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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
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Daniele
Utente V.I.P.
Città: Sesto San Giovanni
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
292 Messaggi Micologia |
Inserito il - 18 settembre 2006 : 18:00:00
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Avevo nove anni, non ancora compiuti, quando la corriera impietosa, tornante dopo tornante, mi strappò dai miei monti per condurmi a Sondrio. Li c'era un mostro d'acciaio, un treno: uno di quegli oggetti strani e rumorosi che osservavo dall'alto percorrere la piana di Tresenda.
Mi portò a Sesto San Giovanni, la città delle fabbriche. Piansi, piansi molto e dimenticai il cielo stellato nelle notti pungenti d'inverno, i candelotti di ghiaccio sulle balconate delle povere case di pietra della mia contrada, i volti rubicondi forgiati dal lavoro dei campi, nonna Nina che tostava il caffè d'orzo nel camino.
A Sesto era tutto diverso; innanzitutto la gente: nessuno ti salutava, ognuno tirava dritto per la sua strada. Poi tutte quelle macchine, l'aria fetida, irrespirabile, condizionata dallo smog delle ciminiere. Le sirene che urlavano già dalle cinque e trenta del mattino e tacevano solo dopo le ventidue, quando il "terzo turno" era già entrato per il lavoro di notte.
Mi sentivo sradicato da un mondo e catapultato in un altro: nulla di ciò che avevo conosciuto nei primi nove anni della mia vita era presente nella mia nuova quotidianità.
Ricordo il primo giorno nella nuova scuola, la visita del medico scolastico. Era un signore anziano, gentile. Mi chiese: "allora, tu che vieni dalla Valtellina, cosa ti piace della città ?" Io ci pensai un attimo e poi dissi: " I semafori"
Infatti mi colpirono quei pali di ferro con le lampadine colorate in testa , che si alternavano nei colori "Verde" "Giallo" "Rosso". Ricordo che presi un bloch notes è iniziai a contare quanto tempo intercorresse tra il "verde" e il "giallo" e poi tra il "giallo" e il "rosso" e ancora tra questi e il "verde". Mi stupivo molto della regolarità e della periodicità con la quale le luci filtrate da vetri di diverso colore si accendessero e si spegnessero.
Non ho piu' pensato ai semafori: entrarono nella mia vita come elementi di ordinaria quotidianità.
Alcuni mesi fa ho comprato casa in Valceno, portato li dal desiderio di quiete e di riconciliarmi con la natura. Abito in una piccola frazione: quando ci siamo tutti siamo in tredici! Ma, spesso e volentieri, siamo solo due o tre, a condividere la compagnia di ghiri, gufi, civette, falchi, volpi, ricci, colubri.
Dopo quarant'anni rivedo il "mio" cielo stellato, la via lattea e risento quel profumo indefinibile di aria tersa. Se mi capita di essere svegliato nel sonno è per via dei rumori degli uccelli notturni, che popolano i boschi attorno alla mia casa.
Alcuni giorni fa mi ha sfiorato un pensiero, mentre entravo in tangenziale est di Milano: da quel punto, sino a casa mia, per oltre centonovanta chilometri, non incontro un semaforo! Ho sorriso a questo pensiero ed ho capito che un capitolo della mia vita si è concluso ed, idealmente, sono risalito sulla corriera; ma per compiere il viaggio al contrario.
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Francesco Ciabattini
Utente Senior
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
3437 Messaggi Macrofotografia |
Inserito il - 18 settembre 2006 : 18:10:36
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Ehi Daniele! Che bello risentirti! E poi con questo tuo meraviglioso racconto! Sono contento di sapere che sei tornato in un posto tranquillo, in mezzo alla natura! Ciao. Francesco
Francesco Ciabattini Link |
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lynkos
Con altri occhi
Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara
Regione: Abruzzo
17647 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 18 settembre 2006 : 18:12:10
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Daniele, bello da farmi venire i brividi. Aspetto anch'io di poter fare quel viaggio al contrario e devo ancora aspettare molti anni. Troppi per stare fra i semafori, senza le stelle, senza gli uccelli della notte e ogni mattina quando mi sveglio, ogni notte prima di dormire, mi chiedo. C'è la farò senza che qualcosa muore in me? Sarah.
"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould) |
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argonauta
Utente Super
Città: Guidonia
Prov.: Roma
Regione: Lazio
6664 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 19 settembre 2006 : 11:01:32
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Ciao Daniele il tuo avvincente racconto mi riporta al desiderio mai sopito di ritornare il quel paesino dell'alta Garfagnana (precisamente Sillicagnana frazione di S. Romano in Garfagnana) dove si lascia ancora la chiave sulla porta dell'uscio, dove dalla finestra della camera godo della vista delle prealpi apuane e dei boschi di castagni, dove i discorsi vertono sulla raccolta di funghi e delle mondine (castagne locali), dove si va ancora a dorso di mulo, dove la domenica mattina il forno del paese sforna ancora pane fresco, dove la verdura si raccoglie direttamente dall'orto e poteri continuare ancora...ma qui a Roma purtroppo queste cose sembrano appartenere ad un'altra epoca.
Mario
Volgi gli occhi allo sguardo del tuo cane: puoi affermare che non ha un'anima? (Victor Hugo) |
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