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 Corsi per ... cacciatori al Parco d'Abruzzo !?!
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marcospada
Utente Senior


Città: roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


1391 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 21 marzo 2010 : 20:00:25 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

La Direzione del Parco d'Abruzzo organizza corsi per cacciatori:

Link

Forse anche in Abruzzo, come allo Stelvio, ci si prepara a sparare a Cervi e Caprioli "selettivamente" ??

Marco
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Corsi per ... cacciatori al Parco d''Abruzzo !?!

Modificato da - Flavior in Data 05 ottobre 2010 22:31:17

carolan
Utente Senior

Città: sondrio

Regione: Lombardia


1715 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 21 marzo 2010 : 21:29:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Evviva..
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zulo
Utente Senior

Città: acilia (Roma)
Prov.: Roma

Regione: Lazio


1949 Messaggi
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Inserito il - 21 marzo 2010 : 22:22:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
nei bar dei paesi nel parco se ne parla da anni, era solo questione di tempo

"te li stai a prende tutti sti Tonni dar mare, ne lasci uno pe le generazioni future?"

"e che quarcuno duecento anni fa s'è preoccupato de lasciamme un Bisonte a me?"

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giuliano petreri
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arpax
Utente Senior


Città: Istres

Regione: France


654 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 22 marzo 2010 : 14:58:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bah...per i cervi una cosa del genere si fà anche in Spagna, nelle cosidette riserve cinegetiche. Ricordo un Ottobre ad Andujar in cui la sera si vedevano pick-up stracolmi di cervi morti
Per il capriolo mi sembra che non ce ne sia bisogno, i lupi del parco preferiscono loro ai cervi e ciò si nota anche dal fatto che non si fanno vedere come i cervi e in ogni caso ce ne sono di meno!
Comunque stiamo parlando di un parco nazionale, dove la natura è protetta e se si attuerà tutto ciò dovranno stare molto attenti!
ciao!

Se una sera vedrai all'orizzonte la mia sagoma scura aspetta, osserva, e non muoverti: potrebbe essere l'ultima volta. ( da l'ORSO di G.Boscagli)

Modificato da - arpax in data 22 marzo 2010 15:01:40
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mauriz
Utente V.I.P.

Città: guiglia
Prov.: Modena

Regione: Emilia Romagna


482 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 22 marzo 2010 : 16:33:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Può essere che fino ad ora non si sia mai presentata la necessità di ridurre il numero di animali utilizzando la caccia, sarebbe interessante conoscere i dati dei piani di abbattimento se previsti..
Sono disponibili da qualche parte i dati dei censimenti all'interno del parco?

Maurizio

Modificato da - mauriz in data 22 marzo 2010 16:34:26
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griso
Utente Junior

Città: RUFINA
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


24 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 02 aprile 2010 : 19:53:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Salve a tutti.
L'organizzazione di un corso per la conoscenza e gestione del cervo e del capriolo benchè avverrà presso la sede del PNALM è di fatto organizzato dall'URCA Abruzzo - Unione Regionale Cacciatori dell'Appennino - che già in altre regioni si occupa, soprattutto, della gestione degli ungulati attraverso la caccia di selezione. La scelta della sede può essere opinabile, tenuto conto delle tradizioni più "protezionistiche" che venatorie del Parco. Voglio pensare tuttavia che si tratti di un'apertura verso un settore (quello della gestione e conseguente controllo degli ungulati) con il quale prima o poi bisognerà comunque interloquire in vista della prevedibile espansione dei cervidi nelle aree esterne ai Parchi abruzzesi che sono quelle dove si attuerà il "controllo".

Abbattimenti legalizzati nel Parco, per quanto ne sò, non sono ancora previsti..!

MARCO
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Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


4965 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 03 aprile 2010 : 21:47:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di griso:
..... L'organizzazione di un corso per la conoscenza e gestione del cervo e del capriolo benchè avverrà presso la sede del PNALM è di fatto organizzato dall'URCA Abruzzo - Unione Regionale Cacciatori dell'Appennino - che già in altre regioni si occupa, soprattutto, della gestione degli ungulati attraverso la caccia di selezione.


So per certo che URCA si occupa del prelievo, .... in quanto alla gestione bisognerebbe valutare con attenzione i risultati ottenuti dove questa viene attuata!



Messaggio originario di griso: La scelta della sede può essere opinabile, tenuto conto delle tradizioni più "protezionistiche" che venatorie del Parco. Voglio pensare tuttavia che si tratti di un'apertura verso un settore (quello della gestione e conseguente controllo degli ungulati) con il quale prima o poi bisognerà comunque interloquire in vista della prevedibile espansione dei cervidi nelle aree esterne ai Parchi abruzzesi che sono quelle dove si attuerà il "controllo".


E' quantomeno opinabile .... (e secondo me decisamente criticabile) che un Parco Nazionale (Ente preposto per istituzione esclusivamente alla tutela di fauna e ambiente) faccia una sorta di sodalizio con una associazione che (a prescindere dal tentativo di connotarsi come ambientalista) ... è di fatto marcatamente venatoria, .... prima di effettuare monitoraggi seri e imparziali della popolazione di cervo presente sul territorio! (ho sottolineato imparziali ... perchè sono fermamente convinto che non si possa demandare la quantificazione di una risorsa .... esclusivamente a chi sarà poi il fruitore!)
Ciaoo.

P.s. si può ipotizzare la gestione venatoria un po' ovunque, .... ma per favore evitiamo di farlo almeno nei Parchi Nazionali ... questi devono essere finanziati dallo stato (quindi dispensati dal dover far "tornare i conti") ed il loro compito deve essere (a mio modo di vedere) esclusivamente di tutela ... altrimenti chiamiamoli Aziende Faunistico Venatorie!!


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griso
Utente Junior

Città: RUFINA
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


24 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 06 aprile 2010 : 22:51:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Salve a tutti.
Concordo pienamente sull'esclusione di qualsiasi forma di attività venatoria almeno nei parchi nazionali! Da questo punto di vista mi posso auto definire "vecchio nostalgico", nel senso che per me un Parco nazionale rimane tale solo se effettivamnete deputato alla protezione di qualsiasi forma di vita. Già possiamo menzionare precedenti in Italia di interventi di contenimento di cervi e cinghiali anche nei Parchi nazionali(Stelvio, Sibillini..)e regionali (Sirente Velino, Gole del Rossa- Frasassi..). Spero vivamente che almeno nel Parco d'Abruzzo (da un Comune del quale sono originario)prima di arrivare a premere un grilletto in modo legale (in modo illegale già avviene da tempo)si valutino tutte le possibili soluzioni alternative. Il fatto è che ho, da tempo, l'impressione che per questi animali non ci sia più spazio dove vivere in pace secondo le loro regole, neppure nei parchi. E' pertanto prevedibile che l'emergenza "ungulati" si presenterà lì come in altre realtà di area protetta, e a quel punto delle decisioni saranno doverose.Per quanto riguarda l'attendibilità di stime fatte fare dagli stessi fruitori della risorsa, non mi scandalizzerei più di tanto. Ovviamente dando per scontato che le cose si facciano seriamente (è questo il problema!) i cacciatori di selezione, opportunamente coordinati, sono tra i più indicati al rilevamento delle presenze di ungulati per tutta una serie di motivi. Marco.

MARCO
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Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


4965 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 06 aprile 2010 : 23:15:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Marco, ... complimenti per la chiarezza di vedute! Sono d'accordo su tutto ciò che hai detto
... e concordo anche su questa parte :
Messaggio originario di griso:

Per quanto riguarda l'attendibilità di stime fatte fare dagli stessi fruitori della risorsa, non mi scandalizzerei più di tanto. Ovviamente dando per scontato che le cose si facciano seriamente (è questo il problema!) i cacciatori di selezione, opportunamente coordinati, sono tra i più indicati al rilevamento delle presenze di ungulati per tutta una serie di motivi.


.. ribadendo però (per esperienza diretta) che è proprio la mancanza di serietà e correttezza di una parte dei cacciatori di selezione ... a rendere auspicabile l'esecuzione dei censimenti da parte di un gruppo di "censitori" (opportunamente addestrati ed abilitati) ... non interessati direttamente al prelievo, ... e opportunamente coordinati.
Forse è utopistico ... ma sono convinto che si risolverebbero una parte dei problemi che gravano sulla gestione faunistica in senso lato.
Insomma è un po' la storia esemplificata nei cartelli che si leggono in alcuni esercizi ... "per colpa di qualcuno .... non si fa credito a nessuno!"
Ciaoo.

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AngelaI
Utente Super


Città: Sant'Elia Fiumerapido (FR) - 03049
Prov.: Frosinone

Regione: Lazio


13740 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 08 aprile 2010 : 09:30:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Durante un convengo tenutosi nel P.N.A. il presidente dell'Ente, intervenendo a proposito del corso a cui si fa riferimento, ha precisato che non è intenzione del Parco aprire ad attività venatorie.
Successivamente, forse visto l'allarme che questa notizia ha scatenato,il trafiletto del corso è sparito dal sito.

A mio avviso è stata una mossa sbagliata del Parco patrocinare, anche in senso lato, questo corso.

Resta il fatto che dei provvedimenti (diversi dalla caccia) per il contenimento dei cervi vadano presi, soprattutto per salvaguardare il camoscio perchè ormai in estate si assiste spesso alla spartizione dei pascoli di alta quota tra camosci e cervi, non so con quali conseguenze per il camoscio.
Si incontrano centinaia di cervi sulle creste dove solitamente ci sono i camosci (anche nel forum questo fenomeno è stato messo in evidenza,.... ci sarà abbondanza di cibo per tutti? non si rischia che i cervi spingano i camosci a rimanere sulle rupi dove la vegetazione è insufficiente?

Credo sia un femomeno che meriti una attenta osservazione e valutazione da parte degli esperti, per non rischiare di compromettere nuovamente l'esistenza dello splendido camoscio d'Abruzzo.



Angela
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marcospada
Utente Senior


Città: roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


1391 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 08 aprile 2010 : 12:17:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E' qui Angela hai colto proprio nel segno dove sta il problema reale. La proliferazione di Cervi al PNA non crea problemi "a valle" dove i Cervi circolano di notte ormai dentro i paesi e brucano nei vasi delle finestre a piano terra di Villetta Barrea e di Civitella, il problema vero e' nell'areale che occupano non solo d'estate, ma anche nel periodo dei bramiti, cioe' l'areale specifico del Camoscio appenninico, sulle praterie d'altitidine. Sull'ultimo numero della rivista in PDF che il parco pubblica sul suo sito, c'e' un articolo di Lovari, uno dei massimi studiosi del Camoscio appenninico a livello nazionale, che denuncia un regresso nella crescita della popolazione al PNA (mentre in altre zone come Gran Sasso, Maiella e Sibillini c'e' una crescita).
Ne' la predazione del Lupo riesce a far fronte all'eccesso di Cervi, in quanto il Lupo, che e' pure aumentato come numero nel PNA, preferisce prede piu' facili come i giovani Cinghiali ed i Caprioli. Il Cervo, anche se occasionalmente, come abbiamo visto pure nelle foto di Angela, viene predato, ma la quantita' totale di Cervi e' ormai talmente elevata che di branchi di Lupi ce ne vorrebbero a decine.
Il corso per cacciatori di selezione di cui si parlava, pur essendo sponsorizzato dal PNA, riguarderebbe le aree limitrofe esterne, dove gia' si pratica la caccia al Cinghiale e dove spesso i cani inseguono i giovani Orsi in dispersione territoriale, e dove i risultati delle cacciarelle, se andate per il verso sbagliato (orsacchiotto ucciso) vengono ovviamente tenuti nascosti.
Per cui anche la caccia di selezione se fatta andrebbe fatta con criteri e con l'utilizzo di persone preparate e che sappiano bene quando e a chi devono sparare.
In ogni caso, la situazione del rapporto Cervo/Camoscio attualmente non e' certamente felice, non so se a livello di ricerca il PNA stia facendo qualcosa di positivo, nel senso appunto di studiare concretamente quali soluzioni attuare per evitare il declino del numero di Camosci, ma sapendo quale sia la situazione economica del PNA e non solo del PNA e dei fondi dedicati alla ricerca dal ministero dell'ambiente, la vedo brutta!

Marco
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Corsi per ... cacciatori al Parco d''Abruzzo !?!
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griso
Utente Junior

Città: RUFINA
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


24 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 12 aprile 2010 : 20:35:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Salve a tutti.

Sul sito del PNALM è apparsa una precisazione sull'argomento a cura del Presidente Giuseppe Rossi.

MARCO
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Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


4965 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 12 aprile 2010 : 22:11:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di griso:

Salve a tutti.

Sul sito del PNALM è apparsa una precisazione sull'argomento a cura del Presidente Giuseppe Rossi.

MARCO


Sì, ho letto il comunicato stampa .... lo riporto:
PARCO E ABBATTIMENTI SELETTIVI

Notizia del 12/04/2010


Pescasseroli. - Nei giorni scorsi, alcuni articoli di stampa hanno riportato notizie del tutto infondate su iniziative del Parco circa programmi di abbattimenti selettivi di ungulati.
E’ bene quindi precisare, per correttezza di informazione dei cittadini e per evitare che possano continuare azioni e insinuazioni chiaramente denigratorie, che il Parco non ha avviato alcun progetto e non ha alcuna intenzione di avviare "procedure tese alla soppressione selettiva di alcune specie di ungulati (cervi e caprioli)" nell’area protetta.
Sembra esserci stato, in particolare, un comunicato-intervento del Signor Silvano Di Pirro di Pescasseroli. Chi abbia fornito false informazioni al Signor Di Pirro non è dato sapere. Sta di fatto che si tratta del solito ennesimo e ricorrente tentativo, abbastanza sottile date le modalità di divulgazione, di danneggiare il Parco e la sua immagine.
Segno, a parere del Presidente Giuseppe Rossi, che una antica cultura antiparco, politicamente trasversale, tarda ad essere superata nonostante i progressi qualitativi del dibattito e la crescita della sensibilità popolare verso i temi dell’ambiente e della sostenibilità. E verso il Parco.
Nell’occasione, meraviglia che ci possano essere comunicazioni e commenti su notizie del genere, senza verificarne alla fonte la veridicità.
Il Parco, precisa ancora il Presidente, è una Istituzione pubblica che opera e agisce tramite interventi e atti formali e ufficiali dei propri organi e della struttura gestionale. Sarebbe bene che su questi venisse valutato e criticato.

Comunicato Stampa N. 24 del 12 aprile 2010


Il fatto è che mi pare nessuno avesse parlato già di caccia nel parco, ... ma avevamo sollevato qualche obiezione sull'organizzazione di un corso del genere in un Parco Nazionale ... e per giunta in collaborazione con un'associazione di stampo marcatamente venatorio.
Ora questo comunicato stampa sembra voler smentire anche l'implementazione dei corsi, ma il seguente annuncio è stato pubblicato sul sito ufficiale del Parco ......
Corso per la gestione delle popolazioni di Cervo e Capriolo in ambiente appenninico22-25 aprile - 6-9 maggio 2010 - Pescasseroli (AQ), Centro Natura - PNALM
Notizia del 17/03/2010
Il corso per la gestione delle popolazioni di Cervo e Capriolo, organizzato dall'Unione Regionale Cacciatori dell'Appennino Regione Abruzzo, in collaborazione con il Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise, con la consulenza tecnico-scientifica di esperti dell'ISPRA, ha come obiettivo quello di fornire una formazione approfondita nell'ambito della conservazione e della corretta gestione della specie.


Ora questo corso non è certo finalizzato a formare dei censitori (conosco un po' l'argomento), .... ma del personale abilitato al prelievo selettivo anche se si è omesso dal titolo (chissà perchè) il termine venatoria ... che andava subito dopo gestione ... a formare il titolo più realistico di: "Corso per la gestione venatoria delle popolazioni di Cervo e Capriolo".

Come ho detto spesso, .... non sono contrario aprioristicamente alla caccia, sono contrario a tutto ciò che è falsa o parziale informazione; inoltre allo stato attuale delle cose, non ritengo i cacciatori di selezione (parlando in generale) sufficientemente preparati per effettuare autonomamente una corretta gestione faunistico-venatoria neppure in territorio libero .... figuriamoci in aree protette ... o addirittura nei Parchi Nazionali.

Per chi avesse dei dubbi sull'indirizzo del corso implementato da URCA e PNALM ... quello che segue è il programma della sezione "Modalità e tecniche di gestione" ... costituito da 19 ore di lezione (17 teoriche e due pratiche) ... su un totale di 40 circa.
Ora (valutando soprattutto i temi della sezione "Prassi gestionale") .... ditemi voi che tipo di personale vuole formare questo corso!
Modalità e tecniche di gestione

Concetti generali (lezioni frontali 4 ore)

• Concetto di prelievo sostenibile;
• Differenze tra caccia programmata e prelievo selettivo;
• Organizzazione territoriale dei prelievi (distretti, figure gestionali, ecc.)
• Predisposizione dei piani di abbattimento;
• Programmazione e creazione delle strutture gestionali (Centri di controllo, altane, percorsi di
pirsh, mostre dei trofei).

Controllo numerico delle popolazioni (lezione frontale 2 ore)

• Obiettivi e finalità;
• Riferimenti normativi;
• Metodi diretti ed indiretti;
• Tempi e metodi di prelievo;
• Personale incaricato;
• Le valutazioni di impatto ambientale.

Prassi gestionale (lezioni frontali 10 ore)


• Tecniche di caccia;
• Armi e balistica;
• Il recupero degli animali feriti e l’utilizzo del cane da traccia;
• Raccolta delle informazioni sulle attività di caccia e dei capi abbattuti (numero di uscite per
cacciatore, per distretto, per capo abbattuto e per capo assegnato non prelevato, sforzo di
caccia e successo di prelievo per periodo).

Controllo dei capi abbattuti (lezione frontale 1ora) ed esercitazione 2 ore)

• Valutazioni biometriche sui capi prelevati;
• Dentatura e tempistica dell’eruzione dei denti;
• Riconoscimento dell'età dalla mandibola (esame visivo e tecniche di laboratorio).



La gestione integrata (quindi anche con la componente venatoria) sarà probabilmente (volenti o nolenti) la tipologia gestionale maggiormente utilizzata in futuro; è quindi giusto cercare di "migliorare" il più possibile la conoscenza e la correttezza di tutte le componenti che partecipano alla gestione, anche tramite l'organizzazione di corsi del genere; chiamiamo però le cose col loro nome si parla di abilitazione alla gestione venatoria!

Ciaoo.

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Chris Tower
Utente Senior


Città: trento
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


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Inserito il - 13 aprile 2010 : 15:05:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti! Mi sono chiesto, leggendo questa discussione, quanto un programma di abbattimento di ungulati, seppure ben studiato e sostenuto da finalità serie sia effettivamente risolutorio...
Mi spiego meglio: le conseguenze delle competizioni territoriali/alimentari esistenti tra i cervi e i camosci a svantaggio per i secondi, pensate che vengano risolte da questi interventi?
Non sono un esperto di grossi mammiferi, ma il meccanismo dei boom demografici immagino sia molto complesso, e forse l'eliminazione di un certo numero di esemplari è solo una modifica temporanea, non estendibile a lungo termine...
Non so, cosa ne pensate?

"Per scrivere sugli animali bisogna essere ispirati da un affetto caldo e genuino per le creature viventi, e penso che a me questo requisito verrà senz'altro riconosciuto".
(Konrad Lorenz)
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mauriz
Utente V.I.P.

Città: guiglia
Prov.: Modena

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Inserito il - 13 aprile 2010 : 18:47:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Chris Tower:

Ciao a tutti! Mi sono chiesto, leggendo questa discussione, quanto un programma di abbattimento di ungulati, seppure ben studiato e sostenuto da finalità serie sia effettivamente risolutorio...
Mi spiego meglio: le conseguenze delle competizioni territoriali/alimentari esistenti tra i cervi e i camosci a svantaggio per i secondi, pensate che vengano risolte da questi interventi?
Non sono un esperto di grossi mammiferi, ma il meccanismo dei boom demografici immagino sia molto complesso, e forse l'eliminazione di un certo numero di esemplari è solo una modifica temporanea, non estendibile a lungo termine...
Non so, cosa ne pensate?

"Per scrivere sugli animali bisogna essere ispirati da un affetto caldo e genuino per le creature viventi, e penso che a me questo requisito verrà senz'altro riconosciuto".
(Konrad Lorenz)


Parlando per sommi capi lo scopo della gestione sarebbe quello di monitorare e in base ai dati raccolti valutare quanti capi l'habitat può sostenere, porsi l'obiettivo di contenere/ridurre/aumentare la presenza di una o piu' specie in base a questa sostenibilità.
Monitorare trattasi di censire, con le variabili del caso
Contenere/ridurre/aumentare il numero di capi è una valutazione che va fatta in base a una molteplicità di fattori, e anche il prelievo dei capi a seconda delle specie può essere piu' o meno semplice, certamente in un parco nazionale non si può andare con i piedi di piombo come spesso viene fatto in altre aree,assistendo a degli estremismi di tutte le nature, una determinata professionalità/conoscenza/coordinazione sembra d'obbligo.
Sul quanto la letteratura possa insegnare e anche l'esperienza sul campo c'è sicuramente chi ne sa molto di piu'..
Maurizio
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Chris Tower
Utente Senior


Città: trento
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Regione: Trentino - Alto Adige


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Inserito il - 13 aprile 2010 : 21:16:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di mauriz:
Parlando per sommi capi lo scopo della gestione sarebbe quello di monitorare e in base ai dati raccolti valutare quanti capi l'habitat può sostenere, porsi l'obiettivo di contenere/ridurre/aumentare la presenza di una o piu' specie in base a questa sostenibilità.
Monitorare trattasi di censire, con le variabili del caso
Contenere/ridurre/aumentare il numero di capi è una valutazione che va fatta in base a una molteplicità di fattori, e anche il prelievo dei capi a seconda delle specie può essere piu' o meno semplice, certamente in un parco nazionale non si può andare con i piedi di piombo come spesso viene fatto in altre aree,assistendo a degli estremismi di tutte le nature, una determinata professionalità/conoscenza/coordinazione sembra d'obbligo.
Sul quanto la letteratura possa insegnare e anche l'esperienza sul campo c'è sicuramente chi ne sa molto di piu'..


Giusto, nel caso specifico l'intervento dei cacciatori avrebbe avuto lo scopo di abbattere qualcvhe esemplare suppongo?...

"Per scrivere sugli animali bisogna essere ispirati da un affetto caldo e genuino per le creature viventi, e penso che a me questo requisito verrà senz'altro riconosciuto".
(Konrad Lorenz)
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mauriz
Utente V.I.P.

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Inserito il - 14 aprile 2010 : 17:50:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Trattandosi di corso per cacciatori il fine ultimo è quello... premetto che del caso specifico ne so solo per quello che si legge qui.

Maurizio
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marcospada
Utente Senior


Città: roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


1391 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 16 aprile 2010 : 10:10:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A proposito di abbondanza di Cervi e di Lupi al PNA:

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Marco
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Corsi per ... cacciatori al Parco d''Abruzzo !?!
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Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


4965 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 16 aprile 2010 : 13:43:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marcospada:
A proposito di abbondanza di Cervi e di Lupi al PNA:

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Il testo dell'articolo dice così:

Villetta Barrea (L'AQ) - Un cervo adulto ferito è stato trovato questa mattina, davanti l’ingresso dell’hotel Pescatore di Villetta Barrea. Tra il primo stupore dei proprietari e dei clienti, si è capito subito che l’animale era stato costretto a rifugiarsi nel cortile perché aggredito probabilmente da un branco di lupi, date le ferite da morso su addome e zampe. Già negli ultimi giorni si era registrato un aumento dei fenomeni di predazione, sempre più vicini ai centri abitati. I primi soccorsi al cervo, sono stati portati da dal Servizio di sorveglianza del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.


Non è dato sapere il sesso dell'animale aggredito, .... e ai fini della valutazione dell'episodio ..... mi sembra un'omissione "pesante"
Ferite da morso sulle zampe, ma soprattutto sull'addome, stanno secondo me ad indicare l'attacco di cani ferali ... siano essi vaganti ... come di proprietà (vedi i cani da pastore mal addestrati e "vagabondi").
Ovviamente (e come sempre) ... opinione personale!
Ciaoo

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Modificato da - Luciano54 in data 16 aprile 2010 13:44:28
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marcospada
Utente Senior


Città: roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


1391 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 16 aprile 2010 : 16:34:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In un alto sito di notizie locali si parla di "una Cerva", il che e' piu' probabile considerando il posto specifico, nelle cui adiacenze ci sono le rive allagate del lago di Barrea densamente popolate da Cerve in questo periodo vicino ai parti, proprio perche' a ridosso dell'abitato, a cui si sono abituate, si sentono piu' sicure dagli attacchi dei predatori (almeno fin'ora ).
Per quanto riguarda la presunta predazione, e' ormai accertata da tempo da parte dei guardiaparco PNALM la presenza di un branco di Lupi che opera tra Villetta Barrea e le pendici dei monti retrostanti, per cui l'ipotesi Lupo puo' essere verosimile. Nella zona poi non sono mai stati presenti branchi di cani rinselvatichiti.

Questa la zona con l'indicazione dell'Albergo e dell'area frequentata da Cervi e Cerve:


Immagine:
Corsi per ... cacciatori al Parco d''Abruzzo !?!
126,18 KB

Marco
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Corsi per ... cacciatori al Parco d''Abruzzo !?!

Modificato da - marcospada in data 16 aprile 2010 16:41:24
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