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ATTENZIONE! Le indicazioni o considerazioni sulla commestibilità o tossicità dei funghi contenute nelle Sezioni del Forum non devono in alcun modo incoraggiare Frequentatori e Utenti al consumo indiscriminato di funghi selvatici. Per tali esigenze la Legge nazionale ha istituito gli Ispettorati Micologici presso le ASL. Allo stato attuale, gli Ispettorati Micologici sono le uniche strutture in Italia in grado di procedere al riconoscimento dei funghi selvatici ed alla relativa attestazione di commestibilità, previa esame gratuito (cernita ispettiva) delle raccolte richiesto dal cittadino. Le finalità del Forum di Micologia, in sintonia con gli scopi di NaturaMediterraneo, riguardano lo studio, l’approfondimento, la valorizzazione e la divulgazione, anche per finalità di tutela, del Regno Funghi. Si declina pertanto qualunque responsabilità, sia penale che civile, derivante dall’inosservanza di questa avvertenza.


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FRANK67
Utente V.I.P.


Città: CIRO'
Prov.: Crotone

Regione: Calabria


136 Messaggi
Micologia

Inserito il - 22 settembre 2005 : 19:05:48 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia


amici vi mando questi ritrovamenti. per il primo penso a b. appendiculatis, il secondo b. felleus e per gli altri due non riuscirei ad inquadrare. chiedo conferma per i primi ed aiuto per gli altri. ma soprattutto per il primo sulla sua commestibilità: sul posto dove sono stati rinvenuti altri esemplari altri cercatori mi hanno detto: NON RACCOGLIERLO PERCHE' E' VELENOSO. Mah!!
grazie per l'aiuto.
FRANK67


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Modificato da - Andrea in Data 03 gennaio 2008 20:24:16

FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


21536 Messaggi
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Inserito il - 22 settembre 2005 : 19:36:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Franz,
- il primo è un B.regius o B. subregius, (ottimo con patate se non vermificato, raro trovarlo buono).
- secondo, mi sembra più un G. castaneus - dubbio
- terzo Hypholoma fascicolare VELENOSO
- terzo una Psathyrella

Attendiamo gli amici cosa dicono.

FOX

Pace e salute

Modificato da - FOX in data 22 settembre 2005 23:42:09
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Andrea
Utente Senior


Città: ROMA
Prov.: Roma

Regione: Lazio


2764 Messaggi
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Inserito il - 22 settembre 2005 : 19:50:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Salute Franz,
mi sembra che Fox abbia già inquadrato le tue raccolte.
Anche per Gyroporus castaneus (seconda specie postata) il consumo è da evitare. Sembra che questo fungo, o specie affini, abbia provocato intossicazioni.
Anche a me la quarta specie sembrerebbe una Psathyrella, nel caso, assolutamente non commestibile.

A presto,
Andrea

Modificato da - Andrea in data 22 settembre 2005 19:51:57
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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


21536 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 22 settembre 2005 : 23:40:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Si hai ragione intendevo B. pseudoregio....
Sai ad una certa età si inizia a perdere colpi..forse sarà il mal di schiena!

Fox

Pace e salute
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FRANK67
Utente V.I.P.


Città: CIRO'
Prov.: Crotone

Regione: Calabria


136 Messaggi
Micologia

Inserito il - 23 settembre 2005 : 18:51:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
grazie per l'aiuto
a presto FRANK67
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Gaspy
Utente Senior


Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


1703 Messaggi
Micologia

Inserito il - 23 settembre 2005 : 21:43:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vorrei richiamare l' attenzione su alcuni particolari:
il B. regius non vira alla frattura (tutt'al più al rosa) e la base è rosata. Il cappello è rosso vinoso tendente al bruno.
Con quel colore più marcatamente rosso dovrebbe trattarsi del B.pseudoregius.
L'atro boleto non è certamente il felleus perché manca l' evidentissimo reticolo addirittura in bassorilievo.
Il fotografo avrebbe tuttavi adovulo mostrare la zona anulare dei tuboli attorno al gambo, che è caratterstica del Gyroporus castaneus, ceh peraltro ha i colori che risultano dalla foto.

Un tanto perché è in questa sede che si illustrano le caratteristiche dei funghi che i neofiti impareranno ed apprezzeranno! O pensate possano imparare qualcosa da un nome sparato là?
Gaspy

B.Gasparini
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sossua
Utente V.I.P.

Città: porcia
Prov.: Pordenone

Regione: Friuli-Venezia Giulia


133 Messaggi
Micologia

Inserito il - 25 settembre 2005 : 23:02:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Anche a me la quarta specie sembrerebbe una Psathyrella, nel caso, assolutamente non commestibile.



Scusami andrea, ma nessuna specie di Psathyrella è tossica. Tutte commestibili, anche la P. lacrimabunda.

ciao
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Gaspy
Utente Senior


Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


1703 Messaggi
Micologia

Inserito il - 26 settembre 2005 : 16:06:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E' la stagione dei castagneti:fra i funghi interessanti e tipici di quest' habitat il C. coalescens, molto simile al C. nemorensis (o variecolor var. nemorensis) cotesso forte odore di lindano del variecolor,ma moto più pallido e rapidamente decolorato reattivo lentamente in giallo al nitrato d'argento, normale (gialla) alle basi.
Da non confondere con il C. largus, privo di colori violettsul cappello, ma non sulle altre parti (almeno da giovane), con carne decolorantesi rapidamente al taglio e scarsa reattività (giallognolo sulla carne) agli alcali e crescita sotto quercia (ma anche faggio).

Ce ne sono anche altri, ma pe ora fermiamoci qui: se trovate i coalescens, vi prego di farmelo avere.
Gaspy

B.Gasparini
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sossua
Utente V.I.P.

Città: porcia
Prov.: Pordenone

Regione: Friuli-Venezia Giulia


133 Messaggi
Micologia

Inserito il - 26 settembre 2005 : 18:30:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vorrei dire qualcosa in merito ai "funghi allucinoceni" o "psilocibinici" o a dir si voglia.

Premesso che, purtroppo, oggi la libertà di stampa viene scambiata con la libertà di dire quello che si vuole (stessa cosa vale per la libertà di parola e della libertà in genere, scambiata erroneamente per la libertà di fare quello che si vuole!) senza assumersi le proprie responsabilità, in internet o in molte pubblicazioni su carta stampata, si legge di tutto, soprattutto cretinate. E ciò vale anche per quanto riguarda i funghi allucinogeni. Ho partecipato l'anno scorso ai lavori del Congresso Nazionale di Micotossicologia dal titolo "Funghi allucinogeni" promosso dall'AMB. Speravo, almeno in quella sede, di udire cose esatte, ad alto livello, insomma qualcosa di interessante o di nuovo. Ahimè, anche in quell'occasione (a parte pochi relatori quali Vizzini o la Assisi) si sono sentite molte cose banali, superate e non corrette. Non voglio quì tenere una conferenza sui funghi allucinogeni (a cui rimanndo eventualmente a chi interessato ad una mia pubblicazione in merito), ma solo ribadire un concetto che nemmeno in quel congresso è stato detto. I funghi allucinogeni hanno effetto allucinogeno solo se consumati crudi!!!!(o essiccati e assunti in tisane od infusi, comunque non cotti). Alla luce di ciò, anche se fosse vero che il triptofano avesse proprietà allucinogene (il che non è vero!) per ottenere l'effetto bisognerebbe consumare le psathyrelle crude ... ed i funghi, come mi insegni, vanno comunque consumati cotti! Per cui anche se ti mangi una Psylocybe lanceata cotta, stai tranquillo che non avrai alcun effetto allucinogeno. Mi sembrava opportuno chiarire il fatto.

ciao
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Andrea
Utente Senior


Città: ROMA
Prov.: Roma

Regione: Lazio


2764 Messaggi
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Inserito il - 27 settembre 2005 : 09:57:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Salute Claudio,
volevo spendere due parole sul concetto di commestibilità, senza alcuna intenzione di polemizzare.
Se una persona mi chiede se posso riconoscere un fungo che è stato raccolto per la prima volta, data la mia limitatissima capacità determinativa, cerco, per deformazione "ispettiva" (anche se ispettore micologico non sono) di evitare che la tal persona (che presumo un principiante come me) possa farsi del male sulla base delle mie affermazioni. Una Psathyrella, come una Collybia non rappresenta direttamente un pericolo per la salute (potremmo discutere all'infinito sul loro impiego in cucina), ma trattandosi di generi non semplici personalmente ne affermo la non commestibilità, per la possibilità di confusione con altre specie, queste si tossiche.
A Frank ho, prudentemente, risposto "assolutamente non commestibile" perché:
1) Non mangerei mai qualcosa di cui non abbia accertato l'identità;
2) Psathyrella sp. commestibile, d'accordo ma, per fare un esempio, Coprinus atramentarius non mi sembra morfologicamente distante anni luce dalla specie proposta: chi lo spiega a Frank?

Se avessi scritto "assolutamente non commestibile, perché tossica" mi sarei meritato il tuo disappunto. La tua precisazione è stata molto apprezzata come utilissima integrazione a quanto già scritto.

A presto,
Andrea
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russula
Utente Senior


Città: Pergine Valsugana
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


1158 Messaggi
Micologia

Inserito il - 27 settembre 2005 : 10:56:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro vulcanico sossua,

grazie per le precisazioni. Quindi Psilocybe semilanceata è del tutto innocua una volta cotta? È dimostrato?

E, altra cosa: quale testo definisce tutte commestibili le Psathyrella? Non sarebbe forse meglio dire "tutte innocue"? Sapevo che la candolleana è data commestibile da molti autori (e Bon dice che è pure molto buona), ma hai notizie anche per altre specie (ovviamente quelle con un minimo di carnosità)?

Ciao,
russula
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sossua
Utente V.I.P.

Città: porcia
Prov.: Pordenone

Regione: Friuli-Venezia Giulia


133 Messaggi
Micologia

Inserito il - 27 settembre 2005 : 19:02:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Mrco,
non capisco il "vulcanico", anche rileggendo quanto ho scritto ..., ma non importa. Fatto è che quando intervengo, i post si allungano sempre di molto e non certo per complimentarsi con il sottoscritto. Sono ormai quasi 50 anni che vengo trattato in questo modo dal prossimo, figurati se adesso me ne possa importare qualcosa. Non è un problema.

Per ritornare alla questione:
- innocue = commestribili per me, fino a prova contraria. E' così che funziona in micologia. Quando mai qualcuno ha studiato un fungo preventivamente per vedere se è o no commestibile.Tra l'altro non è possibile stabilirlo con certezza. Avviene invece sempre il contrario, dopo che un fungo è stato segnalato come tossico, si prova a cercarne le eventuali tossine.
- Mi chiedi dove è pubblicato che le Psathyrelle sono tutte commestibili. Da nessuna parte.Questo è però un dato rilevante. Potrei chiederti, dove è stato pubblicato l'inverso? otterrei analoga risposta.
- Consumo da anni la P. candolleana, e così molti dei miei amici del gruppo. (dirai che allora si sopiega tutto ..., il fatto della mi "vulcanità"!)
- Conosco gente che consuma anche la P. lacrimabunda da anni.
- 2 anni fa al Pronto Soccorso è arrivato un bambino di 4 che aveva consumato Psathyrella sp. crude nel giardino di casa (alcuni esemplari), e non è successo nulla. Tra l'altro con questa convinzione, ho firmato il verbale del Pronto Soccorso asserendo che si trattava di fungo innocuo per cui gli ho risparmiato anche una lavanda gastrica. Il bambino attualmente gode di ottima salute.
- In letteratura non ci sono segnalazioni, nemmeno di un sospetto per tutto il genere, di un'eventuale tossicità.


Mettendo insieme tutto quanto, mi pare che possiamo dire che , fino a prova contraria, le specie appartenenti al genere Psathyrella sono innocue per quanto riguarda una eventuale commistibilità e, per quanto riguarda la specie candolleana, l'ho da sempre, e non solo io, consumata con ottimi risultati. Questa è la mia esperienza in merito. Ne hai parlato con Alfy per quanto riguarda le cose che ho asserito? Magari lui ha maggiori possibilità di consultare lettratura scientifica.

MORALE:
Vogliamo dire che non ci sono dati seri pubblicati di commestibilità o di tossicità relativi a questo genere e, dato il non agevolissimo riconoscimento delle specie e a volte nemmeno del genere, che è meglio prudentemente considerare non commestibile questo genere? Per me va bene. Anzi benissimo. Seguendo questo criterio dovremmo allora e di conseguenza considerare sospetti la maggior parte dei funghi normalmente raccolti e consumati (mellea s.l.,luridus, pinophilus, Macrolepiota, cibarius, Morchella, ecc.). Che a me va altrettanto benissimo.

Per quanto riguarda Psylocybe ... mi emulerò per la micologia e la consumerò da cotta. Poi però, non lamentarti se sarò ancora più "vulcanico"!

Grazie per il tuo intervento e per tutti quelli che fai nel sito. Ti leggo sempre con attenzione e piacere. Speriamo che presto ci sia ancora l'occasione per incontrarci di persona.

Un salutone, Claudio
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Gaspy
Utente Senior


Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


1703 Messaggi
Micologia

Inserito il - 27 settembre 2005 : 22:59:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non te la prendere, quasitutti qui scherzano e sfottono l' un l' altro, ma senza malizia.

In sintonia con quanto dici riferisco qui un barticoletto che ho inviato al Messaggero Veneto di Udine. Non ricordo se l' ho già postato, se si, perdonatemi e nonpestatemi è l' arteriosclerosi!

Nel mezzo del sentiero di un bel bosco…….
È cominciata quella parte dell’ anno in cui, finiti gli ozi estivi, le passeggiate nei boschi vengono motivate con la raccolta di quei gustosi carpofori che vengono volgarmente chiamati funghi.
E, nonostante la campagna di educazione micofagica e le restrizioni alle raccolte, centinaia di persone affollano i Pronto Soccorso dei nosocomi sospettando (e talvolta purtroppo con ragione) di essersi avvelenati.
E naturalmente partono i corsi dei cosiddetti esperti che dicono ciò che è commestibile e ciò che non lo è.
Salvo essere smentiti il giorno dopo quando si verificano sintomi imprevedibili in quanto imprevisti.
Così come è capitato per il Tricholoma equestre abbondantemente consumato in Francia e dato per commestibile su tutti i libri, fino al giorno in cui qualcuno ci ha lasciato la pelle. E così come si è verificato con la Gyromitra esculenta, con il Paxillus involutus, ora anche la Russula subnigricans ecc…
I corsi di micologia sono in genere tenuti da persone con una cultura assolutamente superficiale, in molti casi addirittura privi di adeguato titolo do studio, cui vengono impartite nozioni del tutto estranee ad una micologia seria e scientifica.
Siamo quotidianamente governati dalle statistiche che sostituiscono il metodo analttico quando questo non è praticabile.
È sempre un metodo usato per indicare le probabilità che qualcosa accada.Gli è che nella maggior parte dei funghi (ma anche delle piante e degli animali) sono contenute delle sostanze assolutamente sconosciute che, per nostra fortuna (o sfortuna) non ci recano danno immediato, per cui ci accorgiamo soltanto di quelle che il danno ce lo recano in tempi più o meno brevi.
Statisticamente parlando, ad esempio il fungo che genera più cure ospedaliere è il chiodino (Armillaria mellea). Ma proibirne il consumo in Veneto, provocherebbe una rivolta. E la stessa cosa vale per la Clitocybe nebularis (il fungo della nebbia, per colore e stagione) il più ricercato nell’ Appennino settentrionale.
Di fatto né nell’uno, né nell’ altro si sono scoperti i principi tossici e quindi la gente continua a consumarli e ad esserne più o meno gravemente disturbata!
Ma ponetevi voi la domanda: “Siamo certi che nei due funghi summenzionati (o in altri) non esistano sostanze che ci porteranno a danni futuri?”
Il normale Agaricus bisporus (il prataiolo di coltivazione) contiene sostanze potenzialmente cancerogene (esiste una vastissima letteratura al riguardo, data l’ importanza commerciale che questo fungo riveste); eppure esso continua ad essere coltivato e commercializzato in tutto il mondo.
È stata lanciata una campagna allarmistica circa i funghi del genere Cortinarius.
Questo perché una ventina di anni fa due biologi (Tebbett e Caddy - ed ero presente quando presentarono le loro conclusioni) hanno elaborato e diffuso la notizia di un contenuto chimico (ciclopeptidico e quindi analogo alle tossine delle amanite del gruppo falloide) presente in tutte le specie (cortinarine) che avrebbe effetti devastanti e agirebbe per accumulo. Come ogni teoria scientifica, anche questa è stata più tardi confrontata da Laash che ha concluso – prove alla mano – che quello dei due biologi era uno scoop.
Esistono, è vero, le cortinarine (A,B e C), ma sono risultate innocue anche ad esperimenti effettuati in laboratorio. La cortinarina <<B>> è presente solamente nel gruppo degli Orellani, ma in quelli il responsabile riconosciuto dell’ avvelenamento è l’ orellanina o, almeno, questa consociata ad altri (sconosciuti) principi tossici.
Se qualcuno crede opportuno smentirmi, lo faccia, ma con citazioni alla mano, non con il solito <<Ho sentito...Ho letto….>> come purtroppo è vezzo d’uso. Io ho l’abitudine di documentarmi, anche perché non vedo perché mi si debba prendere in parola.
Naturalmente, secondo la filosofia attuale, più che la sentenza, conta l’ avviso di garanzia e la leggenda delle cortinarine sussiste come altre infinite leggende metropolitane.
Indubbiamente esistono dei Cortinarius tossici e mortali. Si tratta del C. orellanus e del suo simile C. orellanoides (meglio conosciuto come speciosissimus). Di questi, come anzidetto, sono ben conosciuti i principi tossici, l’evoluzione e gli esiti dell’ avvelenamento, come dal sottoscritto riferiti in due noti articoli della stampa scientifica internazionale.
A parte questi, di nessun altro Cortinarius è stata provata la tossicità con due eccezioni: il C. gentilis (test su ratto, nessuna statistica su persone) e C. splendens, un Cortinarius tutto giallo confondibile con il succitato Tricholoma equestre (con il quale peraltro condivide il pigmento antrachinonico la flavomannina, che potrebbe – ma uso il condizionale - essere il responsabile degli avvelenamenti). Il colonnello Azema – compianto presidente onorario dell’ Associazione internazionale Les journées des Cortinaires - ha voluto dimostrare l’ innocuità di questo Cortinarius consumandolo senza nessuna conseguenza.
Con ciò un invito da parte mia a mangiare tranquillamente i cortinari? Tutt’altro, ma solo a considerarli potenzialmente commestibili o sospetti, come la stragrande maggioranza dei funghi.
Mangiate tranquillamente – se vi fa piacere - il C. praestans o quei pochi altri ( a carne bianca o violetta), purché siate in grado di riconoscerli con certezza (esistono putroppo molti casi di errata identificazione), ma usate sempre quantità modiche e non ripetitive. Come nel caso del Tricholoma equestre, se molti l’ hanno consumato senza conseguenze è probabile che – al di là delle sensibilizzazioni individuali – siano le abbuffate a portare in superficie la pericolosità di sostanze sconosciute.
Quindi modus in rebus: il pericolo consiste nell’ esagerare con questo prodotto della cucina, gustoso si ma non dietetico, di cui ancora si conosce troppo poco.




B.Gasparini
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russula
Utente Senior


Città: Pergine Valsugana
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


1158 Messaggi
Micologia

Inserito il - 28 settembre 2005 : 10:08:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Claudio,

dice bene Gaspy, non c'era nessun significato nascosto o riferimento a quanto scritto in questa sede dietro quel "vulcanico". Solo, dopo averti incontrato in un paio di occasioni, mi è venuto di definirti così, e penso che chi ti conosca possa condividere l'aggettivo (nel senso più positivo del termine, intendiamoci!).

Tornando alle Psathyrella, penso che ci siamo capiti; giusto puntualizzare che le specie per le quali si hanno dati certi si contano probabilmente sulle dita di una mano (candolleana, lacrymabunda, forse piluliformis?), e che per le altre, considerate anche le dimensioni e la consistenza, ha poco senso parlare di commestibilità (evviva il buon vecchio "senza valore"!).

Attendo invece con ansia i risultati del tuo esperimento con P. semilanceata cotta (te lo dice uno che ha mangiato, senza conseguenze, l'Amanita muscaria).

Ciao,
russula

P.S.: il piacere nella lettura dei messaggi sul forum è reciproco: mi piace molto il tuo modo di ragionare sulla commestibilità senza preconcetti, te lo assicuro!
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Alfredo
Utente Senior


Città: Torino

Regione: Piemonte


1893 Messaggi
Micologia

Inserito il - 28 settembre 2005 : 15:25:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
a proposito di Psilocybe cotte, crude, lessate al vapore ed altro.....la psilocina è decisamente instabile e termolabile, ma la psilocibina lo è molto meno. e quindi.....

Alfy
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sossua
Utente V.I.P.

Città: porcia
Prov.: Pordenone

Regione: Friuli-Venezia Giulia


133 Messaggi
Micologia

Inserito il - 28 settembre 2005 : 16:22:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Citazione:
Messaggio inserito da Alfredo

a proposito di Psilocybe cotte, crude, lessate al vapore ed altro.....la psilocina è decisamente instabile e termolabile, ma la psilocibina lo è molto meno. e quindi.....

Alfy



Naturalmento questi dati sono solo in tuo possesso! A me risulta che che entrambe sono termolabili. Altrimenti bisognerebbe sapere se i funghi "allucinogeni" producano primariamente psilocina o psilocibina o entrambi e in quali proporzioni mediamente.
Mah! Io ti credo, certo che però mi piacerebbe sapere come è stato ottenuto questo dato da parte del laboratorio che lo ha eseguito. Non mi fido tanto dei laboratori, soprattutto quando non sono laboratori accreditati a certe procedure ISO o similari e/o controllati!

ciao e grazie.

Claudio
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Alfredo
Utente Senior


Città: Torino

Regione: Piemonte


1893 Messaggi
Micologia

Inserito il - 28 settembre 2005 : 17:01:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
come sarebbe a dire solo in mio possesso!?....piuttosto bisognerebbe leggere le decine e decine di articoli apparsi negli ultimi anni a prpposito dei funghi allucinogeni (e parlo di riviste internazionali serie di tossicologia, psichiatria, farmacologia.....). Questa è una dimostrazione, che su certi argomenti, ognuno di noi può essere, a vari livelli, approssimativo, pur in buona fede.

Psilocybe semilanceata, infatti, nel secco contiene fino al 2% del peso di Psilocibina e solo tracce di psilocina

Alfy
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Nebularis
Utente V.I.P.


Città: Rieti
Prov.: Rieti

Regione: Lazio


252 Messaggi
Micologia

Inserito il - 28 settembre 2005 : 18:02:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sorvolando sugli aspetti tossicologici del caso in esame e sperando di non fare la figura del fesso, al corso di micologia mi hanno spiegato che la Psathyrella ha sporata NERA . . .
Nella foto è chiaramente evidente anche un esemplare adulto . . .
Stefano - Rieti.


Nebularis
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sossua
Utente V.I.P.

Città: porcia
Prov.: Pordenone

Regione: Friuli-Venezia Giulia


133 Messaggi
Micologia

Inserito il - 28 settembre 2005 : 18:14:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Citazione:
Messaggio inserito da Alfredo

come sarebbe a dire solo in mio possesso!?....piuttosto bisognerebbe leggere le decine e decine di articoli apparsi negli ultimi anni a prpposito dei funghi allucinogeni (e parlo di riviste internazionali serie di tossicologia, psichiatria, farmacologia.....). Questa è una dimostrazione, che su certi argomenti, ognuno di noi può essere, a vari livelli, approssimativo, pur in buona fede.

Psilocybe semilanceata, infatti, nel secco contiene fino al 2% del peso di Psilocibina e solo tracce di psilocina

Alfy



Dai, non travisare quello che dico ... ho letto anch'io quell'articolo e ne possiedo decini e decine che parlano di funghi allucinogeni ... mi riferivo ai dati "in tuo possesso rispetto alla termolabilità di psilocina e non di psilocibina. Una volta stabilito questo, ci si comporterà secondo letteratura. Anzi, se mi confermi la questione della termolabilità solo di psilocina, cambierò la mia idea sulla non innocuità dei funghi allucinogeni anche se cotti.

ciao, Claudio
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Alfredo
Utente Senior


Città: Torino

Regione: Piemonte


1893 Messaggi
Micologia

Inserito il - 29 settembre 2005 : 10:11:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
in quelle decine e decine che possiedi c'è la risposta [:D; anche perchè il fatto che la psilocibina si conservi negli esemplari secchi....parla chiaro.

ciao

Alfy
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russula
Utente Senior


Città: Pergine Valsugana
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


1158 Messaggi
Micologia

Inserito il - 29 settembre 2005 : 11:26:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Eh no, Alfredo, scusa, ma un fungo essiccato mi risulta sia (o possa essere) cosa ben diversa da uno cotto da un punto di vista tossicologico, no? O sbaglio io?

Ciao,
russula
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