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 Forum Geologia e Paleontologia - Natura Mediterraneo
 PALEONTOLOGIA DEL MEDITERRANEO
 Cosa sappiamo di Roberto Lawley
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Earth whales
Moderatore


Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 25 aprile 2008 : 22:36:49 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia


Roberto Massimo Lawley (Firenze, 20 ottobre 1818 – Pontedera, 9 luglio 1881)


Cosa sappiamo di Roberto Lawley

Copyright sull'immagine di Simone Casati


La figura mostra Roberto Lawley (foto e firma), il cui originale è conservato presso la dimora di Massimo e Letizia Lawley,
nipoti del celebre naturalista toscano e proprietari del dipinto, che si trova presso Bolgheri (Toscana).



Ciao a tutti, anche se sappiamo ben poco della vita di Roberto Lawley, mi piace ricordare questo naturalista per il suo intuito e la passione per la ricerca. Un pioniere della Paleontologia in una Toscana dove non c'erano automobili, ma solo cavalli per spostarsi da una parte all'altra della regione.
Anche se la cosa non mi sembra vera, molto presto leggerò il mio nome accanto ad un mito vissuto oltre 100 anni fa.
Il lavoro della Stenella è terminato e finalmente la giulii di Pienza entrerà nella bibliografia scientifica internazionale.
Non vi nego che la cosa mi riempie di orgoglio!







Tutto finisce, ma il ricordo del nostro passaggio vivrà nella memoria sino a quando l'ultima persona avrà occhi per vedere ciò che abbiamo fatto.
Simone Casati

Modificato da - Lucabio in Data 09 luglio 2011 15:07:18

ang
Moderatore


Città: roma

Regione: Lazio


11322 Messaggi
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Inserito il - 25 aprile 2008 : 23:30:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
complimenti!
e noto anche una certa somiglianza...

ciao

ang

C'è sempre un baco nella mela. E il baco siamo noi - Alan Burdick

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emilio fossili
Utente Senior

Città: Pistoia
Prov.: Pistoia

Regione: Toscana


1240 Messaggi
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Inserito il - 26 aprile 2008 : 10:04:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Credo proprio che te lo sia meritato!!!
Ho letto il tuo libro che mi hai regalato, è molto bello!
Ciao
Emilio
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Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
Prov.: Asti

Regione: Piemonte


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Inserito il - 26 aprile 2008 : 14:46:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E bravo Simone!
Un altro grande successo raggiunto!
Ciao
Luca
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CHIODARM
Utente Junior

Città: Senna Lodigiana
Prov.: Lodi

Regione: Lombardia


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Inserito il - 28 aprile 2008 : 16:38:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
TI FACCIO I MIEI PIU' SENTITI COMPLIMENTI, anche se con rammarico devo dire che nella nostra ITALIA la ricerca e lo studio vengono clamorosamente soffocati da restrizioni e leggi a dir poco ridicole.
Solo una piccola elite di persone che si definisco Paleontologi hanno il privilegio di fare della ricerca o peggio ancora solo perchè hanno sottoscritto una tessera a pagamento di appartenenza ad un gruppo che fà capo ad un museo HANNO QUESTO PRIVILEGIO.
Senza nulla togliere al tuo lavoro che reputo ottimo e fatto con disciplina ricordo che è ora di finirla con il casermismo di pochi...... VOGLIO RICORDARE A TUTTI CHE I NOSTRI MUSEI DAL NORDO AL SUD SONO ALLESTITI CON RITROVAMENTI DONATI DA PERSONE COMUNI CHE PUR LOTTANDO CONTRO LE LEGGI HANNO DEDICATO UNA VITA ALLA RICERCA.

BASTA....!!!!


....LA PASSIONE PER LA PALEONTOLOGIA NON E' UN REATO...E NONDEVE ESSERE RISERVATA SOLO AD ALCUNI.....!!!



Ciao a tutti, anche se sappiamo ben poco della vita di Roberto Lawley, mi piace ricordare questo naturalista per il suo intuito e la passione per la ricerca. Un pioniere della Paleontologia in una Toscana dove non c'erano automobili, ma solo cavalli per spostarsi da una parte all'altra della regione.
Anche se la cosa non mi sembra vera, molto presto leggerò il mio nome accanto ad un mito vissuto oltre 100 anni fa.
Il lavoro della Stenella è terminato e finalmente la giulii di Pienza entrerà nella bibliografia scientifica internazionale.
Non vi nego che la cosa mi riempie di orgoglio!







Tutto finisce, ma il ricordo del nostro passaggio vivrà nella memoria sino a quando l'ultima persona avrà occhi per vedere ciò che abbiamo fatto.
Simone Casati

[/quote]

Marco

Modificato da - Lucabio in data 09 luglio 2011 13:00:03
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Earth whales
Moderatore


Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 28 aprile 2008 : 20:59:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho trovato qualcosa di interessante...

Roberto Massimo Lawley fu un importante paleontologista italiano, non accademico, nella seconda meta’ del diciannovesimo secolo, ma ben poco e’ conosciuto sulla sua vita e sulle sue attivita’. Questo e’ in contrasto con il grande contributo che questo fervente naturalista ha dato alla conoscenza scientifica degli squali fossili attraverso i suoi vari articoli che sono citati ancora oggi.
Roberto Lawley nacque a Firenze da Caroline Deval e Robert Lawley. Ricevette la sua educazione elementare in Svizzera e poi a Firenze sotto il tutorato di Vittorio Pecchioli (naturalista toscano), che ispiro’ il suo interesse nelle scienze naturali. Frequento’ corsi di matematica all’Universita’ di Pisa dal 1836 al 1841. Visse a Montecchio sui possedimenti della sua famiglia dal 1842 fino alla sua morte amministrandoli e curandoli personalmente. Nonostante la sua inesperienza iniziale si dedico’ con entusiasmo al suo lavoro e con il suo spirito imprenditoriale e attenzione alle innovazioni incremento’ considerevolmente la produttivita’ dei suoi possedimenti: in poco tempo riusci’ a creare una delle piu’ moderne fattorie in Toscana. Sposo’ Fortunata Quaglierini (1834-1905) che gli dette quattro figli (Carlo, Carolina, Errichetta e Luisa). Combatte’ nella prima guerra d’indipendenza (1848-49), fu eletto deputato nella Assemblea dei Rappresentanti di Toscana (1859-60) e mantenne la carica di gonfaloniere per il municipio di Calcinaia dal 1859 al 1863.
Con Camillo Gentiluomo fondo’ la Biblioteca Malacologica Italiana, una casa editrice specializzata in monografie malacologiche, e, con altri naturalisti, la Societa’ Malacologica Toscana (1874-99) e la Societa’ Toscana di Scienze Naturali (1874-oggi). Mantenne l’incarico di tesoriere in entrambe le societa’ fino alla sua morte.




Tutto finisce, ma il ricordo del nostro passaggio vivrà nella memoria sino a quando l'ultima persona avrà occhi per vedere ciò che abbiamo fatto.
Simone Casati
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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


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Inserito il - 28 aprile 2008 : 22:09:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Simone,

per i tuoi preziosi contributi, che ogni giorno arricchisci anche con pezzi di recente storia..

simo


Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan
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Earth whales
Moderatore


Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 29 aprile 2008 : 20:02:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di FOX:

Grazie Simone,

per i tuoi preziosi contributi, che ogni giorno arricchisci anche con pezzi di recente storia..

simo


Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan



Purtroppo gran parte della sua raccolta è andata persa, fra l'alto voglio aggiungere che la Stenella scoperta alla fine del 1800 non esiste più. In un primo momento fu classificata come delphinus giulii. Il reperto fu scoperto nella tenuta del conte Alberto Giuli presso Lorenzana. Di quel fossile rimane solo un calco e quindi quello trovato a Pienza risulta essere l'unico cranio originale di questa specie. Il calco di Lawley resta valido come olotipo.





Tutto finisce, ma il ricordo del nostro passaggio vivrà nella memoria sino a quando l'ultima persona avrà occhi per vedere ciò che abbiamo fatto.
Simone Casati
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Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
Prov.: Asti

Regione: Piemonte


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Inserito il - 11 gennaio 2010 : 23:19:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Inserisco di seguito i link alla maggior parte delle pubblicazioni di Roberto Lawley, quasi tutte consultabili on line.



R. LAWLEY (1875) Dei resti di pesci fossili del pliocene toscano.
Atti della Società Toscana di Scienze Naturali, Vol. I, pag. 59-66 - Letto il 31 maggio 1874
Link



R. LAWLEY (1875) Alcune osservazioni sul genere Sphoerodus Agassiz.
Atti della Società Toscana di Scienze Naturali, Vol. II, pag. 60-64 - Letto il 9 maggio 1875
Link



R. LAWLEY (1875) Pesci ed altri vertebrati fossili del pliocene toscano.
Letta all'adunanza della Società Toscana di Scienze Naturali. Pisa, Tipografia Nistri
(Disponibile solo in copia cartacea)



R. LAWLEY (1876) Nuovi studi sopra ai pesci ed altri vertebrati fossili delle Colline Toscane.
Firenze. Tipografia dell’Arte della Stampa.
(Disponibile solo in copia cartacea)



R. LAWLEY (1877) Monografia dei resti fossili del genere Notidanus rinvenuti nel Pliocene subappennino toscano.
Atti della Società Toscana di Scienze Naturali, Vol. III, pag. 57-76
Link



R. LAWLEY (1877) Confronti di una mascella di Carcharodon lamia Rond. coi denti di Carcharodon fossili trovati nelle colline toscane.
Atti della Società Toscana di Scienze Naturali, Vol. III, pag. 330-336
Link



R. LAWLEY (1877) Resti di una Oxyrhina rinvenuta alle case bianche presso alle Saline di Volterra.
Atti della Società Toscana di Scienze Naturali, Vol. III, pag. 337-340
Link



R. LAWLEY (1877) Resti di Felsinoterium forestii Cap. trovati presso Volterra
Atti della Società Toscana di Scienze Naturali, Vol. III, pag. 341-342
Link



R. LAWLEY (1877) Confronto dei denti fossili che si trovano nelle colline toscane con la dentizione della Oxyrhina spallanzanii Bonp. vivente nel Mediterraneo.
Atti della Società Toscana di Scienze Naturali, Vol. III, pag. 343-349
Link



R. LAWLEY (1879) Nuovi denti fossili di Notidanus rinvenuti ad Orciano Pisano.
Atti della Società Toscana di Scienze Naturali, Vol. IV, pag. 196-202
Link



R. LAWLEY (1879) Resti fossili della selache [Cetorhinus auratus] trovati a Ricava presso Santa Luce nelle colline pisane.
Atti della Società Toscana di Scienze Naturali, Vol. IV, pag. 105-110
Link



R. LAWLEY (1881) Selache manzonii n. sp. – Dente fossile della molassa miocenica del monte Titano (Rep. San Marino)
Atti della Società Toscana di Scienze Naturali, Vol. IV, pag. 167-172
Link



R. LAWLEY (1881) Studi comparativi sui pesci fossili coi viventi dei generi Carcharodon, Oxyrhina e Galeocerdo.
Tipografia T. Nistri – Pisa.
Link



CAMILLO GENTILUOMO (1881) Roberto Lawley
Bullettino della Società Malacologica Italiana. Vol. VII pag. 181-187
Link



MANGANELLI, SPADOCCI, SPADINI (2006) The scientific bibliography of Roberto Lawley (1818-1881) and his contribution to the study of fossil sharks.
Archives of Natural History, 33 (2): 267–281.
Link








Luca

Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l'ha già creata. Albert Einstein

Non c'è niente come la paleontologia. Nessun piacere può essere paragonato a ciò che si prova nel trovare un gruppo di ossa fossili in buono stato, che raccontano la loro antica storia in un linguaggio quasi vivo. Charles Darwin

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Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
Prov.: Asti

Regione: Piemonte


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Inserito il - 12 gennaio 2010 : 12:33:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Se avrete la pazienza di leggere tutto quanto segue, avrete la possibilità di conoscere un po' meglio questo grande naturalista toscano.

TRATTO DAL Bullettino della Società Malacologica Italiana. Vol. VII pag. 181-187
CAMILLO GENTILUOMO (1881) Roberto Lawley


ROBERTO LAWLEY

La sera del 9 Luglio 1881 si spengeva in Montecchio' presso Pontedera (Toscana), una preziosa esistenza.
ROBERTO LAWLEY, in quel giorno istesso, nella floridezza della sua salute, nel mentre attendeva al disbrigo delle sue faccende, colto da improvviso malore, ne restava vittima dopo sole tre ore, inani ed inefficaci affatto essendo riusciti tutti i soccorsi della scienza apprestatigli, che pure in larga copia e colla sollecitudine più unica che rara, gli vennero forniti dai medici accorsi.

Impossibile narrare lo sgomento oltreché della famiglia, che ben si comprende, di tutti coloro che lo conoscevano. Egli era l'amico di tutti i buoni, il conforto dei poveri, il protettore di quegli che a lui dirigevasi. Nessuno in sul momento volea prestar fede alla funesta verità, che ratta qual folgore si muoveva da bocca a bocca e diffonde vasi, lasciando nella costernazione, quanti ne venivano a cognizione.

Ero oramai abituato ad incontrarlo tratto tratto, allorquando recavasi alla vicina Pisa, sempre pronto, svelto e vivace nel disimpegno dei suoi affari, sempre col volto gioviale e con un sorriso, tutto suo, ch'avea stereotipato sul labbro. Cortese sempre, avrebbe voluto che i suoi amici lo seguissero fino a Montecchio, a quel Montecchio che seppe far nominare e tenere in pregio, anco al di fuori d'Italia.

Prestante della persona, simpatico nei modi, convincente nel ragionare, si amicava gli animi sul subito, e a sé li legava quanto più lo si potea conoscere da vicino ed apprezzare.

ROBERTO LAWLEY sortì i suoi natali in Firenze il 20 Ottobre dell'anno 1818 da Carolina Deval e dal Cav. Roberto Lawley Ser Lord Wendloch. Ebbe la sua prima educazione in Isvizzera, e dopo pochi anni, ancor giovinetto, ritornato in Firenze, proseguì gli studi sotto la direzione del precettore Vittorio Pecchioli, che seppe farsene poi, più che uno scolare, un amico. Alla età di 18 anni incominciò il corso di studio delle scienze esatte nella R. Università di Pisa, da cui poi usciva per dedicarsi nel 1841 alla direzione ed amministrazione della sua tenuta di Montecchio, la quale necessitava di coltivazioni e miglioramenti che ei studiò subito ed ai quali, dato mano una volta, pose sempre mente con zelo ed amore, e perizia non comuni, fino a dare alle sue terre apparenza di altrettanti giardini.

Avvicinavasi frattanto il momento in cui il primo grido di libertà echeggiava nella nostra penisola: era il 1848 e il LAWLEY non poteva rimaner sordo alle voci che chiamavano i giovani alla riscossa della patria. Impugnò le armi e corse egli pure sui piani lombardi, ove fece parte dei combattimenti del 13 e 29 Maggio contro il nemico. Cessato il tuonar delle artiglierie tornò a Montecchio, utile volendo mostrarsi anco in tempo di pace, oltreché col braccio eziandio colla mente.

Accettò pertanto di buon grado la carica di sindaco del vicino comune di Calcinaia (1848) e pubblicò contemporaneamente una relazione sui resultati ottenuti dai miglioramenti da lui introdotti nella azienda rurale e dalle pratiche razionali effettuate in un decennio nella sua fattoria di Montecchio, confrontando tuttociò coi sistemi antecedentemente adottati.

Pose nel 1856 fra i primi in esperimento applicazione dello zolfo contro lo oidium della vite, e nell'anno successivo ne rese palesi per le stampe i resultati ottenuti. La cultura della vite, resa in allora vieppiù difficile perchè costretta a combattere il potente parassita, fu in tali disastrosi momenti più che mai obiettivo degli studi a lui prediletti. Viaggiò la Francia (1860), percorse l'Italia (1861) sempre in cerca di notizie e cognizioni nuove sulla viticoltura e sulla enologia, per farne poi debita applicazione alle sue coltivazioni che ne risentirono i più preziosi vantaggi. E poiché il dilettevole non fosse dall'utile disgiunto si diè cura quasi contemporaneamente nelle raccolte di oggetti di belle arti, riuscendo a porre insieme una eletta serie di medaglie e gessi artistici, encomio di tutti i conoscitori che li visitavano.

Fu solo nel 1857 che volle dedicare il pensiero oltreché agli studi rurali ed agli artistici, a quelli scientifici. Volle fondare una collezione di conchiglie viventi, terrestri cioè fluviatili e marine e vi si pose con quell'ardore e con quella pertinacia di proposito a lui propria. Acquistò libri, si diè ad escursioni e ad acquisti di belle specie e fu sempre di lui pensiero anco il fornirsi di un ottimo magazzino di duplicati, onde aprire facile via agli scambi e soccorrere qualche collezione più della sua deficiente.

Ma è ben naturale che una collezione di conchiglie viventi suggerisca alla idea dello studioso quella delle conchiglie fossili. Zoologicamente parlando intendesi di leggieri la formazione dì una raccolta di conchiglie recenti, ma per colui che intenda addentrarsi, sia pur lievemente, negli studi della geologia e della paleontologia, non può far senza dell' altra, nonché a complemento, pure a sostegno e confronto della prima. Ed allora, egli, che abitava la Toscana, prossimo alle colline e montagne di cui il Brocchi illustrò le ricchezze paleontologiche nascoste, non ebbe più freno nelle sue investigazioni, ma fece in breve ora raccolte pregevolissime dei fossili pliocenici delle nostre colline, procacciandosi numerose serie di specie, rappresentate spesso da centinaia di esemplari.

Meritevoli di menzione sono i di lui magazzini di duplicati, che erano altrettante ricchissime collezioni di belli e scelti esemplari di conchiglie fossili, quasi a saggio di ciò che dovevano poi essere le sue collezioni vere e proprie. E noi tutti collezionisti d' Italia e moltissimi anco dell' estero profittammo spesso della generosità del Lawley che apriva a tutti assai di buon grado i suoi magazzini nel desiderio che arricchissimo con quelli le nostre private raccolte.

Io conosco assai bene la sua libreria. Essa faceva degno riscontro alle sue collezioni: ricca essendo non solo di trattati generali, ma di monografie sceltissime e molte delle quali acquistate a prezzo ben caro.

Delle sue collezioni, dei suoi studi prediletti di malacologia e paleontologia egli fece la sua occupazione favorita, direi quasi esclusiva, allorquando le gravi faccende inerenti ai suoi terreni non lo assorbivano. Allora egli, profittando della tranquillità della sua residenza, vero luogo eletto per un collezionista, circondavasi delle sue specie, dei suoi libri, del suoi cataloghi, e studiando, ordinando, e migliorando, vi trascorreva intere serate, giornate intere.

Niuno potrebbe descrivere la soddisfazione che leggevasi schietta e completa sul volto del LAWLEY, allorquando qualche amico collezionista andava a visitar le sue collezioni. Bisogna essere collezionisti ed essere stati magari una sol volta a Montecchio per saperlo a dovere. Si rinchiudeva col visitatore nelle sale che accoglievano quei tesori di storia naturale e la giornata passava allora in un attimo, tolto i momenti nei quali egli perfettamente esercitava i tratti della più squisita ospitalità.

Vide sorgere con entusiasmo in Italia il Bullettino Malacologico Italiano; ne seguì con ansia le sorti e fu uno dei primi a fondare la Società Malacologica Italiana, allorché vide del primo pericolante 1' avvenire. Amò la Società di Malacologia e ne fu eletto e rieletto cassiere, fin dalla sua fondazione. Fu anche uno dei due soci della Biblioteca Malacologica, la quale sebbene scarsi, pubblicò pure scelti lavori in isceltissima edizione.

Il Lawley onde viemeglio vantaggiare le sue collezioni avea istruito appositamente alcuni giovani, perchè sapessero adeguatamente scavare, raccogliere e conservare ciò che raccoglievano. Con questi mezzi potenti i suoi fossili progredivano in numero, in bellezza di specie e di esemplari, propriamente eccezionali. Allorquando dalla vicina Orciano comparvero i primi avanzi di pesci fossili, oramai noti oggi nel mondo scientifico, parvero a lui, e non a torto, non dubbi segni di scavi migliori e più proficui. Attendendo personalmente allora alle prime ricerche e con febbrile attività, seppe procacciarsi dei pesci fossili resti molteplici, e ricche collezioni specialmente di denti, fra i quali molti di forma rarissima o strana oltre ogni dire e sconosciuta.

Componevasi quasi contemporaneamente in Pisa la Società Toscana di Scienze Naturali, di cui fu socio fondatore, ed a quella affidò molti lavori suoi, con opportune tavole illustrative, come rilevasi facilmente dallo elenco, che più in avanti pubblichiamo. Questi nuovi studi, queste nuove e sorprendenti raccolte, di cui, secondo il suo antico costume, fe' parte ai musei nazionali ed esteri, ed agli amici, lo resero meritamente apprezzato in Italia e fuori, donde vennero spontanee le molteplici onorificenze, di cui per vero dire, egli non si glorificava mai con alcuno.

Egli così franco con tutti, così buono, faceva il bene per il bene, non per utile proprio che ne potea trarre, e può perciò a buon diritto nomarsi benemerito dell' agricoltura e della scienza.

Morì nel fior dell'età, senza che alcuno né egli stesso lo potesse per avventura supporre, allorquando avea volto la mente ad un lavoro scientifico di lunga lena che purtroppo fu l'ultimo suo e che lasciò affidato alle stampe (1) e nel mentre occupavasi ad ordinare alcuni altri suoi studi da presentare all' adunanza straordinaria di Malacologia che ebbe luogo or nel settembre in Venezia, in occasione del Congresso geografico.

Roberto Lawley lascia ricca eredità di affetti, nella famiglia che adorava e negli amici; lascia esempio utile ad imitarsi, come si possa impiegare le proprie ricchezze la propria mente ed il proprio tempo, per il lustro ed il decoro del proprio nome e della propria patria.

12 Ottobre 1881.

C. Gentiluomo.



ELENCO DELLE MEMORIE SCIENTIFICHE

pubblicate da ROBERTO LAWLEY



1875. Monografia del genere Notidanus; Firenze. Pag. 34 con 4 tavole.

1875. Osservazioni sopra una mascella fossile del genere Sphoerodus; Pisa. Pag. 10 con una tavola.

1875. Pesci ed altri vertebrati fossili del pliocene toscano; Pisa. Pag. 12.

1876. Nuovi studi sopra i pesci ecc. ed altri vertebrati fossili delle colline toscane; Firenze. Pag. 122, con 5 tavole.

1877. Quattro memorie sopra resti fossili; Pisa. Pag. 32.

1879. Nuovi denti fossili di Notidanus; Pisa. Pag. 10.

1879. Resti fossili delle Selache che trovasi in Ricava presso S. Luce nelle colline pisane; Pisa. Pag. 8.

1880. Denti fossili della Melassa miocenica del monte Titano (Rep. di S. Marino; Selache Manzoni; Pisa. Pag. 10 con figure.

(1) 1881. Studi comparativi sui pesci fossili coi viventi del genere Carcharodon, Oxyrhina e Galeocerdo; Pisa. Pag. 150 con 24 tavole.


Fu quest' ultimo lavoro appunto che ei lasciò alle stampe , né vide compiutamente pubblicato. Riserbando ad altri, il compito, che a me sarebbe inadeguato , di far risaltare i pregi scientifici , onde va questo lavoro adorno , mi limiterò ad accennare come mi sembri poter questo nuovo libro del Lawley tenere uno dei primi e principali posti fra le di lui pubblicazioni, essendo ricco di argute osservazioni ed essendo trattati gli argomenti con molto ordine. Il volume è fornito di belle e numerose tavole ed è stampato in pregevolissima edizione.

Il Lawley, se la morte immatura non ce lo avesse rapito, non si sarebbe fermato a questo punto: molto e molto ancora di materiali scientifici importantissimi egli avrebbe avuto opportunità di studiare , anco perchè le raccolte non erano cessate per questo, ma continuavano animose nella speranza di fornir sempre più allo studioso preziosa suppellettile scientifica. Ma lo esempio non vada deserto; altri ne raccolga l'assunto, a vantaggio della scienza ed in omaggio alla memoria di uno dei cultori più devoti della medesima.









Luca

Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l'ha già creata. Albert Einstein

Non c'è niente come la paleontologia. Nessun piacere può essere paragonato a ciò che si prova nel trovare un gruppo di ossa fossili in buono stato, che raccontano la loro antica storia in un linguaggio quasi vivo. Charles Darwin

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Earth whales
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Inserito il - 13 gennaio 2010 : 00:15:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ORA SAPPIAMO VITA MORTE E MIRACOLI!

Tutto finisce, ma il ricordo del nostro passaggio vivrà nella memoria sino a quando l'ultima persona avrà occhi per vedere ciò che abbiamo fatto.
Simone Casati
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Lucabio
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Inserito il - 13 gennaio 2010 : 13:26:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Earth whales:

ORA SAPPIAMO VITA MORTE E MIRACOLI!

Tutto finisce, ma il ricordo del nostro passaggio vivrà nella memoria sino a quando l'ultima persona avrà occhi per vedere ciò che abbiamo fatto.
Simone Casati




Qualcuno mi ha insegnato che se si cerca qualcosa, bisogna sapere cosa si sta cercando!!
Mi sono messo in testa di trovare qualche informazione in più rispetto a quelle che già avevamo a disposizione...
e ora abbiamo una bella testimonianza sulla sua vita e libero accesso alle sue opere!






Luca

Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l'ha già creata. Albert Einstein

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