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ATTENZIONE! A causa dello stato di grave minaccia nel quale si trovano attualmente gli anfibi, dovuta non solo all'alterazione degli habitat, ma anche alle patologie legate alla chitridiomicosi e alla possibilità che appassionati e studiosi di anfibi possano diventare vettori involontari del contagio durante le escursioni, invitiamo tutti gli utenti del forum ad avere particolare cura quando ricercano o fotografano questi animali. Considerata inoltre la delicatezza necessaria nel maneggiare gli anfibi, onde evitare emulazioni da parte di persone inesperte, che potrebbero causare danni agli animali, invitiamo gli utenti a non postare foto di esemplari tenuti in mano. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse. Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori.
Grazie a tutti per la collaborazione


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 ANFIBI
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poirino
Utente Junior

Città: poirino
Prov.: Torino

Regione: Italy


67 Messaggi
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Inserito il - 13 luglio 2008 : 22:39:14 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ciao a tutti, leggendo con piacere i vostri commenti
alcuni di voi non ha avuto ancora la fortuna di vedere una raganella.
Quanti di voi ha avuto la possiibilità di vedere un Pelobate?
Sono a vostra disposizione per tutte le informazioni a riguardo!
Saluti Aldo.
Immagine:
Pelobate
125,68 KB

triturus
Utente Senior


Città: latina
Prov.: Latina

Regione: Lazio


1918 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 13 luglio 2008 : 22:59:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao aldo..io piuttosto chiederei: chi è che ha mai visto un pelobate?
scherzi a parte..è un animale piuttosto raro e poche persone lo hanno a portata di "mano", e abitando vicini è difficile poterlo osservare. da parte mia è un animale che mi affascina tantissimo ma di cui allo stesso tempo so davvero poco. inizia tu con una panoramica delle condizioni di questo anfibio e su come se la passa da te....cosi ho l'idee piu chiare su cosa chiederti


.....qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra.......
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falcodipalude
Utente V.I.P.

Città: Adria - Delta del Po
Prov.: Rovigo

Regione: Veneto


144 Messaggi
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Inserito il - 14 luglio 2008 : 00:33:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La mia pelobatina è più bella della tua ...
Immagine:
Pelobate
39,12 KB

Nicola

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poirino
Utente Junior

Città: poirino
Prov.: Torino

Regione: Italy


67 Messaggi
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Inserito il - 14 luglio 2008 : 08:31:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Triturus e Nicola, comincerò con il dirvi che ho la fortuna
di abitare vicino ad uno dei siti (SIC Poirino-Favari) più importanti
della presenza del Pelobate.
Seguo ogni anno il monitoraggio di questo grazioso animale, il monitoraggio viene svolto con barriere con dei vasetti interrati.
Il periodo del monitoraggio e tra gli inizi di marzo e termina fine
aprile.
Io quest'anno ho monitorato uno stagno chiamato (Tetti Elia), il risultato è stato di 70 pelobati.
Saluti Aldo
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Riccardo Banchi
Utente Super


Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


5312 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 14 luglio 2008 : 08:54:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Aldo. Illustraci la biologia e il comportamento di questi animali; anch'io li conosco solo di nome...

Un saluto, Ric
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poirino
Utente Junior

Città: poirino
Prov.: Torino

Regione: Italy


67 Messaggi
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Inserito il - 14 luglio 2008 : 22:10:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti, come richiesto vi do un cenno sulla biologia di questa specie.
Questo rospetto è limitato, come distribuzione, alla pianura Padana, ed ha rapporti ancora non ben chiari con la sottospcie nominale, Pelobates fuscus fuscus,distribuita in centro-Europa.
Da un punto di vista biologico lo si può definire "peculiare" infatti, esso conduce una vita "fossoria" per gran parte dell'anno.
Con i sui speroni cornei riesce infatti a interrarsi a diverse decine di centimetri di profondità, da cui esce solo in notti piovose.
Per tale motivo è difficile da vedere in natura, ed è soltanto durante le pioggie primaverili che esso si reca verso i siti riproduttivi.
Qui davvero si trasforma in organismo acquatico: diventano dei veri e propri "subacquei" e nuotano sul fondo.
Poichè l'habitat acquatico è solitamente torbido entrambi i sessi emettono dei canti gatturali.
Agendo presapoco come dei "sonar" queste vocalizzazioni(simili a un sordo "clok-clok") consentono ai due sessi di localizzarsi.
Durante l'accoppiamento entrambi continuano nel loro canto.
Difficile comunque da udire fuori dallo stagno.
La femmina depone un cordone di uova, da cui si svilupperanno girini.
Dapprima piccolissimi, vere e proprie "virgole scure"ma poi ad una rapida crescita che li porterà a farli campioni fra gli anfibi Italiani ed Europei, fino ad un record di 12 13 cm di lunghezza.
Insomma il nostro pelobate si mostra davvero speciale, ed unico nella sua biologia.
Spero di essere stato chiaro nel descrivere la sua biologia.
Attendo altri interventi in merito.
Gradirei sapere da Nicola la località del Pelobate femmina di Nicola.
Ciao a presto
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falcodipalude
Utente V.I.P.

Città: Adria - Delta del Po
Prov.: Rovigo

Regione: Veneto


144 Messaggi
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Inserito il - 14 luglio 2008 : 23:09:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Aldo,
da tre anni collaboro con Jacopo Richard e altri al monitoraggio della più importante stazione riproduttiva del Veneto situata nel Parco del Delta del Po. L'anno scorso sono stati catturati un centinaio di individui. Questo rospo è veramente affascinante per la sua biologia e comportamento, per continuare sulle tue informazioni allego una foto di un maschio. Il maschio si riconosce dalla femmina per le ghiandole presenti nell'"avambraccio" delle zampe anteriori, penso possa interessare anche le tecniche di monitoraggio che tu hai già anticipato, lascio a te la parola.
Saluti
Immagine:
Pelobate
43,88 KB

Nicola

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poirino
Utente Junior

Città: poirino
Prov.: Torino

Regione: Italy


67 Messaggi
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Inserito il - 14 luglio 2008 : 23:32:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Nicola, io collaboro al monitoraggio con Franco Andreone, del museo di scienze naturali di Torino.
Per quanto riguarda la tecnca del monitoraggio, permettetemi di rimandare a domani
oggi ho avuto una giornataccia piena di intoppi.
Preparo delle fotografie dello stagno di Tetti Elia.
Scusa Nicola eri già al corrente di questo monitoraggio?
Mi hai parlato di un centimaio di esemplari, su quanti metri di barriera?
Saluti a tutti a domani!
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falcodipalude
Utente V.I.P.

Città: Adria - Delta del Po
Prov.: Rovigo

Regione: Veneto


144 Messaggi
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Inserito il - 15 luglio 2008 : 00:49:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il monitoraggio è iniziato tre anni fa, quando per caso l'anno prima durante un'uscita serale alla ricerca di succiacapre con il play back abbiamo trovato casualmente una piccola carovana di pelobati in migrazione riproduttiva. Lo stagno monitorato è di un 50 - 60 mq forse più, praticamente una pozzanghera. Se ben ricordo utilizziamo una novantina di coni tra esterno ed interno posti a circa 2 mt di distanza l'uno dall'altro per cui un 90 metri di barriera. Mi chiedo però, e chiedo al moderaratore, se questo scambio di informazioni possano interessare il forum, in caso ti lascio mia mail che puoi trovare anche cliccando il mio link.

Nicola

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Acipenser
Utente Senior


Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero

Regione: Germany


1668 Messaggi
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Inserito il - 15 luglio 2008 : 03:51:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di poirino:

Ciao Nicola, io collaboro al monitoraggio con Franco Andreone, del museo di scienze naturali di Torino.
Per quanto riguarda la tecnca del monitoraggio, permettetemi di rimandare a domani
oggi ho avuto una giornataccia piena di intoppi.
Preparo delle fotografie dello stagno di Tetti Elia.
Scusa Nicola eri già al corrente di questo monitoraggio?
Mi hai parlato di un centimaio di esemplari, su quanti metri di barriera?
Saluti a tutti a domani!


A proposito di monitoraggi, hai un messaggio privato .

Tautò tèni zon kài
tethnekós kai egregoròs
kai kathèudon kai nèon kai
gheraiòn tade gàr
metapésonta ekéina ésti
kakèina pàlin táuta.

Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.
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poirino
Utente Junior

Città: poirino
Prov.: Torino

Regione: Italy


67 Messaggi
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Inserito il - 15 luglio 2008 : 08:24:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Acipenser, si chiedo al moderatore se posso
postare quanto richiesto.
Grazie! Aldo.
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Riccardo Banchi
Utente Super


Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 15 luglio 2008 : 08:50:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A me, ma penso anche agli altri, le tecniche di monitoraggio interessano; sono sempre informazioni istruttive...

Buon lavoro, Ric
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anillus
Utente Junior

Città: Asciano
Prov.: Siena

Regione: Toscana


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Inserito il - 15 luglio 2008 : 09:34:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io non sono un esperto di anfibi e mai farò campionamenti su questa fauna, ma le informazioni (e le immagini) che state offrendo sono veramente interessanti.
Per ora vi ringrazio per quanto fatto e spero che continuiate.....

Andrea
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falcodipalude
Utente V.I.P.

Città: Adria - Delta del Po
Prov.: Rovigo

Regione: Veneto


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Inserito il - 15 luglio 2008 : 11:23:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un saluto a tutti, certamente tecniche e foto interessano a tutti, in genere però i ricercatori (che non sono io) sono molto gelosi dei propri dati, giustamente, perchè a volte frutto di anni di lavoro spesso volontario. A volte sono dati in via di definizione o accertamento, diciamo che fin che non hanno una ufficialità sono da considerare "dati riservati". Alcuni dati sulla colonia di Pelobate del Delta del Po sono stati presentati l'anno scorso al convegno dell'ASsociazione Faunisti Veneti, ma per esempio non indicano numeri precisi.
Si deve poi tenere in considerazione che non tutti sono amanti, come noi, dei rospi, o per lo meno "amano" tenerli in terrari,cosa che in passato ha spesso portato all'estinzione in natura di alcune specie (vedi ad esempio Testudo Hermani), per cui non ritengo necessario indicare luoghi e numeri precisi. Con questo non voglio dire che nel forum ci siano dei collezionisti, non mi sfiora l'idea, ma è pur sempre un forum di pubblico dominio accessibile a tutti. Con Aldo e altri possiamo in ogni caso continuare a parlare di metodi di ricerca e della morfologia della specie con foto e altro, allargare cioè la conoscenza della specie, che è poi lo scopo del forum, senza fornire dati ben precise sui luoghi e numeri. Scusate la parentesi

Nicola

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poirino
Utente Junior

Città: poirino
Prov.: Torino

Regione: Italy


67 Messaggi
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Inserito il - 15 luglio 2008 : 11:24:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Volentieri, cercherò di darvi maggiori informazioni.
Una delle priorità che mi sono sempre posto è quella della
divulgazioni delle notizie.
La conoscienza delle notizie è una componente fondamentale per prendere
delle posizioni su iniziative.
Scusatemi ma a piccoli passi cercherò di descrivere il tutto.
Ciao Aldo
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AleP
Utente V.I.P.


Città: Verona


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Inserito il - 15 luglio 2008 : 12:21:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
MI associo a Riccardo nel dire che questa discussione interessa molto agli utenti del forum, ovviamente pero' nessuno e' obbligato a divulgare dati ancora "segreti". Io non ho mai visto un pelobate ma frequento il delta del Po quindi avrei una domanda per falcodipalude: nella zona che frequento e' stato da poco realizzato uno stagno, io non so se ci siano i pelobati ma se ci fossero sarebbe interessante tutelarli magari sensibilizzando chi ci vive vicino. Se sei d'accordo ci possiamo sentire per email o mess privati, fammi sapere.
Ciao


AleP
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falcodipalude
Utente V.I.P.

Città: Adria - Delta del Po
Prov.: Rovigo

Regione: Veneto


144 Messaggi
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Inserito il - 15 luglio 2008 : 13:46:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao AleP,
penso che tu stia parlando dello stagno dell'Oasi di Cà Mello nella zona della Sacca di Scardovari. In quella zona non si hanno notizie della presenza del Pelobate, inoltre nell'oasi sono presenti stagni ben più interessanti e naturali rispetto a quello che al momento è di puro scopo didattico. Molto interessanti in quella zona sono però le Libellule e Damigelle che si trovano in buona quantità e specie. Attenzione il Pelobate ha abitudini notturne per cui lo si può incontrare di notte specialmente quando piove nel periodo primaverile indicato da Aldo, poi per le sue abitudini fossorie "sparisce" rintanadosi sotto terra. Sempre a disposizione per altre informazioni.

Nicola

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AleP
Utente V.I.P.


Città: Verona


434 Messaggi
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Inserito il - 15 luglio 2008 : 22:28:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao no non lo conosco neppure lo stagno che citi, ma approfitto per chiederti se l'Oasi di ca Mello sia interessante e meriti una visita. E' accessibile al pubblico?
Ciao


AleP
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perfect
Utente Senior

Città: Roma


1790 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 15 luglio 2008 : 23:13:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io sono stato il Luglio scorso a Ca Mello non prettamente per ragioni erpetologiche ma per birdwatching. Ovviamente mi sono guardato intorno anche per quell'aspetto lì...ma era un Luglio caldissimo e secco e ho potuto osservare solo qualche rana verde (per la verità davvero poche, saranno tutti quegli aironi?), ma ricordo perfettamente che i cartelli illustrativi riportavano che il sito è di deposizione del rospo smeraldino che è piuttosto comune in tutto il delta e ho potuto osservarlo varie volte lì. Invece non ricordo niente del genere per quanto riguarda il pelobate, anche se il terreno molto sabbioso di quelle zone direi che sarebbe più che ottimale alla specie.

Dario
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poirino
Utente Junior

Città: poirino
Prov.: Torino

Regione: Italy


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Inserito il - 15 luglio 2008 : 23:24:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Daccordo Nicola, continuo a descrivere la sua biologia che interessa a tutti
e poi passeremo a descrivere le tecniche per il monitoraggio, metodi di catalogazione.
Ieri ho accennato che questo animale possiede due speroni cornei alle zampe posteriori chiamate volgarmente vanghe.
Altra caratteristica, la femmina è di dimensioni più grandi del maschio.
Ha bisogno di ambienti integri, io da dieci anni ho ripristinato con fatica tutte le rive dello stagno con arbusti autoctoni, con tecniche manuali.
Controllo le robinie, vera piga infestante che mi dà' un sacco di lavoro.
Saluti Aldo
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poirino
Utente Junior

Città: poirino
Prov.: Torino

Regione: Italy


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Inserito il - 16 luglio 2008 : 00:19:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Agipenser, la risposta del tuo messaggio è negativa.
forse è un omonimo, io collaboro con l'eroetologo di TORINO
Franco Andreone.
Ciao Aldo.
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