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Padovano
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Città: PADOVA
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Flora e Fauna

Inserito il - 28 luglio 2008 : 20:54:03 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

In questa sezione cercherò di spiegarvi le abitudini e le differenze tra i bovidi selvatici presenti nella nostra penisola ( camoscio , muflone , stambecco )

Jack

Padovano
Utente Senior


Città: PADOVA
Prov.: Padova

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Flora e Fauna

Inserito il - 28 luglio 2008 : 20:55:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il Camoscio

Secondo la recente sistematica esistono due specie di camoscio,il camoscio pirenaico (o camoscio meridionale, Rupicapra pirenaica) e il camoscio settentrionale(Rupicapra rupicapra),tra le cui sottospecie quella alpina è la più numerosa.
Il camoscio alpino risulta oggi più o meno uniformemente diffuso,quantunque con densità differenti,su tutte le Alpi italiane, dal Friuli Venezia Giulia al Veneto,Trentino Alto Adige,Lombardia,Piemonte,Valle d’Aosta,sino alla Liguria. Le
densità appaiono comunque estremamente eterogenee a seconda della zona geografica considerata. L’estensione dell’areale distributivo ammonta a 41.130 km quadrati.
Il mantello si presenta di colore variabile con la stagione.
In estate,a seconda della zona di provenienza degli animali,può presentare tonalità che vanno dal beige-sabbia al marrone-rossiccio,ed è solcato da una linea dorsale più o meno scura. Le zampe e la breve coda sono scure in netto contrasto con la zona anale e ventrale più chiara.
Il manto estivo ha una durata di circa 3 mesi e mezzo. In agosto-settembre fino a ottobre si verifica la muta autunnale che modifica,in previsione del freddo dell’inverno,il colore e la lunghezza del pelo.
Il mantello che gli animali sfoggiano in inverno va dal grigio scuro al bruno scuro,quasi nero superficialmente,colore che favorisce l’assorbimento delle radiazioni solari. Esso ha una durata di 8 mesi e mezzo. In questa stagione le macchie golari e frontali chiare spiccano in modo molto marcato.
Nei maschi adulti è molto evidente una criniera nera o bruno-nera che corre lungo la colonna vertebrale. I peli che la formano sono già presenti nel mantello estivo;nel corso della muta autunnale non cadono e continuano a crescere fino a raggiungere in inverno anche i 30 cm di lunghezza. Il capo è solcato da una banda scura più evidente e netta nei giovani che diviene più chiara e meno marcata con l’avanzare dell’età.
Con l’arrivo della primavera si verifica la seconda muta che comporta la perdita del pelo di giara(i lunghi e dritti peli scuri) unitamente a ciuffi di sottopelo biancastro,più corti e ondulati ed ai sottili peli di lana,che hanno contribuito all’isolamento dal freddo durante l’inverno.
I piccoli, durante la loro prima estate di vita, sfoggiano una livrea un po’ più scura di quella delle madri;con l’autunno la colorazione diventa uguale a quella degli adulti;nella primavera successiva è ancora possibile riconoscere nei nuovi individui di un anno una striscia nettamente più scura tra fianchi e addome.
Il camoscio ha una testa breve che termina con un muso dritto e sottile e orecchie appuntite,caratterizzata dalla presenza,in entrambi i sessi,di corna uncinate color ebano.
Come nella maggior parte dei Bovidi, le corna sono permanenti,a crescita continua e presenti in entrambi i sessi. Esse sono costituite da un astuccio corneo sovrapposto a un asse osseo che si diparte dall’osso frontale al margine superiore delle orbite. Gli astucci cornei partono pressoché verticali rispetto alla fronte e la parte distale forma un arco di circa 7 cm verso la parte posteriore,di norma,leggermente curvata verso il lato esterno. La loro sezione trasversale è rotonda,con un diametro alla base che può variare dai 2 ai 3 cm.
Gli accrescimenti annuali delle corna subiscono un periodo di stasi durante la stagione invernale,da fine ottobre fino a marzo,in seguito a meccanismi regolatori di tipo ormonale legati all’attività riproduttiva. Ad ogni nuova crescita si forma una guaina cornea tra il corno e le bozze frontali ossee. Ogni guaina cresce inserita nella precedente emergendo solo nella parte più vicina al cranio. Questo accrescimento ritmico provoca la comparsa di anelli di giunzione tra i vari strati cornei sovrapposti che consentono di valutare l’età dell’animale. I camosci di entrambi i sessi usano sfregare le corna contro le essenze resinose;non è raro quindi che sul trofeo siano presenti tracce di resina. Queste tracce sono più evidenti sulle corna dei maschi adulti.
Un cenno particolare deve essere fatto a proposito dei trofei di camoscio d’Abruzzo,Rupicapra pirenaica ornata,l’altra specie presente in Italia. Nel camoscio d’Abruzzo la diversa uncinatura delle corna che contraddistingue i due sessi è meno evidente che nel camoscio alpino;inoltre gli assi ossei sono piuttosto ravvicinati e maggiormente inclinati. Gli astucci cornei della specie appenninica hanno dimensioni maggiori rispetto a quelli del camoscio delle Alpi;nei maschi possono raggiungere i 30-31 cm di lunghezza e i 20-22 cm di altezza,molti se paragonati ai 22-26 cm di lunghezza e i 14-18 cm di altezza dell’altra specie. Al contrario le corna delle altre due sottospecie di R. pirenaica sono più piccole di quelle del camoscio delle Alpi(18-22 cm lunghezza;13-16 cm altezza).
I maschi sono in genere un poco più grossi e pesanti delle femmine.
Nei maschi il peso aumenta in maniera significativa sino ai 5-6 anni e in età adulta esso può raggiungere al massimo i 50 kg e calare poi oltre gli 11 anni. Nel corso della stagione degli amori e in inverno i maschi subiscono un calo di peso che si aggira attorno al 20% della massa corporea;nelle femmine non si notano variazioni così salienti. In media la perdita di peso giornaliera durante l’inverno,dovuta al bilancio negativo tra la quantità di cibo disponibile e le esigenze di produzione di calore per difendersi dal freddo,è di circa75 g.
Le femmine aumentano di peso nei 2-4 anni successivi alla nascita e possono raggiungere al massimo i 40 kg.
La maggior parte dei camosci vive in gruppi di dimensioni e composizione variabili a seconda del periodo dell’anno e della zona geografica. I gruppi possono andare dal semplice binomio femmina-piccolo a branchi di un centinaio di soggetti. Il 40-50% dei gruppi è in media formato da individui solitari,il 20-25% da femmine con il piccolo,il 40-50% da 3-10 individui.
I maschi adulti vivono solitari o in piccoli gruppi instabili,unendosi ai gruppi di femmine solo durante la stagione riproduttiva. Via via che l’età si fa più avanzata i maschi mostrano una certa tendenza ad isolarsi.
Il periodo degli amori inizia a fine ottobre e si conclude a metà dicembre con un picco nell’attività riproduttiva tra il 20 e il 30 novembre.
In questa stagione i maschi adulti,divenuti più aggressivi che nel resto dell’anno,si spostano alla ricerca dei branchi di femmine.
I combattimenti veri e propri sono molto rari e le conseguenze delle interazioni aggressive tra individui sono limitate,grazie al frequente utilizzo di ostentazioni di dominanza e di minaccia diretta.
Gli scontri sono ridotti al minimo,in quanto le lotte scarsamente ritualizzate e le corna uncinate rappresentano elementi di potenziale pericolosità.


Jack
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Padovano
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Flora e Fauna

Inserito il - 28 luglio 2008 : 21:00:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
vi mostro alcune foto fatte ai camosci a metà agosto dell'anno scorso nel vicentino a Tonezza

Jack
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Padovano
Utente Senior


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Flora e Fauna

Inserito il - 28 luglio 2008 : 21:01:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
questa è una femmina
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I BOVIDI SELVATICI
255,2 KB

Jack
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Padovano
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Flora e Fauna

Inserito il - 28 luglio 2008 : 21:04:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
questo è un maschio e come si può notare con la foto precedente ha le corna ad uncino più lunghe , ha una stazza maggiore ed ha il colore del pelo
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286 KB più chiaro rispetto alle femmine

Jack
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Padovano
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Flora e Fauna

Inserito il - 28 luglio 2008 : 21:06:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
questa è una femmina col piccolo
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253,61 KB

Jack
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Padovano
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Inserito il - 28 luglio 2008 : 21:10:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
il maschio e la fe
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I BOVIDI SELVATICI
291,46 KB mmina di prima scappano allertati dalla mia presenza

Jack
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Padovano
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Inserito il - 28 luglio 2008 : 21:14:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
coppia di camosci ( maschio sulla sinistra )
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266,38 KB

Jack
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Padovano
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Inserito il - 28 luglio 2008 : 21:17:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
branco di camosci ( nella foto se ne vedono 3 : la femmina in alto a sinistra e 2 maschi )
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269,76 KB

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marcospada
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Flora e Fauna

Inserito il - 28 luglio 2008 : 21:19:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Qui puoi trovare invece una serie di foto fatte al "Rupicapra pirenaica ornata" in diversi periodi dell'anno:

Link

Marco
Link
I BOVIDI SELVATICI

Modificato da - marcospada in data 28 luglio 2008 21:20:08
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Padovano
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Inserito il - 28 luglio 2008 : 21:20:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
maschio c
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294,77 KB he osserva il suo branco nella vallata

Jack
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Padovano
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Inserito il - 28 luglio 2008 : 21:21:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
primo piano di una femm
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I BOVIDI SELVATICI
252,56 KB ina

Jack
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Padovano
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Inserito il - 28 luglio 2008 : 21:24:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
maschio curioso nel bosco ( il manto sembra scuro perchè è all'ombra , da quanto vicino mi era non mi stava
Immagine:
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212,59 KB tutto nel quadro...)

Jack
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Padovano
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Flora e Fauna

Inserito il - 28 luglio 2008 : 21:32:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il muflone





Il muflone sembra essere geneticamente e morfologicamente molto simile a Ovis orientalis, tanto che attualmente si accetta la tesi che sia una sottospecie di quest’ultimo denominata quindi Ovis [orientalis] musimon. Il muflone è dunque oggi considerato come una delle 5 specie selvatiche appartenenti al Genere Ovis, la cui classificazione rimane tuttora controversa.



In Italia il muflone è presente con la popolazione “storicamente autoctona” della Sardegna, che si avvicina ai 2000 esemplari, ed è frammentata in numerosi sottonuclei tra loro disgiunti. Sono presenti circa 8000 esemplari nell’Italia peninsulare e settentrionale,prevalentemente distribuiti nella porzione centrale della penisola (Toscana, Emilia e Umbria). Per chi fosse interessato ad avvistarli si consiglia di raggiungere i calanchi di Pecorile a Vezzano sul Crostolo nel reggiano,dove sono presenti oltre 200 mufloni a soli 300 metri d’ altezza, scappati dal vicino zoo Pineta. Nell’ Appennino Tosco-Emiliano si possono trovare nel Parco regionale del Corno alle Scale nel bolognese, dove è presente una colonia composta da circa 25 esemplari a quasi 2000 metri d’altitudine,nel lucchese sulla Pania di Corfino e nell’ Isola d’ Elba. Nelle Alpi invece la presenza di questo ungulato ammonta a circa 5000 capi.



Il muflone è un Bovide di taglia medio-piccola (le dimensioni ed i pesi sono inferiori a quelli della maggior parte delle razze di pecora domestica), l’ aspetto generale è vigoroso e robusto con arti corti ma muscolosi che lasciano facilmente intuire una attitudine alla vita in ambienti particolarmente aspri e scoscesi. Le orecchie sono relativamente brevi,così come la coda.

La lunghezza totale di un adulto varia dai 125 ai 140 cm nei maschi e dai 115 ai 125 cm nelle femmine, mentre l’ altezza al garrese dai 70 agli 85 cm nei maschi e dai 65 ai 75 nelle femmine. I maschi raggiungono pesi massimi tra i 40-50 kg, mentre le femmine tra i 30-40 kg.

Il muflone possiede un pelo assai corto, dritto e folto, di colore dal crema al bruno variabile a seconda degli individui e delle stagioni.

Sono presenti due mutue annuali, una primaverile, più vistosa, ed una autunnale che fornisce al muflone un mantello più folto e generalmente più scuro; la muta inizia lungo la spina dorsale e si estende poi al resto del dorso e al muso, proseguendo verso il ventre sino al petto. Gli arieti,oltre che per le corna, sono riconoscibili per le caratteristiche del mantello, mostrando sul collo, sul petto e sulle spalle una criniera molto scura e spesso sulla schiena una sella di pelo più chiaro durante il periodo degli amori.

Nei maschi, a partire dal 2° anno di vita, può essere presenti sui fianchi una caratteristica area di peli molto chiari, tendenti al bianco, detta sella.

Le corna dei maschi, perenni e a crescita continua, raggiungono la lunghezza di 80-90 cm; viste di profilo, si sviluppano iscrivendosi in un cerchio e la loro forma, del tutto peculiare, è il risultato di un caratteristico piano di sviluppo a spirale.

Esse crescono e si incurvano con l’ età. Di sezione irregolarmente triangolare, le corna misurano alla base 20-25 cm e presentano una superficie rugosa per solchi trasversali.

La crescita del trofeo si interrompe o rallenta durante l’ inverno e mostra forti variazioni individuali.

Nei maschi, il computo degli anelli di crescita annuali, generalmente meglio visibili sul lato interno e posteriore del corno, può fornire un’ esatta stima dell’età dell’animale.

Nel caso del muflone il trofeo è generalmente una prerogativa maschile, anche se in alcune popolazioni non sono rari i casi di femmine che sviluppano piccole corna poco arcuate e sottili, di aspetto simile a quelle dei giovani maschi anche se più esili.



Il muflone è una specie essenzialmente gregaria per tutto il periodo dell’ anno.

Le femmine vivono in greggi guidati dalla femmina che occupa la posizione gerarchica più elevata e sono composti da femmine di tutte le età e dai giovani maschi.

Mentre le femmine rimangono spesso vicine alle madri anche una volta diventate adulte, i maschi generalmente abbandonano il gregge femminile al compimento del loro primo anno di età, per andare a formare piccoli gruppi di individui, mediamente costituiti da 2-5 capi.

Gli individui adulti e quelli vecchi vivono a lungo isolati e solo di rado in nuclei più numerosi delle due unità.

Nel momento in cui i maschi hanno raggiunto il gregge iniziano tra loro i rituali di sfida, basati su atteggiamenti di dominanza-sottomissione e combattimenti diretti, volti a definire le gerarchie e di conseguenza le possibilità di partecipare attivamente alla stagione riproduttiva.

I combattimenti, frequenti solo tra individui di pari età-corporatura e di solito tanto cruenti quanto scarsamente pericolosi per i contendenti, possono essere interpretati semplicemente come un’ accentuarsi in foga e intensita’ dei normali atteggiamenti di gioco che caratterizzano la vita di relazione dei maschi durante tutto l’ anno.

Sebbene i maschi siano potenzialmente attivi da un punto di vista sessuale già ad un anno e mezzo, non riescono normalmente ad avere una parte attiva negli amori fino al raggiungimento del loro quarto anno di vita.

Il periodo di massima attività riproduttiva è variabile da metà ottobre a metà dicembre, in relazione alle caratteristiche climatiche dell’ area geografica dove vive la popolazione.

Terminata la stagione degli amori i maschi rimangono spesso uniti ai greggi femminili fino al sopraggiungere della primavera, quando andranno a ricostituire piccoli nuclei o ad isolarsi fino alla successiva stagione degli amori.






Jack
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hycanus
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Flora e Fauna

Inserito il - 28 luglio 2008 : 21:44:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non ho parole...ogni commento e' superfluo...grazie Jack!!
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Padovano
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Inserito il - 28 luglio 2008 : 22:07:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
la prima volta che ho visto i mufloni è stata nel giugno 2005...voi direte un giorno indimenticabile!?eh sì anche perchè mi sono preso una miriade di zecche in Val Canzoi ( BL )...non ci ritornerò mai più e se avessi saputo che era il maggiore posto infestato dalle zecche in Italia non ci sarei andato ma alla fine è stato meglio così,non averlo saputo : ho potuto vedere per la prima volta i mufloni ! sì d'accordo,mi sono preso le zecche ma non mi hanno causato per mia fortuna niente...questi sono 2 maschi ( quello a sinistra è giovane ) ma non hanno un bel palco...
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Jack
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Padovano
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Inserito il - 28 luglio 2008 : 22:09:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
i 2 maschi capo-branco proteggono le femmine e i piccoli.nel branco sono presenti anche i giovani maschi
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Jack
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Padovano
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Inserito il - 28 luglio 2008 : 22:18:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
2 giovani maschi sul Corno alle Scale nell'appennino bolognese all'alba nel luglio 2007
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Jack
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Padovano
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Inserito il - 28 luglio 2008 : 22:21:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
uno dei 2 giovani mi guarda spaventato
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Inserito il - 28 luglio 2008 : 22:27:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
questi sono mufloni fotografati nelle colline reggiane di Pecorile.ce ne è una numerosissima colonia nei calanchi rocciosi che si è ampliata dopo essere che diversi esemplari sono scappati dal vicino Parco Pineta in quanto non sono presenti predatori
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Jack
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Padovano
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Flora e Fauna

Inserito il - 28 luglio 2008 : 22:30:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
maschio quasi adulto
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Jack
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