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theco
Utente Super




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Inserito il - 14 ottobre 2008 : 11:41:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di nimispl:

Eravamo rimasti con Theco che proponeva la pineta di San Vitale (Ravenna). A me va benissimo: se Theco mi manda la lista delle specie, entro pochi giorni posso mettere in rete la bozza di una guida ad alberi, arbusti e liane della pineta, e dare a tutti una password per lavorarci su con critiche, commenti, foto e quant'altro. Dovremmo stabilire chi ci sta a lavorare assieme, e dovrei spiegarvi come si fa (è facilissimo)...magari in un altro post(?).


Ho appena inviato a Nimispl la lista di specie non erbacee presenti in pineta San Vitale.
A volte ho qualche problema con le email, se non dovesse arrivare avvisatemi

Naturalmente mi candido anch'io al ruolo di tester.

Ciao, Andrea
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giovanna4
Utente Junior

Città: San Martino di Lupari
Prov.: Padova

Regione: Veneto


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Inserito il - 16 ottobre 2008 : 21:33:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Una curiosità: ma perchè agli insegnanti non si potrebbe insegnare a determinare la flora difronte all'esemplare vero consultando una quotata chiave botanica cartacea?(non nomi, ma quelle dei dipartimenti universitari vanno ancora bene ... o no?)
Si risparmierebbe anche mooolto denaro pubblico ... e in tempi come questi non sarebbe proprio un comportamento disdicevole ...
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nimispl
Utente Senior

Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


2313 Messaggi
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Inserito il - 17 ottobre 2008 : 10:45:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
...l'intervento di Giovanna non l'ho proprio capito.
1) Anche le chiavi di KeyToNature sono prodotte da un Dipartimento Universitario.
2) Se uno preferisce il supporto cartaceo, le può stampare su carta.
3) Sono completamente gratuite (dov'è il risparmio di denaro pubblico?)
La novità sta nel modo in cui le chiavi vengono prodotte, e cioè un sistema informatizzato che permette di generare in tempi rapidissimi (e quindi a costo quasi zero) degli strumenti di identificazione costruiti su misura a seconda delle tipologie di utenti. Molte chiavi "cartacee" classiche seguono uno schema sistematico (peraltro spesso obsoleto) che non le rende adatte all'uso - ad esempio - nelle scuole elementari. Adesso invece è possibile costruire una chiave "agli alberi del giardino della scuola XY" adattando la terminologia a seconda delle esigenze degli insegnanti, e scegliendo infiniti percorsi di identificazione, basati su gerarchie di caratteri diverse. Per esempio, volendo si possono fare chiavi che come prima opzione hanno 1) "ovario infero" , 2) "ovario supero", ma in genere non sono molto richieste....
Ci sono altre cose che le chiavi "cartacee" non permettono:
1) La scuola può arricchire la chiave con contenuti propri (testi, foto etc.) derivanti dal lavoro in classe.
2) La chiave può venir corretta in tempo reale se ci sono degli sbagli.
3) Se uno vuole aggiungere o togliere delle specie, la cosa si fa in un attimo.
etc. etc.
un cordiale saluto
PL
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giovanna4
Utente Junior

Città: San Martino di Lupari
Prov.: Padova

Regione: Veneto


23 Messaggi
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Inserito il - 20 ottobre 2008 : 17:22:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Premetto che sono stata più volte in Dryades e che l'ho sperimentato (... poterli avere certi strumenti durante i viaggi di turismo culturale!).

Ritengo comunque utile chiarire meglio il mio intervento:
intendo riproporre una rivalutazione culturale e didattica dei manuali di identificazione canonici cartacei in uso (non prodotti) nei nostri maggiori atenei; per intenderci, opere di 1, 3, ... volumi.
Professionalmente ho prodotto chiavi semplificate (cartacee), le ho testate ed usate con studenti ed insegnanti (dalle elementari all'università) ed ho verificato che:
a) consentono un notevole risparmio di tempo e di fatica a chi le consulta
b) si possono personalizzare finchè si vuole
c) catturano l'attenzione

ma:

a) per raggiungere i loro scopi devono essere mirate (= perdita del contesto globale della flora italiana)
b) la volontà di semplificazione impone una riduzione di complicazioni (discorso voluto e non lapalissiano, se si continua la lettura ...)che coincide con perdita di informazioni (sempre a riguardo della flora in generale)
c) non permettono comunque di bay-passare nè la complessità della morfologia vegetale nè la mole di caratteri diagnostici necessari (la cui conoscenza è comunque propedeutica)
d) non costituiscono testi di riferimento per eventuali confronti a distanza (è sempre necessario indicare dei riferimenti con i testi canonici)
e) per quanto rigorosi, la loro limitatezza impedisce l'assunzione di titolo di testi di riferimento per una cultura botanica di prestigio (cosa auspicabile per la scuola ... spero ...).

Inoltre:
a) diciamoci la verità: il sapere conquistato con fatica diventa cultura, il resto rimane, seppur "buona", informazione ...
b) non togliamo all'intelligenza infantile il carattere "scientifico" (solo secondariamente "tecnologico" ...)che le è intrinseco
c) la maggior difficoltà sta, forse, nell'acquisizione di un "metodo per conoscere"; ma quanto potrebbe aiutare i nostri studenti (in ogni ambito!)questo prezioso strumento? (inutili, credo, i riferimenti ai personaggi che hanno segnato la storia della Scienza ...)

Il discorso del risparmio di denaro si riferiva, ovviamente, agli strumenti tecnologici auspicabili (ripeto: in campagna palmari e telefonini sarebbero il non plus ultra!), risparmio col quale la scuola italiana si sta confrontando da diversi anni e che le sta imponendo sempre più dolorose rinunce (ben conosciute a chi esercita professionalmente il mestiere di guida naturalistica). Il cartaceo risulta essere ancora il veicolo culturale più economico ...

Un cordiale saluto e, perchè no?, un arrivederci in Dryades ...
Giovanna
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nimispl
Utente Senior

Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


2313 Messaggi
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Inserito il - 20 ottobre 2008 : 18:57:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Cara Giovanna (non ti rispondo con un messaggio privato perchè magari la risposta può interessare ad altri)
1) Non sono d'accordo con te su quasi nulla. Credo che il problema sia molto più complesso, e riguardi l'uso didattico delle chiavi (cartacee o no) per diversi livelli d'età e per diversi - e validi - approcci da parte degli insegnanti. Per il resto rimando a quello che ho già scritto su tutte le chiavi di Dryades sotto "botanica di base" - "classificazione ed identificazione".
2)Visto che lavori nel campo dell'educazione, sarei felicissimo se potessimo fare assieme una chiave ad un ambiente o a un subset di piante che ti interessa. In questo caso scrivimi a nimis@units.it
un cordialissimo saluto
PL
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marcopic
Moderatore


Città: Padova
Prov.: Padova

Regione: Veneto


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Flora e Fauna

Inserito il - 20 ottobre 2008 : 19:46:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Approfittando dell'opportunità di nimispl che ha lasciato questo interessato dibattito "in chiaro", mi inserisco per scrivere la mia personale opinione.
Penso che l'attuale evoluzione tecnologica stia apportando nella didattica degli strumenti dalle grande potenzialità che ne miglioreranno l'efficacia.
I vantaggi ad esempio del palmare rispetto al cartaceo sono a mio avviso innumerevoli.
1) Innanzitutto c'è la possibilità di aggiornare il documento senza doverlo stampare ad ogni cambiamento comportando una riduzione dell'impatto sull'ambiente.
2) La chiave dicotomica in versione software può essere condivisa con molti altri utenti in modo assai veloce e dinamico.
3) L'enorme capacità di archiviazione del palmare rende possibile dotarsi di una tale banca dati che se fosse cartacea avrebbe le dimensioni di una biblioteca.
4) La chiave software inoltre è molto accattivante e, come si dice in gergo, sicuramente "user-friendly" con grande vantaggio anche per il grado di attenzione da parte degli studenti. Eppoi per me non è assolutamente detto che il sapere deve per forza essere sudato. Si può insegnare anche con il gioco.

Mi sembra che tutto quello che ho, anche parzialmente, elencato può essere riferito tranquillamente anche ad internet e sappiamo bene quale diffusione sta avendo questo nuovo mezzo di diffusione del sapere.

Saluti
Marco
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theco
Utente Super




6117 Messaggi
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Inserito il - 20 ottobre 2008 : 22:20:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per motivi di lavoro ho seguito più di un processo di 'informatizzazione' e invariabilmente ho sempre riscontrato i grandi vantaggi che questo genere di sviluppo porta con sè nell'organizzazione delle umane cose, a volte attraverso percorsi non facili e di assimilazione piuttosto complessa... ma non ho mai visto un reale processo di 'disinformatizzazione', a volte progetti aggiustare il tiro, ma mai tornare indietro.

Al tempo stesso però non ho mai visto, nemmeno nei progetti più spinti, la carta scomparire completamente... esistono situazioni dove un foglio di carta rimane più efficace, anche in una realtà di informatizzazione avanzata.

Per questi motivi credo che la questione 'meglio una chiave cartacea o informatizzata' sia una falsa questione. La questione dovrebbe invece essere 'meglio una buona che una cattiva chiave' comprendendo nel concetto di 'buona' non solo la sua affidabilità botanica, ma anche, e soprattutto, la sua efficacia per gli scopi che la chiave si propone. In quest'ottica il supporto più adatto può essere diverso di volta in volta (carta e palmari compresi) però l'informatica presenta il grande vantaggio di consentire una flessibilità di utilizzo altrimenti irraggiungibile.

Concordo con Giovanna sui punti che riporta in merito alle metodiche 'sperimentali' di cui necessita la curiosità infantile per apprendere, ma una chiave analitica è solo uno strumento che si limita a fornire un nome... il resto viene dopo, o prima, ma non è sostituibile nè da una chiave elettronica, nè da una chiave cartacea.

Sul capitolo delle spese per la scuola si potrebbero dire molte cose, purtroppo poche piacevoli, limitandomi ad un discorso generalista direi che la scelta di 'tagliare' l'implementazione di nuove tecnologie, in un mondo che va con forza in quella direzione, non mi sembra una scelta formativa lungimirante.

Ciao, Andrea
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nimispl
Utente Senior

Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


2313 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 21 ottobre 2008 : 20:50:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
...aggiungo un'ulteriore nota (benevolmente) critica a quanto ha scritto Giovanna (che secondo me - proprio perchè non le condivido - ha scritto cose molto interessanti e valide per la discussione):
Giovanna dice che con chiavi "mirate" (per esempio al giardino della scuola o al biotopo XY) si ha una "perdita del contesto globale della flora italiana".
Non sono d'accordo: l'Italia si estende dalle Alpi a (quasi) le piramidi, attraverso biomi diversissimi. Cos'è il "contesto globale della flora italiana"? Come si situa questo contesto rispetto alla Flora d'Europa, dell'Eurasia, del Mondo? Se accettassimo questa idea, gli abitanti del Lichtenstein (e quelli della Finlandia) sarebbero felicissimi di confrontarsi con meno di 2.000 specie rispetto alle nostre ca. 7.000, mentre quelli del Brasile...
I nuovi strumenti informatici generano facilmente chiavi di identificazione per organismi che crescono in un certo posto o in un dato ambiente: perchè dovremmo romperci l'anima a distinguere - misurando i nervi del calice - tra un Trifoglio che cresce solo nelle parti più aride della Sicilia ed uno che cresce solo sulle cime delle Alpi, quando uno ha i fiori gialli e l'altro ha i fiori rossi?
Adesso vado forse fuori strada: non è sempre necessario aver seguito un corso universitario di Botanica per identificare un organismo. A Trieste insegno la vecchia terminologia botanica agli studenti, solo perchè possano leggere le vecchie flore, ma in gran parte se ne può fare a meno.
Oggi sul Forum Piante c'è stata un'emblematica discussione sui termini "lacinie"-"sepali" (Link), ove si spiegava che nei calici gamosepali si usa il termine "lacinie" ed in quelli dialisepali il termine "sepali".
A me sono venuti i brividi: gli zoologi non hanno problemi a chiamare "ali" quelle di un pipistrello, di una farfalla o di una rondine ed i botanici sono ancora lì a distinguere tra "lacinie" e "sepali"
...mah...
ciao a tutti
PL
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Barbadoro
Utente Senior

Città: Casalecchio di Reno
Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


2494 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 21 ottobre 2008 : 21:48:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
C'è comunque un limite, se bene interpreto il senso delle cose scritte da Giovanna, nel costruire una chiave sulla base di un elenco floristico chiuso. Cioè: nel giardino, nella montagna, nella regione (ecc.) in cui la userò, scarterò a priori (inevitabilmente) le specie che non ci sono incluse. E lo affermo sulla base della mia esperienza diretta: per la flora che sto cercando di compilare (M. Catria) ho infatti elaborato delle microchiavi sulla base di "flore" già esistenti. Il risultato è ambivalente, da un lato ho faticato molto meno, operativamente, a "sgrossare" famiglie e generi più folti e/o ostici, d'altra parte mi sono mancate all'appello diverse (non molte, ma interessanti e significative) specie "nuove". In poche parole il rischio è l'autoreferenzialità: scopriamo nel giardino solo ciò che qualcuno ha già stabilito che c'è nel giardino: ipse dixit!
Sempre che non ci si accontenti della sola microchiave...
e certo questa non dev'essere un'altra storia.
Ciao
Franco
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theco
Utente Super




6117 Messaggi
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Inserito il - 21 ottobre 2008 : 22:25:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Hai ragione Franco, anch'io ho vissuto la tua stessa esperienza con chiavi locali, però non posso fare a meno di pensare che la stessa problematica, benchè in proporzione diversa, la presenti anche Flora d'Italia e così via qualunque flora che si ponga un limite geografico.

Tra l'altro anche il criterio della relativa vicinanza territoriale non assicura l'inclusione delle possibili novità, dalle mie parti è molto più probabile trovare un'illustre ignota proveniente dal nordamerica, piuttosto che dalle vette alpine o dalle brughiere sarde.

Forse la scelta migliore sarebbe avere una flora (e una chiave) distinta per ogni bioma, ma anche nelle associazioni vegetali le sovrapposizioni sono la regola... e da qualche parte bisognerà pur fermarsi.

Comunque questa problematica spezza una lancia in favore dell'informatica: molto più semplice aggiungere una o due nuove specie in una chiave elettronica rispetto ad una cartacea.

Ciao, Andrea
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nimispl
Utente Senior

Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


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Tutti i Forum

Inserito il - 22 ottobre 2008 : 12:24:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questa discussione mi sembra davvero interessante. Credo dipenda tutto dagli scopi che si prefigge chi usa una chiave: se l'utente è un insegnante elementare che vuole usare lo strumento per stimolare la capacità di osservazione dei bambini, il contesto può benissimo fermarsi al giardino della scuola. Se invece l'utente ha bisogno di identificare le piante che stanno in un determinato sito o quadrante per un censimento floristico aggiornato, allora non avrebbe molto senso usare una chiave che include solo le specie sinora note per quel sito o quadrante (sarebbe impossibile scoprire specie nuove).
Il bello dei nuovi strumenti informatici è che sono "scalabili" a seconda delle esigenze dell'utente. In KeyToNature stiamo facendo un esperimento in questo senso con il Natural History Museum di Londra: siamo partiti dalla lista completa di tutti gli alberi ed arbusti spontanei dell'Inghilterra. Il Museo ci metterà a disposizione un database distribuzionale con la presenza-assenza di ciascuna specie in ciascun quadrante in cui è suddiviso il paese. Alla fine sarà possibile per l'utente "scalare" la chiave a seconda delle sue esigenze: se vuole una chiave "facile" alle specie che si incontrano più comunemente nella sua zona potrà richiedere quella, se invece vuole contribuire all'esplorazione floristica del suo territorio, potrà chiedere la chiave relativa all'intera contea o al limite all'intera Inghilterra.
La stessa cosa si potrebbe tentare anche in Italia, per tutte le aree dove la cartografia floristica è ad uno stadio avanzato.
ciao a tutti
PL
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nimispl
Utente Senior

Città: Trieste
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Inserito il - 30 ottobre 2008 : 11:55:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Da oggi disponibile in rete il portale di KeyToNature-Dryades per palmari e telefoni cellulari. Chiunque si colleghi al sito di Dryades (Link) con un palmare o un telefono cellulare di ultima generazione, verrà automaticamente reindirizzato al nuovo portale, la cui architettura è stata sviluppata per rispondere alle esigenze tecniche di questi strumenti portatili. Il nuovo portale contiene tutte le guide all'identificazione già presenti sul sito principale di Dryades.
PL
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marcopic
Moderatore


Città: Padova
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Regione: Veneto


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Flora e Fauna

Inserito il - 30 ottobre 2008 : 13:02:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Appena ho letto la notizia, mi sono subito catapultato con il mio palmare (HTC 3300) nella sezione del sito di dryades dedicata a questo media.
La navigazione è agevole. Pur tenendo conto delle limitate dimensioni del display (il mio palmare ha uno schermo di 2,8") il contenuto delle pagine è tale che il testo (la cui dimensione può essere comunque regolata tramite opzioni del browser) ma soprattutto le foto sono visualizzabili senza affaticare eccessivamente la vista. Potrebbe essere utile per le foto avere la possibilità di ingrandirle a tutta pagina.
Ci tengo a sottolineare che queste prove sono state eseguite collegandomi ad internet tramite l'accesso di casa (ADSL a 2 MB) e che molto difficilmente potrei usare il collegamento GPRS del mio palmare sia per i costi che per la lentezza di questo tipo di connessione.


Ciao
Marco
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nimispl
Utente Senior

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Inserito il - 03 novembre 2008 : 20:38:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
KeyToNature sta lavorando anche per i bambini in età pre-scolare, che non sanno ancora leggere.
Abbiamo appena messo su YouTube due video che mostrano cosa sono stati capaci di fare gli insegnanti di Staranzano (GO) per far scoprire i licheni ai bambini:
Stanno qui:
Link
Link
La canzoncina è già un tormentone all'Università di Trieste.
I due video verrano inclusi in una pagina-wiki che servirà da prototipo per tutte le scuole d'Europa che vorranno mostrare cos'hanno fatto gli insegnanti con le guide interattive di KeyToNature.
ciao a tutti
PL
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 03 novembre 2008 : 20:52:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non si vedono i video

Alessandro PD


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Gyps
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Inserito il - 03 novembre 2008 : 20:57:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io li vedo..
Colgo l'occasione per fare mille e più complimenti al Prof. Nimis! Veramente grande lavoro!

Ciao,
Laura

Link
"per viverli nella loro totale indifferenza. Oltre c'è il disturbo. E il disturbo significherebbe una cocente imperdonabile sconfitta" [D.Ruiu "I miei rapaci"]
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marcopic
Moderatore


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Regione: Veneto


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Flora e Fauna

Inserito il - 04 novembre 2008 : 09:26:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non ho parole!!!!

Bravissime le maestre.


Ciao
Marco
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 04 novembre 2008 : 09:49:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sei Grande Prof. Nimis

Alessandro PD


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nimispl
Utente Senior

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Regione: Friuli-Venezia Giulia


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Inserito il - 14 novembre 2008 : 20:52:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
...adesso i video sono incorporati nell'articolo scritto dagli insegnanti:
Link
Tra poco lo tradurremo in inglese e poi spiegheremo agli insegnanti di 11 paesei europei come pubblicare un loro wiki-articolo sulla pagina di KeyToNature (Link).
ciao a tutti
PL
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marcopic
Moderatore


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Regione: Veneto


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Flora e Fauna

Inserito il - 20 novembre 2008 : 08:49:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho notato che tra le numorose chiavi di identificazione del progetto Dryades disegnate per i palmari che possono essere scaricate non ce ne sono sui licheni. Sigh!!
Sarebbe possibile averne qualcuna disponibile, magari quella completa sui licheni impiegati negli studi sul biomonitoraggio?
Riconoscente in anticipo.


Ciao
Marco
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