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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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enotria
Utente Senior
Città: Gaibanella FE
Prov.: Ferrara
Regione: Emilia Romagna
1322 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 26 novembre 2015 : 10:18:16
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Se vuoi fare delle sezioni sottili di minerali per guardarle al microscopio ti devi procurare una sottile sega a disco diamantato per tagliare ed un lapidello per levigare.
Immagine: Gli strumenti classici 53,32 KB Si certo, ma se non ho ne sega diamantata, ne lapidello, come faccio ?
Sono andato giù in giardino ed ho recuperato in mezzo alla ghiaia un bel sasso lucente: sarà il nostro soggetto. Poi, ho costruito una maschera-supporto per un vetrino da microscopia: un sistema semplice è ritagliare una cornice in cartoncino spesso 1 mm, che poi si incolla sopra un listello di compensato. In questo modo otteniamo una tasca profonda 1 millimetro ed in grado di ospitare a sigillo il nostro vetrino. Nel mio caso, avendola, ho inciso la tasca in un pezzo di plexiglas con una piccola fresa.
Immagine: Il vetrino, il supporto e il sasso già appiattito. 84,34 KB
Non è un accessorio indispensabile, ma è comodo per maneggiare il campione e ci da una sicurezza in più, evitando che il vetrino ci si possa spezzare in mano.
Cominciamo. Prendiamo il nostro piccolo sasso e appoggiandolo sul lato piatto di una mola lo limiamo, appiattendo una facciata. Fate passate brevi, perché lavorando così a secco è facile surriscaldare il pezzo e, se va bene ci scottiamo, se va male il sasso si spezza. Creata una facciata ben liscia, incolliamo il pezzo sul vetrino con un paio di gocce di colla cianocrilica (Attak), meglio se un po’ vicino ad una estremità.
Immagine: Il sasso incollato al vetrino. 81,38 KB
Notate che il vetrino è stato fermato, per sicurezza, con un paio di giri di nastro adesivo, in modo che non possa saltare via durante la lavorazione.
Ora dobbiamo fare la sgrossatura, ridurre il nostro sasso ad una lamina di circa 1mm, più o meno regolare, ma pronta per la successiva levigatura.
Lo strumento che più probabilmente abbiamo disponibile è il classico Dremel, o similare, con montato un disco al carburo di silicio o, meglio, diamantato. Nel mio caso utilizzo un disco diamantato da 40mm di diametro, il vetrino immobilizzato in una morsa e il Dremel ben stretto con entrambe le mani. Mi raccomando, il disco taglia come burro anche le ossa, per cui occhio alle dita.
Immagine: Il Dremel taglia il sasso con facilità. 86,49 KB
Con il Dremel la sgrossatura del sasso è piuttosto rapida, ma attenzione perché è in questa fase che potete perdere o guadagnare molto tempo del successivo lavoro di levigatura. Se siete bravi, riuscire a tagliare ad un millimetro dal vetrino, piuttosto che ad uno e mezzo, vuole dire molto tempo risparmiato.
In ogni caso, ora abbiamo il nostro vetrino, con su incollata una fetta molto grossolana del nostro minerale.
Immagine: La fetta da levigare. 43,41 KB
Ed ora armiamoci di pazienza: lo strumento successivo sarà la mola, o meglio un lato piatto della mola ed il problema è il surriscaldamento. In qualche modo dobbiamo evitare che il pezzo in lavorazione si riscaldi troppo rompendosi o scollandosi, per cui, o la mola è bagnata, o facciamo passate rapide ed intercalate da bagnatura per raffreddare il minerale. Prima di iniziare pulite il lato della mola con una spazzola a setole rigide per eliminare residui di sporco, poi iniziate esercitando una pressione regolare ma leggera.
Immagine: Levigatura con il piatto della mola ad acqua. 109,55 KB
Siamo così arrivati ad uno spessore di 0,3-0,2 mm. e non conviene andare oltre con la mola ad acqua.
E’ giunta l’ora della levigatura finale, ora le macchine non servono più, si va di olio di gomito. Su di una superficie perfettamente piana (vetro, specchio, ecc.) metteremo prima delle carte abrasive a grana da 800 in poi, lavorando con l’acqua e movimenti circolari, poi useremo della pasta abrasiva, fino ad ottenere la trasparenza della sezione.
Immagine: Superficie piana e pasta abrasiva. 68,61 KB
La maggior parte del tempo di lavorazione è in questa ultima fase: più siamo bravi e costanti, meglio verrà il vetrino.
Immagine: Un vetrino ben preparato al microscopio con polarizzazione più compensatore 1/1. 175,71 KB
Una ultima nota: state attenti che lo spessore finale della sezione non influenza solo la luminosità della immagine, ma anche depolarizza la luce, impedendo del tutto la visione dei singoli minerali che costituivano il vostro sasso.
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Andrea ---> Link
Ogni oggetto ha la sua storia, . . . io non vendo oggetti, . . . . . . io racconto storie. (Enotria) |
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Ale67
Utente Senior
Città: Vignanello
Prov.: Viterbo
Regione: Lazio
3411 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 26 novembre 2015 : 11:31:40
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Geniale... come sempre. |
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k3kk091
Utente V.I.P.
Città: cosenza
Prov.: Cosenza
Regione: Italy
229 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 26 novembre 2015 : 19:43:52
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Una genialata :) |
Francesco L. |
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enotria
Utente Senior
Città: Gaibanella FE
Prov.: Ferrara
Regione: Emilia Romagna
1322 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 27 novembre 2015 : 00:13:17
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Un grazie per l'apprezzamento.
Aggiungo un paio di note. Il collante cianocrilico è molto "rigido" e tende a cedere con il riscaldamento e le vibrazioni. Ora sto provando la resina a due componenti. Se il materiale da preparare non è compatto, lo si può impregnare sempre con la resina trasparente a due componenti (negozi di modellismo), ad esempio se volete sezionare dell'intonaco o altro materiale edile:
Immagine: Sezione trasversa di intonaco. 156,66 KB
Ben visibili i granelli di sabbia (miche, feldspati, ecc.) mentre molto scuro è il legante costituito da calce carbonatata.
Invece è per me un mistero la comparsa ex novo dei granuli scuri che si vedono sopra alcuni granelli di sabbia. Penso siano grani incastrati della polvere abrasiva usata per la levigazione, ma non ne sono sicuro. Ad alto ingrandimento sembrano corpi metallici:
Immagine: I corpuscoli a maggior ingrandimento 202,13 KB
Gli stessi, analizzati in 3D, si rivelano come sferette per metà incastrate nell'intonaco levigato: Link
Ma cosa siano realmente, da dove saltino fuori, proprio non lo so. Se qualcuno ha suggerimenti, sono bene accetti.
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Andrea ---> Link
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 27 novembre 2015 : 21:39:27
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bentrovato andrea, bel lavoro;
| Messaggio originario di enotria:
Invece è per me un mistero la comparsa ex novo dei granuli scuri
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cosa intendi esattamente per "ex novo"?
buona serata |
maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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enotria
Utente Senior
Città: Gaibanella FE
Prov.: Ferrara
Regione: Emilia Romagna
1322 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 27 novembre 2015 : 23:21:13
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Che quei grani non fanno parte dell'intonaco, sono comparsi durante la lavorazione.
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Andrea ---> Link
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 novembre 2015 : 06:54:13
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| Messaggio originario di enotria:
Che quei grani non fanno parte dell'intonaco, sono comparsi durante la lavorazione.
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ah, ok;
la superficie della semisfera appare come butterata da microdepressioni, in alcune delle quali ci sono ancora dei piccolissimi frammenti di materiale diverso; sarebbe interessante capire se è solo dello stesso minerale in cui la sfera sembra inclusa;
sembra strano che il meccanismo da te ipotizzato non lasci altra traccia al bordo del minerale (microfratture)...
riesci a capire se la presenza di queste sferette è più o meno omogenea o, ad esempio, si trovano solo su uno stesso tipo di minerale?
ciao, buona giornata
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maurizio ____________________
“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu
“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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Pezzo da Gaeta
Utente Senior
Città: Lecco
Prov.: Lecco
Regione: Lombardia
2268 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 dicembre 2015 : 19:14:15
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Che strumento usi per l'osservazione? Io mi avvalevo di un microscopio da mineralogia. Alla fine ti direi che il tuo non è un lavoro del tutto casalingo. Complimenti.
Certo che sono incuriosito da quelle sferette monorifrangenti. |
Pezzo da Gaeta
Più conosco, più mi accorgo di non conoscere. |
Modificato da - Pezzo da Gaeta in data 01 dicembre 2015 19:14:51 |
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enotria
Utente Senior
Città: Gaibanella FE
Prov.: Ferrara
Regione: Emilia Romagna
1322 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 03 dicembre 2015 : 00:41:41
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Utilizzo un microscopio che è una via di mezzo tra il classico petrografico ed il normale biologico. Infatti, in genere, uso il mio "muletto", uno Zeiss Standard WL che si adatta facilmente ad ogni tipo di osservazione.
Immagine: Il mio "muletto". 146,84 KB
Ora lo vedi con montato il tavolo ruotante, l'illuminazione polarizzata sia in diascopia che in episcopia ed il rotore con gli obiettivi a lunga distanza di lavoro. In queste condizioni hai obiettivi da 1,2x - 2,5x - 10x - 22x e 50x.
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Andrea ---> Link
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Pezzo da Gaeta
Utente Senior
Città: Lecco
Prov.: Lecco
Regione: Lombardia
2268 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 05 dicembre 2015 : 15:26:58
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Certo che li adatti bene gli strumenti alle tue esigenze! |
Pezzo da Gaeta
Più conosco, più mi accorgo di non conoscere. |
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore
3515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 05 dicembre 2015 : 20:02:09
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ciao enotria, ciao Pezzo;
sei riuscito a fare la verifica che dicevo? |
maurizio ____________________
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