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myzar
Utente Senior


Città: Livorno
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


3886 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 16 marzo 2010 : 08:51:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bene vedremo. Credo che stavolta Fabio non abbia indovinato. Di questo fatto si sapeva da tempo immemorabile, subito dopo la descrizione di Kosuge, che tra l'altro credo rientri nella casistica della scarsa consultazione di testi. Mi spiace solo che un amico di Forum che tale cosa aveva scritto in un lavoro da molti anni "quasi pronto" non abbia pubblicato prima, magari evitandoci la declinazione di una apposizione.
myzar
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Italo
Utente Senior


Città: Roma
Prov.: Roma

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Inserito il - 16 marzo 2010 : 09:08:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Premetto che sono assolutamente favorevole ad una FERREA applicazione della Legge di priorità, è l’unico modo per dirimere problemi e controversie. Il parallelo tra tectumsinense e rostratus è improponibile, il secondo ha avuto quel nome da circa due secoli, anno più anno meno, mentre gilli è una specie descritta ERRONEAMENTE come nuova solo 20 anni fa.
Sottoscrivo pertanto pienamente quanto espresso da Ermanno ed Enzo.

Aggiungo qualche considerazione sul tema del post, precisando che non ho letto l’articolo di Cossignani e potrei quindi dire cose già dette.

1) Deshayes descrisse la specie col nome di Murex Tectum Sinense; si potrebbe quindi obiettare che si tratti di un nome non binomiale...L’Articolo 11.9.5 dell’ICZN potrebbe sanare questo errore... ma non è del tutto chiaro.

2) Il nome non può essere considerato “nomen oblitum” in quanto citato più volte in letteratura anche se, il più delle volte, in modo improprio e fantasioso. Ricordo Monterosato (1878, 1890), Weinkauff (non ricordo l’anno), Kobelt (1887), Nordsieck (1968, 1982), Bayer (1971, descrivendo la sentix), D’Attilio (1978), Talavera (1981), Clover (1982).

3) Oltre priolana già citata come sinonimo, ne esistono altri:
= Coralliophila (Babelomurex) babelis squamulata Settepassi, 1977 non Philippi, 1836 (pars)
= Coralliophila (Fusomurex) alucoides depressa Settepassi, 1977
= Coralliophila (Fusomurex) alucoides curta Settepassi, 1977 non Sowerby G. B. III, 1894
= Coralliophila mandji Bernard, 1989 (pars)
= FORSE, Coralliophila marrati Knudsen, 1956
= FORSE Coralliophila jarli Knudsen, 1956

4) Non credo che il tipo sia stato trovato nè che possa esserlo in futuro. Una decina di anni fa chiesi al curatore del museo (Marsiglia?) dove, in teoria, sarebeb dovuto essere conservato, ma mi rispose negativamente.


Ciao, Italo

Potrai affermare di aver acquisito l'"occhio del malacologo" quando sarai in grado di separare conchiglie simili e riunire conchiglie diverse
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Fabiolino pecora nera
Moderatore


Città: Napoli
Prov.: Napoli

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Biologia Marina

Inserito il - 16 marzo 2010 : 10:47:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scusa Italo, innanzitutto ti ringrazio per aver reso chiara in pubblico la questione...ma se sai e hai lavorato su tutto questo...perchè non ne fai una addenda invece di metterlo su di un forum dove non ha valore...certo non sarai il primo ad averlo detto, ma almeno metti un po' di ordine che non guasta...

Fabiolino pecora nera
...il vero, l'unico, l'originale...
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Italo
Utente Senior


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 16 marzo 2010 : 11:42:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Era un lavoro che mi trascinavo da una dozzina di anni e che per vari problemi (nome non binomiale, inversione delle immagini, tipo mancante) non riuscivo a chiudere come avrei voluto e che mi aveva decisamente stancato. Peraltro su questo presentai una relazione alla Biennale del Mare di Napoli alcuni anni or sono. Il lavoro di Cossignani mi ha tolto un peso, quindi ben venga. Può darsi che prima o poi tratti ancora questa tema, anche perché ci sono una serie di "problemini" collaterali ancora da chiarire.



Ciao, Italo

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Ermanno
Moderatore


Città: Longare
Prov.: Vicenza

Regione: Veneto


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Biologia Marina

Inserito il - 16 marzo 2010 : 13:07:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io penso che il nome apparentemente trinominale, rientra in quei casi come quelli dedicati a persone con cognome composto, e che come era uso allora , veniva scritto in maiuscolo e diviso ... alcuni esempi:

Cerithium Dal Lagonis Oppenheim, 1894 ; ora: Cerithium dallagonis

Arca van den Heekei Bellardi, 1852 ; ora: Barabatia vandenheekei


Certo nel caso in questione non ci troviamo con nomi di persona, ma con due termini, che però indicano una sola caratteristica: a forma di tetto cinese


Ermanno
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Murex76
Moderatore


Città: Palermo & Jesi (AN)


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Biologia Marina

Inserito il - 16 marzo 2010 : 13:57:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Comunque il nome doveva, e dovrebbe essere tectumsinense, senza la declinazione.


Giuseppe


Chi semina vento, raccoglie tempesta
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siciliaria
Utente Senior


Città: Catania
Prov.: Catania

Regione: Sicilia


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Inserito il - 16 marzo 2010 : 14:17:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti, ho appena provato a consultare il codice, ma l'eccessivo mal di testa m'impedisce di farlo in maniera serena.
Avrei una domanda da fare a tal proposito: dov'è scritto che bisogna consultare necessariamente il tipo in vista di una revisione del nome?
Poi..questa storia del nomen oblitum secondo me lascia il tempo che trova, anzi ritengo questa possibilità una pura speculazione per "collezionisti malacologi", piuttosto che per "seri malacologi". Tra l'altro è in contrasto con l'eventuale scoperta di serie tipiche no? Poi c'è quell'altra questione della stabilità del nome...sempre in contrasto con il mio primo e secondo questito..

PEr quanto riguarda questa questione, non mi sono mai posto il problema dei cartellini; i miei sono contrassegnati da un numero progressivo anche ad uso e consumo dei gatti internauti, e se Fusus sta a Fusinus, come rostratus a sanctaelucie, non m'importa più di tanto....in collezione.
Ovviamente se c'è da rendere giustizia ad autori del passato, piuttosto che a sprovveduti o sfortunati malacologi, è giusto che si faccia.

Ciao

PS: comunque c'è una certa malacologia talebana che sta cercando di sovvertire l'ordine delle cose.....eheheh

Agatino Reitano

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Modificato da - siciliaria in data 16 marzo 2010 14:20:09
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Paoloerre
Utente Senior


Città: Venezia
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Regione: Veneto


1541 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 16 marzo 2010 : 23:53:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Fabio
solitamente non amo molto parlare di me o di ciò che faccio, ma sono stato citato per cui mi corre l'obbligo di dire la mia.
Non ho molto apprezzato quanto hai detto circa la nostra interpellanza all'ICZN sul mantenimeto del nome specifico rostratus. Dicendo che a Bouchet non frega nulla di mantenere sancteluciae, toglie qualsiasi valore alla nostra istanza come se questa fosse stata dettata da puntigli sentimentali piuttosto che da una attenta lettura di quanto pubblicato nel passato più o meno recente, ovvero toglie valore al giudizio stesso della Commissione. Le motivazione nostre sono state esposte ed una commissione ha deliberato. Potevano deliberare diversamente, ma ci hanno dato ragione. Che c'entra fregarsene?
paolo
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Fabiolino pecora nera
Moderatore


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Biologia Marina

Inserito il - 17 marzo 2010 : 09:24:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Paolo, se una strada è a senso unico secondo una legge dello stato, ma percorrendola contromano è più comoda da fare...

il vigile da ragione all'automobilista o gli fa la multa e gli dice: guarda, questa strada è contromano?

Se viene presentato un lavoro in cui si dice che il nome da essere utilizzato è sanctaluciae ma tutti continuano ad usare rostratus...sbagliano gli autori e sbagliano i referee a non correggere, quindi tutti i lavori in cui è stato usato "rostratus", dal 1993 fino alla sentenza, presentano tutti un errore nomenclaturale.

Olivi l'avrà anche descritto come rostratus ed il suo nome sarà stato usato da secoli, ma se ci sono delle regole di priorità su cui si basa la malacologia Von Salis dovrebbe aver ragione.

Ora, a me non cambia nulla chiamarlo come si vuole chiamarlo, tanto che:
rostratus = sanctaluciae
o
sanctaluciae = rostratus

Sempre quello è. Voi avete presentato una istanza in cui si diceva che siccome nei 200 anni precedenti tutti hanno sbagliato senza saperlo e dal 93 al 2007 hanno sbagliato tutti, sapendolo o non sapendolo è a noi ignoto, tanto vale rendere l'errore legale. Questo è stato accettato, ed io sono contento per voi che ci avete provato, ma sappi che se se una cosa del genere è permessa, poi può accadere e ci si può aspettare di tutto, anche che la gili continui ad essere chiamata gili...questo era, nessuna offesa personale, tantopiù che come ti ho detto a me non cambia proprio nulla chiamarlo rostratus o sanctauluciae



Fabiolino pecora nera
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Italo
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Inserito il - 17 marzo 2010 : 10:06:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vorrei precisare C. rostratus Olivi (1792) temporalmente è precedente a sanctaelucia Von Salis (1793). Il problema era che esisteva un Murex rostratus (in realtà un Turridae o se volete Conidae) precedente al Murex rostratus di Olivi.
Ripristinare il nome di Olivi era una scelta motivata dalla esigenza di dare stabilità della nomenclatura ed utilizzare un nome universalmente conosciuto, senza peraltro compromettere la legge di priorità.
Cosa diversa per C. gilli descritta male, senza confronti adeguati, tanto per "mettere il cappello" su una specie, ignorando, nel senso peggiore del termine, l'esistenza di almeno 5 nomi prioritari. Posso comunque confermare che fra gli addetti ai lavori sono almeno 10 anni che, a livello colloquiale, viene comunemente utilizzato il nome tectumsinense.
Poi ognuno è libero di fregarsene o meno del nome adottato o dell'ICZN, ma certamente non può pretendere che altri seguano la propria filosofia, né interpretare le decisioni altrui secondo la propria logica.
Ciononostante capisco appieno il disagio di chi devo cambiare i cartellini in collezione (io non lo faccio, altrimenti passerei metà del mio tempo a scrivere e minaccerei seriamente le foreste amazzoniche) e credo che in un prossimo futuro sarebbe opportuno arrivare alla decisione di attribuire ad ogni specie, zoologica e botanica, un codice alfanumerico identificativi, una specie di codice fiscale, univoco e immutabile, atto a riconoscere senza dubbi la singola specie.

Ciao, Italo

Potrai affermare di aver acquisito l'"occhio del malacologo" quando sarai in grado di separare conchiglie simili e riunire conchiglie diverse
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Paoloerre
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Biologia Marina

Inserito il - 17 marzo 2010 : 10:19:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Si, esatto Italo, ma le motivazioni non le hanno capite in molti, evidentemente.
Seguendo alcuni, sia l'ICZN che il CLEMAM potrebbero essere aboliti, tanto chiamare una specie in un modo o nell'altro è la stessa cosa....sempre quello è.
paolo
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Fabiolino pecora nera
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Biologia Marina

Inserito il - 17 marzo 2010 : 10:27:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Chiedo scusa di non essere stato chiaro (tra l'altro in realtà non ricordavo, nè sono andato a rileggere Van Artsen & Giannuzzi-Savelli, se ricordo bene sono loro che proposero sanctaluciae).

Ma, Italo, capisco la stabilità nomenclaturale, blah blah blah.

Ma non è secondo te come dico io, cioè siccome negli anni 93-2007 (?) nessuno ha adottato "sanctaluciae" allora tanto vale riportarlo a rostratus?

Purtroppo la malacologia è strana perchè se tutti avessero scritto: utilizziamo rostratus nonostante siamo consapevoli del lavoro di A&GS (1993)

allora sarebbe stata una cosa, e il ritorno a rostratus sarebbe sembrato basato su basi forti, ma siccome tutti hanno usato rostratus senza scriverlo...come fai a sapere se è dovuto ad un errore di chi scrive e corregge o se questi erano a conoscenza del lavoro di nomenclatura?

Lo stesso della Trivia levantina di cui ci informava Constantine Mifsud che adesso dovrebbe chiamarsi Trivia problematica...il libro non lo ha quasi nessuno, e nessuno userà questo nome....che senso ha cambiarlo se tutti usano levantina? Una volta però che qualcuno dice "si deve chiamare Trivia problematica" scoppiano i problemi...

perchè anche se dici che tutti gli addetti ai lavori la chiamano già tectumsinense, il vero problema è che tectumsinense sensu tutti gli autori che hai nominato è stato usato a caso (come tu ci dici), e se tu non pubblichi il lavoro in cui metti ordine (tectumsinense sensu A = ----; tectumsinense sensu B = -----; etc) va a finire che il casino aumenta perchè avremo gili/tectumsinense segnalata ovunque...

Fabiolino pecora nera
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Paoloerre
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Biologia Marina

Inserito il - 17 marzo 2010 : 10:33:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Fabio, non c'entra 93-2007!
C'entra 1792-2007
paolo
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theco
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Inserito il - 17 marzo 2010 : 10:44:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Italo:
credo che in un prossimo futuro sarebbe opportuno arrivare alla decisione di attribuire ad ogni specie, zoologica e botanica, un codice alfanumerico identificativi, una specie di codice fiscale, univoco e immutabile, atto a riconoscere senza dubbi la singola specie.


Ma quel codice alfanumerico univoco non potrebbe o dovrebbe essere semplicemente il nome della specie? Anch'io sono per il rispetto ferreo delle regole, ma mentre le si rispetta non sarebbe male cercare di migliorarle.

Da quanto ho capito i nomi cambiano per due motivi principali: assegnazione di una specie ad un genere diverso oppure questioni di priorità nell'identificazione della specie.

Questa situazione non è dovuta ad una ragione biologica, è dovuta solo ed esclusivamente alla scelta di mantenere il genere nel nome della specie e di mantenere l'autore.
Per quanto riguarda la presenza del genere esistono già proposte che propongono di svincolare il genere (e quindi tutta la filogenesi) dal nome della specie; ovviamente ogni specie continuerà ad essere associata ad un genere che continuerà a potere essere cambiato, ma ciò non influirà più sul suo nome specifico. Spero davvero che questa ipotesi possa andare avanti e trovare sostenitori, il metodo binomiale linneiano è davvero obsoleto e poco funzionale.
Per quanto riguarda la presenza dell'autore valgono considerazioni analoghe, ci saranno sempre regole di priorità da rispettare, ma non dovranno più arrivare a modificare il nome. Se siamo disposti e concordi, secondo quanto auspica Italo, a identificare il Fusinus di cui si parla con il codice alfanumerico SXD003ER456, non vedo perchè non potremmo semplicemente identificarlo con il codice alfanumerico Fusinus rostratus, che mi sembra più semplice da dire e da ricordare. Ovviamente tutta la importantissima parte relativa alla sua assegnazione generica e all'identità del suo primo descrittore esisterà ancora, ma non all'interno del codice alfanumerico.

E' vero quanto dice Myzar sulle difficoltà di censimento di descrizioni antiche e mal fatte, ma non capisco perchè non si possa saltare a piè pari il problema, definendo degli standard minimi da rispettare (che ogni autore potrà poi integrare con la sua fantasia) e creando una base dati univoca.
Tutte le specie descritte successivamente, e con il tempo e la pazienza, tutte le specie descritte in passato (a cura degli autori stessi quando viventi, a cura di un qualche organismo scientifico per il rimanente) potrebbero trovare il proprio codice immodificabile. E' vero che le specie sono tante, ma se venisse messo ora in cantiere un progetto del genere immagino che nel giro di una o due decine di anni il problema della nomeclatura sarebbe risolto... che sarà mai.

Messaggio originario di Paoloerre:
Seguendo alcuni, sia l'ICZN che il CLEMAM potrebbero essere aboliti, tanto chiamare una specie in un modo o nell'altro è la stessa cosa....sempre quello è.

Spiegami, Paolo, cosa cambia dal punto di vista biologico, ecologico, filogenetico, ecc. ecc., se una specie la chiamo in un modo o nell'altro? L'unica cosa importante è che tutti la chiamino nello stesso modo, non ha nessuna importanza come, va bene anche DD55/YYAAG5


Ciao, Andrea
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Fabiolino pecora nera
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Biologia Marina

Inserito il - 17 marzo 2010 : 11:14:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per quanto riguarda la presenza dell'autore valgono considerazioni analoghe, ci saranno sempre regole di priorità da rispettare, ma non dovranno più arrivare a modificare il nome. Se siamo disposti e concordi, secondo quanto auspica Italo, a identificare il Fusinus di cui si parla con il codice alfanumerico SXD003ER456, non vedo perchè non potremmo semplicemente identificarlo con il codice alfanumerico Fusinus rostratus, che mi sembra più semplice da dire e da ricordare. Ovviamente tutta la importantissima parte relativa alla sua assegnazione generica e all'identità del suo primo descrittore esisterà ancora, ma non all'interno del codice alfanumerico.


Sai perchè questo non si può fare? Perchè non è detto che

Fusinus rostratus (Olivi, 1792)

sia uguale a

Fusinus rostratus (Pincopallo, 1795) o Fusinus rostratus (Olivi, 1792) sensu Pincopallo, 2005.

A meno che non si raccolga tutta la bibliografia prodotta fino ad ora, e per ogni specie si abbiano sinonimi, errate identificazioni, etc etc.

E' questo ad esempio uno dei problemi di Mangelia e Raphitoma, che i sensu ----, quando si possono definire, sarebbero migliaia....

Si dovrebbe resettare tutto, ma poi assisteresti alla corsa alla descrizione di specie e perderesti dati biogeografici (che secondo me sarebbe bene perdere perchè una Mangelia XY di 100 anni fa è facile che sia tutt'altro dalla Mangelia XY di oggi)...

Ed è questo che insisto nel dire. Se chiami la "gili": gili, non ci dovrebbero essere problemi perchè dalla sua descrizione recente probabilmente nessuno ha toppato l'identificazione di una specie così eclatante. Ma se la chiami "tectumsinensis, tectumsinense and so on..." dovresti poi vedere tutti quelli che hanno usato tectumsinense come l'hanno usato, come stava facendo Italo, in modo da completare l'opera, perchè altrimenti magari abbiamo un Latiaxis tectumsinense anche in Israele e questo sballa i dati...e quindi per dare giustizia ad un autore (di cui veramente....ma chi se ne frega???), poi distruggiamo quanto abbiamo accumulato su biogeografia, ecologia, etc etc negli ultimi 20 anni sotto il nome di "gili"....



Fabiolino pecora nera
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Fabiolino pecora nera
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Inserito il - 17 marzo 2010 : 11:27:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Cioè tu accumuli dati sotto quel nome da 20 anni. Se sposti il nome a 100-200 anni fa dovresti verificare anche i dati in quei 100-200 anni come sono stati interpretati sennò hai creato un casino, non una cosa buona....ma è possibile che sono l'unico a pensarla così??

Fabiolino pecora nera
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Italo
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Inserito il - 17 marzo 2010 : 12:01:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Rispondo un po' random alle varie opinioni che ho letto.

Ma quel codice alfanumerico univoco non potrebbe o dovrebbe essere semplicemente il nome della specie?


E' appunto quello che accade adesso, ma se siamo qui a discuterne evidentemente non basta.
Io abbinerei al nome un codice. Per cui già oggi si potrebbe attribuire un codice a tutte le specie e riportare lo stesso a tutti i nomi eventualmente adottati nel passato, precisando comunque quello "definitivo" fino a prova contraria. Il Clemam fa già qualcosa del genere, riporta per ogni nome un numero di riferimento ad una specie, se si tratta di un sinonimo.

Uno degli scopi della zoologia, che NON è solo ecologia, e senza la quale l'ecologia non può sopravvivere, è proprio quello di separare e riordinare tutti i nomi, ed anche le interpretazioni, storicamente utilizzati. Se così non fosse saremmo nella torre di Babele, ognuno potrebbe utilizzare acriticamente il nome presente sull'ultimo libro consultato. I vecchi Autori, vedi Priolo, ad ogni specie abbinavano un elenco di varie decine di sinonimi.

Fabio, come fai a dire che nessuno topperebbe nell'dentificazione di una specie così eclatante? Monterosato, che sicuramente era meglio di noi "esperti" del terzo millennio, aveva a disposizione una descrizione accurata, una immagine a colori (!) eppure pensava che babelis, laceratum, tectumsinense, benoiti e brevis fossero tutte varietà di lamellosa. Nelle schede malacologiche di Ghisotti e Melone (anni '70) babelis e amaliae erano ritenute una unica specie...

L'assegnazione ad un genere diverso non fa, in genere, cambiare nome specifico a meno che non vada in conflitto con un binomio già esistente. E questo è proprio uno dei motivi per il quale deve vincere la legge di priorità: se due specie confluissero in un unico binomio, ipoteticamente avessino 2 Fusinus xxx, l'uno giapponese e l'altro sudafricano, seguendo la logica di Fabiolino, vorrei vedere quali autori delle 2 aree geografiche sarebbero disposti a cambiare nome alla loro specie... ne verrebbe fuori un braccio di ferro. La legge di priorità stabilisce in modo univoco quale nome deve restare e quale dovrà essere cambiato; ci sarà un po' di rimpianto, non lo nego, ma sempre meglio che avere 2 Fusinus xxx.


Ciao, Italo

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Paoloerre
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Biologia Marina

Inserito il - 17 marzo 2010 : 12:10:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
[/quote]
Spiegami, Paolo, cosa cambia dal punto di vista biologico, ecologico, filogenetico, ecc. ecc., se una specie la chiamo in un modo o nell'altro? L'unica cosa importante è che tutti la chiamino nello stesso modo, non ha nessuna importanza come, va bene anche DD55/YYAAG5


Andrea, se vogliamo fare filosofia, sono d'accordo con te e la convenzione di dare nome e cognome alle specie è prettamente umana e so benissimo che l'essenza della specie non cambia solo per un nome diverso!! Ma allora vorrei capire di cosa cavolo stiamo discutendo: forse sull'assoluta inutilità delle regole attuali, forse del tempo che stiamo perdendo dietro vecchie pubblicazioni per pubblicare poi cose che leggeranno in quattro gatti???
Allora ti posso dire che anche DDCCBBHH((//BBNN è un nome.
paolo
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Fabiolino pecora nera
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Biologia Marina

Inserito il - 17 marzo 2010 : 12:11:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Italo, io dicevo che negli ultimi 20 anni nessuno ha sbagliato la "gili". Per questo dicevo che sul nome "gili" non ci sono problemi di biogeografia e ecologia e forse anche anatomia, ma se vai a pescare un nome di 100 anni fa almeno, aggiungi alla "gili" dei dati non controllati che si sono accumulati sotto il nome tectumsinense...quindi se vuoi spostare il nome dovresti anche controllare quei 100 anni di dati e riordinare....


Fabiolino pecora nera
...il vero, l'unico, l'originale...
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Mipus
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Biologia Marina

Inserito il - 17 marzo 2010 : 12:50:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
francamente non mi pare molto drammatico dover rinunciare a "gilli" in favore di tectumsinense. Moooooolto peggio sarebbe stato dover rinunciare a rostratus in favore di sanctaeluciae !!
Ma qui in realtà si pone il solito problema delle regole per la nomenclatura e dell'uso della nomenclatura.
Va detto che le regole non sono "della zoologia ma non del collezionismo", come più o meno detto da qualcuno. Il "collezionismo", ovvero meglio la "malacologia amatoriale", deve assoggettarsi alle stesse regole della zoologia professionale, almeno negli ambiti "ufficiali" (leggi: letteratura scientifica). E a differenza da quanto si potrebbe pensare a primo impatto, le regole del codice sono ispirate profondamente al buon senso. Il nomen oblitum esiste, per i casi problematici (vedi sanctaeluciae) si può fare appello alla Commissione, e disolito le cose funzionano. Quindi le regole ci sono, funzionano, sono per tutti, e possono sia essere migliorate sia "appellate" per delle deroghe che la Commissione può conderede.
L'uso delle regole ha dei margini di applicazione in cui il buon senso può dare una mano. Ma bisogna pensare innanzitutto ai fruitori della nomenclatura/tassonomia. Ora alla grande massa di persone che popolano il nostro pianeta, che gilli cambi nome a favore di tectumsinense non cambierà la vita di un micron! Il "guaio" più grave in assoluto da un evento del genere si avrebbe se cambiasse nome, che so, Donax trunculus, oppure Nassarius mutabilis. Già col Fusinus, la percentuale della popolazione colpita dal disastro sarebbe stata statisticamente irrilevante: e comunque bene hanno fatto gli "appellanti" a chiedere che si mantenesse il nome più usato.
Io - come Italo - sono per l'applicazione stretta del principio di Priorità .... a meno che istanze ragionevoli al buon senso non richiedano di fare altrimenti: e qui la Commissione è quasi sempre altrettanto ragionevole.

Infine, qualche domanda a chi invoca uan democrazia nomenclaturale fatta di votazioni a maggioranza per assegnare i nomi. Chi vota (minorenni-maggiorenni, zoologi-fisici-imbianchini, malacologi-entomologi-mammologi, europei-indiani-kazachi .......? tutti?: cioè basterebbe raccogliere 10,000 voti su Facebook per far passare la propria denominazione? E allora chi non potrebbe votare e perché? E insomma, chi stabilirebbe le regole per questa democrazia nomenclaturale? ..... Forse sono meglio le molto democratiche regole che si è data la Zoologia con l'ICZN......
Marco
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