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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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Murex76
Moderatore
Città: Palermo & Jesi (AN)
1917 Messaggi Biologia Marina |
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myzar
Utente Senior
Città: Livorno
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
3886 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 27 ottobre 2006 : 21:30:03
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| Messaggio originario di Murex76:
Ciao ragazzi, posto una domanda simile per certi versi a quella di ieri...
Ma se il tipo non corrisponde alla descrizione originale? A presto Giuseppe
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Vediamo se ho capito cosa chiedi: esiste una descrizione originale dell'autore, ma il materiale da lui depositato è costituito da esemplari nessuno dei quali si adatta a detta descrizione? myzar |
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Murex76
Moderatore
Città: Palermo & Jesi (AN)
1917 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 27 ottobre 2006 : 21:32:38
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Yes! Domanda insolita, ma problema che si può presentare..... sopratutto per specie esotiche istituite un pò di tempo fa....... Quindi non l'olotipo depositato recentemente, ma i o il tipo presente nella collezione di un autore ora in un museo....
Giuseppe |
Modificato da - Murex76 in data 27 ottobre 2006 21:37:30 |
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myzar
Utente Senior
Città: Livorno
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
3886 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 27 ottobre 2006 : 21:52:30
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Intanto è possibile che quanto appare nella descrizione originale provenga non da un dolo esemplare ma da piu di uno, nel qual caso il tipo è l'assieme di essi. Se poi nella descrizione appare un carattere inventato, devo ancora pensarci. myzar |
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Italo
Utente Senior
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
3803 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 27 ottobre 2006 : 22:51:44
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La domanda può sembrare che riguardi una situazione "estrema" ma invece non è così, a me è accaduto più volte, come minimo una decina, di incontrare un tipo non rispondente alla descrizione. Il caso più recente con un Caecidae conservato al Museo di Parigi, ma anche a Firenze con alcuni tipi di Seguenza, nonché nella collezione Monterosato. I motivi possono essere i più vari: 1) nell'800 alcuni studiosi erano anche commercianti (i vari Sowerby, Cristofori e Jan ecc) e una volta descritta una specie vendevano gran parte, se non tutto, il materiale studiato e non sempre quello che rimaneva, o che veniva reintegrato, corrispondeva alla specie descritta. 2) molte collezioni hanno subito trasferimenti e traslochi e in queste circostanze uno scambio di cartellini è assolutamente possibile. 3) a volte sono coloro che studiano tale materiale che per distrazione o ignoranza scambiano o confondono materiale e cartellini. 4) A volte c'è proprio la malafede: ci si appropria di un esemplare unico o raro sostituendolo con un altro ben più comune. Ecc., ecc., ecc. Ma giustamente Giuseppe si chiede: come risolvere il problema? Se la differenza tra la specie come comunemente intesa ed il materiale tipico è modesta (piccole differenze difficilmente rilevabili dalla descrizione originale), il tipo fa fede. E' il caso di Odostomia rissoides, ritenuta "da sempre" specie valida, ma quando Van Aartsen ha controllato il tipo si è accorto che era un sinonimo di (non sono sicuro) unidentata; per la rissoides sensu Autori ha quindi coniato il nome Odostomia carrozzai. Se le differenze sono macroscopiche ed incontrovertibili il tipo non può essere considerato tale, si ipotizza uno scambio di cartellini e si seleziona un nuovo materiale tipico o tramite un lectotipo, se c'è magari in altri musei qualcos'altro riconducibile alla specie in questione, oppure con un neotipo. La designazione di un neotipo deve però, secondo l'ICZN, essere un atto eccezionale da adottare solamente quando ci siano prove provate della mancanza di materiale tipico, solo per dirimere un problema altrimenti insolubile e, possibilmente, nell'ambito di una revisione dell'intero genere o famiglia. Ma vi garantisco che ci sono situazioni ancora più complesse ed intricate... sto cercando di dirimerne una... Ciao, Italo
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Murex76
Moderatore
Città: Palermo & Jesi (AN)
1917 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 28 ottobre 2006 : 15:34:21
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Grazie Italo per l'ennesima risposta ai miei dubbi..., ma per la serie non ci dormo la notte.....
Se il tipo non corrisponde alle descrizione, non ci sono altri esemplari da poter eleggere a neotipo o lectotipo, e la specie era rara ai tempi dell'istituzione, ed oggi è estinta?
A presto
Giuseppe |
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Italo
Utente Senior
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
3803 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 ottobre 2006 : 17:14:48
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Questo comincia ad essere un caso veramente al limite... e non credo che l'ICZN lo prenda in considerazione... Credo che cercando in tutti i musei del mondo un esemplare riconoscibile alla specie estinta prima o poi verrebbe fuori... in caso contrario il revisore potrebbe pensare che il vero tipo, oltre ad essere andato perduto, si riferisse non ad una valida specie ma ad una mostruosità o anomalia mai più riprodottasi e come tale di nessun valore sistematico o, nel caso fosse comunque prioritaria come data, non riconducibile ad una specie nota. Insomma la specie verrebbe definita nomen dubium cosa che peraltro avviene abbastanza comunemente anche oggigiorno in tanti casi in cui manca il materiale tipico, manca una adeguata iconografia, la descrizione è insufficiente e la specie è confondibile con altre simili. In alcuni casi viene selezionato un lectotipo o un neotipo individuando come riferimento una fotografia o un disegno... pratica che peraltro mi trova abbastanza perplesso. Oppure si considera NON PROVATO, che il tipo, ammesso che ci sia, NON rappresenti realmente la specie in questione... Sì lo so, sembra un gioco di parole, ma è stato fatto ad es. per la nostra cara Triphora perversa. Credo di ricordare di aver letto, molti anni fa su La Conchiglia, di una specie di Perry, una Tibia, ritenuta una anomalia e poi riconosciuta, dopo 100 (?) anni specie valida (non so se a torto o a ragione). Ciao, Italo
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