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 Rifugi e impatto ambientale
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 24 dicembre 2008 : 23:20:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ed il secondo è il rifugio Locatelli (Dreizinnenhutte), 2348 metri, in un altro posto che definire stupendo è riduttivo, la forcella di Toblin, di fronte alle Tre Cime di Lavaredo (che purtroppo nella foto non si vedono).
Poi se qualcuno riuscisse a spiegarmi la differenza in termini non di giudizio estetico (che è sempre soggettivo), ma di impatto ambientale rispetto al tanto bistrattato rifugio Azzoni mi farebbe una cortesia.
Perchè io differenze non ne vedo nessuna.
Che facciamo? Demoliamo tutti i rifugi alpini?


Rifugi e impatto ambientale
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marz
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 24 dicembre 2008 : 23:26:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Piccolo Lupo:

Portando anche il dovuto rispetto all'autore del topic ed alle sue intenzioni, credo ne sia comunque nata una discussione interessante, magari da non approfondire qui, ma visto che c'è stato un seguito vorrei ancora dire che in caso di pesante scarsa visibilità, che sia nebbia,neve o buio, la funzione colore viene pesantemente compromessa.
E' risaputo che in tali condizioni, oltre la profonda conoscenza delle zone, è spesso stata una flebile luce o suono, tipo campane a condurre poi al sicuro.

"se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."


Hai proprio ragione. Da questa discussione così travagliata sono però emersi molti interessanti spunti di discussione. Lascerei decidere ai moderatori se scindere la discussione.

marz

Modificato da - marz in data 25 dicembre 2008 00:12:43
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 25 dicembre 2008 : 01:28:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Giuseppe parlando del Rifugio Auronzo, ma possiamo aggiungere anche il Locatelli ed in zona il Comici, oppure il Lorenzi sul Cristallo, la mia impressione non è solo che stonino con il contesto alpino ma che si è persa anche la connotazione di rifugio in quanto sono alberghi a tutti gli effetti in alta quota. In questi rifugi è una vita che non ci vado più, se non quando non c'è più nessuno che li raggiunge
Tra l'altro le vie di accessso sono trafficatissime, al Lorenzi ci si accede con un impianto di risalita. Cosa succede dal punto di vista ambientale? Rumore, rifiuti, disturbo alla biodiversità, congestione degli accessi, ecc. oltre al paesaggio deturpato con cui ho esordito (permettimi Giuseppe ma l'impatto sul paesaggio è si soggettivo ma è pur sempre un elemento che va valutato e ci sono metodologie scientifiche, alcune delle quali si basano anche sulle cosiddette preferenze individuali del tipo a me piace/a me non piace)

Ci sono tanti, ripeto troppi "Azzoni" nelle Alpi, vuoi mettere la differenza rispetto alla Mambretti dove ci siamo conosciuti?

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


8788 Messaggi
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Inserito il - 25 dicembre 2008 : 11:24:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messo in questi termini, Alessandro, sarei anche d' accordo con te. Però, però, però:

1) innanzitutto sono lieto di apprendere che il rifugio Azzoni è in buona compagnia (perchè da come l' avevate messa sembrava che l' Azzoni fosse il brutto anatroccolo in mezzo a tanti cigni stupendi).

2) all' inizio non era stato detto questo. A proposito del rifugio Azzoni si era parlato di scempio ambientale, di oscenità inguardabile, di persone sconvolte da tanta bruttezza ed altre frasi che ritengo assolutamente fuori luogo o quanto meno sproporzionate. E' importante misurare le parole perchè se si usano questi termini nei confronti del Rifugio Azzoni, cosa bisognerebbe dire degli impianti sciistici di Cervinia o delle funivie del Cristallo o della Tofana?
Estremizzare i concetti non è mai utile alla difesa dell' ambiente, perchè fa perdere la proporzionalità della gravità dei problemi.

3) Il rifugio Lorenzi sul Cristallo non fa parte della stessa categoria di rifugi quali l' Azzoni, il Locatelli o l' Alpe di Tires. Per il Lorenzi credo che in effetti si possa anche parlare di grave errore ambientale (più per la funivia che per il rifugio in sè). Per arrivare agli altri rifugi devi comunque faticare non poco e ci arrivi se sei motivato. Al Lorenzi (come per altri cosiddetti "rifugi" raggiunti direttamente dalla funivia) ci arrivano soprattutto quelli che non gliene frega niente della montagna.

4) Certo il fascino e la poesia del Mambretti non sono paragonabili con quello degli altri rifugi citati, sono d' accordissimo (e la Viola Comollia, endemismo della zona, è un fiore meraviglioso). Però, isolato com' è, per quanto tempo ancora rimarrà aperto?

marz

Modificato da - marz in data 25 dicembre 2008 11:26:54
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 25 dicembre 2008 : 12:57:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

Orribile quel rifugio quasi in cima al Resegone, proprio fuori luogo . Pensare che avrei voluto andare in cima, ma adesso ci penso bene. Uno scempio ambientale

PS ne avrei da ridire anche per alcuni rifugi dolomitici, non vi preoccupate! Uno per tutti il rifugio Auronzo sotto le Tre Cime di Lavaredo

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori


Mi autocito e sono consapevole che sono state fatte scelte sbagliate nel corso degli anni scorsi. Oggi fortunatamente ci sono delle leggi più severe che impediscono questi scempi. Ribadisco anche che molti di questi rifugi sono alberghi a tutti gli effetti, anche se la gestione è ancora affidata al CAI (o alla SAT, ecc.) Meglio così piuttosto che affidarli ad altri soggetti

Ricordo poi, che dal punto di vista della gestione anche i rifugi possono (mia nota dovrebbero o meglio ancora devono) dotarsi di una gestione sostenibile dal punto di vista ambientale, promuovendo una forma di turismo adeguato.

Gli strumenti ci sono (tutti ad adesione volontaria): certificazione ambientale secondo la norma ISO 14001, registrazione EMAS (Regolamento Comunitario 761/01) e certificazione Ecolabel (Regolamento comunitario 1980/00)

Alessandro PD


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Piccolo Lupo
Utente Senior


Città: Cairo Montenotte
Prov.: Savona

Regione: Liguria


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Inserito il - 25 dicembre 2008 : 15:11:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Anch'io per tipologia mi sento più vicino al rifugio Mambretti citato, così come ho anche visto di peggio dell'Azzoni qui tanto bistrattato, lo stesso non lo vedo poi così tanto "casermone" rispetto ad altri sempre qui trattati, ne contestavo a mio avviso una facciata troppo appariscente, questo secondo i miei personalissimi canoni estetici relativi ad un rifugio.
E' sicuro che i veri e propri scempi son ben altri, alcuni già citati, così come nelle valli d'accesso ai rifugi, così come nei nostri paesi o città.
Alcune cose poi penso siano sotto l'occhio di tutti, indipendentemente dal diverso e soggettivo senso estetico.
Nel rifugio Locatelli raffigurato sopra nel post di Marz è impossibile non notare l'inserimento armonico e relativo minor impatto che hanno la cappelletta e la costruzione sotto rispetto al rifugio, non solo materiali,strutture e locazione hanno importanza ma anche le dimensioni han un loro peso.

"se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."
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Alberto Gozzi
Moderatore


Città: Trento
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


26175 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 25 dicembre 2008 : 19:38:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao a tutti

per il colore rosso, ho scritto alla S.A.T. (Società Alpinisti Tridentini)


spero in un loro risposta (Regalo di Natale)



alberto
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giova80
Utente Senior




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Flora e Fauna

Inserito il - 25 dicembre 2008 : 20:06:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Io continuo a essere dell'idea che l'impatto visivo ha la sua importanza in questi ambienti e non solo , e quando si vanno a costruire certi tipi di edifici bisogna tener conto anche di questo , perché come mi e' capitato di vedere rifugi che si immedesimavano perfettamente alla montagna mi e' anche capitato di vedere " casette di lamiere e di cemento sbilenche " che con il paesaggio circostante non avevano nulla a che fare.

Secondo me in queste situazioni bisognerebbe creare delle linee guida che tengano conto non solo degli obbiettivi che si sono prefissati con la costruzione di quel rifugio,ma anche di tutti quei fattori che potrebbero incidere direttamente ed indirettamente sia sull'ambiente che sul paesaggio circostante.

Credo che già questa sia una base su cui poter partire.

P.s ovviamente io non mi riferisco solo al colore

Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 25 dicembre 2008 20:44:19
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Stekal
Moderatore


Città: CANTU'
Prov.: Como

Regione: Lombardia


4435 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 26 dicembre 2008 : 18:18:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho preferito scindere la discussione, in modo da proseguire su due canali separati: la bellezza del Resegone, la bruttezza () dell'Azzoni





Stefano
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Piccolo Lupo
Utente Senior


Città: Cairo Montenotte
Prov.: Savona

Regione: Liguria


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Inserito il - 26 dicembre 2008 : 22:07:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Alessandro scrive:
Gli strumenti ci sono (tutti ad adesione volontaria): certificazione ambientale secondo la norma ISO 14001, registrazione EMAS (Regolamento Comunitario 761/01) e certificazione Ecolabel (Regolamento comunitario 1980/00)

Nonostante la "qualità" sia stata per 25 anni il mio mestiere anche se non in questo ambito, mi son un pò perso nella ricerca in rete di tali normative, è possibile per cortesia estrapolarne un sunto o avere link più mirati?
Anticipatamente ringrazio


"se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."
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mazzeip
Moderatore


Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma

Regione: Lazio


13572 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 26 dicembre 2008 : 23:49:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Definire traliccio quello che è il massimo simbolo della cristianità non è corretto, è un'infrazione del regolamento del forum (ma di questo mi interessa solo fino ad un certo punto).
E' soprattutto una grave mancanza di rispetto per la sensibilità di numerosi frequentatori del forum che hanno convinzioni religiose e farlo alla vigilia del Natale è veramente di cattivo gusto.

Riporto la frase incriminata:
stona anche quell'enorme "traliccio" e non importa che sia una croce od un ripetitore tv o telefonico

Marz, non credo che definire traliccio un traliccio offenda nessuno, dato che il termine traliccio si riferisce semplicemente e correttamente a come la croce in questione è stata realizzata (cercalo su un qualsiasi dizionario se non sei convinto), e che sia enorme mi sembra un'evidenza più che un'opinione, e la frase non costituisce quindi infrazione al regolamento, che afferma semplicemente che è vietato "Offendere le istituzioni o le religioni di qualunque fede", e dove sarebbe l'offesa? Non è possibile esprimere forse un'opinione riguardo all'aspetto estetico di una struttura di ovvio impatto visivo, indipendentemente da cosa essa simboleggi?

Può darsi che a te non dia fastidio, ma a te dà evidentemente fastidio il fatto che a qualcun altro dia fastidio, nonostante abbia precisato "non importa che sia una croce od un ripetitore tv o telefonico", e certo questo tuo fastidio non ha nulla di laico...



Rifugi e impatto ambientale Paolo Mazzei   Link   Link
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


8788 Messaggi
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Inserito il - 27 dicembre 2008 : 01:08:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vedi Mazzei, io cerco di difendere le mie idee e credo di averlo dimostrato anche in questa discussione, ma, a differenza di altri, ho rispetto per le opinioni e le sensibilità altrui.
Questo forum (e forse in particolare questa sezione) è frequentato da molti iscritti di cultura e convinzioni cattoliche, con cui ho rapporti di stima ed amicizia, cui sicuramente infastidisce che una croce possa essere definita un "traliccio" (specie alla vigilia del Natale), al di là della semantica lessicale che, permettimi di dirtelo, credo di conoscere meglio di te.
E non voglio rischiare di perderli e non voglio rischiare che vadano ad inserire i loro interventi in altri forum, dove magari si ha un pò più di rispetto per le loro convinzioni.
E vorrei anche aggiungere che conosco bene le tue grandi capacità di fotografo e le tue notevoli conoscenze sui lepidotteri, ma non ho mai visto nè un tuo commento, nè una tua foto in questa sezione (anche se mi auguro che sia il primo di una lunga serie).
A questo punto però, non condividendo nel modo più assoluto la tua opinione, riterrei utile che sull' argomento si esprimessero gli Amministratori del forum.

marz
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mazzeip
Moderatore


Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma

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Flora e Fauna

Inserito il - 27 dicembre 2008 : 11:19:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Perché chiami in causa gli amministratori? Per discutere su cosa si intenda per traliccio? Affermi di conoscere la "semantica lessicale" meglio di me (chissà cosa te lo fa credere...), ma dimostri di non conoscere il significato della parola traliccio: quello è un traliccio a forma di croce, e allora? Non si può esprimere un'opinione e dire che è brutto? Dire che è brutto non ne offende il significato simbolico, solo la sua realizzazione, può offendere chi l'ha ideato (il traliccio), non chi ne venera il senso profondo, poi se vuoi offenderti comunque fai pure, ma non tirare in ballo il regolamento, questo a mio avviso è sbagliato, punto. Tu hai espresso la tua opinione, io la mia, civilmente, hai bisogno di un arbitro? Io no.

Quanto alla mia presenza in questa sezione evito commenti, non credo ci sia nulla da aggiungere al tuo interrogativo che reputo decisamente fuori luogo.



Rifugi e impatto ambientale Paolo Mazzei   Link   Link
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marz
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Inserito il - 27 dicembre 2008 : 14:43:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Premesso, Mazzei, che nel mio intervento precedente non c' era nessun interrogativo, nè di natura grammaticale, nè di natura logica, devo fare due precisazioni.
Siccome la mia interpretazione del regolamento è diversa dalla tua ho pensato di rivolgermi agli Amministratori. A chi avrei dovuto rivolgermi, alla Corte di Cassazione? (questa volta l' interrogativo c'è).
Sono felicissimo che tu sia intervenuto in questa sezione (che sta diventando sempre più interessante grazie anche all' inserimento di molti nuovi partecipanti) e mi auguro che tu intervenga sempre più frequentemente, possibilmente con contributi fotografici e descrittivi.

marz
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mazzeip
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Flora e Fauna

Inserito il - 27 dicembre 2008 : 15:46:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Allora attendiamo fiduciosi che gli amministratori, che notoriamente non hanno nulla da fare, ci illuminino sulla fenomenologia dei tralicci, sperando che non restino esterrefatti (tranquillo, con due "erre") di fronte a cotanto problema. Passo e chiudo. Ah, solo una aggiunta, posso essere libero di intervenire con il tipo di contributi che più ritengo opportuno? Grazie comunque dei provvidenziali suggerimenti.



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Stekal
Moderatore


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Inserito il - 27 dicembre 2008 : 16:01:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vi prego di rileggere quanto avete scritto, la discussione sta diventando piuttosto fastidiosa, alla prossima 'frecciatina' chiudo





Stefano
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 01 gennaio 2009 : 23:09:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Piccolo Lupo:

Alessandro scrive:
Gli strumenti ci sono (tutti ad adesione volontaria): certificazione ambientale secondo la norma ISO 14001, registrazione EMAS (Regolamento Comunitario 761/01) e certificazione Ecolabel (Regolamento comunitario 1980/00)

Nonostante la "qualità" sia stata per 25 anni il mio mestiere anche se non in questo ambito, mi son un pò perso nella ricerca in rete di tali normative, è possibile per cortesia estrapolarne un sunto o avere link più mirati?
Anticipatamente ringrazio


"se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."


Leggo solo ora, Ti mando in privato dei collegamenti (salvo che non sia di interesse generale ed allora li inserisco anche qui)

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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Piccolo Lupo
Utente Senior


Città: Cairo Montenotte
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Inserito il - 02 gennaio 2009 : 11:36:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

Messaggio originario di Piccolo Lupo:

Alessandro scrive:
Gli strumenti ci sono (tutti ad adesione volontaria): certificazione ambientale secondo la norma ISO 14001, registrazione EMAS (Regolamento Comunitario 761/01) e certificazione Ecolabel (Regolamento comunitario 1980/00)

Nonostante la "qualità" sia stata per 25 anni il mio mestiere anche se non in questo ambito, mi son un pò perso nella ricerca in rete di tali normative, è possibile per cortesia estrapolarne un sunto o avere link più mirati?
Anticipatamente ringrazio


"se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."


Leggo solo ora, Ti mando in privato dei collegamenti (salvo che non sia di interesse generale ed allora li inserisco anche qui)

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
Ok Alessandro, come preferisci, grazie ancora

"se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."
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Alberto Gozzi
Moderatore


Città: Trento
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


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Inserito il - 13 gennaio 2009 : 21:20:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao a tutti


grosso modo è come la pensavo io

ecco cosa mi ha risposto cortesemente l'Ufficio Rifugi di Trento:


Buonasera,

Non tutti i bivacchi sono rossi,

comunque da quello che mi risulta il colore rosso usato per molti bivacchi era per rendere meglio visibili tali strutture.

I bivacchi in genere sono ricoveri d’emergenza molto piccoli e posti in zone di alta quota e frequentemente impervie; per meglio renderli visibili anche in situazioni di scarsa visibilità si verniciavano di rosso.



Saluti Livio
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Piccolo Lupo
Utente Senior


Città: Cairo Montenotte
Prov.: Savona

Regione: Liguria


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Inserito il - 16 gennaio 2009 : 19:43:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Albertotn1:

ciao a tutti


grosso modo è come la pensavo io

ecco cosa mi ha risposto cortesemente l'Ufficio Rifugi di Trento:


Buonasera,

Non tutti i bivacchi sono rossi,

comunque da quello che mi risulta il colore rosso usato per molti bivacchi era per rendere meglio visibili tali strutture.

I bivacchi in genere sono ricoveri d’emergenza molto piccoli e posti in zone di alta quota e frequentemente impervie; per meglio renderli visibili anche in situazioni di scarsa visibilità si verniciavano di rosso.



Saluti Livio

Riguardo ai bivacchi lo capisco, io esprimo le mie perplessità negli eccessi, là dove è già eccessiva la costruzione in se stessa.
Ritengo più "gradevoli", e comunque sempre utili, le scelte dei tetti rossi ed in facciata il colore rosso limitato solo agli scuri (imposte in legno).

"se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."
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