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 L'UOMO E LA NATURA: SCIENZA CULTURA ED ETICA
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elleelle
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33000 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 20 gennaio 2013 : 16:13:56 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

In questa sezione abbiamo toccato più volte il problema dell’incremento demografico della popolazione umana come sfondo non eludibile di qualunque problematica ambientale.
E’ chiaro, infatti, che il consumo di energia, di territorio e di risorse naturali in genere non possono essere indipendenti dalla crescita del numero dei “consumatori”. Qualsiasi progetto di risparmio energetico, uso di fonti rinnovabili, contenimento dei consumi di risorse pro capite, contenimento dello sviluppo urbanistico, aumento della resa agricola dei suoli ecc ...., funziona solo se contemporaneamente non aumenta troppo la popolazione. Altrimenti, è una rincorsa perdente.

E’ stato detto che si tratta di un tema sensibile e delicato che tocca le coscienze e che quindi va trattato con grande cautela, o, meglio, non va trattato per niente. Non capisco perché e cerco di spiegarmi.

Quando si pensa a come fermare l’incremento della popolazione umana o addirittura invertire la tendenza puntando a scendere, nel giro di un certo numero di generazioni, intorno ai 2-3 miliardi, che sarebbe la situazione ecologicamente ottimale, qualcuno lascia correre la fantasia ed evoca, per semplice associazione di idee, scenari fantascientifici e truculenti, tipo aborti e stermini di massa.
Invece,non c’è nessun bisogno di sforzare la fantasia e farsi venire le fisime; noi italiani abbiamo sotto gli occhi l'esempio concreto di quello che è successo nel nostro Paese. Proviamo ad analizzare il “modello italiano”!

L’Italia oggi è in una fase di leggera decrescita, mentre negli anni ‘50-‘60 cresceva ancora molto e tante famiglie non avevano i soldi per far studiare i troppi figli e dare loro delle condizioni di vita soddisfacenti. Il cambiamento è avvenuto senza che ce ne accorgessimo; nessuno è stato costretto a rinunciare a qualcosa; lo Stato non è intervenuto neppure in maniera soft per pilotare il fenomeno, a dimostrare che la soluzione è squisitamente culturale.

Che cosa è cambiato negli ultimi decenni? Qualcuno, un po’ semplicisticamente, ha imputato il cambiamento all’aumento del PIL. La maggiore disponibilità di soldi avrebbe fatto nascere nelle coppie atteggiamenti edonistici ed egoistici. Per una coppia che si vuole godere la vita (e ha i mezzi per farlo) i figli potrebbero essere visti come un impedimento, per cui si rinviano a dopo. Questa ipotesi sarebbe confermata dal fatto che nei Paesi poveri del terzo mondo si fanno molti figli, ma è smentita dal fatto che anche in nazioni ricche e con mentalità edonistica se ne fanno molti più che da noi (vedi USA e Paesi scandinavi). E’ smentita anche dal fatto che nei paesi del terzo mondo che hanno aumentato notevolmente il PIL, come la Nigeria, la crescita della popolazione è ulteriormente accelerata. A parte i problemi di redistribuzione della ricchezza in questi Paesi, sembra ragionevole pensare che le famiglie non abbiano affatto cambiato le loro abitudini “riproduttive” e che l’incremento sia attribuibile al calo della mortalità infantile, o, addirittura, al fatto che è aumentato il numero di figli "mantenibili".

Secondo me, il principale cambiamento che c’è stato in Italia, specialmente negli anni a cavallo del ’68, si è verificato nel’evoluzione dei ruoli dell’uomo e della donna nella società. La famiglia è rimasta un valore importante nella vita, ma un po’ meno preponderante, tanto che è stato legalizzato il divorzio. Anche la religione ha perso un po' di peso come valore di riferimento. La donna ha ottenuto la parità di diritti con l’uomo e ha visto sempre di più il lavoro come un modo per realizzarsi. Contestualmente, è cambiata la mentalità degli uomini, che hanno dovuto sopire i propri istinti di mammiferi. Infatti, i maschi dei mammiferi tendono a fare più figli possibile (anche con più femmine) per tramandare i propri caratteri ereditari (tanto, mica li fanno loro!).

Da questa analisi, emergerebbe una possibile linea di azione per affrontare il problema della crescita demografica: fare cultura.
Combattere i tabù, i falsi valori, il razzismo ("voglio che la mia etnia sia più numerosa delle altre!") e altri estremismi ideologici. E soprattutto pensare che i figli si fanno per il bene dei figli e non per l'interesse o l'autocompiacimento dei genitori.

Certo, un eventuale stabilizzazione e successivo decremento della popolazione metterebbe in crisi l’economia, che oggi è basata sullo sviluppo. E anche sull’"indebitamento generazionale", che vede i giovani caricati dell’onere di mantenere i vecchi (per esempio, finanziando con i propri contributi previdenziali le pensioni della generazione precedente). Evidentemente, questi meccanismi (che non sono per niente fisiologici, ma patologici) andrebbero modificati via via che il trend cambia. Un mondo basato sull’equilibrio anziché sullo sviluppo è possibile. Nelle nostre famiglie lo sviluppo non è una condizione necessaria; anzi, riusciamo a tollerare anche una certa diminuzione del reddito, come quando uno dei familiari va in pensione o resta senza lavoro. Anche a livello nazionale e mondiale i margini per sopravvivere senza sviluppo ci sarebbero.
luigi

Modificato da - elleelle in Data 20 gennaio 2013 23:03:07

lynkos
Con altri occhi


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Prov.: Pescara

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Inserito il - 21 gennaio 2013 : 06:48:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Come sai da altri dibattiti in questa sezione, in questo ti penso come te. La chiave a tutto è la numerosità e il consumo di risorse degli essere umani. Sono anche d'accordo con te che il problema, quindi anche la risposta, risiede al livello della cultura. Siccome sono d'accordo, temo che in questo momento c'è poco altro che posso aggiungere alla discussione. Vediamo come si sviluppa .

Sarah Gregg - Lynkos


"Mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto" (Stephen Jay Gould)
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

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Flora e Fauna

Inserito il - 21 gennaio 2013 : 10:19:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Molti di quelli che non vogliono parlare di questo problema, sostengono che è tempo perso perché si tratta di un problema insolubile, più difficile da contrastare dell'effetto serra.
Provo, nella mia ignoranza, ad articolare qualche proposta concreta.

1) Creare a livello ONU un organismo che si occupa del monitoraggio e dell'analisi del fenomeno e produce linee guida ed eventuali progetti di massima per gestirlo al meglio nei singoli Paesi

2) Creare nell'ambito della FAO una linea che promuova concretamente nei singoli Paesi, con consulenza e aiuti economici, eventuali piani mirati di contenimento della crescita demografica. I piani devono prevedere esclusivamente provvedimenti non coercitivi, ma di acculturamento della popolazione a partire dalle scuole.

3) Creare un meccanismo di erogazione degli aiuti economici internazionali (FMI ecc,...) legato al fatto che il Paese ricevente attui una politica di contenimento della crescita demografica. Cioè, più ti impegni per non aver più bisogno di aiuti, più ti aiutiamo. (Analogamente a quanto si sta facendo per gli aiuti alla Grecia)

luigi
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nanni
Utente Senior

Città: Napoli


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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 22 gennaio 2013 : 01:29:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Hihi Complimenti Luigi ... ma non ero io che parlavo di troppe cose insieme?
Di certo non potrai esercitare un controllo fiscale sugli argomenti proposti..
Io troverei interessanti gli aspetti evolutivi e quelli di psicologia riproduttiva individuali e sociali. In altre sedi abbiamo osservato le strategie di molti animali superiori in fatto di numeri utili, o vantaggiosi, scelti o selezionati per la conservazione della specie, nelle loro nicchie ambientali.. Certamente la ns specie ha dimostrato molte doti e capacità di adattamento ai più diversi ambienti, anche grazie alla capacità di generare e nutrire molti figli.. In molte se non in tutte le culture, i figli sono visti come una benedizione, una risorsa, un motivo di orgoglio individuale e sociale....

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nanni
Utente Senior

Città: Napoli


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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 22 gennaio 2013 : 01:53:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per cui, amico mio, e' moolto difficile parlare di modelli di sviluppo demografico, e/o piani sulle risorse disponibili nel tempo (energia, acqua...). Chi o cosa, per conto di quale governo... dovrebbe deciderete e su quale scala temporale...
Luigi tu parli di aiutare, ma se si parlasse di rinegoziare... i rapporti commerciali e di sviluppo, con i paesi del terzo mondo e i cosiddeti emergenti ? Acculturazione da parte di chi ? E verso di chi ? E chi non è d'accordo che gli facciamo ?

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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

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Flora e Fauna

Inserito il - 23 gennaio 2013 : 23:26:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tu hai ragione. Uno dei motivi per cui molti non vogliono affrontare questo problema e si ripiegano nel fatalismo, probabilmente è che le soluzioni si presentano difficili da attuare.

Però, è anche vero che esistono altri problemi ancora più difficili da risolvere e se ne parla moltissimo e senza imbarazzo.

Pensiamo, per esempio, al problema del riscaldamento del pianeta. Non sappiamo neppure in che misura sia nelle nostre mani come effetto serra e in che misura sia un fenomeno esterno, tipo inclinazione dell'asse terrestre, intensità della radiazione solare ecc....
Eppure, moltissimi scienziati lo stanno studiando; ci si scrivono sopra tanti libri e si organizzano perfino incontri internazionali come quelli di Kyoto e di Rio. Anche in questo caso si sente la mancanza di un governo unitario del pianeta che permetterebbe di prendere iniziative efficaci, ma almeno si sta provando a fare qualcosa e si studia per chiarire la questione.

Ci sono altri problemi difficilissimi da risolvere, come l'eradicazione di certe malattie, e anche di quelli se ne parla abbondantemente.

Il fatto che, invece, di questo che è il problema di fondo della nostra società non si voglia parlare mi lascia esterrefatto, considerando quanto sarebbe importante risolverlo.

Si risolverebbero i problemi di energia, acqua, biodiversità, effetto serra, inquinamento atmosferico e marino e non so quanto altro ...

Qualcuno mi sa spiegare perché non ne parla quasi più nessuno?
Ricordo che negli anni '60 se ne parlava; poi, piano piano, è stato abbandonato.

luigi

P.S. alle domande che poni nel tuo secondo messaggio avevo già dato qualche risposta di massima nei 3 punti del mio precedente. Non dico che sia tutto facile, ma perché non parlarne?

Modificato da - elleelle in data 23 gennaio 2013 23:30:33
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enotria
Utente Senior


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Prov.: Ferrara

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Inserito il - 24 gennaio 2013 : 07:10:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

. . . . . Il fatto che, invece, di questo che è il problema di fondo della nostra società non si voglia parlare mi lascia esterrefatto, considerando quanto sarebbe importante risolverlo.
luigi


Forse perché la stessa Natura ha sempre regolato perfettamente lo sviluppo dell'Uomo, almeno fino al 1800, poi c'è stata la cosiddetta "esplosione demografica".

Solo che i metodi, usati per migliaia di anni dalla Natura, sono stati neutralizzati proprio dall'Uomo: grandi epidemie, mortalità infantile, carestie, genocidi a ruota libera e senza intervento dell'ONU, stermini di massa, portati a termine senza che i giornalisti o Internet ci ficcassero il naso, ecc. ecc.

La soluzione quindi è molto semplice ed anche a "portata di mano", basterebbe appunto lasciar fare alla Natura, senza interferire, ma ciò è contrario alla nostra morale, per cui ci siamo chiusi in un vicolo cieco.

Ogni soluzione realmente efficace è violenta e contrasta con la nostra "morale", sia che si tratti di coercizione alla cinese o di "non intervento" nei grandi eventi tragici naturali.

Il mondo cosiddetto "civile" rifiuta tutto questo ma, nello stesso tempo, non riesce a trovare altre soluzioni.

Eppure, è pacifico che, in ogni caso, alla fine dei tentativi umani, il metodo naturale riporterà tutto alla normalità con carestie, guerre e ribellioni, resta solo da vedere se questo avverrà al traguardo dei 10 miliardi, o dei 20, o dei 30, ecc.

Ma, forse, io sono un po' troppo pessimista !?



Andrea ---> Link

Ogni oggetto ha la sua storia,
. . . io non vendo oggetti,
. . . . . . io racconto storie. (Enotria)
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lynkos
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Prov.: Pescara

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Inserito il - 24 gennaio 2013 : 08:00:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di enotria:

...Solo che i metodi, usati per migliaia di anni dalla Natura, sono stati neutralizzati proprio dall'Uomo: grandi epidemie, mortalità infantile, carestie, genocidi a ruota libera e senza intervento dell'ONU, stermini di massa, portati a termine senza che i giornalisti o Internet ci ficcassero il naso, ecc. ecc.
La soluzione quindi è molto semplice ed anche a "portata di mano", basterebbe appunto lasciar fare alla Natura, senza interferire, ma ciò è contrario alla nostra morale, per cui ci siamo chiusi in un vicolo cieco.
[...]
Il mondo cosiddetto "civile" rifiuta tutto questo ma, nello stesso tempo, non riesce a trovare altre soluzioni.

Quoto in pieno.

Sarah Gregg - Lynkos


"Mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto" (Stephen Jay Gould)
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2013 : 09:08:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io, invece, non sono completamente d'accordo ...

Partiamo dall'origine. Noi, come tutte le specie animali, siamo "regolati" per fare più figli del necessario, perché in natura molti figli non arrivano all'età adulta.
Quindi, si potrebbe pensare che l'aumento demografico sia solo conseguenza del fatto che, con la medicina e la buona alimentazione, abbiamo quasi azzerato la mortalità giovanile.
Io non credo che sia così. Le statistiche dicono che il numero medio di figli per coppia o per donna varia moltissimo da popolo a popolo; quindi non può che essere un fatto culturale. Inoltre, come dicevo all'inizio, in Italia l'incremento si è fermato, nonostante che la mortalità infantile, da noi, si sia ridotta quasi a zero; si operano neonati con malformazioni gravissime e si consente loro una vita normale.

Quindi l'ipotesi che l'equilibrio della nostra popolazione dipenda dal bilancio "nati - morti in giovane età" e che siano semplicemente diminuiti i morti non quadra. Per spiegare il fenomeno italiano bisogna ipotizzare che siano diminuite le nascite. Analogamente, in altre nazioni è verosimile che siano aumentate perché ci sono fortissime spinte culturali (soprattutto di natura etnica/razzista) verso la crescita demografica e appena si creano le condizioni per mantenere più figli, si fanno.

In sostanza, secondo me il fenomeno è pilotato prevalentemente dalle nascite ed è lì che si deve e si può intervenire (culturalmente!). La prospettiva che sia la natura a provvedere al riequilibrio con la peste, l'AIDS o con le guerre, oltre ad essere una prospettiva orrenda, non è realistica. Inoltre questi eventuali interventi "naturali" interverrebbero troppo tardi, quando ormai il pianeta sarebbe ecologicamente compromesso e non tornerebbe più alla normalità.

luigi
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lynkos
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Inserito il - 24 gennaio 2013 : 09:49:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

In sostanza, secondo me il fenomeno è pilotato prevalentemente dalle nascite ed è lì che si deve e si può intervenire (culturalmente!). La prospettiva che sia la natura a provvedere al riequilibrio con la peste, l'AIDS o con le guerre, oltre ad essere una prospettiva orrenda, non è realistica. Inoltre questi eventuali interventi "naturali" interverrebbero troppo tardi, quando ormai il pianeta sarebbe ecologicamente compromesso e non tornerebbe più alla normalità.

Personalmente sono del parere che la prospettiva di una "rivoluzione culturale" a livello planetario è molto meno probabile di un "rimedio naturale", ma questo riflette il mio scetticismo verso la volontà e la capacità della nostra specie di gestire se stessa .
Comunque, secondo me la frase chiave del tuo intervento è quello che ho evidenziato in grassetto... la "normalità", cosa sarebbe? Però, sarebbe un argomento da esplorare non qui, ma in un altro post, perché ci porterebbe subito completamente OT.


Sarah Gregg - Lynkos


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mazzeip
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Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2013 : 10:14:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono d'accordo con Luigi che il problema è solo culturale, o meglio di modelli di sviluppo: l'onnipresente mantra occidentale, ormai, è che per star bene (in senso economico) è necessario crescere, consumare, produrre, fare figli sempre di più, alimentando una spirale divergente che ovviamente non può essere sostenibile.

A questo si aggiungono i messaggi delle chiese, e della cattolica in particolare, a fare sempre più figli in quanto questo è il volere di dio, come se il loro dio anelasse alla distruzione della sua "creatura" planetaria.

Consiglio a tutti la lettura di (su Amazon 7 euro in versione Kindle, 12 euro in brossura):

Prepariamoci - a vivere in un mondo con meno risorse, meno energia, meno abbondanza... e forse più felicità, di Luca Mercalli, meteorologo e climatologo italiano, responsabile dell'Osservatorio Meteorologico del Collegio Carlo Alberto di Moncalieri, noto per la partecipazione al programma tv Che tempo che fa.




Paolo Mazzei
presidente della Associazione Lepidotterologica Italiana - ALI
leps.it: Moths and Butterflies of Europe and North Africa
serifoswildlife.net: Serifos wildlife
seychelleswildlife.info: Seychelles Wildlife
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Stefano Doglio
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Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2013 : 10:40:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di mazzeip:
Consiglio a tutti la lettura di (su Amazon 7 euro in versione Kindle, 12 euro in brossura):

Prepariamoci - a vivere in un mondo con meno risorse, meno energia, meno abbondanza... e forse più felicità, di Luca Mercalli


c'è vita anche al di fuori di Amazon, ad esempio qui:
Link
lo vendono ad un prezzo effettivamente più alto ma... DRM free, che è una cosa importante.
Comunque io per ora non ho intenzione di leggerlo sia perché Mercalli sono andato ad ascoltarlo qualche anno fa, e mi è bastato, ma ancor di più perché voglio contribuire alla sua decrescita, e quindi leggerò il suo libro solo se lo troverò piratato
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mazzeip
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Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2013 : 11:09:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Chissà perché il DRM free è una cosa importante: un libro su carta lo compri, se ne vuoi una copia ne compri un altro. Sarebbe come dire che nei negozi di abbigliamento non ci dovrebbero essere i dispositivi anti-taccheggio, così posso rubare quello che mi pare . E poi stiamo parlando di 7 euro...

Poi: può starti antipatico Mercalli, ma le sue tesi sono il risultato di analisi fatte da parecchi altri: cercate "Impronta Ecologica" (termine coniato nel 1996 da Wackernagel e Rees nel libro "Our Ecological Footprint: Reducing Human Impact on the Earth") in giro per la rete e scoprirete che per sostenere i nostri attuali consumi abbiamo attualmente bisogno di una terra e mezzo e nel 2030, con la tendenza attuale, ci vorranno due pianeti. Bella eredità per i nostri figli!

Il problema demografico è ovviamente una grossa parte di questo, ma non è l'unico problema, è appunto il modello di sviluppo che dovremmo cominciare seriamente a mettere in discussione...






Paolo Mazzei
presidente della Associazione Lepidotterologica Italiana - ALI
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Stefano Doglio
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Inserito il - 24 gennaio 2013 : 11:25:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di mazzeip:

Chissà perché il DRM free è una cosa importante: un libro su carta lo compri, se ne vuoi una copia ne compri un altro. Sarebbe come dire che nei negozi di abbigliamento non ci dovrebbero essere i dispositivi anti-taccheggio, così posso rubare quello che mi pare . E poi stiamo parlando di 7 euro...


no, il paragone è sbagliato: nell'abbigliamento un drm analogo a quello di Amazon ti impedirebbe di utilizzare quell'abito più di un tot di volte, o di prestare la tua giacca a qualcuno che ha freddo mentre tu in quel momento no, o di passare i tuoi pantaloni ad un amico perché hai messo su qualche chilo o non ti piacciono più. Tutte cose che, per inciso, coi libri di carta le puoi fare. Con quelli elettronici, "protetti" da drm, no. Poi che Amazon fornisca un servizio di prim'ordine, vero, ma bisogna anche essere consapevoli che per quanto dorata, è pur sempre una gabbia.
Poi a me Mercalli non è antipatico: voglio davvero il suo bene, e che decresca... l'ho vista la sua casa qualche anno fa ad Ambiente Italia e ne ha ancora da impegnarsi prima di riuscire a decrescere
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mazzeip
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Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2013 : 12:01:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Posso leggere il libro quante volte mi pare, posso leggerlo sul mio Kindle o sullo smartphone o sul pc di casa, e impostando il mio account sui devices dell'amico posso farlo leggere anche a lui. Certo non posso darlo contemporaneamente a chiunque, ma la vedo difficile anche col libro di carta, se non fotocopiandolo, il che è comunque illegale. E per 7 euro non mi sembra una così grossa penalizzazione, e se la piantassimo tutti di considerare le cose piratate come una conveniente alternativa i prezzi scenderebbero ancora.

Quanto alla casa, sai di cosa parli? Sto finendo di fare la MIA casa con caratteristiche analoghe (pompe di calore, pannelli, riscaldamento a pavimento, ventilazione controllata con recupero di calore, tamponature con Poroton riempiti in perlite e cappotto termico totale, tetto ventilato, infissi pvc triplo vetro caricati ad argon), e ti assicuro che la decrescita c'è e come.

Chiudo qui lo scambio a due, ritornerei all'argomento generale.




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Stefano Doglio
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Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2013 : 12:16:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di mazzeip:

Posso leggere il libro quante volte mi pare, posso leggerlo sul mio Kindle o sullo smartphone o sul pc di casa, e impostando il mio account sui devices dell'amico posso farlo leggere anche a lui. Certo non posso darlo contemporaneamente a chiunque, ma la vedo difficile anche col libro di carta, se non fotocopiandolo, il che è comunque illegale. E per 7 euro non mi sembra una così grossa penalizzazione, e se la piantassimo tutti di considerare le cose piratate come una conveniente alternativa i prezzi scenderebbero ancora.

Quanto alla casa, sai di cosa parli? Sto finendo di fare la MIA casa con caratteristiche analoghe (pompe di calore, pannelli, riscaldamento a pavimento, ventilazione controllata con recupero di calore, tamponature con Poroton riempiti in perlite e cappotto termico totale, tetto ventilato, infissi pvc triplo vetro caricati ad argon), e ti assicuro che la decrescita c'è e come.

Chiudo qui lo scambio a due, ritornerei all'argomento generale.



la prima reazione, visto che tanto non so di cosa parlo, è di chiuderla qui anch'io.
Però una precisazione vorrei farla: io non ho scritto che i libri piratati sono alternativi a quelli col drm, ho semmai, ed al contrario, invitato a pagare di più per avere un prodotto senza le limitazioni di quelli venduti da Amazon. E se i librai vogliono combattere la pirateria (che per inciso, non è mai stato dimostrato danneggi le vendite) dovrebbero rendere meno difficile la fruizione del prodotto che vendono: certo che se per leggere il tal libro sul mio device devo prima trovare e scaricare in rete dei tool che gli tolgano il drm, e poi convertirlo dal loro formato proprietario ad uno standard (già, perché i libri Amazon hanno anche questa "bella" caratteristica), se trovo una versione piratata che ho solo da scaricare e cominciare a leggere... ma perché ti devo dare fosse anche solo 7 € quando a gratis c'è un'alternativa migliore?!?
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Stefano Doglio
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Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2013 : 13:35:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
una considerazione che riguarda il tema della decrescita...

Messaggio originario di mazzeip:

Posso leggere il libro quante volte mi pare, posso leggerlo sul mio Kindle o sullo smartphone o sul pc di casa, e impostando il mio account sui devices dell'amico posso farlo leggere anche a lui


bene, facciamo che l'amico sono io... mi vuoi "prestare" il libro di Mercalli così magari mi convinco anch'io delle sue tesi .
Su quale "device" posso leggerlo? Io non ho un Kindle, ma un Cybook Odyssey... che il tuo libro non lo apre. Ho poi un netbook, non è comodo come un lettore od un tablet per leggersi un libro, ma si può fare... peccato però che l'applicazione Kindle richiede o Windows o MacOS, e io lì ho solo Linux. Niente da fare, però a casa, come desktop ho un Mac... tutto risolto? No, perché l'applicazione richiede un processore Intel, e la mia macchina è un PowerMac G5, ottimo computer professionale, ma "vecchiotto" e che si basa su un processore PPC! Quindi per poter leggere il libro che mi presti, dovrei buttar via un computer perfettamente funzionante e che svolge egregiamente il suo lavoro (io non faccio montaggio di video hd, e tutto il resto lo fa al massimo leggermente meno veloce di una macchina più moderna) e sostituirlo o in alternativa comprare un aggeggio in più... alla faccia della decrescita!
Da notare che se il mio Cybook o il PowerMac non riescono ad aprire il libro di Amazon non è perché è troppo pesante, troppo complesso... per dei processori "obsoleti", perché lo stesso libro come ePub (o pdf) lo apre tranquillamente. No, è solo colpa del drm e del formato proprietario di Amazon

Modificato da - Stefano Doglio in data 24 gennaio 2013 13:36:43
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2013 : 15:33:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Se possiamo chiudere qui la parentesi sui libri ......... ... magari interviene qualcun altro sul tema centrale.

Quanto a Mercalli, sicuramente dice cose serie, specialmente se prese da altre fonti, ma io sono un po' allergico a quei "tuttologi", come lui e Mario Tozzi, che, dopo un preambolo obiettivo, la buttano in politica. Tutto sommato, come divulgatori preferisco Piero Angela & figlio (per quanto anche loro non siano immuni al 100% da quel vizietto ...)

A Sarah, per evitare di avvitarci in definizioni, direi che per la "normalità" della Natura potremmo convenire - giusto come ipotesi di lavoro - di considerarla corrispondente allo stato attuale, che, tutto sommato, male non è.

Sono d'accordo con Paolo che il problema dell'incremento demografico si lega da subito a quello dello sviluppo economico, sia culturalmente che economicamente.
Visto, però, che di sviluppo se ne parla molto (crescita o decrescita sostenibile ecc...), mi accontenterei che la crescita demografica diventasse un filone di indagine nell'ambito degli studi e delle iniziative sullo sviluppo.
E, come ho accennato prima, che diventasse una linea di azione della FAO, il cui compito serio non sarebbe quello di far crescere la produzione di alimenti, ma piuttosto di cercare l'equilibrio tra questa e il fabbisogno. In questo senso, aumentare la produzione o diminuire il fabbisogno concorrerebbero allo stesso risultato.

Sono d'accordo che le chiese contribuiscono a fomentare la crescita demografica, e allargherei il discorso a tutte le organizzazioni che tendono a fare la distinzione tra "i nostri" e "i loro". I cristiani vorrebbero essere più numerosi degli islamici e viceversa, i serbi in Kossovo vorrebbero essere più numerosi degli albanesi; i tutsi in Ruanda vorrebbero crescere e diventare la maggioranza scalzando gli hutu. Per buttarla sul ridere, anche un tifoso laziale vorrebbe portare con sé allo stadio tre o quattro figli tutti laziali perché la sua tifoseria fosse la più forte.

A parte gli scherzi e i paradossi, credo che buona parte dell'impegno riproduttivo nei paesi in via di sviluppo - che spesso spno lacerati da conflitti etnici - sia finalizzata idealmente a conquistare la maggioranza e quindi il potere sulle altre etnie.
luigi


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nanni
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Inserito il - 24 gennaio 2013 : 19:18:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Luigi hai aperto una discussione dalle implicazioni vastissime. L'umanità si è continuamente distribuita e ridistribuita sulla terra, mantenendo diverse densità di popolazione asseconda delle risorse disponibili e della competizione armata fra i gruppi . Sicuramente ha avuto diverse " esplosioni demografiche" e casi di spopolamento regionali ed epocali.. Non credo siano possibili previsioni sull'andamento delle risorse alimentari e sanitarie nei diversi distretti, tali da poter consigliare alcuna modulazione delle politiche demografiche ...

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nanni
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Inserito il - 24 gennaio 2013 : 19:49:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Pensa al medio oriente, la guerra per il controllo dell'acqua del fiume Giordano, che nel frattempo si asciuga. Che politiche demografiche consiglieresti ai popoli che si confrontano da secoli in quelle martoriate regioni ? Fate tutti meno figli ?

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nanni
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Inserito il - 24 gennaio 2013 : 20:17:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E questo solo per citare uno dei punti dove non si vede quale è, dovrebbe essere, o sia mai stata la normalità (quello stato idilliaco a cui tornare o mantenersi) . Gli equilibri sono precari dai tempi di Adamo e quello che in realtà cerchiamo e' un codice condiviso che premi la collaborazione e non la contesa, nella spartizione del bene disponibile.. e del lavoro necessario... Non so quali dovrebbero essere i criteri di contenimento dello sviluppo demografico, se non quelli di consentire una crescita dignitosa della prole, senza pregiudizi per la fruizione delle generazioni future. Ma questo è sicuramente un dato storico e quindi politico e geografico, che è in continua evoluzione...

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