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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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Coluber
Utente Senior
Città: S. Alessio Siculo
Prov.: Messina
Regione: Sicilia
3708 Messaggi Flora e Fauna |
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gigi58
Moderatore Trasversale
Città: Trapani
Prov.: Trapani
Regione: Sicilia
17657 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 marzo 2010 : 17:49:37
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Chilostoma planospira
Gigi |
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Subpoto
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
9027 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 marzo 2010 : 20:57:53
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Stesso tipo di villosità di quella del trapanese inviata da Gigi ma con setole più lunghe. Tutte uguali e diverse nello stesso tempo,speriamo che prima o poi riusciremo a capirci qualcosa.
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo Sandro |
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Coluber
Utente Senior
Città: S. Alessio Siculo
Prov.: Messina
Regione: Sicilia
3708 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 14 marzo 2010 : 23:44:35
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Grazie per l'identificazione.
Quei peletti che funzione biologica svolgono?
Melo |
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fern
Utente Senior
Città: Vicenza
2349 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 15 marzo 2010 : 18:19:33
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| Quei peletti che funzione biologica svolgono? |
Temo non lo sappia nessuno! Forse il lavoro piu' importante sull'argomento e' questo di Pfenninger et al. sul genere Trochulus. Da piu' parti si legge che gli autori avrebbero "dimostrato" che la villosita' serve ad aumentare l'adesione al substrato (foglie) in un ambiente umido, ma secondo me gli autori dimostrano solo che non e' credibile la spiegazione secondo cui servirebbe ad evitare l'accumulo di sporcizia sulla conchiglia. Il ragionamento mi sembra "neanche per sogno, semmai aumenta l'aderenza ...". E se anche la spiegazione fosse valida in quel caso non lo e' certo per Chilsotoma planospira! Qui trovi una discussione analoga sulle costole dei clausilidi. Insomma, anche nei casi migliori, si tira ad indovinare. Ciao,
fern
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Modificato da - fern in data 15 marzo 2010 18:20:33 |
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orsobblu
Moderatore
Città: Camorino (Svizzera)
7289 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 15 marzo 2010 : 21:04:06
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| Messaggio originario di fern:
| Quei peletti che funzione biologica svolgono? |
Temo non lo sappia nessuno! Forse il lavoro piu' importante sull'argomento e' questo di Pfenninger et al. sul genere Trochulus. Da piu' parti si legge che gli autori avrebbero "dimostrato" che la villosita' serve ad aumentare l'adesione al substrato (foglie) in un ambiente umido, ma secondo me gli autori dimostrano solo che non e' credibile la spiegazione secondo cui servirebbe ad evitare l'accumulo di sporcizia sulla conchiglia. Il ragionamento mi sembra "neanche per sogno, semmai aumenta l'aderenza ...". E se anche la spiegazione fosse valida in quel caso non lo e' certo per Chilsotoma planospira! Qui trovi una discussione analoga sulle costole dei clausilidi. Insomma, anche nei casi migliori, si tira ad indovinare. Ciao,
fern
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La butto là: non potrebbero fungere da termoregolatore? Ma no, la massa è troppo piccola per necessitare di una regolazione di questo genere...
È bello sapere che ci sono cose che non sappiamo ancora
Ciao!
Alessandro (orsobblu)
"La découverte du monde commence dans ton jardin" (X. Moirandat) |
Modificato da - orsobblu in data 15 marzo 2010 21:05:35 |
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Subpoto
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
9027 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 15 marzo 2010 : 23:20:58
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Concordo con fern,ma provo ad indovinare. Generalmente le specie di bosco che abitano in lettiera sono provviste di peli. Il vantaggio, principalmente per le piccole specie è che le foglie marcescenti bagnate potrebbero aderire ad un guscio liscio a causa della tensione superficiale dell'acqua ed immobilizzare l'animale, mentre non possono aderire ad una superficie setulosa. Il caso però non si può riportare a questa specie,la forma(o specie) siciliana C.planospira benedicta vive in ambienti di pietraia arida e presenta una setulosità simile a quella delle foto in esame.Nello stesso tempo alcune popolazioni appenniniche vivono in lettiera di faggio e sono completamente prive di villosità,altre la hanno abbondante ed altre ancora sono forme intermedie. La villosità di questa specie non è costante neanche nella stessa popolazione in cui si possono trovare esemplari più o meno villosi. Solo quando uno studio genetico riuscirà a chiarire la sistematica di questo gruppo potremo azzardare qualche ipotesi più credibile.
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo Sandro |
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