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 San Martino nel Parco Nazionale del Gran Sasso - Laga
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giampaolo
Utente Senior

Città: roma

Regione: Lazio


2498 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 29 settembre 2006 : 10:27:23 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia  Controlla la Mappa di Google dal Satellite

Nazione: Italia Regione: Lazio Provincia: RI Comune: Amatrice Localitŕ: San Martino
La frazione o “Villa” di San Martino rappresenta l’ultimo piccolo nucleo abitato attuale posto al piede della dorsale principale della Laga in corrispondenza di Cima Lepri (m.2445 slm – seconda cima della catena).
L’insediamento di origine medioevale è posto sulla riva del fiume Piè di Lepre – San Martino, affluente del Tronto, quasi all’apice della superficie blandamente ondulata che dalla Conca di Amatrice risale verso il piede della catena.
Siamo in uno dei tratti più spettacolari della Laga, poco a monte del paese si innalzano i rilievi di Monticillo e Montedoro che raggiungono i 1500-1600 m slm, subito dietro la grande parete rocciosa, che dai 1600 m sale senza soluzione di continuità a sfiorare i 2500 m.
La zona situata nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Laga è molto ricca di fauna (lupi e moltissimi rapaci dall’aquila al gufo reale) e, tantissime varietà di fiori soprattutto orchidee spontanee (varie specie di ophrys ed orchis, la rarissima nigritella widderi che fiorisce oltre i 2000 metri e l’altrettanto raro epipogium aphyllum che si nasconde nell’ombra delle faggete.

L’insediamento in particolare si dispone al margine di ampi spazi campestri, privi di insediamenti e strutture deturpanti.
Poco oltre il nucleo vero e proprio, a circa 150 m, sorge la Chiesa di San Martino, santuario ristrutturato nel Quattrocento, ma probabilmente di origine più antica, come attestano le fonti documentarie.
Dal piazzale antistante la Chiesa si diramano una serie di percorsi escursionistici e da trekking che ricalcano la rete di antiche mulattiere che conducevano agli stazzi in quota e sul versante adriatico attraverso la catena. I percorsi, riattivati e segnalati recentemente a cura della sezione del CAI di Amatrice, permettono di raggiungere i settori più spettacolari e meglio conservati del versante ovest della Laga.


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San Martino nel Parco Nazionale del Gran Sasso - Laga
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San Martino nel Parco Nazionale del Gran Sasso - Laga
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La chiesa di S.Martino è di forma rettangolare, ad unica navata, con tetto a capriata; è lunga 19 m. e larga 11.6 m.
Il campanile è a vela con due campane, di cui una originale del XVI secolo, dal suono particolarmente riconoscibile anche in lontananza.
La facciata romanica è caratterizzata da un portale in pietra arenaria di notevole importanza artistica, anche se consunto dal tempo.

L’architrave del portale ha al centro lo stemma degli Angioini (uno scudo crociato sormontato dai tre gigli di Francia) e ripete lo stemma di Amatrice.
La presenza dell’emblema degli Angioini conferma la tradizione che attribuisce l’origine della chiesa ai Francesi.
Sul lato sinistro c’è un angelo con tre fiori nella mano (i gigli di Francia); sotto un cartiglio con un’iscrizione non più leggibile; a destra un angelo disteso in volo, recante una croce sulle spalle; sotto un leggio con un libro aperto; a lato la Vergine, con un mantello che scende dal capo e le braccia incrociate, sembra leggere il libro, al di sopra del quale appare lo Spirito Santo in forma di colomba con ali spiegate. L’insieme rappresenta l’Annunciazione.



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San Martino nel Parco Nazionale del Gran Sasso - Laga
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Nell’interno, sulla parte destra spiccano alcuni affreschi votivi assai malridotti, della fine del XV secolo, attribuiti a Dionisio Cappelli, massimo pittore amatriciano.
Ai lati dell’altare maggiore due affreschi rappresentano S.Pietro e S.Paolo, anch’essi del XV secolo. Sugli altari laterali si notano una Madonna con angeli e la Madonna della Misericordia, che copre con il suo manto la gente che implora grazia e protezione.
Sopra l’altare privilegiato campeggia una tela del XVI secolo, raffigurante S.Martino vescovo, con ai lati S.Francesco e S.Lorenzo.
Con il restauro è emersa, in basso a sinistra, una figura: probabilmente il committente del quadro.


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San Martino nel Parco Nazionale del Gran Sasso - Laga
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In sacrestia si trova un affresco su terracotta, anch’esso attribuito a Cappelli, raffigurante l’Arcangelo Gabriele, un busto di terracotta di S.Martino vescovo, parte di una statua ormai perduta.

Secondo la tradizione pare sia stata costruita dai soldati francesi il cui comandante era originario di Tours come S.Martino: da qui il nome della parrocchia dedicata dai soldati francesi al santo vescovo particolarmente venerato dalle milizie, in quanto anche egli militare prima della sua conversione.
Per l’origine della costruzione riteniamo che si debba risalire molto indietro negli anni. Nella località infatti esisteva una presenza di monaci benedettini con cella ed oratorio attorno al quale si sviluppò il villaggio.
Per questo la tradizione che attribuisce alle milizie francesi l’erezione della chiesa ha valido riscontro storico, ma va letta come ampliamento di una chiesa preesistente, forse in rovina. In uno sperone della roccia in cui sorge l’edificio, ed esattamente sotto l’abside, vi è incisa la data del 1422, epoca del restauro.
Sull’architrave del portale ricordiamo che è indicata la data del 1479. L’autore di “Itinerari amatriciani” A.Massimi ritiene che tale data sia di un successivo restauro, eseguito per i numerosi terremoti.
Il villaggio di S.Martino era originariamente molto più esteso e popoloso: le poche case che restano a distanza dalla chiesa è quanto rimane del primitivo abitato dopo i ripetuti terremoti che provocarono lutto e distruzione, tra cui si ricorda in particolare quello del 1639 che provocò la caduta della chiesa e dell’abitato nel sottostante profondo fosso.

Dall’archivio parrocchiale di S.Martino si rileva che il parroco officiava alternativamente nelle chiese della zona, secondo le richieste e le esigenze dei fedeli.
La chiesa fu dichiarata parrocchia nel 1767, ma in essa risultano istituite fin dal 1581 le confraternite del SS.mo Sacramento e della Madonna Addolorata.
Il territorio parrocchiale comprende le ville: S.Martino, Voceto, Colle Creta, Moletano, Cossara, Retrosi, Fiumatella, Ferrazza, Francucciano e Canton Trione, ora demolito.
Nella chiesa sono sepolti tutti gli abitanti delle frazioni ora nominate. Il rifacimento del tetto e del pavimento consentì di riaprire la chiesa al culto. Tutte le famiglie delle ville sono molto sensibili: quando c’è una funzione religiosa partecipano con viva gioia, e in occasione della ricorrenza dei defunti non mancano di fare una visita in ricordo dei propri antenati ivi sepolti.



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San Martino nel Parco Nazionale del Gran Sasso - Laga
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La festa della parrocchia si celebra il giorno 11 novembre, in memoria di S.Martino di Tours. Il comandante francese (cui si attribuisce la costruzione della chiesa) era alle dipendenze del re Carlo d’Angiò e, di ritorno dalla battaglia di Tagliacozzo, stabilì il proprio accampamento militare nei nostri paesi, ed esattamente a Campo Carano.
Alcuni campi, infatti, ricordano nel nome, Campo di Marte e Piedimarte, i grandi accampamenti francesi.
Secondo la tradizione, la primitiva cappella e il relativo cimitero furono costruiti per i soldati che morivano in gran numero a causa della peste o per le ferite riportate in battaglia, mentre gli ufficiali venivano sepolti nella cripta della chiesa, come risulta dagli annali del Regno napoletano del 1268 e dalle notizie dello storico E.Morelli.

Per il 2006 la festa sarà organizzata domenica 12 novembre 2006 in collaborazione con la sezione del CAI (Club Alpino Italiano) di Amatrice.

Per visite guidate storico culturali e l’apertura dei santuari contattare la signora Luciana Millo Brunamonte cell 3334533008 oppure 0746826811 (ore serali).



CENTRO DI DOCUMENTAZIONE MONTI DELLA LAGA
Villa San Martino 2
02012 AMATRICE RI

La Segretaria
Brunamonte Francesca Romana
Cell. 3331038234



La terra ci fornisce, nel nostro conto, più insegnamenti di tutti i libri.
Perché ci oppone resistenza.
Misurandosi con l’ostacolo
l’uomo scopre se stesso.
Ma per riuscirci gli occorre uno strumento.
Gli occorre una pialla, o un aratro.
Il contadino nell’arare,
strappa a poco a poco
alcuni segreti alla natura
e la verità che egli estrae
è universale.
(Terres des hommes da A.de Saint Exupery)








lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


17647 Messaggi
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Inserito il - 29 settembre 2006 : 13:48:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mille grazie, non soltanto per il bellissimo reportage fotografico, ma anche per la documentazione esauriente. E' una zona che non conosco ancora, ma mi sa che farò un giro entro breve, visto che non è poi così lontano da casa! Sarah.


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould)
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Gioquita
Utente Senior


Città: Mattinata
Prov.: Foggia

Regione: Puglia


2239 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 29 settembre 2006 : 20:04:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
bello questo tour - grazie

Giovanni
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Cello
Utente Senior


Città: Cuggiono

Regione: Lombardia


4727 Messaggi
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Inserito il - 05 ottobre 2006 : 08:03:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie mi rendo conto di quato non conosco ancora della nostra bella terra italica

"Un paese di pianura, per quanto sia bello, non lo fu mai ai miei occhi. Ho bisogno di torrenti, di rocce, di pini selvatici, di boschi neri, di montagne, di cammini dirupati ardui da salire e da discendere, di precipizi d'intorno che mi infondano molta paura"
Jean-Jacques Rosseau

"Se mi fosse dato di vivere senza la possibilità di sognare e di lottare per un sogno, bello quanto inutile, sarei un uomo finito"
G. Gervasutti.
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