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 PALEONTOLOGIA DEL MEDITERRANEO
 L´Ursus ladinicus troverà casa a San Cassiano
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Lucabio
Utente Senior


Città: Mongardino
Prov.: Asti

Regione: Piemonte


4359 Messaggi
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Inserito il - 10 luglio 2011 : 08:41:16 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ho appreso la notizia poco fa dalla Rai, dato che una corsa in bici passava da quelle parti, e ne hanno parlato!




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Ursus ladinicus troverà casa a San Cassiano

Il 23 settembre del 1987 Willy Costamoling, fece in una grotta sulle montagne del Conturines, un eccezionale scoperta. Decine di scheletri di animali che dalle prime analisi furono attribuiti al già noto orso speleo (Ursus spelaeus) ma che poi da analisi più approfondite si scoprì che appartenevano a una finora sconosciuta specie a cui fu dato il nome di Ursus ladinicus, vissuta tra 60.000 e 30.000 anni fa.

Dalla prossima estate la Val Badia dedicherà all'orso un museo dal nome: Museum ladin Ursus ladinicus. Il museo nasce come sezione distaccata del Museum Ladin Ciastel de Tor a San Martino in Badia e sorgerà a San Cassiano.

Apertura prevista per giugno 2011.





Tratto da: Link


Avrà una nuova casa l’Ursus ladinicus, l’orso preistorico i cui resti fossili furono rinvenuti nella Grotta delle Conturines scoperta nel 1987 in Alta Badia. Un ritrovamento unico sulle Dolomiti e ad alta quota di una specie che circa quarantamila anni fa popolava l’Europa. Lo scheletro integrale dell’imponente animale sarà finalmente esposto al pubblico in un museo a lui intitolato, il Museum Ladin Ursus ladinicus, che aprirà i battenti il prossimo 31 luglio a San Cassiano, Bolzano.

Secondo gli scienziati dell’Università di Vienna che hanno studiato i reperti, la presenza del l’Ursus ladinicus proverebbe che nel periodo interglaciale queste montagne godevano di un clima più mite di quello attuale, con temperature compatibili con lo sviluppo di una vegetazione boschiva (gli alberi oggi scompaiono a quota 1.900m): un ambiente dove l’orso – vegetariano –poteva ben sopravvivere. Sembra infatti che tutta la zona fosse frequentata abitualmente dagli antichi plantigradi: la caverna, nascosta dagli alberi era un ottima tana per le femmine e i cuccioli, non soltanto durante il letargo.

Oltre all’orso e ad altri preziosi reperti fossili delle Dolomiti, nel museo saranno esposti anche i resti del leone delle caverne, specie preistorica vissuta nello stesso periodo tra queste montagne. Il percorso espositivo, sviluppato su tre piani, illustrerà la formazione delle Dolomiti e della Grotta, la sua scoperta e lo scavo nonché la vita dell’orso nella caverna. Al primo piano, in una ricostruzione della Grotta (quella vera, a oltre 2.800 metri di quota, è raggiungibile solo dopo una lunga camminata) sarà ricollocato “l’orso che dorme”.





Cultura fa rima con natura sulle dolomiti!
Ovviamente a differenza di molte regioni italiane dove la scoperta di reperti passa sovente inosservata, e talvolta rappresenta per le autorità più un fastidio che un'opportunità, in Trentino invece per concretizzare al massimo la scoperta è già stata aperta una Vinoteca - Rifugio dedicata al ritrovamento: Vinoteca Ursus ladinicus!

Link






Ciao!




Luca




Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l'ha già creata. Albert Einstein

Non c'è niente come la paleontologia. Nessun piacere può essere paragonato a ciò che si prova nel trovare un gruppo di ossa fossili in buono stato, che raccontano la loro antica storia in un linguaggio quasi vivo. Charles Darwin

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francesco longo
Utente Super


Città: Partinico
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


6632 Messaggi
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Inserito il - 10 luglio 2011 : 14:11:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie per l'informazione; molto interessante. Ovviamente una di quelle regioni da te citate "dove la scoperta di reperti passa sovente inosservata" è la Sicilia. Potrei fare un elenco di paleositi e geositi, lasciati all'incuria e al degrado, che potrebbero se offerti alla fruizione, rappresentare occasioni di turismo culturale, responsabile. Purtroppo viviamo in un periodo storico dove, per i politici, è più importante organizzate festicciuole varie.

Ciao

Franco
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