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 LA NATURA NELLE PAROLE
 Gli occhi della città
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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


17647 Messaggi
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Inserito il - 05 settembre 2006 : 19:24:06 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Comincia a diventare buio presto la sera. A me piace il buio. Voglio dire, il buio vero, quello che ti aiuta a vedere con occhi diversi, quello che trasforma tutto il corpo in organo sensorio e si popola con mille odori e rumori. Il buio vero sa di paure primordiali. Ti fa venire la pelle d'oca e camminare in punta dei piedi. Ti rende consapevole della tua fragilità.
Ma abito in città e mi hanno rubato il buio vero. Mi hanno rubato le stelle, le galassie, i pianeti, la Via Lattea. Perfino la Luna sembra diffidente, infilandosi timidamente fra i condomini, inciampandosi nelle antenne paraboliche. Mi hanno rubato la ninnananna notturna d'estate e il silenzio delle notti friabili d'inverno e hanno lasciato nel loro posto il brontolio di macchine, le sgommate, le discoteche sul lungomare, le sirene.
E invece del buio, mi hanno regalato le luci arancione di città. Luci morte, tutte uguali, luce che non tremolano, indifferenti ai ritmi delle stagioni. Luci che ti seguono, che ti osservano, che non voltano mai lo sguardo. Gli occhi senza palpebre della bestia urbana che ti ha inghiottito, che pian piano ti sta digerendo, e non ti rendi conto nemmeno.
Guardo fuori la finestra, la luce si attenua, il sole tramonta dietro i palazzi. Fra poco si accenderanno. Le luci. Gli occhi della città.


Gli occhi della città
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"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould)

Modificato da - lynkos in Data 06 settembre 2006 05:43:05

argonauta
Utente Super


Città: Guidonia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


6664 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 05 settembre 2006 : 21:42:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Numerosa sarà la tua discendenza, come i granelli di sabbia e le stelle del cielo", dice la Bibbia (Genesi, 22). I granelli di sabbia sono difficili da contare, non c'è dubbio, ma le stelle nel cielo non sono poi così numerose. Ad occhio, una ventina. Perlomeno, se le osserviamo da una città come Roma, senza l'aiuto di un telescopio. Possiamo enumerarle senza fatica: Sirio, quattro o cinque stelle dell'Orsa Maggiore, qualcosa di Orione, Arturo, Vega, e poco altro.
Dove sono finite le costellazioni? Dove sono le migliaia di stelle che i nostri nonni riuscivano a vedere senza fatica, dov'è la maestosa Via Lattea, il Fiume d'Argento secondo la mitologia cinese, che, secondo le carte celesti, solca il cielo da parte a parte?
Tutto scomparso sotto la coltre di luce diffusa che l'illuminazione artificiale delle città sparge a piene mani verso il cielo. Tutta luce che, invece di illuminare strade e case, si diffonde verso l'alto, senza arrecare nessun vantaggio, ma anzi sprecando energia e oscurando il più spettacolare paesaggio che la natura ci regala, il cielo notturno. Questo è l'inquinamento luminoso.
Per chi naviga in mezzo al mare, l’inquinamento luminoso sembrerebbe non esistere, ma le cose cambiano avvicinandosi alla costa. Durante la navigazione, infatti, il cielo stellato è compagno della navigazione notturna con tutta la sua bellezza e luminosità. Ma non appena ci si avvicina alla costa, prevalentemente in Italia, le fonti luminose terrestri sembravano rubare alla notte il buio.
Il problema della luce diffusa verso il cielo è cominciato a farsi sentire da una decina di anni, quando gli astronomi, anche da osservatori costruiti in siti remoti, hanno notato che il loro bel cielo notturno non era poi così pulito come una volta. Le luci di città distanti anche decine di chilometri stavano lentamente rendendo il cielo meno buio di anno in anno. Tutti i lampioni stradali, le luci di sicurezza degli impianti industriali, i fari delle discoteche, dei locali all'aperto, dei campi sportivi, delle case private, oltre ad illuminare le superfici sottostanti, emettono anche una certa quantità di luce verso l'alto: l'atmosfera, composta di vari gas e di polveri sottili, diffonde in tutte le direzioni questa luce inutile. Il risultato è particolarmente visibile quando il cielo è un po' velato da foschia: un riverbero giallo-arancione che rende a volte il cielo notturno una sorta di squallido tendone da circo.
Siamo ormai così abituati a non vedere il cielo stellato che, le rare volte che ci capita in cima ad una montagna o in alto mare o in viaggio in qualche paese poco abitato, rimaniamo senza fiato: migliaia di stelle, la Via Lattea, le costellazioni che sembrano rianimarsi e riappropriarsi della forma che il loro nome suggerisce, il Leone, il gigante Orione, lo Scorpione, il Toro col suo muso appuntito. Ma dobbiamo rassegnarci a perdere tutto questo?
Il problema non è più solo degli astronomi. E' allo stesso tempo un problema economico e culturale. Economico, perché la luce che illumina il cielo è luce sprecata: un design corretto dell'illuminazione urbana potrebbe facilmente rendere efficiente l'illuminazione, senza sprechi e senza deturpare non solo il cielo ma anche le nostre città, e senza disturbare il sonno e la privacy altrui. Esperienze condotte negli Stati Uniti, ad esempio a Tucson, città di 600.000 abitanti, hanno dimostrato che è possibile risparmiare miliardi di lire sulla bolletta energetica restituendo nel contempo ai cittadini lo spettacolo del cielo notturno. Si stima che solo negli Stati Uniti si sprecano 1.5 miliardi di Euro (3 mila miliardi di lire) all'anno in inquinamento luminoso, e 200 milioni di Euro (400 miliardi di lire) in Italia. Molte città e regioni italiane stanno seguendo l'esempio di Tucson: la Regione Lombardia e la Regione Veneto e diversi Comuni hanno già approvato leggi che regolamentano l'illuminazione esterna, riducendo sprechi e migliorando l'estetica. I rimedi sono molti: si possono usare lampade al sodio (che riducono il disturbo visivo), schermi che impediscono alla luce di diffondere e abbagliare in direzioni non volute, orari di illuminazione diversificati a seconda dell'uso, intensità regolabili, e tanti altri accorgimenti di buon senso. Una luce troppo intensa, che altera la percezione e crea fitte zone d'ombra, non vuol dire necessariamente più sicurezza, come tutti gli esperti concordano. Venezia, per esempio, possiede un cielo significativamente più buio di città di dimensioni comparabili, e non è certo meno bella o meno sicura, ma solo molto più romantica.
E' anche un problema culturale, naturalmente. Immaginiamo di vivere in una casa che si affaccia sulle Dolomiti: saremmo contenti se un giorno qualcuno mettesse un cartellone pubblicitario da sei metri per tre, illuminato tutta la notte, davanti alla vostra casa? Questo è esattamente quello che avviene col cielo stellato. Un'occasione continua di apprendimento, di ispirazione, di incontro con la magia della natura, un vero e proprio museo all'aria aperta di storia e scienza, viene distrutto per uno spreco di energia che tutti siamo costretti a pagare.
Infine, è stato osservato che diverse specie di animali e piante soffrono la luce artificiale che ormai aggredisce anche ambienti rurali. Tartarughe marine, farfalle notturne, rane e salamandre, gli alberi lungo le strade, lo stesso occhio umano, sono solo alcuni esempi di organismi che subiscono danni documentati dall'illuminazione senza regole.
Non solo è possibile intervenire, non solo conviene anche da un punto di vista strettamente economico, ma occorre anche fare presto. Già ora si stima che più del 50% degli europei e degli statunitensi non vedono più la Via Lattea, e che entro pochi anni tale percentuale potrebbe arrivare a quasi il 100%. Moltissimi giovani non l'hanno mai vista, così come non hanno mai visto la maggior parte delle costellazioni. Il cielo buio è per molti un'esperienza ignota e perfino gli astronomi hanno sempre più difficoltà a individuare siti adatti a costruire nuovi telescopi (e non sempre si può ovviare spedendo satelliti nello spazio). Osservare il cielo è un diritto di tutti, proprio come ammirare le montagne, e non si dovrebbe permettere che un design irragionevole e costoso e un falso senso di sicurezza ce ne privino.
Apogeo Ambiente

Mario

Volgi gli occhi allo sguardo del tuo cane: puoi affermare che non ha un'anima?
(Victor Hugo)
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bruno
Utente Senior


Città: Rovereto
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


1130 Messaggi
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Inserito il - 05 settembre 2006 : 22:37:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vorrei portare anch'io un contributo.

Tre anni fa è apparsa su un settimanale molto diffuso una perla riguardante l'inquinamento luminoso.

Mi astengo dal commentare e vi invito a leggerla.

Link

Cieli sereni e bui

Bruno

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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 06 settembre 2006 : 06:12:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vedo con grande piacere che il mio sfogo contro la vita urbana ha provocato anche un dibattito serio.
Sono pienamente d'accordo con te Mario, soprattutto quando parli dei bambini che oggi crescono senza mai sapere che le stelle esistono fuori i libri e le guerre stellari. Mio figlio ha visto bene la Via Lattea per la prima volta in montagna quest'anno e ne parla ancora con un senso di quasi soggezione che raramente si trova nei giovani di oggi davanti gli spettacoli della natura.
Bruno, ho letto l'articolo con grande interesse, ma mi ha lasciato un po' perplessa. Sembra quasi che l'autore è in favore dell'inquinamento luminoso perché indice di progresso e benessere. Non mi sembra che sia proprio così.
Mi rendo conto che da molti dei miei interventi, per necessità scritti così in fretta che rimangono troppo in superficie, potrei sembrare contro progresso, contro la scienza, contro la tecnologia.
Non è così e un giorno quando avrò un attimo di calma dentro e fuori la testa, dovrò scrivere qualcosa di seria spiegando bene la mia visione.
Che abbiamo la luce artificiale e da noi controllabile e senza dubbio un bene e un segno positivo del progresso. Spesso il modo in cui la usiamo (o abusiamo) non lo è. Nei nostri insediamenti, quanta luce è veramente necessaria per garantire la nostra sicurezza? Purtroppo non ho statistiche sotto mano, ma sicuramente un percentuale irrisorio di quella attualmente impiegata. Bisogna riflettere sul fatto che tutta la luce visibile dallo spazio non sta dando nessun vantaggio a chi sta con i piedi sulla Terra. E' tutta luce dispersa e sprecata, risorse preziose tolte dal pianeta e da generazioni future dei suoi abitanti. Non lo vedo tanto un segno di progresso, Sarah.



"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould)
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argonauta
Utente Super


Città: Guidonia
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Regione: Lazio


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Biologia Marina

Inserito il - 06 settembre 2006 : 09:42:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Cara Sarah abusare di quello che viene definito comunemente progresso
si decade in un incivile regresso rischiando di innescare processi pericolosamente irreversibili...buco dell'ozono docet...Forse qualcuno mi accuserà di velleitario terrorismo ecologico ma la mia coscienza mi impone certe riflessioni.

Mario

Volgi gli occhi allo sguardo del tuo cane: puoi affermare che non ha un'anima?
(Victor Hugo)
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Bigeye
Moderatore


Città: viterbo
Prov.: Viterbo

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 06 settembre 2006 : 10:36:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
non avevo visto questa immagine...
e non entro nella carne del dibattito
solo ivece... per i complimenti a sarah...
a me la foto fa pensare a una notte con una mamma gatta e il suo micetto a scodinzolare... semigirato nelle tenebre.. e mi commuove.

;)

okkione
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bruno
Utente Senior


Città: Rovereto
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


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Inserito il - 06 settembre 2006 : 11:14:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di lynkos:

Vedo con grande piacere che il mio sfogo contro la vita urbana ha provocato anche un dibattito serio.
Sono pienamente d'accordo con te Mario, soprattutto quando parli dei bambini che oggi crescono senza mai sapere che le stelle esistono fuori i libri e le guerre stellari. Mio figlio ha visto bene la Via Lattea per la prima volta in montagna quest'anno e ne parla ancora con un senso di quasi soggezione che raramente si trova nei giovani di oggi davanti gli spettacoli della natura.
Bruno, ho letto l'articolo con grande interesse, ma mi ha lasciato un po' perplessa. Sembra quasi che l'autore è in favore dell'inquinamento luminoso perché indice di progresso e benessere. Non mi sembra che sia proprio così.
Mi rendo conto che da molti dei miei interventi, per necessità scritti così in fretta che rimangono troppo in superficie, potrei sembrare contro progresso, contro la scienza, contro la tecnologia.
Non è così e un giorno quando avrò un attimo di calma dentro e fuori la testa, dovrò scrivere qualcosa di seria spiegando bene la mia visione.
Che abbiamo la luce artificiale e da noi controllabile e senza dubbio un bene e un segno positivo del progresso. Spesso il modo in cui la usiamo (o abusiamo) non lo è. Nei nostri insediamenti, quanta luce è veramente necessaria per garantire la nostra sicurezza? Purtroppo non ho statistiche sotto mano, ma sicuramente un percentuale irrisorio di quella attualmente impiegata. Bisogna riflettere sul fatto che tutta la luce visibile dallo spazio non sta dando nessun vantaggio a chi sta con i piedi sulla Terra. E' tutta luce dispersa e sprecata, risorse preziose tolte dal pianeta e da generazioni future dei suoi abitanti. Non lo vedo tanto un segno di progresso, Sarah.




Cara Sarah, l'articolo di Zichichi (ora lo nomino) ha fatto letteralmente scandalizzare la comuntà degli astrofili italiani.
Se vuoi (volete) saperne di più basta fare una ricerca con "inquinamento luminoso" e "zichichi" come termini della ricerca.

Io non ho parole per descrivere tale scuola di pensiero.

Consoliamoci con le tue foto.

Ciao


Bruno

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Fabribor
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Inserito il - 06 settembre 2006 : 20:53:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho letto il passo del "fisico bestiale".
Ragiona indubbiamente con una parte del corpo non deputata a farlo.
E' incredibile che da una persona che dovrebbe essere dotta, escano affermazioni tanto incivili.
Complessivamente afferma il principio, che visto che esistono mali peggiori, dei mali minori ce ne possiamo infischiare.
Inoltre si è fermato a Maxwell, e di Einstein, che ha messo in relazione spazio e tempo, massa ed energia (elettromagnetica), mi sembra gli sfugga completamente la portata e l'immensità delle conseguenze delle alterazioni degli equilibri tanto materiali che energetici.
Afferma tra l'altro che le onde elettromagnetiche (la luce è tale) sono "Fenomeni celesti ancora tutti da capire" e afferma con sicurezza che quello luminoso non può ritenersi inquinamento.
Afferma (mon Dieu) che "Se l’uomo si fosse fermato a contemplare lo spettacolo delle notti stellate, saremmo ancora all'età della pietra". Beh, qualcuno lo ha fatto, per fortuna. Uno di questi è il fondatore del metodo scientifico. Ma io prego affiché siano i barbari del presente a farlo e stacchino un attimo gli occhi dai loro conti bancari nelle Isole Cayman.
Grazie Bruno, che hai indicato questo "fenomeno fisico".
Se lo conosci, lo eviti...
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bruno
Utente Senior


Città: Rovereto
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


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Inserito il - 06 settembre 2006 : 21:28:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il problema è che queste persone hanno un grande impatto mediatico

Bruno

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Bigeye
Moderatore


Città: viterbo
Prov.: Viterbo

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 06 settembre 2006 : 22:04:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
3 anni fa un mio fratello mi regalò un libro del fisiconfuso.
da quel giorno compresi che non sono solo inconoscibile a me stesso ma anche ai familiari e ai congiunti.

;)

okkione

p.s. rivenduto a bancarella reminders.
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Fabribor
Utente Senior


Città: Savarna
Prov.: Ravenna

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 07 settembre 2006 : 15:42:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Fisiconfuso mi piace, che ne dici di Fisicotto?
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Bigeye
Moderatore


Città: viterbo
Prov.: Viterbo

Regione: Lazio


6269 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 07 settembre 2006 : 17:01:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
fisicotto? beh si...

;)

angelo
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