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a p
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Inserito il - 21 dicembre 2008 : 20:25:08 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Discussione separata da 'Monte Resegone', dove si parlava del Rifuzio Luigi Azzoni








Orribile quel rifugio quasi in cima al Resegone, proprio fuori luogo . Pensare che avrei voluto andare in cima, ma adesso ci penso bene. Uno scempio ambientale

PS ne avrei da ridire anche per alcuni rifugi dolomitici, non vi preoccupate! Uno per tutti il rifugio Auronzo sotto le Tre Cime di Lavaredo

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori

Modificato da - Stekal in Data 26 dicembre 2008 18:16:56

Pezzo da Gaeta
Utente Senior


Città: Lecco
Prov.: Lecco

Regione: Lombardia


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Inserito il - 22 dicembre 2008 : 23:26:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Forse se lo vai a vedere... anzi se vai in cima al Resegone e stendi lo sguardo a 360 gradi... forse non ti accorgi nemmeno. Fa parte della nostra storia. Credo che solo qualche vecchio si ricordi di quando fu costruito.

Aggiungo due foto del... 1925... nel giorno che sulla cima del Resegone fu inaugurata, benedetta dal Cardinal Tosi, la croce.
A guardare bene, com'erano gli escursionisti di quei tempi, credo che il Rifugio sia stato, per come era allora, ben visto. Del resto ancora oggi conserva tutte le prerogative e funzioni di rifugio. Al Resegone ci si arriva a piedi e non in macchina.
Pensate che gli abitanti di Acquate, oggi rione di Lecco, posero sul Pizzo d'Erna (1.375 metri) che sta poco sotto il Resegone, una croce: era il 1609, anno nel quale Galileo Galilei compiva le prime osservazioni col telescopio, giusto 400 anni fa, e si potrebbe andare indietro ancora a cercar testimonianze del passaggio dell'uomo, delle sue fatiche e delle sue scoperte.

Pezzo da Gaeta

Foto A 1925 ricordo del Resegone con memoria scritta sul retro:
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Foto B 1925 ricordo del resegone con memoria scritta sul retro:
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 22 dicembre 2008 : 23:31:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il Resegone ha una storia alpinistica fantastica. Il paesaggio da lassù credo sia stupendo. Mi ha lasciato molta amarezza la costruzione (chissà quante ce ne sono sparse nelle nostre Alpi)

Alessandro PD


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giova80
Utente Senior




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Flora e Fauna

Inserito il - 22 dicembre 2008 : 23:51:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
non oso immaginare cosa sia passato per la testa a quel genio che ha creato cosi tanta oscenitàdavvero una cosa inguardabile quel rifugio.e pensare che queste cose si ripetono ancora oggi, non abbiamo imparato proprio nulla

complimenti per le foto .

Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 23 dicembre 2008 00:11:00
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 23 dicembre 2008 : 01:16:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Premesso che le opinioni di natura estetica sono tutte rispettabili, nessuno fra gli escursionisti che sono stati in cima al Resegone ha mai avuto nulla a ridire sul rifugio Azzoni.
Ed invito, senza nessuno spirito polemico, sia Alessandro che Giovanni ad andare sul Resegone a vedere dal vivo il rifugio prima di giudicare.
Io e Pezzo invece il rifugio lo conosciamo bene.
L' Azzoni non è stato costruito adesso, ma è uno dei rifugi storici delle Prealpi lombarde.
Il primo manufatto fu un baitello che, agli inizi del 1900, l'ingegner Enrico Daina di Valtorta fece rimettere in sesto per dar riparo agli escursionisti. Nel 1923, alla morte del Daina, il rifugio fu acquistato dalla SEL (Società Escursionisti Lecchesi). Il costante aumento degli escursionisti obbligò ad alcuni ampliamenti.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, l'edificio fu distrutto dai nazifascisti nel corso di un'azione di rastrellamento per impedire che fosse utilizzato come base dalle truppe partigiane.
Al termine del conflitto il rifugio fu ricostruito sempre dalla SEL in posizione leggermente diversa rispetto alla precedente ed ancor oggi ospita ogni anno migliaia di escursionisti e scalatori nel suo accogliente edificio dalle facciate rosso pastello (che è di dimensioni contenute ed ospita una ventina di posti letto in tutto).
Parlare di "oscenità" con riferimento al Rifugio Azzoni è veramente fuori luogo.
Che l' edificio sia abbastanza ben armonizzato con la montagna, lo dimostra ad esempio una delle foto precedenti di Pezzo. Provate a cercarlo in questa.
Se poi avete voglia di vedere dal vivo il Resegone ed il suo rifugio ne saremmo contenti. Se si riesce a prendere una giornata limpida, l' escursione sul Resegone è estremamente piacevole con una vista magnifica lungo tutto il percorso.


Rifugi e impatto ambientale
212,48 KB



marz

Modificato da - marz in data 23 dicembre 2008 01:26:05
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giova80
Utente Senior




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Flora e Fauna

Inserito il - 23 dicembre 2008 : 09:37:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scusa Marz a prescindere che io rispetto le tue idee, ma come potresti vedere il rifugio in questa foto?? non e' mica il colosseo quel rifugio!

nessuno fra gli escursionisti che sono stati in cima al Resegone ha mai avuto nulla a ridire sul rifugio Azzoni.
Ed invito, senza nessuno spirito polemico, sia Alessandro che Giovanni ad andare sul Resegone a vedere dal vivo il rifugio prima di giudicare.
Io e Pezzo invece il rifugio lo conosciamo bene.


tu dici che chiunque e' andato in quel rifugio non si e' sconvolto davanti a tanta bruttezza?? sei sicuro?? non credi di estremizzare un po??

allora ti posso dire che mi zio c'e' stato 2 anni fa con i suoi colleghi di lavoro e tutti sono rimasti entusiasti dai panorami mozziafato, ma altrettanto sono rimasti esterefatti nel vedere quel rifugio in totale disarmonia con la montagna.

rispetto le tua idea ma non le condivido mi dispiace.

poi se mi vuoi dire che quel posto e' straordinario nella sua complessità, sono d'accordo con te.







Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 23 dicembre 2008 10:29:35
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Stekal
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Inserito il - 23 dicembre 2008 : 17:35:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il colore del rifugio è una scelta davvero pessima, non so se è utile a qualche scopo. Per il resto è incastrato su una selletta, non è poi così diverso da quello sul Grignone (molto più grande). Mi dà molto più fastidio una Casati, ad esempio.

Nella foto di Marz il rifugio si vede, ma ovviamente perchè so dov'è, sempra ricoperto da neve e si confonde, e qui si torna al problema del colore, se fosse più neutro..






Stefano
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 23 dicembre 2008 : 20:43:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono mortificato all' idea che lo zio di Giovanni sia rimasto "esterefatto" (che però si scrive con due erre) alla vista del rifugio Azzoni e che lui lo trovi osceno, inguardabile e sia rimasto sconvolto da tanta bruttezza.
Mi sento profondamente in colpa per averne inserito la foto e per rimediare mi farò promotore del CARA (Comitato per l' Abbattimento del Rifugio Azzoni), oltre naturalmente a proporre all' arcidiocesi di Milano (da cui credo Lecco dipenda) una serie di messe riparatorie a cotanta oscenità.

Per rimediare (solo parzialmente, s' intende) inserisco un' altra foto della bellissima montagna e mi permetto di riportare il passo dei "Promessi Sposi" cui si parla del Resegone:
"La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l'uno detto di san Martino, l'altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talché non è chi, al primo vederlo, purché sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e di forma più comune."
I Promessi Sposi, Alessandro Manzoni


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marz
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 23 dicembre 2008 : 21:02:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Metto un collegamento in cui si vede una foto del primo Rifugio Azzoni

Link

Messaggio originario di Stekal:

Il colore del rifugio è una scelta davvero pessima, non so se è utile a qualche scopo. Per il resto è incastrato su una selletta, non è poi così diverso da quello sul Grignone (molto più grande). Mi dà molto più fastidio una Casati, ad esempio.

Nella foto di Marz il rifugio si vede, ma ovviamente perchè so dov'è, sempra ricoperto da neve e si confonde, e qui si torna al problema del colore, se fosse più neutro..






Stefano


Oggi si parla moltissimo della mitigazione dell'impatto paesaggistico. Certo che un colore così mal si addice per una costruzione in cima ad una montagna, che sicuramente è riportata in tutte le mappe aeree

Alessandro PD


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giova80
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Flora e Fauna

Inserito il - 23 dicembre 2008 : 21:21:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

Metto un collegamento in cui si vede una foto del primo Rifugio Azzoni

Link

Messaggio originario di Stekal:

Il colore del rifugio è una scelta davvero pessima, non so se è utile a qualche scopo. Per il resto è incastrato su una selletta, non è poi così diverso da quello sul Grignone (molto più grande). Mi dà molto più fastidio una Casati, ad esempio.

Nella foto di Marz il rifugio si vede, ma ovviamente perchè so dov'è, sempra ricoperto da neve e si confonde, e qui si torna al problema del colore, se fosse più neutro..






Stefano


Oggi si parla moltissimo della mitigazione dell'impatto paesaggistico. Certo che un colore così mal si addice per una costruzione in cima ad una montagna, che sicuramente è riportata in tutte le mappe aeree

Alessandro PD



questo e' poco ma sicuro

Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 23 dicembre 2008 21:22:35
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Pezzo da Gaeta
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Inserito il - 23 dicembre 2008 : 23:28:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia  Controlla la Mappa di Google dal Satellite
Non immaginavo che da una tranquilla gita sulla neve col mio nipotino potesse nascere una discussione sulle bellezze o bruttezze dei rifugi. Chiedo un attimo di respiro. Ci sono delle ragioni legate alla storia della fruizione della montagna che vanno dal pascolo alla pastorizia, dallo sfruttamento delle risorse per l'economia di sussistenza che ha caratterizzato i nostri monti, dell'affacciarsi dell'escursionismo e dell'alpinismo, le conoscenze geologiche, ecc.. Ognuna di queste attività ha lasciato dei segni più o meno profondi che letti, oggi, dopo secoli o millenni, sono visti con ammirazione o con disdegno. Tutto ha un tempo ed una ragione. Sempre su questa montagna ci sono costruzioni che, se le immaginiamo all'origine, non erano belle da vedere, parlo di calcinaie, carbonaie, mulattiere, che oggi a fatica ce ne facciamo una ragione, ma un tempo erano vitali. Nei canaloni del Resegone fino a pochi decenni fa si andava a fare il "fieno magro", si falciava anche legati alle corde (tutto veniva buono) pur di far passare un inverno decente alle bestie chiuse in stalla. Non possiamo oggi guardare a queste cose come se un secolo o due fa bastasse premere un bottone per avere tutto, oppure aprire la valva del cellulare ed essere in comunicazione con tutto il mondo, o che per andare da una parte all'altra bastasse salire su di un'automobile...
I rifugi hanno avuto la loro importanza e l'hanno tuttora. Si è vero ce ne sono di belli e meno belli, non voglio giustificare nessuno, ma alcune funzioni le devono mantenere, compresi i colori. I rifugi nodali, ricordo che solo qualche decennio fa per arrivare alla vetta del Resegone si doveva partire dalla stazione di Lecco e, solo dopo 4 ore per i più bravi, aggiudicarsi la meta, un rifugio in quota poteva essere di grande aiuto, e nella nebbia o da lontano, le sgargianti finestre dipinte a strisce bianche e rosse, potevano essere di grande aiuto, così anche i colori delle pareti, questa caratteristica è comune alla maggior parte dei rifugi delle Alpi. Non voglio ora fare un trattato sui rifugi ma, invitare ad una silenziosa riflessione su di essi. Poi, certi rifugi per vederli, devi proprio arrivarci! Del resto, anche se non è un alibi, molti di loro sono anche più belli di certe case costruite in città.

Pezzo da Gaeta

Vi presento due foto prestatemi da mia moglie.

Cima del Monte Resegone 1875 metri:
Rifugi e impatto ambientale
199 KB

Cima del Monte Resegone 1875 metri:
Rifugi e impatto ambientale
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Modificato da - Pezzo da Gaeta in data 23 dicembre 2008 23:55:40
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Stekal
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Inserito il - 24 dicembre 2008 : 10:13:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho esattamente lo stesso scatto, con l'ultima neve residua a primavera:

Immagine:
Rifugi e impatto ambientale
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in più aggiungo questo, che a me piace molto:

Immagine:
Rifugi e impatto ambientale
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Stefano
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a p
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Inserito il - 24 dicembre 2008 : 14:08:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Una cosa che sto apprezzando dal punto di vista ambientale sono la presenza dei pannelli fotovoltaici, paesaggisticamente parlando non cambio la mia idea.

Alessandro PD


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Alberto Gozzi
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Inserito il - 24 dicembre 2008 : 17:37:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao a tutti


in Trentino Alto Adige tanti bivacchi sono di colore rosso

a me risulta che sono così nelle zone dove è probabile la nebbia o foschie intense


il Resegone rientra in questa categoria ?.............alberto
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Piccolo Lupo
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Inserito il - 24 dicembre 2008 : 18:42:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Albertotn1:

ciao a tutti


in Trentino Alto Adige tanti bivacchi sono di colore rosso

a me risulta che sono così nelle zone dove è probabile la nebbia o foschie intense


il Resegone rientra in questa categoria ?.............alberto
Personalmente credo che in casi di fitte nebbie o nuvole basse molto dense la colorazione appariscente di un edificio sia irrilevante, la nebbia tende a smorzare tutto in tonalità di grigi, i rifugi poi son già "imboscati" di proprio e difficilmente son visibili a grandi o medie distanze.
In condizioni di fitte nebbie con visibilità ridotte a poche decine di metri se non zero si potrebbe passar accanto alla torre Eiffel addobbata a Natale e neanche accorgersene.

"se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."
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a p
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Inserito il - 24 dicembre 2008 : 18:53:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Qui non c'è solo il problema del colore, sono anche la forma e le dimensioni della struttura che contrastano con il bellissimo sfondo alpino.
Quello che è successo per le abitazioni negli anni 50 e 60 si è riproposto anche qui e chissà in quante altre montagne, purtroppo

In una montagna di manzoniana memoria non doveva succedere così (anche nelle altre per carità)

Alessandro PD


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Piccolo Lupo
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Inserito il - 24 dicembre 2008 : 22:02:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

Qui non c'è solo il problema del colore, sono anche la forma e le dimensioni della struttura che contrastano con il bellissimo sfondo alpino.
Quello che è successo per le abitazioni negli anni 50 e 60 si è riproposto anche qui e chissà in quante altre montagne, purtroppo

In una montagna di manzoniana memoria non doveva succedere così (anche nelle altre per carità)

Alessandro PD


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Vedi Alessandro come detto è già cosa buona l'utilizzo di pannelli solari, a mio avviso un colore più armonico con il contesto non ci sarebbe stato male, riguardo le dimensioni, sempre secondo me stona anche quell'enorme "traliccio" e non importa che sia una croce od un ripetitore tv o telefonico, ma riguardo questa ultima considerazione forse è meglio sorvolare visto anche il periodo.
Tornando ai colori, se non sbaglio ci son stati studi riguardo i canoni da adottare nella costruzione di edifici in zone montane, e così anche riguardo i colori, tipo il "salmone" del rifugio, l'amaranto od il verdone.
A me non paiono buone scelte ma questo resta solo il mio pensiero personale.

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marz
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Inserito il - 24 dicembre 2008 : 22:36:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi trovo costretto ad intervenire nuovamente su questa discussione. E mi dispiace farlo, anche perchè devo criticare interventi di iscritti (e userei anche molto volentieri il termine amici) che stimo moltissimo.
Definire traliccio quello che è il massimo simbolo della cristianità non è corretto, è un' infrazione del regolamento del forum (ma di questo mi interessa solo fino ad un certo punto).
E' soprattutto una grave mancanza di rispetto per la sensibilità di numerosi frequentatori del forum che hanno convinzioni religiose e farlo alla vigilia del Natale è veramente di cattivo gusto.
E lo dico da laico.
Quello che veramente non capisco è perchè le discussioni di questa sezione che normalmente sono di elevato livello tecnico, ma molto asettiche, abbiano assunto questo tono su un argomento che era partito da una tranquilla gita sulla neve con nipotino.


marz
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Inserito il - 24 dicembre 2008 : 22:45:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

Mi trovo costretto ad intervenire nuovamente su questa discussione. E mi dispiace farlo, anche perchè devo criticare interventi di iscritti (e userei anche molto volentieri il termine amici) che stimo moltissimo.
Definire traliccio quello che è il massimo simbolo della cristianità non è corretto, è un' infrazione del regolamento del forum (ma di questo mi interessa solo fino ad un certo punto).
E' soprattutto una grave mancanza di rispetto per la sensibilità di numerosi frequentatori del forum che hanno convinzioni religiose e farlo alla vigilia del Natale è veramente di cattivo gusto.
E lo dico da laico.
Quello che veramente non capisco è perchè le discussioni di questa sezione che normalmente sono di elevato livello tecnico, ma molto asettiche, abbiano assunto questo tono su un argomento che era partito da una tranquilla gita sulla neve con nipotino.


marz
Hai ragione Marz, non c'era intenzione d'offesa o spregio in quella definizione, ma resta il cattivo gusto del momento e di questo ne chiedo umilmente e sentitamente scusa, riguardo al resto mi son accodato alla piega presa dalla discussione esprimendo un mio parere personale che sicuramente come detto sta scivolando off topic.

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marz
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Inserito il - 24 dicembre 2008 : 23:06:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non volevo più intervenire su quest' argomento, ma per dimenticare rapidamente l' incidente di percorso adesso inserisco le foto di due fra i più celebri e frequentati rifugi dolomitici, per confermare quanto detto da Alberto circa il colore rosso dei bivacchi del Trentino-Alto-Adige (questi ovviamente non sono bivacchi, ma due dei più famosi rifugi dolomitici, entrambi con il tetto rosso).
Credo anch' io (senza esserne però sicuro) che la colorazione rossa sia dovuta alla necessità di migliorare la visibilità delle strutture nelle situazioni di emergenza e di scarsa visibilità.
Il primo è il rifugio Alpe di Tires (Schutzhaus Tierser Alp), 2440 metri, situato sullo stupendo altopiano dello Sciliar.


Rifugi e impatto ambientale
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marz
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Inserito il - 24 dicembre 2008 : 23:18:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Portando anche il dovuto rispetto all'autore del topic ed alle sue intenzioni, credo ne sia comunque nata una discussione interessante, magari da non approfondire qui, ma visto che c'è stato un seguito vorrei ancora dire che in caso di pesante scarsa visibilità, che sia nebbia,neve o buio, la funzione colore viene pesantemente compromessa.
E' risaputo che in tali condizioni, oltre la profonda conoscenza delle zone, è spesso stata una flebile luce o suono, tipo campane a condurre poi al sicuro.

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