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 Forum Geologia e Paleontologia - Natura Mediterraneo
 PALEONTOLOGIA DEL MEDITERRANEO
 Limite di età tra cosa è fossile e cosa è ancora organico!
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Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
Prov.: Asti

Regione: Piemonte


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Inserito il - 22 novembre 2008 : 15:17:36 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Tratto da questo post:
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Messaggio originario di elleelle:


Un'altra domanda da incompetente (magari, è stato risposto tante volte): qual'è il limite di "antichità" che divide i fossili dai resti ancora fatti del materiale organico originale? Se ho capito bene, dopo un certo tempo, o i resti si dissolvono oppure, se ci sono le condizioni adatte, fossilizzano. Per esempio, credo che i Mammut non siano fossili ......

Ho capito giusto?

luigi



Dalla domanda di elleelle mi permetto di aprire questa nuova discussione, che penso potrà avere dei risvolti molto interessanti!


Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
Prov.: Asti

Regione: Piemonte


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Inserito il - 22 novembre 2008 : 15:23:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Inizio con il dire che i fossili sono tutti quei resti di organismi, animali e vegetali, vissuti nel passato - comprese le tracce della loro attività - che si sono conservati fino ad oggi grazie a una serie di fenomeni chiamati "processi di fossilizzazione”.
In maniera molto semplice si può definire un fossile come il risultato di un processo che inizia con la morte di un qualche essere vivente, prosegue con il suo seppellimento e termina con la sostituzione delle molecole organiche dell'essere stesso con le molecole inorganiche presenti nel sedimento in cui è seppellito. Affinchè possa aver luogo la fossilizzazione è indispensabile che dopo la morte l’organismo venga il più rapidamente possibile, sepolto dai sedimenti e che grazie a questa coperta protettiva non sia intaccato da quegli agenti distruttori (batteri, insetti necrofagi) che decomponendolo impedirebbero ai minerali del sottosuolo di produrre le reazioni chimiche inorganiche, indispensabili alla sua conservazione.
E' evidente che le parti dure degli organismi (ossa, denti, gusci, ecc.) sono le più resistenti e quindi più facilmente conservabili, ma in talune fortunate circostanze anche i tessuti molli posso conservarsi, come ad esempio le ali di una libellula, il corpo di una medusa, per mancata putrefazione dell'organismo, subito sepolto sotto finissimi sedimenti. In circostanze particolari, è possibile anche la conservazione dei tessuti molli senza sostituzione chimica, è questo il caso degli insetti inglobati nella resina fossile (ambra e copale) o dei legamenti di ostreae isolati talmente bene dall'ambiente esterno da conservarsi fino ad oggi.
La resina appena formata, con inclusi all'interno insetti, piccoli animali e resti vegetali, può polimerizzare solo nelle giuste condizioni ambientali e, dopo milioni di anni, trasformarsi in Ambra.
Se la resina nel corso del tempo non subisce schiacciamenti o fratture, con conseguente esposizione delle inclusioni agli effetti negativi dell'aria, allora persino le strutture interne dell'organismo si possono conservare.
I tessuti degli organismi inclusi in Ambra subiscono un processo di mummificazione grazie ai composti chimici contenuti nella resina ancora fresca che impediscono lo sviluppo di batteri decompositori.

Tra i processi di fossilizzazione più indicativi ricordiamo:
- la mineralizzazione: è il più comune e prevede la sostituzione delle parti dure da parte dei minerali disciolti nelle acque presenti nel sedimento; i più comuni sono la calcite, la pirite, la silice, i fosfati, ecc.
- Incrostazione: essa si ottiene quando il carbonato di calcio presente nelle acque calde si deposita sopra un resto organico, il quale lascerà la sua impronta.
- Inglobamento: fenomeno molto particolare, in cui il resto organico è rapidamente inglobato da un materiale che lo isola dall’esterno, esempi tipici sono gli insetti conservati nell’ambra.

Il limite dunque di antichità tra cosa è fossile e cosa invece è ancora costituito da materiale organico originale dipende ed è da ricercare proprio nei tempi di queste reazioni chimiche di sostituzione.



Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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Modificato da - Lucabio in data 22 novembre 2008 15:46:35
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oxon
Moderatore

Città: genova
Prov.: Genova

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Inserito il - 22 novembre 2008 : 15:51:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Luca,
bella la definizione di fossile che hai dato, per completezza ricorderei che fanno parte dei fossili pure i resti delle tracce di organismi viventi, quindi sono fossili pure le piste dei dinosauri e le tracce lasciate dai nostri antenati a Laetoli, in questo caso il processo di fossilizzazione avviene quando le impronte sono lasciate su una supeficie abbastanza incoerente, resa coerente subito dopo da un fenomeno di natura metereologica, vulcanica od altro. Queste tracce ci danno importanti informazioni sulla deambulazione e sulla stazione di questi antichi organismi.
Sono fossili pure le impronte dei tubi dei vermi limivori che abbiamo visto a Candelo, che non ci tramandano, almeno macroscopicamente, resti degli stessi ma ci riportano importanti notizie sulle loro abitudini e movimenti
Ciao ed a presto.

oxon
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elleelle
Moderatore Trasversale

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Inserito il - 22 novembre 2008 : 16:01:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie dei chiarimenti.

Quindi, il limite è molto elastico a seconda delle condizioni.

Mi puoi fare qualche esempio di che cosa non è un fossile? Per esempio, credo che buona parte dei resti umani (crani di Neandertal, ecc...) non dovrebbero essere fossili.
E lo scheletro del Mammut che si trova all'Aquila?

I denti sono le parti che fossilizzano per ultime?

Grazie, ciao

Luigi





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siciliaria
Utente Senior


Città: Catania
Prov.: Catania

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Inserito il - 22 novembre 2008 : 16:02:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Luca anche la mummificazione è un processo di conservazione (vedi Oetzi, Mammuth, ecc..)

Ciao

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Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
Prov.: Asti

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Inserito il - 22 novembre 2008 : 16:45:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono andato a impelagarmi da solo...

Andiamo per ordine:
Con il termine di mammut (gen. Mammuthus) si intendono varie specie di grossi proboscidati estinti, strettamente imparentati con i mastodonti e gli odierni elefanti, caratterizzati da lunghe zanne ricurve e, nelle specie settentrionali, da un lungo vello che ne ricopriva il corpo. Vissero dal Pliocene (circa 4,8 milioni di anni fa) fino a circa 3.500 anni fa.

Ora, mentre per le specie primitive, quali Mammuthus africanavus, rinvenuto in Ciad, Libia, Marocco e Tunisia e Mammuthus subplanifrons, del Sudafrica e del Kenya, ero sicuro che si potesse tranquillamente parlare di fossili, dato che risalgono al pliocene (4,8 e 4 milioni di anni fa rispettivamente) e quasi sicuramente sono stati sepolti e hanno subito processi di sostituzione, avevo qualche dubbio in più sulla definizione di fossile per quelli estinti durante le ultime glaciazioni, conservati perfettamente nel ghiaccio, mummificati e costituiti ancora in buona parte di materia organica. Tant'è vero che nel 2007 fu ritrovato un piccolo di mammuth, una femmina di cinque mesi, soprannominata Lyuba, congelato nel ghiaccio della penisola di Yamal, nel nord estremo della Russia dal quale è stato ancora possibile estrarre il DNA!

Dato che però anche la mummificazione è da considerarsi un processo di fossilizzazione, cosa che ho appreso pochi minuti fa, dovuta semplicemente alla disidratazione dei tessuti di un organismo, che consente anche la conservazione della pelle, allora devo dedurre che si può parlare di fossili, anche per le mummie egizie... o sbaglio?

Penso che questo link possa essere interessante a tal proposito.


Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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Modificato da - Lucabio in data 22 novembre 2008 16:54:49
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oxon
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Inserito il - 22 novembre 2008 : 18:22:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Penso che a questo punto il problema sia di ordine squisitamente filosofico, in quanto io distinguerei quanto è stato preparato intenzionalmente per durare nel tempo: il processo di mummificazione nell'antico Egitto era a carattere religioso, per permettere al defunto di presentarsi al cospetto di Osiride col suo corpo, quindi lo includerei nel contesto di quanto è da considerarsi come, nell'accezione più larga del termine, arte funeraria e non nel gruppo dei fossili.
L'uomo del Similaun, invece, come i Mammouth ed i resti di uomini preistorici quali quelli africani od i più vicini Neanderthal, anche italiani, hanno lasciato resti in maniera casuale, quindi li includerei fra le testimonianze fossili.
Ciao ed a presto.

oxon
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Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
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Inserito il - 22 novembre 2008 : 19:40:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quindi a questo punto direi che il limite "temporale" per stabilire se un certo reperto è un fossile o meno, come già avevo detto, non si basa solo sulla sua costituzione chimica, in quanto può benissimo essere conservata anche parte organica dello stesso, ma occorre collocare quel reperto in un contesto ben più ampio...


Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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Modificato da - Lucabio in data 22 novembre 2008 19:41:41
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ang
Moderatore


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Inserito il - 22 novembre 2008 : 22:41:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
indubbiamente ei andato ad impelagarti da solo
riprendo l'ultimo passaggio
Messaggio originario di Lucabio:

Il limite dunque di antichità tra cosa è fossile e cosa invece è ancora costituito da materiale organico originale dipende ed è da ricercare proprio nei tempi di queste reazioni chimiche di sostituzione.


il problema è che gli organismi sono spesso composti di parti molto diverse, per cui mentre le parti molli vengono degradate nel giro di pochi giorni, le parti dure resistono inalterate per decine di migliaia di anni, come le ossa, se non per milioni, come i denti
le conchiglie plioceniche sono rimaste intatte per milioni di anni e non hanno subito nessun processo di fossilizzazione in senso stretto, va da sé quindi che il concetto di fossile è, appunto, più una definizione che una verità indiscutibile

ciao

ang
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oxon
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Inserito il - 22 novembre 2008 : 23:54:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Ang,
secondo Aart Brouwer. 1972. Paleontologia generale. il processo di fossilizzazione prescinde dalla sostituzione delle parti che compongono i resti con altre sostanze, ma "per fossilizzazione si intende quella serie di processi che avvengono tra l'inclusione del resto organico nel sedimento, o in qualche mezzo che ne riproduca la funzione, e la formazione del fossile. Il risultato finale di tale processo è dunque un fossile, un resto organico che ha acquisito una certa stabilità chimico-fisica rispetto al mezzo entro cui è racchiuso".
Questa definizione, a mio parere, da una valenza molto più ampia al processo, prescindendo in maniera molto larga dai fenomeni chimico-fisici e dando maggiore risalto al risultato, cioè la leggibilità dell'organismo iniziale e delle sue funzioni.
Rafforza poi la sua definizione con: "Raramente un fossile è costituito dalle stesse sostanze che compongono le parti equivalenti dell'organismo vivente, poichè avvengono variazioni chimiche che comportano quasi sempre una maggiore stabilità".
Anche qui non esclude che un fossile abbia composizione chimica simile all'organismo originario.
Trovo questa definizione interessante perchè di larga applicazione nel campo della Paleontologia.
E' chiaro, come già detto, che si tratta di pura speculazione filosofica, in quanto ci troviamo di fronte ad un qualcosa che è stato un essere vivente ed ora si presenta a noi con forma e composizione che sono il prodotto di molteplici processi chimico-fisici, ed al quale noi vogliamo trovare una collocazione tassonomica ed ecobiologica, riferita stratigraficamente al periodo in cui è vissuto, sulla base di quanto si è conservato in maniera leggibile.
Ciao ed a presto.

oxon
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siciliaria
Utente Senior


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Inserito il - 23 novembre 2008 : 00:00:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di oxon:

Penso che a questo punto il problema sia di ordine squisitamente filosofico, in quanto io distinguerei quanto è stato preparato intenzionalmente per durare nel tempo: il processo di mummificazione nell'antico Egitto era a carattere religioso, per permettere al defunto di presentarsi al cospetto di Osiride col suo corpo, quindi lo includerei nel contesto di quanto è da considerarsi come, nell'accezione più larga del termine, arte funeraria e non nel gruppo dei fossili.
L'uomo del Similaun, invece, come i Mammouth ed i resti di uomini preistorici quali quelli africani od i più vicini Neanderthal, anche italiani, hanno lasciato resti in maniera casuale, quindi li includerei fra le testimonianze fossili.
Ciao ed a presto.

oxon


Si Maurizio, in parte si: ci sono scheletri paleolitici e mesolitici "sepolti" per precisi scopi che sono da considerare fossili, così come le impronte dei romani di Pompei (79 d.C.). Il problema non è solo filosofico ma riguarda proprio il termine "fossile" (dal latino fodere=scavare). In pratica bisogna considerare fossile quel che si trova "scavando", nel senso che ha subito un processo di seppellimento (sedimenti, resine, ghiacci, incrostazioni, ecc...). Questo escluderebbe le mummie, ma non le sepolture preistoriche!

Ciao

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siciliaria
Utente Senior


Città: Catania
Prov.: Catania

Regione: Sicilia


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Inserito il - 23 novembre 2008 : 00:02:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mentre scrivevo postavi la soluzione al problema...non molto lontana dalla mia. Saluti

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Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
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Regione: Piemonte


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Inserito il - 23 novembre 2008 : 00:09:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Condivido quanto avete scritto e penso che la questione possa essere chiusa così,
però, solo per girare il coltello nella piaga.. non so chi si l'autore di questo sito,
ma parlando di processi di fossilizzazione, riporta come esempi alla voce mummificazione,
sia i mammuth, così come i faraoni egizi! hihi
(Ragazzi, non prendetevela, è un sabato sera in cui sono stato costretto a
casa, in qualche modo mi devo pur divertire!)


Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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Modificato da - Lucabio in data 23 novembre 2008 00:33:52
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siciliaria
Utente Senior


Città: Catania
Prov.: Catania

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Inserito il - 23 novembre 2008 : 00:17:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Lucabio:

Condivido quanto avete scritto e penso che la questione possa essere chiusa così,
però, solo per girare il coltello nella piaga.. non so chi si l'autore di questo sito,
ma parlando di processi di fossilizzazione, riporta come esempi alla voce mummificazione,
sia i mammuth, così come i faroni egizi! hihi
(Ragazzi, non prendetevela, è un sabato sera in cui sono stato costretto a
casa, in qualche modo mi devo pur divertire!)


Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)

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Si in effetti vi sono anche mummie....seppellite nella sabbia (Egitto, Perù...). Anche quelle sono "fossili", ma non quelle trovate intatte nei sarcofagi preservate in vani sotterranei.

Già...bel sabato sera...dopo quel tuo trochidae!

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ninocasola43
Utente Super

Città: s.agnello
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Inserito il - 23 novembre 2008 : 00:47:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
solo un ultimo piccolo chiarimento:
come faccio a sapere se una conchiglia, composta da carbonato di calcio, sia recente e sbiadita dal tempo o sia fossile:
grazie
nin
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oxon
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Città: genova
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Inserito il - 23 novembre 2008 : 09:27:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Nino,
mi rifaccio a quanto scritto da Siciliaria, intanto occorre sapere se l'esemplare è stato reperito "scavando", da cui l'origine del nome.
In alternativa se trovato in altro contesto, vedi reti di barche, allora si può verosimilmente parlare di "fossile rimaneggiato", cioè riportato in superfice da processi erosivi naturali e non, e quindi artificiosamente associato ad una comunità vivente, altrimenti si può parlare di "subfossili", che non sono subacquei conservati (scusate la battuta), ma che sono organismi che stanno subendo il processo di fossilizzazione. La distinzione è abbastanza facile se si tratta di specie estinte, un po' meno se persistono attualmente, occorre quindi basarsi sullo stato di conservazione.
Ricordo di avere trovato, alcuni anni fa, un Architectonicidae di specie estinta nelle reti dei pescatori di Genova Boccadasse, ebbene, a monte della riva del mare, prima della costruzione di parte dell'ala est della città, affioravano giacimenti pliocenici, da qui, e da, forse, qualche lembo sommerso, la presenza della conchiglia: è un caso raro, ma esplicativo.
Riguardo alla mummificazione ritengo, come già espresso, discriminante l'intenzionalità della conservazione, quindi, per me, le mummie egiziane non sono fossili, i corpi mummificati delle torbiere si, Oetzi si, i Mammuth si.
Inoltre terrei a precisare un fatto importante: il fossile ci permette di ricostruire forme di organismi e loro abitudini, e questo, sempre a mio parere, discrimina ciò che è "storia", cioè inizio della produzione dei documenti scritti, e quindi conoscenza più o meno diretta dei costumi e delle usanze, nonchè delle forme, che inquadrerei sotto la sezione "archeologia", e ciò che non è tramandato sotto forma di documento: preistoria e precedenti.
Per la preistoria ed i resti umani si potrà anche parlare di "paleoantropologia" e di "paletnologia".
Complimenti Luca, hai lanciato una discussione dalle mille sfaccettature.
Ciao ed a presto.

oxon
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siciliaria
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Inserito il - 23 novembre 2008 : 10:35:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di oxon:

Ciao Nino,
mi rifaccio a quanto scritto da Siciliaria, intanto occorre sapere se l'esemplare è stato reperito "scavando", da cui l'origine del nome.
In alternativa se trovato in altro contesto, vedi reti di barche, allora si può verosimilmente parlare di "fossile rimaneggiato", cioè riportato in superfice da processi erosivi naturali e non, e quindi artificiosamente associato ad una comunità vivente, altrimenti si può parlare di "subfossili", che non sono subacquei conservati (scusate la battuta), ma che sono organismi che stanno subendo il processo di fossilizzazione. La distinzione è abbastanza facile se si tratta di specie estinte, un po' meno se persistono attualmente, occorre quindi basarsi sullo stato di conservazione.
Ricordo di avere trovato, alcuni anni fa, un Architectonicidae di specie estinta nelle reti dei pescatori di Genova Boccadasse, ebbene, a monte della riva del mare, prima della costruzione di parte dell'ala est della città, affioravano giacimenti pliocenici, da qui, e da, forse, qualche lembo sommerso, la presenza della conchiglia: è un caso raro, ma esplicativo.
Riguardo alla mummificazione ritengo, come già espresso, discriminante l'intenzionalità della conservazione, quindi, per me, le mummie egiziane non sono fossili, i corpi mummificati delle torbiere si, Oetzi si, i Mammuth si.
Inoltre terrei a precisare un fatto importante: il fossile ci permette di ricostruire forme di organismi e loro abitudini, e questo, sempre a mio parere, discrimina ciò che è "storia", cioè inizio della produzione dei documenti scritti, e quindi conoscenza più o meno diretta dei costumi e delle usanze, nonchè delle forme, che inquadrerei sotto la sezione "archeologia", e ciò che non è tramandato sotto forma di documento: preistoria e precedenti.
Per la preistoria ed i resti umani si potrà anche parlare di "paleoantropologia" e di "paletnologia".
Complimenti Luca, hai lanciato una discussione dalle mille sfaccettature.
Ciao ed a presto.

oxon


Condivido a pieno....ammettendo di aver fatto una bella risata con "subfossili"!

Ciao

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ninocasola43
Utente Super

Città: s.agnello
Prov.: Napoli

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Inserito il - 23 novembre 2008 : 10:46:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Maurizio, molto simpatica la battuta del sub-fossile Ogni tanto vale la pena dire qualcosa per alleggerire discussioni, specialmente quelle degeneranti)
ti ringrazio.
La domanda mi era venuta perchè un mio amico cacciatore, al ritorno da una sua spedizione di massacro dell'avifauna lucana, mi aveva portato alcuni esemplari di conchiglie che a suo dire affioravano da un ammasso argilloso.
due dentalii, non mi sembravano specie attuali come anche due valve di Glycimeris e un nassarius mutabilis, notevolmente più pesante degli attuali, ma alcuni terrestri mi hanno sempre lasciato il dubbio, essendo presenti sul guscio tracce del pattern.
nin
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ninocasola43
Utente Super

Città: s.agnello
Prov.: Napoli

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Inserito il - 23 novembre 2008 : 10:49:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
una cosa che mi piace del forum è che mentre scrivi, c'è qualche utente che posta il suo parere e te lo trovi appena hai finito di scrivere
un saluto a Siciliaria
nin
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oxon
Moderatore

Città: genova
Prov.: Genova

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Inserito il - 23 novembre 2008 : 12:16:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Nino,
perchè non provi a postarle, i moderatori, se non si tratta di fossili, potranno sempre essere pronti a spostarlo nel gruppo di discussione più adatto, preferisco sempre errare per eccesso che per difetto.
Ciao e un abbraccio ad una persona simpatica come te.


oxon
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D21
Moderatore Tutor


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Inserito il - 23 novembre 2008 : 13:03:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ora provoco un poco anch'io!

Anni fa, all'università (Scienze Naturali), parlai con un compare che stava per passare a Scienze Geologiche proprio per via della sua passione per i fossili. Gli dissi che avevo visto in una grotta i denti di un orso delle caverne (Ursus spelaeus).
Mi guardò sdegnato e disse: "Quelli non sono fossili!".

Però gli spelaeus sono più antichi dei resti umani delle torbiere... quindi si.
Però le ossa non sono mineralizzate per sostituzione, ma originali... quindi no.
Però sono in grotte, si deve andate sottoterra... quindi si.
Però non si deve scavare: sono sparse a terra... quindi no.

Che devo pensare?



Dario.


"Siamo noi, che sotto la notte ci muoviamo in silenzio, tra gli anfratti dei sogni che il giorno ci ispira,
nei meandri di un tempo che cambia ogni volta, cercando qualcosa che non abbiamo mai perso." (1795 J.d.L.)
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