Salve. Contribuisco anch'io con qualhe foto significativa relativa alla giornata peggiore, quella del 12 dicembre, durante la mia pausa-pranzo in cui ho approfittato per fare qualche scatto (circa 150...) che comunque è eccezionale per portata.
Prima delle mie immagini volevo proporre qualche dato preso da qui: Link
I rilevatori di profondità di ponte Milvio e Ripetta hanno segnalato valori prossimi ai 13 metri.
1 - Fino a 5 m, stato di magra ordinaria, portata inferiore a 100 m3/sec; 2 - Da 5 a 7 m, stato normale, portata fino a 200 m3/sec; 3 - Da 7 a 10 m, stato di intumescenza, portata fino a 800 m3/sec; 4 - Da 10 a 13 m, stato di piena ordinaria, portata fino a 1500 m3/sec; 5 - Da 13 a 16 m, stato di piena straordinaria, portata fino a 2000 m3/sec; 6 - Oltre 16 m, stato di piena eccezionale, portata massima attesa 3300 m3/se
Dunque la portata doveva essere, nel momento massimo della piena, intorno ai 1500/1600 mc al secondo.
Grazie per i tuoi dati Fabri: mi pare quindi di comprendere che non è stata una piena particolarmente pericolosa in considerazione anche del quantitativo di pioggia che era caduta nel bacino dell'alto Tevere ancora tollerabile. Se i dati riferiti fossero confermati a 1500 m3 sec è andata piuttosto bene. Una bella, corposa piena che è servita come avvertimento: chi vuol intendere intenda.
Per portare qualche dato di confronto con l'alluvione di Firenze del 1966, tanto per fare le dovute valutazioni, questi sono i dati tratti da Wikipedia:
In meno di 24 ore le precipitazioni sulla zona di Firenze ammontarono a oltre 190 mm (la media annua delle precipitazioni nella stessa zona è 921 mm). In tutto il bacino dell'Arno si ebbero precipitazioni simili. L'ENEL diramò un dettagliato rapporto sull'accaduto nei giorni successivi (le dighe delle centrali idroelettriche di Levane e La Penna erano state indicate come possibili cause aggravanti) in cui stimava la quantità d'acqua che aveva colpito Firenze a circa 250 milioni di metri cubi, di cui 120 provenienti dall'alto corso dell'Arno, il resto dagli affluenti a valle delle dighe, in particolare il fiume Sieve. Un tecnico dei Lavori Pubblici stimò la quantità d'acqua in 400 milioni di metri cubi. La portata del fiume al massimo della piena venne stimata in 4000-4500 metri cubi al secondo all'altezza di Firenze.
Quindi, come si può facilmente comprendere, in condizioni metereologiche particolari può accadere qualsiasi cosa, anche perchè tutto avviene con una rapidità che non lascia nemmeno il tempo di pensare: ecco perchè ritengo che qualsiasi oggetto galleggiante lungo il Tevere costituisca pericolo per tutta la popolazione dell'urbe durante l'inverno.
Ho sempre avuto una curiosità; magari, vista la presenza di esperti, riesco a soddisfarla. Perché, di solito, durante le piene, ad un certo punto aprono le dighe a monte? Spesso, quest'operazione aggrava molto la situazione, come in Piemonte un paio d'anni fa. Secondo logica, una diga dovrebbe essere progettata per riempirsi completamente; anzi, è proprio grazie alle dighe che si dovrebbero limitare i danni delle piene. Ad una certa altezza c'è il canale di scolmatura (non so se è il termine giusto) e, se l'acqua è veramente troppa, solo allora comincia a defluire a valle in quantità. Perché aprono le paratie prima che l'acqua raggiunga il livello massimo? Non è per caso per scaricarsi delle responsabilità? Così facendo (peraltro, senza preavviso) si rischia di provocare un danno certo a chi sta a valle, come è successo diverse volte.
Luigi.... non penso che ci sia bisogno di esperti per rispondere a queste domande. Una vasca da bagno ha fori di scarico che fanno defluire una quantità d'acqua pari a quella che entra nel caso di dimenticanze. Una diga ha delle paratie che vengono tenute aperte in misura più o meno grande a seconda della quantità che entra. Ma quando la quantità che entra è mostrosuamente più grande di quella che le paratie possono far defluire alla massima apertura è chiaro che è preferibile aprirle tutte anzichè rischiare che la diga tracimi nella migliore delle ipotesi lasciando precipitare l'acqua da un'altezza notevolmente superiore, oppure, ancor peggio, correre il rischio che la diga possa cedere determinando l'effetto bomba atomica. Quando l'acqua sale ad una velocità paurosa che senso ha non aprire le paratie? Penso che si rimandi solo di pochi minuti l'inevitabile. In quella circostanza cadde una quantità d'acqua assolutamente spaventosa nel giro di pochissime ore. E nessuno sapeva più cosa meglio fare.
Beppe
Modificato da - vespa90ss in data 15 dicembre 2008 20:36:35
scrive Beppe: Comunque andranno le cose nessuno avrà il coraggio di smantellare i barconi sul Tevere e le bidonville. Tutti ci sentiamo un po' romani anche grazie a quei barconi......
Effettivamente i "barconi" o piattaforme galleggianti ci sono sempre stati.. molto tempo fa venivano usati anche come stabilimenti balneari (una volta il tevere era biondo e pulito), recentemente come ristoranti, ma anche come sale da ballo come documenta il film "vacanze romane".. Molte imbarcazioni, in periodi normali, collegano il Ponte Duca d'Aosta (Foro italico) all'isola Tiberina e da ponte Marconi si naviga fino ad Ostia. Ben
Il Tevere alle ore 12,30 del 13/12/2008 Ponte Sisto Immagine:
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Ospedale Fatebenefratelli [isola Tiberina] la sera precedente hanno sgomberato i piani bassi
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in questa foto si vede meglio la linea di demarcazione
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Il Ponte Cestio (anche Pons Aurelius, Pons Gratiani, Ponte di San Bartolomeo, Ponte Ferrato) è una ponte di Roma, che collega l'Isola Tiberina alla terraferma sul lato occidentale, verso Trastevere.
Messaggio originario di vespa90ss: non penso che ci sia bisogno di esperti per rispondere a queste domande.
Io invece continuo a pensare che non sia una questione banale e che si presti a grossi errori di valutazione. Quanto meno, l'apertura di una diga la dovrebbe decidere il capo della protezione civile, non il responsabile della diga. Comunque, non è questa la sede per parlarne.
Ieri pomeriggio alle ore 14,30 la situazione era la seguente: Immagine:
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Il Tevere in direzione di Porta Portese Immagine:
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Isola Tiberina da Ponte Palatino Immagine:
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Ponte Emilio [ da Wilkipedia.... Oggi conosciuto come ponte Rotto: probabilmente risalente alla metà del III secolo a.C., ricostruito nel 179 a.C. e completato nel 142 a.C., si conservano oggi solo un'arcata della ricostruzione cinquecentesca e i piloni originali di epoca romana.
Era stato costruito a valle dell'isola Tiberina, presso il più antico ponte Sublicio.] Immagine: