|
|
|
Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
|
Nota! Per consultare il regolamento aggiuntivo di questo forum: clicca qui!
|
|
Autore |
Discussione |
theco
Utente Super
6117 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 gennaio 2010 : 22:23:47
|
Visto che Maurizio è con noi gli rivolgo una domanda (o a chiunque altro conosca la risposta): quante si stima che possano essere le specie di insetti presenti nel territorio italiano?
Per quanto riguarda gli alberi c'è un fattore di moltiplicazione x5, possibile che in Italia le specie di insetti siano nell'ordine delle 20.000 specie?
Ovviamente non c'è ragionare per pensare che i due domini debbano crescere in modo proporzionale tra loro, però un'eventuale s(proporzione) proporzionale potrebbe essere un punto a favore della veridicità.
Ciao, Andrea |
|
|
gabrif
Moderatore
Città: Milano
Regione: Lombardia
3484 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 gennaio 2010 : 23:08:09
|
| possibile che in Italia le specie di insetti siano nell'ordine delle 20.000 specie? |
Acqua, acqua. La Checklist della Fauna Italiana ne aveva contato oltre 37.000! G.
Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà. (Bernardo di Chiaravalle) |
|
|
theco
Utente Super
6117 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 25 gennaio 2010 : 22:25:51
|
4. Corsera Scienze - 25/10/2010 - Nicola Bruno
Link
Alla ricerca degli extraterrestri sulla Terra Secondo un famoso fisico gli alieni potrebbero essere già in mezzo a noi, sotto forma di microorganismi
Da oltre 50 anni gli scienziati passano al setaccio lo spazio profondo alla ricerca di forme di vita extraterrestri. Senza molto successo... «Dobbiamo mettere da parte la teoria secondo cui ET ci stia mandando messaggi dallo spazio e intraprendere un nuovo approccio», ha spiegato a The Times l'illustre fisico Paul Davies, tra gli ospiti del simposio che la prestigiosa Royal Society inglese dedica in questi giorni al 50esimo anniversario del programma di ricerca di intelligenza extraterrestre SETI. ... Davies è infatti convinto che «strani microbi» appartenenti ad un diverso albero della vita (quello che lui definisce «biosfera ombra») potrebbero essere già presenti in alcune nicchie ecologiche isolate (come deserti, vulcani, laghi salati e le valli dell'Antartide). Alcuni gruppi di ricerca hanno già avviato studi di questo tipo in località contaminate con l'arsenico, come il Lago Mono in California. ... Per Lord Rees, presidente della Royal Society and Astronomer Royal, ormai i tempi sono maturi per una grande scoperta che «potrebbe cambiare il modo in cui vediamo noi stessi nel cosmo». Grazie ai recenti sviluppi di telescopi spaziali, potremmo presto «scoprire forme di intelligenza superiori a quella umana».
Forse sono uscito di qualche parsec dal Mediterraneo, ma la notizia mi sembra stuzzicante. Si è scritto e ipotizzato molto sullo shock esistenziale e psicologico che la nostra specie subirebbe di fronte a prove certe di vita extraterrestre... personalmente non sono per nulla convinto
Se Davies avesse ragione e si scoprisse in qualche infame landa desolata un microbo approdato dallo spazio, non ho alcun dubbio che all'OMS verrebbe un travaso di bile, ma alla gente la notizia farebbe lo stesso effetto di scoprire che l'influenza dell'anno prossimo sarà del ceppo B anzichè del ceppo A. Importa a qualcuno?
Troppo lontani i microbi, troppo diversi da noi...
Non sono d'accordo nemmeno con il Lord inglese, quando ipotizza (cambiando pianeta rispetto a Davies) che la Grande Rivelazione giungerà a noi sotto forma di scoperta telescopica di forme di vita più intelligenti della nostra. Si potrebbe discutere a lungo sul significato di 'maggiore intelligenza', a me sembra una gran bischerata, a meno che non si voglia intendere 'maggiore tecnologia' (cosa che temo fosse nelle reali intenzioni del Pari inglese).
Magari Rees ha ragione, però se le cose stanno così la rivelazione non sarà poi molto scioccante, in quel caso i microbi saremo noi e la presenza di questi super extraterrestri ci importerà quanto ora importa di noi umani ai licheni periantartici.
La Rivelazione, con conseguente crisi di identità, ce l'avremo solo se scopriremo una forma di vita extraterrestre ragionevolmente simile a noi, e quando dico 'ragionevolmente' intendo dire che non solo deve essere basata sul DNA, ma le differenze rispetto al nostro pool genetico non devono superare il 3-4% del patrimonio, altrimenti un banale scimpanzè ci somiglierebbe di più.
Probabilmente tutti noi crediamo all'evidenza statistica che 'impone' alle menti ragionevoli di supporre l'esistenza di vita extraterrestre però, con la stessa onestà mentale, dobbiamo ammettere che incontrare forme di vita che differiscono da noi in modo tanto marginale sia statisticamente piuttosto improbabile.
Alla fine della fiera penso davvero che troveremo tracce di vita aliena (non saprei dire se su Marte o in California), ma penso anche che ci sarà risparmiata la rivoluzione esistenziale che si vuole associare a questa scoperta.
In fondo l'unica cosa che abbiamo paura di incontrare siamo noi stessi... però mi fermo qui, altrimenti mi parte la filosofia e mi bannano
Ciao, Andrea |
|
|
Luciano54
Moderatore
Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena
Regione: Emilia Romagna
4965 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 28 gennaio 2010 : 21:41:31
|
Notizia arrivata con la Newsletter del 26/01/2010 della rivista "Le Scienze":
| La soluzione di un annoso dibattito La mano dell'uomo dietro l'estinzione della megafauna australiana
Nuovi metodi di datazione mostrano che i fossili delle specie di grandi dimensioni e i resti degli strumenti umani risalgano allo stesso periodo, caratterizzato da un clima mite.
Vi sarebbero le attività umane e non un cambiamento climatico all’origine dell’estinzione della megafauna australiana – marsupiali giganti, enormi rettili e uccelli non volanti - avvenuta 40.000 anni fa.
Ad affermarlo è un nuovo studio i cui risultati sono riportati sulla rivista "Science" a firma di Richard 'Bert' Roberts dell’Università di Wollongong e di Barry Brook dell’Università di Adelaide.
A far propendere per la spiegazione umana, vi sono i nuovi metodi di datazione che mostrano come gli esseri umani e la megafauna siano coesistiti per un periodo di tempo relativamente breve in Australia, poiché i resti fossili delle ossa e gli strumenti degli aborigeni sono datati allo stesso periodo. Ciò fa pensare che sia la caccia la causa più diretta della scomparsa di molte specie di grandi dimensioni. "Il dibattito sulle possibili cause delle estinzioni del tardo Pleistocene è continuato per più di 150 anni, con gli studiosi divisi su due fronti contrapposti", ha spiegato Brook. "L'Australia è stata colonizzata durante un periodo in cui il clima era relativamente favorevole, il che corrobora l'ipotesi che sia stato l'uomo, e non il cambiamento climatico a causare l'estinzione."
In realtà, finora a confondere notevolmente i quadro delle conoscenze è stato il sito di Cuddie Springs, nella parte occidentale del New South Wales, in cui i fossili di enormi canguri, uccelli giganti e di diprotodonti delle dimensioni di rinoceronti, furono trovati negli stessi strati sedimentari di utensili in pietra, inducendo gli studiosi ad accettare "l'inequivocabile evidenza" di una lunga coesistenza dell'uomo con la megafauna.
In quest'ultimo articolo pubblicato su Science, invece, Roberts argomenta che la datazione diretta dei fossili mostra che fossili e strumenti umani del sito si sono mescolati nell'arco di migliaia di anni, molto dopo l'estinzione degli animali giganti.
"Dato che gli esseri umani arrivarono in Australia tra 60.000 e 45.000 anni fa, l'impatto umano fu il fattore principale che causò l'estinzione, o tramite la caccia o tramite lo sconvolgimento dell'habitat", ha aggiunto Brook.
|
Mi sembrano opinioni talmente assurde .... da dubitare se siano reali o meno, ... non vado oltre per evitare eccessi di sarcasmo! Ciaoo
Link |
|
|
Stefano Doglio
Utente Senior
Città: Roma
Regione: Lazio
1599 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 29 gennaio 2010 : 11:35:47
|
| Messaggio originario di Luciano54:
Mi sembrano opinioni talmente assurde .... da dubitare se siano reali o meno, ... non vado oltre per evitare eccessi di sarcasmo!
|
perchè le trovi così assurde? Che l'estinzione della megafauna, in Australia ma anche in Nord America, sia stata provocata dall'uomo è una teoria tutt'altro che fantasiosa, e che ha molti sostenitori (ad es. il famoso Jared Diamond) così come detrattori (direi in particolare tra gli archeologi). Personalmente non ne sono convintissimo, ma comunque sia non sono sciocchezze.
buona giornata Stefano |
|
|
Cmb
Moderatore
Città: Buers
Prov.: Estero
Regione: Austria
12844 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 29 gennaio 2010 : 14:28:13
|
Il metodo C14 (radio-carbone) non è esatto!
"La distinction des espèces de limaces est extrêmement difficile, et aucun zoologiste n’est encore parvenu à quelque chose d’un peu satisfaisant sous ce rapport." H. M. DUCROTAY DE BLAINVILLE 1823
Riassunto del Forum Natura Mediterraneo degli Limax dell'Italia |
|
|
Discussione |
|
|
|
Natura Mediterraneo |
© 2003-2024 Natura Mediterraneo |
|
|
Leps.it | Herp.it | Lynkos.net
|