apporto ... ora sò dove appoggiarmi in caso di dubbi.

Heila! Oxon , vedo che il Diccionario etimologico , l'hai trovato anche tu!

Ermanno
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Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
Prov.: Asti

Regione: Piemonte


4359 Messaggi
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Inserito il - 02 gennaio 2009 : 21:51:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bene, risolta la prima incongruenza e prima di passare alle questione prettamente malacologiche, ne sollevo subito un'altra...
A. serresianus (come scrive il Sacco nelle sue tavole) o A. serreseanus (come scrive invece il Charrier)?


Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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Modificato da - Lucabio in data 02 gennaio 2009 21:53:28
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Paoloarmando
Utente Junior

Città: Mombercelli
Prov.: Asti

Regione: Piemonte


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Inserito il - 02 gennaio 2009 : 23:14:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Sergio,
tornando al primo pannello, quello dove ci sono tutti gli esemplari di pespelecani: il primo esemplare in alto a sinistra, quello con -penso- dei Petalochoncus sopra non sembra un uttingeriana? Che ne dite?

Ciao,

Paolo
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Laser
Utente Senior


Città: Valle Mosso
Prov.: Biella

Regione: Piemonte


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Inserito il - 03 gennaio 2009 : 11:38:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Paoloarmando:

Ciao Sergio,
tornando al primo pannello, quello dove ci sono tutti gli esemplari di pespelecani: il primo esemplare in alto a sinistra, quello con -penso- dei Petalochoncus sopra non sembra un uttingeriana? Che ne dite?

Ciao,

Paolo

Per fugare i dubbi.A me non sembra diversa dalle altre, certo che una chiave analitica chiara sarebbe il massimo.


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Sergio
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oxon
Moderatore

Città: genova
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Inserito il - 03 gennaio 2009 : 12:31:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E bravo Paolo, la spina anteriore si sviluppa aderente al corpo della conchiglia e ne fa proprio Aporrhais uttingerianus.
Ciao.

oxon
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