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Fabribor
Utente Senior


Città: Savarna
Prov.: Ravenna

Regione: Emilia Romagna


1547 Messaggi
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Inserito il - 13 agosto 2007 : 20:30:52 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Mi sembra che di tanto in tanto sia bene valutare insieme questo tema.

Uno dei momenti di maggiore sensibilità che riguarda la vita degli uccelli è quello dell'allevamento dei piccoli. Non è una questione di specie più o meno permalose, i punti che seguono sono oggettivamente validi per tutte le specie "sorprese" nella loro "intimità familiare":

- c'è una elevata probabilità che la coppia abbandoni il nido in caso di disturbo, valutando che il rischio di essere stati scoperti sia troppo elevato per continuare; tale probabilità diminuisce con il crescere dell'età dei pulli

- l'intrusione umana apre piste, anzi autostrade (anche se a noi non sembra), che possono facilitare il ritrovamento del nido da parte di predatori

- la possibilità (che comunque rimane SEMPRE) che il nostro avvicinamento provochi la perdita della nidiata è inversamente proporzionale alla nostra esperienza; in altre parole esistono accorgimenti per limitare il rischio, compresa la rinuncia a proseguire nell'intenzione di fotografare/studiare/inanellare a seconda della specie, della fase della riproduzione, del sito, ecc...

Alla luce di questo, sarebbe opportuno che decidessimo una condotta generale, posto che i divieti generali non fanno bene a nessuno, nemmeno agli uccelli e nemmeno alla diffusione della loro conoscenza, ma considerato anche che non nego una certa ansia di fronte a foto di pulli di rapace ad occhi sbarrati davanti al fotografo, ansia di sicuro condivisa con altri utenti.

Per quanto mi riguarda, il mio desiderio sarebbe che i fotografi di NM fossero maestri anche in questo, postando solo foto ai nidi in cui il comportamento dei soggetti sia della massima spontaneità. Ciò può essere di stimolo ad ottenere solo foto di questo tipo.

Queste mie valutazioni non si riferiscono a nessuno in particolare, ma sono il frutto di una riflessione di fondo che dopo un certo numero di foto, diciamo così, "a rischio", emerge.

Insieme ad altri utenti è sorto così il desiderio di provare a decidere assieme una condotta che possa incontrare tutti i punti di vista, compresi (e soprattutto) quelli dei nostri amati uccelli.

Modificato da - Fabribor in Data 14 agosto 2007 12:44:03

Osprey56
Utente Senior


Città: Lodi
Prov.: Lodi

Regione: Lombardia


1031 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 14 agosto 2007 : 10:40:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Fabrizio sottoscrivo, completamente e pienamente, ciò che hai detto.... Stavo appunto aspettando un intervento di questo genere e mi fa piacere che tu lo abbia affrontato.
Vai avanti così..
Saluti a tutti
Luca

"La natura non fa niente di inutile" (Aristotele)
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angela
Utente Senior


Città: Ostellato
Prov.: Ferrara

Regione: Emilia Romagna


741 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 14 agosto 2007 : 11:17:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
bello!
questo è il modo giusto di condividere la nostra passione...
le foto spettacolari piacciono a tutti, ma prima di tutto vengono il benessere e la vita dei nostri amici, alati o pelosi che siano!!

La natura fa ovunque un sublime disordine.
Diderot
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Bigeye
Moderatore


Città: viterbo
Prov.: Viterbo

Regione: Lazio


6269 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 14 agosto 2007 : 11:38:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
il tema è senza dubbio interessante e doveroso.
non a caso personalmente studiando Occhioni quasi da venti anni non ho nessuna immagine di adulti. le avrei potute fare anche messi in posa col nasino all'insù. ho sempre evitato valutando il rischio troppo elevato rispetto all'impresa. (pardon se parlo di me eh)
il discorso è stimolante e spinge verso un avanzamento culturale degli utenti di nm. è stato detto ma meglio ribadirlo: una foto non si può fare a scapito di tutto il resto.
trovare delle regole è difficilissimo. sarebbe cioè facile vietare la dimora in nm di uccelli al nido tout court, ma sarebbe una perdita esperienziale e didattica grande.
il punto tecnico da ribadire e che vale per tutte le specie è che quando gli individui stanno in fase di detection (ricerca) del sito o quando stanno costruendo il nido devono essere lasciati ASSOLUTAMENTE in pace.
in questa fase nn hanno fatto alcun investimento riproduttivo e hanno legami flebilissimi con il nido.
per le specie che selezionano habitat specifici e siti specifici abbandonare un sito riproduttivo può essere GRAVISSIMO.
I primi giorni della cova sono veramente a rischio e sono ELEVATISSIME le possibilità di abbandono per disturbo antropico.
Nella fase di svezzamento dei pulli le cose migliorano un po' come detto da fabribor, ma soprattutto agli inzi i rischi di abbandono sono ancora GRAVI e
le precauzioni non sono mai abbastanza anche in questa parte del loro ciclo biologico.

ecco... ragioniamoci e nn dimentichiamo mai di sentirci noi una parte della loro meraviglia......


hola


okkione

Modificato da - Bigeye in data 14 agosto 2007 11:44:44
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Osprey56
Utente Senior


Città: Lodi
Prov.: Lodi

Regione: Lombardia


1031 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 14 agosto 2007 : 12:25:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Angelo, la tua precisazione mi sembra più che opportuna..., proprio perchè tesa a far crescere il livello di conoscenza,in materia, da parte degli utenti di NM. Perchè, mai come in questo caso, è difficile fare protezione se non c'è conoscenza.
Ciao
Luca

"La natura non fa niente di inutile" (Aristotele)
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Roberto Cobianchi
Utente Senior


Città: Bologna
Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


4227 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 14 agosto 2007 : 12:42:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Se ne e' gia' parlato ma e' giusto ricordarselo ogni tanto, magari il prossimo anno nel periodo giusto

Ciao Roberto
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Fabribor
Utente Senior


Città: Savarna
Prov.: Ravenna

Regione: Emilia Romagna


1547 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 14 agosto 2007 : 12:52:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per questo l'ho messa in rilievo... e lì resterà...

Gli uccellini nel vento non si fanno mai male, hanno ali più grandi di me... [F.De Gregori]
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Gyps
Utente Senior


Città: Nuoro
Prov.: Nuoro

Regione: Sardegna


1386 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 14 agosto 2007 : 14:42:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In effetti si sentiva la mancanza di un tema simile.. che rientra nella più generale discussione “Il codice del birdwatcher”.
E il fatto che entrambi gli argomenti siano stati affrontati da Fabrizio, gli fa sicuramente acquistare punti!

Inutile scrivere che condivido tutto!
E’ il giusto approccio verso il mondo naturale, noi umani siamo ospiti appena tollerati.. e lo spirito con il quale si dovrebbe andare in natura è esattamente questo, limitando al minimo il contatto (anche visivo) tra uomo e animale.
"...per viverli nella loro totale indifferenza..."

L’eccezione è rappresentata dalla ricerca scientifica, ma qui, come ha gia detto fabribor, entra in gioco l’esperienza di ognuno.. non ci si improvvisa scienziati, e si devono soppesare bene i pro e i contro di ogni azione, avendo l’umiltà di ascoltare anche chi “ne sa più di noi”!



Ciao,
Laura

"per viverli nella loro totale indifferenza. Oltre c'è il disturbo. E il disturbo significherebbe una cocente imperdonabile sconfitta" [D.Ruiu "I miei rapaci"]

Modificato da - Gyps in data 14 agosto 2007 14:46:53
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umbertogo
Utente Senior


Città: Calamandrana
Prov.: Asti

Regione: Italy


666 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 14 agosto 2007 : 17:17:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie al nostro moderatore per aver affrontato l'argomento così bene evidenziando i problemi e non 'bannando' come sarebbe stato facile fare.
Grazie anche a BigEye per il suo contributo sempre scientificamente ineccepibile ed eticamente motivato.

Certo fotografare gli uccelli in momenti biologicamente interessanti può avere un senso (scientifico) e suscitare emozioni in chi le foto le fa (ma questo non mi importa nulla!) ed in chi le foto le osserva (più importante in quanto momento educativo).

Vi sono alcune occasioni in cui le foto ai nidi o a comportamenti particolari (non dimentichiamo altre situazioni quali le parate nuziali ai 'lek', ma rimaniamo in tema!) possono essere fatte senza creare alcun disturbo (notevole distanza, riprese con fotocamera con controllo a distanza/autoscatto).

Non è però sempre possibile valutare da una (o più) foto se i soggetti sono stati esposti ad alcun rischio o stress. Non si può aspettare che il moderatore (o chiunque) possa valutare sempre se la foto sia 'accettabile' o meno.

Occorre quindi che chiunque abbia in mano una fotocameraci pensi due tre - 10 volte prima di avvicinarsi ad un nido/animale e altre 10 prima di postare il risultato.

Non possiamo, infatti, dimenticare che vedere immagini 'rubate' crea interesse e voglia di imitare, magari senza sapere dei possibili danni e problemi che si possono creare.
Ogni volta che scriviamo e postiamo dobbiamo essere molto attenti a cosa si dice, mostra o spiega.

Un grazie quindi a tutti coloro che vorranno valutare sul campo prima e davanti al PC poi cosa e come condividere le proprie esperienze di natura.




Umberto
Wageningen, NL
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Neto
Moderatore


Città: Dozza
Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


2826 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 14 agosto 2007 : 21:00:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Concordo con quanto esposto da Fabribor, Umbertologo e Bigeye, ed essendo fra coloro che ha "peccato" , dico: non succederà più
Gianni

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umbertogo
Utente Senior


Città: Calamandrana
Prov.: Asti

Regione: Italy


666 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 15 agosto 2007 : 14:06:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Gianni,

il tuo post to fa onore, ma l'ultima cosa che vorrei è 'fare nomi', non sono qui (e sono certo questo vale per tutti) a puntare dita accusatrici , ma a riflettere insieme!

Tu sai meglio di me che per fare foto belle ed interessanti non c'è bisogno di mettere a rischio la fauna che noi tutti amiamo.



Umberto
Wageningen, NL
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Cleo
Utente Senior


Città: Milano
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


1439 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 15 agosto 2007 : 18:57:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Condivido quanto detto da tutti. Un paio di volte mi è capitato di postare foto di nidi o pulli proprio quì. Sicura del fatto che il fare la foto non avesse recato danno al nido (dato la notevole distanza) me la sono menata molto prima di postarle, come qualcuno diceva postarle può significare creare interesse a trovare la localizzazione e quindi una maggiore presenza umana nei siti fotografati. Alla fine ho ceduto alla voglia di condividere l'esperienza ma mi è sempre rimasto appicicato addosso uno strisciante senso di disagio. Una sorta di senso di colpa, come di una cosa che non andava fatta. La prossima volta ci penserò non dieci ma cento volte. Olivia.
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lucacavallari
Utente Senior


Città: roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


729 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 15 agosto 2007 : 19:17:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
certamente nel mio lavoro ne avrò combinate di tutti i colori durante le sessioni fotografiche ...
senza peraltro rendermene conto...
ho imparato a gestire bene la cosa quando ho incominciato ad affiancare biologi e ricercatori...
muovendomi sempre con le autorità di competenza.
grazie per aver postato questa discussione
molti di noi troppo tardi si accorgono che l'essere "bracconieri di immagine" è fin troppo facile...
ben vengano i giovani fotografi che ultimamente frequentano NM e che fanno uso massiccio di capanni mimetici a basso impatto umano.
ciao
Luca

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ecolab
Moderatore

Città: lucera
Prov.: Foggia

Regione: Puglia


634 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 15 agosto 2007 : 22:48:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Oltre a condividere pienamente tutto quanto detto fin qui, devo dire che il discorso non è limitato solo agli uccelli.
Anche nel campo dei mammiferi siamo di fronte, spesso, a situazioni estremamente delicate che possono compromettere le riproduzioni, ma non solo.
Con il tempo, e l'esperienza, mi sono abituato a richiedere ai miei collaboratori, insieme ai progetti di ricerca, anche una analisi dell'impatto che le varie attività possono avere sull'oggetto dell'indagine.
Potrei fare numerosi esempi di quanto l'interazione uomo - ricercatore/fotografo possa essere stata negativa nei confronti degli animali.
in alcuni casi che conosco i dati raccolti con le osservazioni erano nulla in confronto al danno che la fauna osservata aveva riportato per la troppa invadenza degli osservatori.
E quando, anche durante una serie di convegni, ho tirato fuori l'argomento, qualche volta ci sono state reazioni piuttosto antipatiche con espressioni del tipo "la conoscnza vuole le sue vittime!!" o "sei il solito sentimentale", ecc.
sembra proprio che questo aspetto sia stato dimenticato da troppe persone e che troppe persone si credano in diritto di disporre di tutto ciò che le circonda magari solo per poter presentare dei risultati e pavoneggiarsene. E' per questo che sono contento che l'argomento sia stato tirato fuori.
complimenti
giampaolo
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Dany59
Utente V.I.P.


Città: Prato
Prov.: Prato

Regione: Toscana


457 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 15 agosto 2007 : 23:47:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Che dire sull’argomento in questione…ho sempre frequentato e tuttora frequento gli ambienti venatori , sono un ex cacciatore, provengo da una famiglia di cacciatori, per molti di voi rappresento lo schifo assoluto, il peggio del peggio, un elemento che in un forum di naturalisti non va bene, la persona che non ha parola in capitolo su tutto quello riguarda la natura. Boh fate voi pensatela come vi pare, ma io ho avuto un insegnamento molto severo da mio padre e dagli altri vecchi cacciatori sulla questione nidi. Per loro e per me la privacy esisteva già quaranta anni fa. Quello che posso dire è che non ho mai fotografato uccelli in cova o con i pulli al nido e che lo ritengo una cosa da….. meglio tacere. La mia soluzione è drastica, evitate come faccio io di guardare e commentare foto del genere, prima o poi smetteranno di farle.
Naturalmente la cosa ha una valutazione diversa se la foto è a scopo scientifico o come avviene in NM per l’identificazione di un pullo volato dal nido, ma la cosa si deve fermare lì.

Quindi, evitiamo di fotografare nidi e pulli, lasciamoli crescere in santa pace.


Ciao Daniele
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Gyps
Utente Senior


Città: Nuoro
Prov.: Nuoro

Regione: Sardegna


1386 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 17 agosto 2007 : 16:46:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Dany59:

Che dire sull’argomento in questione…ho sempre frequentato e tuttora frequento gli ambienti venatori , sono un ex cacciatore, provengo da una famiglia di cacciatori, per molti di voi rappresento lo schifo assoluto, il peggio del peggio, un elemento che in un forum di naturalisti non va bene, la persona che non ha parola in capitolo su tutto quello riguarda la natura.


Esaggggerato!!
Non penso si faccia di tutte le erbe un fascio!

Quello che scrivi nel tuo messaggio ti fa onore.. conosco molti cacciatori (soprattutto persone anziane) che hanno un rispetto davvero ammirabile verso l'ecosistema che frequentano.. cosi come molti altri che sparano a tutto ciò che si muove... ma mai criminalizzare tutta la categoria!

Ciao,
Laura

"per viverli nella loro totale indifferenza. Oltre c'è il disturbo. E il disturbo significherebbe una cocente imperdonabile sconfitta" [D.Ruiu "I miei rapaci"]

Modificato da - Gyps in data 17 agosto 2007 16:47:08
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Dany59
Utente V.I.P.


Città: Prato
Prov.: Prato

Regione: Toscana


457 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 18 agosto 2007 : 07:47:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Gyps:

Messaggio originario di Dany59:





Esaggggerato!!
Non penso si faccia di tutte le erbe un fascio!

Quello che scrivi nel tuo messaggio ti fa onore.. conosco molti cacciatori (soprattutto persone anziane) che hanno un rispetto davvero ammirabile verso l'ecosistema che frequentano.. cosi come molti altri che sparano a tutto ciò che si muove... ma mai criminalizzare tutta la categoria!

Ciao,
Laura



Grazie Laura, anch'io la penso come te, ma molti no,e fanno di tutta l'erba un fascio.
Ormai io è 20 anni che non vado più a caccia ma frequentando sempre gli ambienti venatori (vado sempre là dove mi porta il cuore...solo per fare foto o Bw )ho notato che i vecchi cacciatori, quelli rispettosi dell'ambiente e del selvatico si stanno estinguendo. Rimangono i nuovi pochi per fortuna, perchè questi non capiscono un c***o...pardon niente

Ciao Daniele
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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


17647 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 18 agosto 2007 : 08:21:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Complimentissimi ai moderatori di sezione per aver affrontato così abilmente questo argomento spinoso, con grande rilevanza ben oltre il mondo degli uccelli. Per il resto, sottoscrivo in pieno le parole di Giampaolo...

E quando, anche durante una serie di convegni, ho tirato fuori l'argomento, qualche volta ci sono state reazioni piuttosto antipatiche con espressioni del tipo "la conoscnza vuole le sue vittime!!" o "sei il solito sentimentale", ecc. Sembra proprio che questo aspetto sia stato dimenticato da troppe persone e che troppe persone si credano in diritto di disporre di tutto ciò che le circonda magari solo per poter presentare dei risultati e pavoneggiarsene. E' per questo che sono contento che l'argomento sia stato tirato fuori.


Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto" (S. J. Gould)
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coach48
Utente Senior


Città: genova
Prov.: Genova

Regione: Liguria


526 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 21 agosto 2007 : 17:28:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
PURTROPPO..........l'ho fatto ma vi giuro in buona fede....... e non succedera mai piu...ho fotografato un nido di rondine all'ingresso del parco di Racconigi.....proprio dove si fanno i biglietti.......la proprietaria mi ha detto che tali esemplari nidificano fino a due volte l'anno......ero entusiasta di cio che avevo visto tanto che ho fotografato e ho anche postato.....solo ora ho letto e imparato........vi prometto che non succedera mai piu.........
scusatemi


coach48
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 27 agosto 2007 : 10:20:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Dany59:

Che dire sull’argomento in questione…ho sempre frequentato e tuttora frequento gli ambienti venatori , sono un ex cacciatore, provengo da una famiglia di cacciatori, per molti di voi rappresento lo schifo assoluto, il peggio del peggio, un elemento che in un forum di naturalisti non va bene, la persona che non ha parola in capitolo su tutto quello riguarda la natura. Boh fate voi pensatela come vi pare, ma io ho avuto un insegnamento molto severo da mio padre e dagli altri vecchi cacciatori sulla questione nidi. ................


Ciao Dany,
ti sta rispondendo uno che ha compiuto lo stesso tuo percorso di ravvedimento, pur provenendo dalla "cultura" diversa di un'altra parte d'Italia.
Ho iniziato ad andare a caccia con i calzoncini corti nel 1960 a 10 anni ed ho finito di uccidere uccelli, infilzare pesci e raccogliere insetti per la mia collezione da quasi 25 anni.
Considera che a casa ho ancora sei fucili perfettamente oleati.
Ho un bel po' di cadaveri sulla coscienza e non so quante vite mi ci vorranno per pagare questo fio.
Vedo che sei di Prato e che quasi sicuramente tuo padre ti ha portato sin da piccolo a cacciare acquatici nella Piana di Sesto (sbaglio?).
Conosco solo per caso le abitudini dei cacciatori dei laghetti della zona e so con quanto amore, pur potendo sembrare un' assurdità pazzesca, loro proteggano le cove dalle intrusioni di estranei.
Infatti quei cacciatori, sanno benissimo che gli acquatici di passo odiano in maniera tassativa le intrusioni da parte dell'uomo, in questo delicato momento della loro vita.
Il cacciatore della Piana Sestese e Pratese, possiede una cultura particolarissima, diversa dal cacciatore comune che la domenica dismette gli abiti dell'impiegato, indossa cinturone stivali e fucile e se ne va a caccia.
Il cacciatore di quelle zone e penso di tutte le altre zone a vocazione umido/palustre (ma non è l'unico caso di accudimento venatorio) desidera in qualche modo contribuire alla sopravvivenza delle specie, pur potendo apparire un controsenso.
E' grazie a queste persone (che successivamente abbatteranno un rilevante numero di volatili) che moltissime zone umide della Piana Sestese sono sopravvissute, consentendo agli animali di passo di sostare durante i periodi di caccia chiusa e di riprodursi nella più totale garanzia di successo della cova.
I laghetti sono molto estesi, recintati e tenuti sotto chiave. Il livello dell'acqua viene tenuto costante grazie ad un sofisticato lavoro di drenaggio delle acque che vengono ricambiate in continuazione per evitare l'imputridimento e l'impaludamento eccessivo degli stessi. Le piante acquatiche vengono tenute sotto controllo, diradate per consentire larghi spazi di atterraggio e di decollo. Queste vengono ripiantate laddove vanno a diradarsi e in tutti quei punti dove si ritiene che possano contribuire a garantire luoghi di nidificazione riservati e protetti.
La recente introduzione e diffusione mostruosa del gambero della louisiana ha danneggiato fortemente la tenuta degli argini dei laghetti che vengono sistematicamente perforati dallo scavare le tane da parte di queste "simpatiche" bestiole.
Tutti questi interventi di ripristino hanno grossi costi di manutenzione. In termini di denaro (pagano forti tasse per l'immissione e l'emissione delle acque all'ente di distribuzione idrica preposto, nonchè i macchinari per arare ed areare il fondo dei laghi che vengono meticolosamente tenuti liberi da alghe mefitiche) e costi in termini di tempo libero, in quanto quasi tutti i giorni della settimana, in periodo di caccia chiusa, ci sono sempre dei volontari disposti a sacrificarlo.
Quindi sono loro che ottimizzano al massimo il mantenimento "in vita" dei piccoli laghi per consentire il formarsi di zone idonee alla riproduzione che altrimenti, in ambiente naturale, richiederebbero superfici enormemente maggiori.
Sono loro che contribuiscono a garantire una continuità nelle rotte migratorie, nonostante siano loro stessi ad uccidere poi gli animali. Contribuiscono in tal modo a mettere in atto il ciclo più bello che la natura abbia creato: il rituale degli amori, dell'accoppiamento, della deposizione, della cova, dell'allevamento ed infine della partenza per le rotte migratorie. Tutto ciò accade in periodo di caccia chiusa.
La quantità di animali che nascono e prendono il volo è assolutamente maggiore di quella che poi viene abbattuta nella fase di ritorno migratorio.
E' chiaro che il controsenso rimane evidente e colpisce fortemente. Ma l'idea dell'allevare gli animali per poi scannarli e mangiarseli al momento opportuno, permea ancora la cultura primigenia contadina del nostro territorio nazionale. Quel passo in più che tutti noi ci aspettiamo potrebbe essere fatto ma ancora troppo radicate sono certe tradizioni e costumanze.
L'alternativa, comunque, sarebbe quella di vendere il terreno occupato dai leghetti (a prezzi di sicuro ultraredditizi) in quanto si orbita nell'hinterland fiorentino proprio nella zona ambita dai capannoni cinesi.
Non credo sia questo che tutti noi desideriamo. Di capannoni non ne vogliamo più. Qualche laghetto in più sì.
Ecco perchè Dany capisco il tuo messaggio di protesta contro chi disturba i nidi considerati sacri ed intoccabili persino dai quei quegli stessi uomini che ti educarono alla cultura della caccia.
Ma un nido di rondini non ha lo stesso tipo di "suscettibilità" di quello di un tarabuso.
Non vogliatemene se la dissertazione mi ha portato a toccare argomenti delicati dove i nervi rimangono scoperti e fanno moltissimo male. Parlarne è sicuramente meglio che guardarsi in cagnesco ed odiarsi.
Una buona giornata,

Beppe



A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)
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Ago
Utente Senior


Città: Crema
Prov.: Cremona

Regione: Italy


1936 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 23 novembre 2007 : 13:44:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Condivido in pieno.
Butto li un motto : UNO SCATTO IN MENO PER UN AMICO IN PIu'
Ciao

Ago
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