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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 06 marzo 2010 : 20:42:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Approfittando del fatto che qui non è rimasto più nessuno, dopo che tutti si dono gettati a corpo morto nella discussione accanto (), vorrei terminare un discorso abbandonato anzitempo, per lasciare spazio a coloro che smaniavano per affrontare nuovi e più scientifici argomenti.
Magiostra, in un suo magistrale intervento fatto di là, ma che doveva stare di qua, riassume la teoria di Darwin in cinque punti:
1) Cambiamento perpetuo = teoria fondamento di tutto il teorema. La vita biologica dalla sua comparsa fino ad oggi è sempre stata in continuo cambiamento. Cambiamento non ciclico
2) Discendenza comune = tutte le forme viventi discendono da un antenato comune attraverso il ramificarsi di linee evolutive
3) Moltiplicazione delle specie = l’evoluzione porta a nuove specie suddividendosi o trasformando le specie già esistenti
4) Gradualismo = afferma che grandi cambiamenti dei caratteri anatomici si sono ottenute mediante l’accumulo di molti piccoli cambiamenti continui avvenuti in un lungo periodo di tempo.
5) Selezione naturale = processo naturale per mezzo del quale gli individui che superano questa selezione sono quelli che hanno caratteristiche più adeguate a sopravvivere .
Le prime tre sono praticamente accettate da tutto il mondo scientifico, il gradualismo e la selezione naturale sono ancora oggetto di scontro tra evoluzionisti e creazionisti. Su questi due punti è meglio precisare che sono chiaramente processi evolutivi importanti, ma non diffusi come Darwin pensasse.


Non credo sia esatto che gli ultimi due punti siano rifiutati dai creazionisti, ed è ancora più sbagliato contrapporre una teoria scientifica (evoluzionismo) ad un credo metafisico (creazionismo): io sono creazionista (metafisica), eppure accetto tutti e cinque i punti elencati.
(Non credo che Dio abbia bisogno di uscire dalla legge fisica per attuare la Sua volontà sul mondo: Dio non è un cattivo orologiaio, che deve intervenire a correggere quello che Lui stesso ha fatto, diceva Leibniz)
Semplicemente, non li reputo sufficienti a spiegare l’evoluzione.
Credo occorra aggiungere un sesto punto: evidenza di leggi fisiche di tipo finalistico.

Comunque, effettivamente, sugli ultimi due punti vi sono anche obiezioni nel mondo scientifico, per motivi assolutamente scientifici e non metafisici. Penso di illustrare qualche cosa su questo nell’altra discussione, in modo da risvegliare i dormienti.

Edo

Modificato da - leonella55edo47 in data 06 marzo 2010 20:43:59
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leonella55edo47
Utente Super



5652 Messaggi
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Inserito il - 06 marzo 2010 : 20:53:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vorrei riassumere quanto presentato a proposito di leggi fisiche finaliste, cioè che agiscono in modo da ottenere precisi risultati, in contrapposizione a leggi meccaniciste, che agiscono in funzione dell’istante, senza considerazione per conseguenze future.

Abbiamo presentato tre posizioni, diverse tra loro, anche se non contrapposte od esclusive (cioè, potrebbero essere vere tutte e tre), sostenute da scienziati più o meno famosi.

1) Leibniz, Planck: esistenza contemporanea e concorrente (cioè agente all’unisono) di leggi meccaniciste e principi finalisti, che le leggi mettono in atto.
2) Boltzmann: inversione della freccia del tempo per giustificare periodi o zone del cosmo ad Entropia decrescente (formazione delle galassie).
3) Fantappiè: presenza contemporanea ed indipendente di leggi meccaniciste e leggi finaliste, con fenomeni retti da queste o da quelle.

Cerco di illustrare meglio le tre posizioni.

1) Principio di Minima Azione: questo principio, di natura chiaramente finalista (riguarda il risultato finale di qualsiasi fenomeno), viene attuato da tutte le leggi fisiche meccaniciste, di qualsiasi natura ed in qualsiasi campo: meccaniche, elettriche, chimiche ecc., nel mondo macroscopico e microscopico ed anche in ambiente relativistico.
Il principio è assolutamente dimostrato sperimentalmente e tramite calcoli.
Le leggi fisiche non contengono nella loro espressione il Principio, ma, misteriosamente, tutte lo attuano, come se fossero costruite appositamente per rispettarlo.
Vi hanno lavorato Leibniz, Mapertuis, Eulero, Hamilton, Planck: alcuni di questi (sicuramente Leibniz, Mapertuis e Planck, non so gli altri) vi hanno visto (la responsabilità è loro) la prova scientifica dell’esistenza di Dio. Io mi limito a considerarlo un Principio Scientifico dimostrato, senza alcun’altra considerazione.
Per me è importante perché dimostra l’esistenza innegabile di principi o leggi scientifiche finaliste.

2) Inversione della freccia del tempo (Bolzmann). Il Principio di Minima Azione non è di per sé sufficiente a spiegare fenomeni ad Entropia decrescente (cioè con Ordine crescente), in quanto si applica a tutti i fenomeni, e questi sono normalmente ad Entropia crescente.
Poiché devono esserci stati periodi in cui l’Ordine si è formato, e ci sono zone del Cosmo in cui si assiste alla formazione di Ordine, Bolzmann pensa ad una inversione della freccia del tempo. In tal caso, ogni fenomeno si invertirebbe, e si agirebbe in un mondo ad Entropia complessivamente decrescente.


3) Poiché, però, la Natura organica agisce creando ordine in questo momento, senza inversioni del tempo, il Fantappiè teorizza, in base alle equazioni delle funzioni d’onda relativistiche, che esistano contemporaneamente fenomeni ad entropia crescente e decrescente.
Una obiezione a questa teoria è che i fenomeni non sono indipendenti tra di loro, visto che sempre l’Entropia comunque cresce. Quindi per ogni creazione di Ordine, vi è sempre una pari o superiore creazione di disordine. La cosa però non è matematicamente irrisolvibile: basta pensare che i fenomeni a radici temporali negative siano sempre accompagnati dai simmetrici a radici positive.

Per ora chiudo.

Edo
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