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 Domanda sulla decomposizione del legno!!!
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Daniele Ritella
Utente Senior

Città: Venafro
Prov.: Isernia

Regione: Molise


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Tutti i Forum

Inserito il - 04 luglio 2013 : 22:23:22 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

26/02/2012 - Capriati a Volturno (CE) - Oasi "Le Mortine"
Altitudine: 220-230 metri s.l.m.
Terreno incolto

Rivedendo questa mia vecchia foto mi è venuta in mente una domanda: quanto tempo impiega il legno a decomporsi del tutto???
Grazie in anticipo!!!



Immagine:
Domanda sulla decomposizione del legno!!!
245,78 KB

Daniele

Albisn
Utente Senior


Città: Seregno
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 05 luglio 2013 : 00:15:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Immagino che dipenda da tante cose: dal tipo di legno, dalle sostanze che contiene, dal luogo in cui si trova e dalla collocazione (riparato dalla pioggia e arieggiato un buon legno resite per secoli), dall'umidità e dalle variazioni o meno di questa (pali di ontano sempre in acqua sostengono le costruzioni a Venezia).

Per stare sul concreto all'oasi WWF del Caloggio ci sono diversi rami e tronchi morti lasciati a terra per favorire gli insetti xilofagi. Di sicuro so che un tronco di pioppo, scarsamente consistente, pur molto malridotto, resiste da diversi anni. Comunque mi informo meglio.

Azzardo però una risposta: da 10 anni nlle condizioni peggiori fino a 500 nelle migliori. Se però il legno è perfettamente isolato dall'ossigeno, come sul fondo di una torbiera, la durata è quasi indefinita. La carbonificazione avviene in tempi lunghissimi (la lignite ad esempio si forma in varie decine di milioni di anni).

Saluti
Alberto

Modificato da - Albisn in data 05 luglio 2013 00:35:07
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Albisn
Utente Senior


Città: Seregno
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


4284 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 05 luglio 2013 : 01:14:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questo è il tronco di pioppo più deteriorato al Caloggio. É adagiato a terre lungo un sentiero. I fori sono opera dei picchi che vanno a cercare larve e insetti.
Immagine:
Domanda sulla decomposizione del legno!!!
233,12 KB

Mi informo dell'età.

Saluti
Alberto
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Albisn
Utente Senior


Città: Seregno
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 05 luglio 2013 : 01:17:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Altro tronco di pioppo al Caloggio.
Apparentemente è in condizioni migliori del precedente. É a cavallo del fiumiciattolo Nirone, in luogo decisamente umido. Forse resiste perchè sollevato da terra e dall'acqua e di grandi dimensioni.
Immagine:
Domanda sulla decomposizione del legno!!!
274,87 KB

Anche in questo caso chiederò da quanto tempo è lì.

Saluti
Alberto

Modificato da - Albisn in data 05 luglio 2013 01:21:10
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Daniele Ritella
Utente Senior

Città: Venafro
Prov.: Isernia

Regione: Molise


2117 Messaggi
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Inserito il - 05 luglio 2013 : 11:18:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Alberto grazie per le risposte!!!
Anche questo tronchetto è nei pressi di un bosco igrofilo, dove ci sono anche interi alberi "caduti" a causa dell'età e delle intemperie!!!
E' affascinante vedere come in Natura nulla viene sprecato!!!

Daniele
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limbarae
Moderatore


Città: Berchidda
Prov.: Olbia - Tempio

Regione: Sardegna


12842 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 05 luglio 2013 : 20:00:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In un sito archeologico dove lavoro, durante gli scavi archeologici avvenuti mezzo secolo fa, circa, fu rinvenuta una statuina di legno di ginpepro, intatta, databile almeno a VI-V secc. a.C. Era all'interno di un pozzo sacro, in condizioni che potrebbero essere paragonate proprio a quelle di una torbiera, vista la grandissima quantità d'acqua e l'isolamento che deve aver avuto...


"Fermati ogni tanto. Fermati e lasciati prendere dal sentimento di meraviglia davanti al mondo". Tiziano Terzani
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Albisn
Utente Senior


Città: Seregno
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 05 luglio 2013 : 22:50:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi sono informato e ho fatto altre foto.
Il primo tronco è di un pioppo ibrido (che chiameremo A) piantato nel 1978 e caduto a terra una decina di anni fa, quindi a circa 25 anni di età. É ridotto maluccio, ma resiste.
Immagine 1 tronco A:
Domanda sulla decomposizione del legno!!!
261,35 KB

A sinistra la base del tronco, ovviamente più grossa.

Modificato da - Albisn in data 05 luglio 2013 22:56:24
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Albisn
Utente Senior


Città: Seregno
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 05 luglio 2013 : 22:51:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Immagine 2 tronco A:
Domanda sulla decomposizione del legno!!!
252,46 KB

In primo piano, in basso a destra, la parte alta del tronco più sottile si sta sfaldando

Modificato da - Albisn in data 05 luglio 2013 22:57:27
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Albisn
Utente Senior


Città: Seregno
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 05 luglio 2013 : 22:52:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Immagine 3 tronco A:
Domanda sulla decomposizione del legno!!!
239,24 KB

Un pezzo della parte alta, staccato dal resto del tronco e in avanzato stato di decomposizione.

Modificato da - Albisn in data 05 luglio 2013 22:58:45
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Albisn
Utente Senior


Città: Seregno
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 05 luglio 2013 : 23:00:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Passiamo al tronco (che chiameremo B) che avete già visto nella seconda foto. Questa è il suo ceppo basale. Anche questo era un pioppo di circa 40 - 50 anni.
Il tronco giace a cavallo del Nirone da una decina d'anni. Tuttavia alla morte della pianta rimase eretto per almeno un anno. Forse una parziale stagionatura (disidratazione)prima della caduta lo ha difeso da una rapida decomposizione, nonostante la vicinanza all'acqua.
Immagine base tronco B:
Domanda sulla decomposizione del legno!!!
242,72 KB


Modificato da - Albisn in data 05 luglio 2013 23:16:41
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Albisn
Utente Senior


Città: Seregno
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Flora e Fauna

Inserito il - 05 luglio 2013 : 23:20:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nel bosco vecchio del Caloggio c'è un tronco (che chiameremo C) di farnia morto e a terra da circa 25 anni. Le condizioni sembrano migliori migliori di quelle del tronco A.

Immagine 1 tronco C:
Domanda sulla decomposizione del legno!!!
216,85 KB

La base è in basso.

Modificato da - Albisn in data 05 luglio 2013 23:22:45
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Albisn
Utente Senior


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Flora e Fauna

Inserito il - 05 luglio 2013 : 23:27:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Immagine 2 tronco C:
Domanda sulla decomposizione del legno!!!
188,22 KB

Parte centrale del tronco

Modificato da - Albisn in data 05 luglio 2013 23:29:51
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Albisn
Utente Senior


Città: Seregno
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 05 luglio 2013 : 23:31:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Immagine 3 tronco C:
Domanda sulla decomposizione del legno!!!
200,24 KB

La parte apicale del tronco è più degradata.

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Albisn
Utente Senior


Città: Seregno
Prov.: Milano

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Flora e Fauna

Inserito il - 05 luglio 2013 : 23:40:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per finire ecco un grosso ramo di farnia schiantatosi a terra nell'estate 2013, senza una ragione apparente. Ovviamente non mostra ancora segni di decomposizione. É stato lasciato in loco per favorire la biodiversità, così come i tronchi sopra.
Immagine ramo quercia:
Domanda sulla decomposizione del legno!!!
278,52 KB


Saluti
Alberto

Modificato da - Albisn in data 05 luglio 2013 23:44:55
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Daniele Ritella
Utente Senior

Città: Venafro
Prov.: Isernia

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Inserito il - 06 luglio 2013 : 13:56:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Alberto ti ringrazio per le foto e le relative spiegazioni!!!
Tutto molto interessante!!!
E' azzardato dire che un tronco caduto rappresenta un "microhabitat"!?

Daniele
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Albisn
Utente Senior


Città: Seregno
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 06 luglio 2013 : 14:29:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
É una questione che interessa anche me. Mi sembra di aver visto su un sito svizzero una spegazione dell'importanza del legno morto nei boschi.

Vediamo se altri ci aiutano.

Saluti
Alberto
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Daniele Ritella
Utente Senior

Città: Venafro
Prov.: Isernia

Regione: Molise


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Inserito il - 06 luglio 2013 : 20:36:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Albisn:

É una questione che interessa anche me. Mi sembra di aver visto su un sito svizzero una spegazione dell'importanza del legno morto nei boschi.

Vediamo se altri ci aiutano.

Saluti
Alberto




Daniele
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pietruzzo
Utente Senior

Città: Putignano
Prov.: Bari

Regione: Puglia


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Flora e Fauna

Inserito il - 07 luglio 2013 : 09:43:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La discussione è molto interessante e mi ha dato l’occasione per rinfrescare un po’ le mie conoscenze.
Provo a rispondere.
I tronchi caduti ed in generale le piante morte sono certamente un ecosistema con caratteristiche ben determinate, ed ospitano una microfauna particolare (insetti xilofagi, acari, nematodi, anellidi, funghi …), senza dimenticare formiche, termiti ed altri insetti che vi fanno il nido. Non ricordo dove ho letto di una specie di lombrico legata principalmente alle ceppaie di piante morte.
Per quanto riguarda la degradazione dei tronchi e la velocità, dipende principalmente dalla degradazione della lignina, che avviene ad opera soprattutto di basidiomiceti, molto meno ad opera di batteri e altri funghi; inoltre avviene per la maggior parte in presenza di ossigeno, ecco perché in ambiente lacustre ed anaerobico il legno si degrada molto lentamente (tipo le navi di legno di secoli addietro recuperate ogni tanto).
Ho trovato in rete due interessanti link (ma ve ne sono tanti …):

Link (qui trovi qualcosa riguardo la velocità di degradazione)

Link

In Puglia il regolamento regionale sul taglio dei boschi (utilizzazione di boschi cedui, tagli di pulizia e sfoltimento, …) obbliga al rilascio in bosco di 2-3 piante morte ad ettaro, proprio per mantenere la biodiversità, dato che molte specie vivono solo nei tronchi morti.

Anche sulle piante morte vi è una successione nella presenza di particolari specie di insetti xilofagi, ovviamente con accavallamenti temporali e riferendosi alle larve che vivono nel legno: alcuni insetti attaccano piante in cattive condizioni di salute, debilitandole e concorrendo alla loro morte (i più pericolosi sono i coleotteri scolitidi, tanto piccoli quanto dannosi), altri sono specializzati in piante morte da poco, altri ancora su piante morte da tempo, senza tralasciare i “tarli”, dannosi al legno stagionato ed in opera (i mobili delle nostre case !!).
Spesso inoltre vi è un delicato equilibrio, per il quale all’interno di piante in buone condizioni si trovano larve di insetti xilofagi e carie fungine, ma la pianta sopravvive per decenni e/o addirittura secoli.

Nella prima foto si vede un carpoforo fungino, caratteristico su tronchi e rami secchi, sia al suolo che sulla pianta. Sulla vite la presenza di tali funghi è detta mal dell’esca, perché il legno degradato dai funghi, quando è ben secco, prende fuoco facilmente, e questo nome risale ai tempi degli antichi romani, quando accendere il fuoco era di importanza vitale. La friabilità del legno è dovuta proprio alla degradazione causata dal fungo.

pietruzzo

Modificato da - pietruzzo in data 07 luglio 2013 09:45:12
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Albisn
Utente Senior


Città: Seregno
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 07 luglio 2013 : 10:49:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho fatto qualche ricerca in Internet e ho notato che si tratta di una argomento caldo. Si trova materiale in abbondanza. Il problema è quindi selezionare, leggere e sintetizzare...

Recentemente Il Corpo Forestale dello Stato e altri hanno organizzato un convegno "Legno morto: una chiave per la biodiversità".

Per i più volenterosi gli atti sono qui: Link

Saluti
Alberto




Modificato da - Albisn in data 07 luglio 2013 10:52:30
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Daniele Ritella
Utente Senior

Città: Venafro
Prov.: Isernia

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Inserito il - 07 luglio 2013 : 13:38:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tutto molto interessante!!!

Daniele
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Albisn
Utente Senior


Città: Seregno
Prov.: Milano

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Flora e Fauna

Inserito il - 08 luglio 2013 : 01:08:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Se cercavi una risposta semplice eccola:

"La qualità del legno, diversa da un’essenza all’altra, influisce sulla durata di decomposizione, che può durare sui 10-20 anni (pioppo, salice, betulla), 30-50
anni (faggio, pino) o fino a 80 anni (quercia)".

Da un documento dodattico di Pro Natura (Ch): Link

Saluti
Alberto

Modificato da - Albisn in data 08 luglio 2013 01:13:22
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