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ATTENZIONE! Poiché la manipolazione dei rettili è potenzialmente dannosa e sempre causa di stress agli animali, soprattutto se operata da persone inesperte, invitiamo tutti gli utenti di questa sezione a non postare foto di esemplari 'maneggiati'. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse.
Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori.
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 Povera Murgia, maledetti cinghiali alloctoni, che si cibano (anche) di rettili!
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stefanovet1958
Utente Super


Città: Capocavallo di Corciano
Prov.: Perugia

Regione: Umbria


8074 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 17 ottobre 2010 : 11:13:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questa discussione, potrebbe essere veramente molto interessante, trattando di una specie fortemente adattabile come il cinghiale, che si trova a colonizzare un ambiente “atipico” per la specie. Dico atipico, perche mi immagino la murgia, come un territorio a scarsa copertura alberata, caratterizzata soprattutto da un ambiente di tipo steppico. È’ anche vero che i dati sul cinghiale in questo territorio esistono e sono recenti:sono presi dal sito del Parco: a volte prima di imbattersi in discussioni polemiche ( tra l’altro con il maggior conoscitore della specie che bazzica sul forum) sarebbe meglio farsi un giro mirato in rete , e non andare a cercare informazioni sulla specie che abitano dall’altra parte dell’oceano :Questo è un sunto che potrete trovare Qui I risultati dello studio, condotto dal Dipartimento di Biologia Animale ed Ambientale dell'Università di Bari in collaborazione con l'Ente, hanno dimostrato che la situazione attuale della popolazione di cinghiale nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, in termini di densità, ottenuta grazie all’espletamento di censimenti completi per aree campione effettuati nel gennaio 2010, non è risultata superiore alle medie di riferimento riportate per la specie in aree mediterranee. In particolare, la densità per aree forestali è stata pari a 2,2 capi/100 ha, con una popolazione stimata di 242 individui.Inoltre la presenza si dovrebbe concentrare ad una superficie non superiore al 13,3% sul totale dei 68mila ettari del Parco. Meno studiata sul territorio (penso) è l’impatto che la specie ha sull’erpetofauna che in questa zona è particolarmente ricca con 7 specie di anfibi e 13 di rettili. Forse con l’aiuto di Luciano, e con le osservazioni di chi frequenta queste zone, si potrebbe tirar fuori una discussione costruttiva e perché no anche intrigante: d’altronde fino a 40 anni fa la specie cinghiale era relegata solo a pochissime aree del paese, e dove era ancora localmente abbondante (maremma tosco- laziale, Parco del Circeo, tenuta di Castel Porziano), i rettili, comprese le testuggini, erano sicuramente più abbondanti di ora
ciao
Stefano
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 17 ottobre 2010 : 11:23:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
"Cinghiali contro rettili" mi sembrerebbe riduttivo. Io lavoro soprattutto nelle sezioni artropodi e anche lì la strage è notevole.
Per questo, proponevo un titolo neutro.

Anche a me i cinghiali sono simpatici e a volte ci gioco, come si vede, ma questo è un altro discorso.
luigi
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carlosky
Utente V.I.P.

Città: Venezia (e Perth, Australia)


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Inserito il - 17 ottobre 2010 : 14:51:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono stati evidenziati da alcuni di noi i gravi danni che l'ipotizzato sovrapopolamento di cinghiali ha causato a svariati ambienti naturali ed in particolare a parchi nazionali.Sono state fatte notare da Luciano, esperto di ungulati, inesattezze ed esagerazioni nei messaggi.Penso che queste, giustamente fatte notare, siano un pò giustificabili dalla tristezza e rabbia di chi ha denunciato questa situazione, esagerazioni comunque non relative ai danni osservati, che sono un dato di fatto. Non sono un esperto ma solo un amante della natura (e i cinghiali mi piacciono), ma sono esperto di luoghi che frequento da decenni e posso assicurare che i danni sono aumentati in questo decennio, quasi uno scempio (altro che ripristino rapido del cotico grufolato!..).
Si potrebbe continuare questa discussione, come altri hanno auspicato prima di me, lasciando da parte le polemiche e cercare di sapere con l'aiuto di chi è esperto, che cosa si sta facendo, quali sono gli enti coinvolti, e come si può, da parte di questo forum, magari tramite esperti come Luciano, intervenire presso questi enti.
Carlosky
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betalfa
Utente V.I.P.

Città: Berluskonistan
Prov.: Estero


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Inserito il - 17 ottobre 2010 : 19:47:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Faccio presente che, mentre prima con le specie nostrane, una testuggine adulta riusciva a salvarsi grazie al suo guscio, ora con la presenza di Attila, nomen omen, non trovano scampo neanche le Testudo marginata adulte.
Nei programmi di reintroduzione sono costretti per avere un minimo di successo a liberare esemplari di Testudo di almeno 7 anni.
Avevo uno studio fatto in Toscana che non trovo più, ma ogni programma di protezione tiene in considerazione Attila tra i vari fattori di riduzione del genere Testudo.
Link
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aspis
Moderatore

Città: Bari
Prov.: Bari

Regione: Puglia


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Inserito il - 18 ottobre 2010 : 07:02:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Stefano, ho letto frettolosamente, ma con interesse, il lavoro da te segnalato, di cui peraltro conosco alcuni degli autori.

Tale ricerca è stata effettuata nei 20 giorni del periodo 30 novembre - 20 dicembre 2009, percorrendo in macchina a velocità costante dalle 20.00 all'1.00 di notte, con l'ausilio di uno o due fari, 82 km lineari e in tre giorni di battuta del 2010.

In essa si conclude, sulla base di calcoli statistici necessariamente molto limitati, che nella parte forestata del PNAM (Parco Nazionale Alta Murgia), vi siano 756 cinghiali, con una media per ettaro che non si discosta molto da quella di molte altre regioni.

La lettura di questi freddi dati statistici non mi ha assolutamente consolato dal dolore e lo sgomento di aver scoperto che i cinghiali, quest'estate, hanno distrutto, sia mangiando gli adulti, che escavando i nidi, una piccola, forse l'unica ed ultima, popolazione di Testudo hermanni hermanni esistente nel Parco, che seguivo personalmente da ormai una decina di anni!

Cosa vuoi che importi, quindi, se verranno effettuate ulteriori indagini, pianificate attività di ricerca, di laboriosi monitoraggi, che magari, tra dieci anni, permetteranno di constatare che, si, forse la densità dei cinghiali nel PNAM è eccessiva!

Ormai.... per restare in campo veterinario, i buoi saranno scappati tutti e non servirà a nulla chiudere le porte della stalla!!
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32962 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 18 ottobre 2010 : 09:23:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di aspis:

In essa si conclude, sulla base di calcoli statistici necessariamente molto limitati, che nella parte forestata del PNAM (Parco Nazionale Alta Murgia), vi siano 756 cinghiali, con una media per ettaro che non si discosta molto da quella di molte altre regioni.



Questa mi sembra una risposta giusta ad una domanda sbagliata. In effetti, come abbiamo sottolineato a più voci, la densità dei cinghiali è eccessiva in quasi tutte le regioni.
luigi
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Ananconda
Utente V.I.P.

Città: Scandicci
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


403 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 18 ottobre 2010 : 10:06:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per questo caro aspis sarei favorevolissima alla completa eliminazione per lo meno della sottospecie attila dalla nostra nazione!!!!!!!! Qui alcuni hanno voluto minimizzare i danni dei cinghiali, ma la tua osservazione è prova certa inconfutabile dei danni spaventosi che possono causare ... . Se riescono a divorare testudo hermanii adulte, vi immaginate cosa fanno a serpenti e lucertole????? Vi immaginate l'impatto su Zamensi situla? .... nomen omen

Sara Lady Snake
<I serpenti sono i Figli della Terra, quando non esisteranno più, non esisterà più la Terra>
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stefanovet1958
Utente Super


Città: Capocavallo di Corciano
Prov.: Perugia

Regione: Umbria


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Flora e Fauna

Inserito il - 18 ottobre 2010 : 11:16:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Lasciando da parte le considerazioni sulle varie ssp. ( (Attila o no anche un”maremmano”ha le stesse esigenze alimentari) mi vengono spontanee alcune considerazioni: Leggendo le conclusioni dello studio effettuato nel Parco, si evincono le cause della presenza della specie in un territorio che non ne conosceva la presenza da svariate centinaia d’anni : fenomeni di emigrazione dalla Basilicata ( da parte di individui provenienti da “lanci per attività venatorie) e soprattutto azioni di introduzione operate dagli ATC locali nel 2000 ( 20 capi) 2001 (47 capi) nel 2002 ( 105 capi) a queste probabilmente si dovranno aggiungere probabilmente anche quelle effettuate in maniera “clandestina” fenomeno comune in molte realtà venatorie.
A quanto pare l’ente parco non prevede allo stato attuale azioni volte all’abbattimento e/o trasferimento e cattura di individui nel suo territorio.
Da profano, la domanda che mi pongo è questa: ha senso la permanenza di una specie in un ambiente che non ne conosceva una presenza”storica” e che mal si adatta in un territorio poco idoneo (non per il cinghiale che si adatta ad ogni ambiente) a sostenerne il carico, rischiando la depauperazione delle specie”target” come le orchidee spontanee, rettili a rischi d’estinzione e uccelli “terricoli” (è in atto uno studio sulla reintroduzione della Gallina Prataiola). Penso ( ma non ho competenze in merito) che in quel contesto ambientale la scomparsa del cinghiale, non si farebbe risentire, se non per gli sporadici lupi, che, sembra stiano facendo una fugace ricomparsa ( e sono accolti come sempre dai veleni e dalle schioppettate di turno)
Ciao
Stefano
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betalfa
Utente V.I.P.

Città: Berluskonistan
Prov.: Estero


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Inserito il - 18 ottobre 2010 : 15:18:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di stefanovet1958:

Lasciando da parte le considerazioni sulle varie ssp. ( (Attila o no anche un”maremmano”ha le stesse esigenze alimentari)


Non è questione di gusti alimentari ma di maggiore apertura mandibolare, forza mascellare e robustezza di zanne di 'Attila''..
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stefanovet1958
Utente Super


Città: Capocavallo di Corciano
Prov.: Perugia

Regione: Umbria


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Flora e Fauna

Inserito il - 18 ottobre 2010 : 18:02:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di betalfa:

Messaggio originario di stefanovet1958:

Lasciando da parte le considerazioni sulle varie ssp. ( (Attila o no anche un”maremmano”ha le stesse esigenze alimentari)


Non è questione di gusti alimentari ma di maggiore apertura mandibolare, forza mascellare e robustezza di zanne di 'Attila''..


le dimensioni del suide possono valere solo per esemplari di Testudo di dimensioni rispettabili, non certo per le uova e i giovani, senza parlare poi di ofidi e sauri che non sono protetti da"gusci" più o meno resistenti. Pensare poi di eliminare una presunta ssp. piuttosto che un'altra, bè mi sembra piuttosto fantascientifico....
ciao
Stefano
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carlosky
Utente V.I.P.

Città: Venezia (e Perth, Australia)


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Inserito il - 18 ottobre 2010 : 18:50:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La situazione è abbastanza drammatica. Pregherei, se c'è qualcuno in questo forum che è in qualche modo coinvolto o introdotto nei vari Enti Parco della penisola dove l'emergenza cinghiali si verifica, che ci informasse delle misure adottate o pianificate per cercare di risolvere il problema.
Carlosky
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aspis
Moderatore

Città: Bari
Prov.: Bari

Regione: Puglia


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Inserito il - 18 ottobre 2010 : 18:54:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questa mattina mi è stato raccontato da un disperato agricoltore dei danni che hanno provocato di recente questi furbissimi ungulati nella sua proprietà: l'abbattimento di antichi muretti a secco di contenimento dei terrazzamenti delle vigne, al fine di cibarsi delle grosse chiocciole presenti alla base degli stessi muretti, così come anche testimoniato dai finissimi resti di guscio triturato e sputato che si ritrovano dopo lo scempio.

Chiaramente poi, le piogge torrenziali degli ultimi giorni hanno fatto slittare il terreno a valle, rovinando terrazzamenti e vigneti.

Disperato, il gentile,istruito e saggio villano, ripeteva " Chi mai potrà ricostruire questi muretti, formidabili opere frutto di ingegno umano genuino ed ecologico, senza usare cemento ed altri materiali tossici?"

Mi riprometto di recarmi sul posto per prendere alcune foto del fenomeno.... pur sapendo che non troverò alcun residuo degli eventuali rettili, che utilizzati come companatico dai famelici porci selvatici, vengono masticati ed ingoiati in toto....

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betalfa
Utente V.I.P.

Città: Berluskonistan
Prov.: Estero


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Inserito il - 18 ottobre 2010 : 19:02:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di stefanovet1958:

Messaggio originario di betalfa:

Messaggio originario di stefanovet1958:

Lasciando da parte le considerazioni sulle varie ssp. ( (Attila o no anche un”maremmano”ha le stesse esigenze alimentari)


Non è questione di gusti alimentari ma di maggiore apertura mandibolare, forza mascellare e robustezza di zanne di 'Attila''..


le dimensioni del suide possono valere solo per esemplari di Testudo di dimensioni rispettabili, non certo per le uova e i giovani, senza parlare poi di ofidi e sauri che non sono protetti da"gusci" più o meno resistenti. Pensare poi di eliminare una presunta ssp. piuttosto che un'altra, bè mi sembra piuttosto fantascientifico....
ciao
Stefano

La diffusione abnorme di ''Attila'' è dovuta alla caretteristiche di questa sottospecie, più prolifica e robusta.
Quanto alla eradicazione, sì la vedo dura ma in alcune riserve in Toscana si è provveduto ad eliminarla con successo.
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bernardo borri
Utente Senior


Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 18 ottobre 2010 : 19:03:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di stefanovet1958:

Messaggio originario di betalfa:

Messaggio originario di stefanovet1958:

Lasciando da parte le considerazioni sulle varie ssp. ( (Attila o no anche un”maremmano”ha le stesse esigenze alimentari)


Non è questione di gusti alimentari ma di maggiore apertura mandibolare, forza mascellare e robustezza di zanne di 'Attila''..


le dimensioni del suide possono valere solo per esemplari di Testudo di dimensioni rispettabili, non certo per le uova e i giovani, senza parlare poi di ofidi e sauri che non sono protetti da"gusci" più o meno resistenti. Pensare poi di eliminare una presunta ssp. piuttosto che un'altra, bè mi sembra piuttosto fantascientifico....
ciao
Stefano


Il problema infatti è quello... Ormai non c'è più una sottospecie pura di cinghiale, o comunque c'è poco e nulla...
In effetti vorrei capire precisamente come la pensa Luciano sulle specie e sottospecie che ad oggi ospitiamo; ovvero quali sono secondo lui e quale soluzione propone...
E' evidente che per almeno tutte quelle zone dove ormai sono maiali e non cinghiali, comunque andrebbero presi dei provvedimenti...


Che importa se le miniere si riempiono di apparecchi elettronici e scorie nucleari, il mio giardino è in ordine e pieno di fiori; che importa se le foreste diventano pellet da combustione, a me l'ossigeno non manca; che importa da dove viene ciò che mangio, basta che ci sia da mangiare; che mi importa di montagne che crollano a suon di martellate, quando la mia casa sta in piedi...

Se solo potessi rendermi conto che è il mondo la mia casa...

Bernardo

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aspis
Moderatore

Città: Bari
Prov.: Bari

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Inserito il - 18 ottobre 2010 : 19:06:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ma quali provvedimenti!!

Guardate un pò cosa ho trovato ora in rete..... mi viene da piangere!

Reti elettrificate per le coltivazioni, e per le tartarughe???

Mi sa che questa è ormai una battaglia persa, c'è troppa gente che fa i soldi con il fenomeno cinghiali...

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Ananconda
Utente V.I.P.

Città: Scandicci
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 18 ottobre 2010 : 23:57:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di aspis:

Questa mattina mi è stato raccontato da un disperato agricoltore dei danni che hanno provocato di recente questi furbissimi ungulati nella sua proprietà: l'abbattimento di antichi muretti a secco di contenimento dei terrazzamenti delle vigne, al fine di cibarsi delle grosse chiocciole presenti alla base degli stessi muretti, così come anche testimoniato dai finissimi resti di guscio triturato e sputato che si ritrovano dopo lo scempio.

Chiaramente poi, le piogge torrenziali degli ultimi giorni hanno fatto slittare il terreno a valle, rovinando terrazzamenti e vigneti.

Disperato, il gentile,istruito e saggio villano, ripeteva " Chi mai potrà ricostruire questi muretti, formidabili opere frutto di ingegno umano genuino ed ecologico, senza usare cemento ed altri materiali tossici?"

Mi riprometto di recarmi sul posto per prendere alcune foto del fenomeno.... pur sapendo che non troverò alcun residuo degli eventuali rettili, che utilizzati come companatico dai famelici porci selvatici, vengono masticati ed ingoiati in toto....




Questo mi pare sufficiente per confermare, con mio dolore, che il cinghiale è NOCIVISSIMO per la prona biofauna italiana e pertanto, con l'eccezione delle sottospecie native andrebbe eradicato come si fa per Nutria e Gambero Rosso!!! Anche io sono curiosa su se si compiono interventi nei parchi naturali contro questa peste ... Il non agire sarebbe devastante...

Sara Lady Snake
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Ananconda
Utente V.I.P.

Città: Scandicci
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Flora e Fauna

Inserito il - 18 ottobre 2010 : 23:58:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di aspis:

Ma quali provvedimenti!!

Guardate un pò cosa ho trovato ora in rete..... mi viene da piangere!

Reti elettrificate per le coltivazioni, e per le tartarughe???

Mi sa che questa è ormai una battaglia persa, c'è troppa gente che fa i soldi con il fenomeno cinghiali...

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Traslocazione in aree boar free?

Sara Lady Snake
<I serpenti sono i Figli della Terra, quando non esisteranno più, non esisterà più la Terra>
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aspis
Moderatore

Città: Bari
Prov.: Bari

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Inserito il - 19 ottobre 2010 : 06:49:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Cara Anaconda, a mio parere il territorio italiano non può più supportare la presenza incontrollata di questa specie animale.

E' pertanto necessario promuovere:
- azioni atte a limitarne l'espansione dalle zone dove è cacciabile;
- azioni di cattura frequenti e periodiche in particolar modo in:

- luoghi ove storicamente non era presente;
- dove non ne è ammessa la caccia;
- dove non esistono predatori naturali che ne possano controllare la proliferazione incontrollata;
- siti riproduttivi riconosciuti di piante, insetti, anfibi, rettili (Testudo h. hermanni, Emys orbicularis etc) uccelli terricoli e mammiferi inseriti in liste di norme di protezione nazionali ed internazionali.


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betalfa
Utente V.I.P.

Città: Berluskonistan
Prov.: Estero


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Inserito il - 19 ottobre 2010 : 08:47:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Ananconda:
Traslocazione in aree boar free?


O ancor meglio? Insaccati sul banco del norcino?!

Modificato da - betalfa in data 19 ottobre 2010 08:50:05
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Frustone
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

Regione: Toscana


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Inserito il - 19 ottobre 2010 : 10:10:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Oggi mi son preso la briga di leggere questo topic e francamente sono daccordo in toto con Luciano 54, le inesattezze sono tante e in specialmodo ho "rizzato" i capelli quando si parla di toscana o di posti della mia provincia.

In un intervento di anacoda leggo che il cinghialino nostro, ovvero il Sus scrofa majori è relegato solo all'uccellina o in altri posti remoti...
Uno prima di parlare con perentorietà dovrebbere conoscere almeno la situazione delle nostre province.
A Siena il cinghialino maremmano è numeroso e in salute,io lo vedo regolarmente in tutti i posti e siti della mia provincia, forse solo ai confini con la provincia di Arezzo questo cinghiale è rarefatto,infatti nell'aretino l'ungherese è molto presente.
Parlare quì nella mia provincia,ma anche in quella di Grosseto di incroci o di cinghiali addirittura esotici equivale a fantascienza o alla non conoscenza assoluta.

Chi vuol vedere con i suoi occhi cinghiali puri,autoctoni non ha che venire a trovarmi,gli farò vedere personalmente di che individui si tratta.

Di cosa ci vogliamo arrogare quindi?
Chi è arbitro di cosa?

I cinghiali,i nostri cinghiali saranno anche troppi come dite voi,ma perdonatemi,io vedo vipere ogni anno,frustoni,bisce e quant'altro, forse non è il caso di dire in alcuni casi che gli animali,i rettili in special modo vanno saputi vedere?

Scusate lo sfogo,ma non comprendo l'arroganza di chi senza conoscere i territori si fà paladino di schioppettate facili e prive dei necessari accorgimenti.
A cosa serve sterminare tanto per farlo?
Senza cioè distinguere i vari ceppi, le varie razze che abitano i nostri boschi?

C'è cinghiale e cinghiale, il nostro,che rimane piccolo è solo un bene per il bosco,solo un bene.
In ultims, il problema (strano che quì si involgli il contrario) sono i cacciatori,loro e la loro lobby ha introdotto il cinghiale ungherese,loro,sempre loro sono coloro a cui ci dovremmo rivolgere per estinguere il problema??

Mah, finisco quì,ma non generalizziamo questo problema e cominciamo a saperli riconoscere i cinghiali,non sono tutti uguali.

Massimo.
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