BOLINUS BRANDARIS (L, 1758) Specie estremanente comune nel pliocene italiano e altrettanto comune vivente nel Mediterraneo. DESCRIZIONE Il conosciutissimo B brandaris presenta una bella conchiglia robusta e globosa formata da 6-8 giri. L'ultimo giro è molto più grande dei prececedenti. Coda lunga con il dorso percorsoda due file di spine lunghe e inclinate e da un canale molto stretto. Apertura grande e ovale con bordo columellare subliscio munito di un robusto callo aliforme. La specie in esame è molto variabile: troviamo infatti esemplari muniti di lunghe spine e altri in cui le spine sono assenti o poco pronunciate. DIMENSIONI B. brandaris può raggiungere e superare i 60 mm di lunghezza. TASSONOMIA Superfamiglia: Muricoidea Faiglia: Muricidae Sottofamiglia: Muricinae Genere: Bolinus GIACIMENTI Si ritrova nel miocene, pliocene e pleistocene italiano (ancora vivente molto comune su fondali fangoso-detritici poco profondi). Nel miocene è segnalato in Piemonte (Tortonse, Stazzano), nel pliocene in quasi tutte le regioni italiane e nel pleistocene in Toscana, Emilia, Lazio, Sicilia e Calabria.
Ecco un esemplare con spine molto pronunciate, pliocene, cava di Spicchio (Empoli). Immagine:
61,49 KB
Modificato da - Lucabio in Data 08 novembre 2009 13:58:37
Mi aspettavo una discussione impegnativa su questo mollusco; io, per non fare troppa confusione, ho generalizzato su B. brandaris. Io avevo le idee poco chiare poichè, mentre alcune fonti dicevano che B brandaris torularius fosse la forma pliocenica di B. brandaris, altre diceveno che B. brandaris torularius fosse in sinonimia. Ringrazio quindi tutti coloro che sono intervenuti grazie ai quali adesso ho le idee più chiare. Ciao Emilio
Hai ben ragione ad avere pensato ad una discussione impegnativa, già nel 1967 Pier Giuseppe Caretto ha affrontato il problema con una sua pubblicazione edita per le "Memorie della Società Italiana di Scienze Naturali", Vol. XVI, Fasc. 1.: Studio morfologico con l'ausilio del metodo statistico e nuova classificazione dei gasteropodi pliocenici attribuibili al Murex brandaris Linneo. Nella detta pubblicazione ricca di ben 49 pagine e 10 tavole, l'Autore propone l'attribuzione di torularius a sottospecie di Murex brandaris, suddividendo le varie forme in due popolazioni alfa e beta basate sulle caratteristiche ornamentali. Caretto individua nello stesso lavoro Bolinus brandaris come una cronospecie le cui variazioni morfologiche sono dipese dalle variazioni climatiche intervenute nel Mare Mediterraneo e da contemporanei avvenimenti che hanno portato sia alla migrazione di popolazioni sia all'isolamento di altre in aree con particolari condizioni climatiche. Direi che si tratta di un lavoro interessante, seppure datato, che è stato compilato su serie basi ed osservazioni, sia scientifiche che statistiche, effettuate su un grande numero di esemplari. Ciao ed a presto.
Ciao, però..... come fanno 2 sottospecie a coesistere nello stesso habitat???? Cioè si rinvengono insieme..... Caretto parla anche di 2 sottopopolazioni, tra le varie differenza, la forma generale della conchiglia ed il numero di file di spine sul sifone........ una sottopopolazione con 2 fila di spine, ed un'altra con una. La prima dovrebbe essere riferita al Murex torularius ed al recente Bolinus cornutus.... l'altra al recente e fossile Bolinus brandaris..... Potrebbe essere che Murex torularius sia in realtà una forma.... "antenato" di Bolinus cornutus, con il quale ha più affinità.... mentre Bolinus brandaris sia cosa differente?
Diciamo che c'erano quelle Grotte, che in realtà erano uno sbancamento sull'Arno. Ora lo sbancamento è inagibile, a causa della vegetazione è della fanghiglia che dopo le piogge dell'anno scorso si è riversata sugli affioramenti ricoprendoli. Devo dire che era un buon giacimento Saluti Emilio
Tutto finisce, ma il ricordo del nostro passaggio vivrà nella memoria sino a quando l'ultima persona avrà occhi per vedere ciò che abbiamo fatto. Simone Casati