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Cmb
Moderatore


Città: Buers
Prov.: Estero

Regione: Austria


12844 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 03 febbraio 2010 : 07:49:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il problema è sempre il "corrente massimo" - non cognosco il parole italiano. Il corrente normale c'è - ma quando l'uso del corrente viene altissimo ci manca il corrente massimo. Questo corrente non si puo produrre da solare, vento ecc. perchè serve al momento. Si puo fare con acqua!







"La distinction des espèces de limaces est extrêmement difficile,
et aucun zoologiste n’est encore parvenu à quelque chose
d’un peu satisfaisant sous ce rapport."
H. M. DUCROTAY DE BLAINVILLE 1823

Riassunto del Forum Natura Mediterraneo degli Limax dell'Italia
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 12 febbraio 2010 : 15:12:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Volevo riportare in vita questa discussione buttando sul tavolo un argomento che mi sembra importante, sicuramente nel momento attuale di transizione, ma, forse, anche nel futuro delle energie rinnovabili.

Il Metano.

Scusate una premessa terra-terra; non sono un esperto.
Il metano è il più pulito dei combustibili fossili e si può produrre, in una certa misura, anche come biocarburante. In un certo senso sta a cavallo tra i combustibili tradizionali e quelli di nuova generazione.

La formula è CH4; cioè ha 4 atomi di idrogeno per ogni atomo di carbonio; gli idrocarburi in generale rispondono alla formula CnH(2n+2) e quindi, in quelli con un maggior numero di atomi di carbonio (come nel caso del gasolio), il rapporto scende tendendo a 2:1.
Di conseguenza, mentre una molecola di metano produce bruciando solo 1 molecola di CO2 e 2 molecole d’acqua, per esempio, una molecola di propano (C3H8) ne produce 3 di CO2 e 4 di acqua e così via salendo di numero.
A parità di energia termica prodotta, quindi, il metano contribuisce meno all’effetto serra (bisognerebbe fare i conti, ma è intuitivo).
Inoltre, il metano che si distribuisce normalmente è molto più puro dei carburanti fossili liquidi; non produce polveri sottili e produce pochissimi composti nocivi come SO2, NO e NO2. Tanto è vero che non fa odore in cucina.
Quindi il metano sarebbe il combustibile ideale per essere usato in città, sia per il trasporto pubblico e privato, sia per uso domestico (cucina e riscaldamento) e bisognerebbe riservarlo a questi usi.
Invece, unicamente per convenienza economica, in tutto il mondo si sta bruciando metano nelle centrali elettriche; una politica demenziale sotto il profilo della lotta all’inquinamento. Peraltro, si tratta di un combustibile che può essere pericoloso, come ha dimostrato l'incidente di Hartford della settimana scorsa.
E può darsi che la convenienza sia solo temporanea e che tra qualche anno costi più del petrolio, come sarebbe giusto che fosse, mandando all’aria tutte le scelte fatte in questi anni.
D’altra parte, se l’Italia vietasse l’uso del metano per impieghi non “cittadini”, si otterrebbe l’unico risultato che lo utilizzerebbero soprattutto gli altri paesi e alla fine si esaurirebbe lo stesso senza che noi ne traiamo vantaggio (come sta succedendo con l’uranio).
Anche qui, ci vorrebbe un accordo internazionale (impraticabile); se no è una partita persa.

Il metano ha anche un’altra particolarità: hanno calcolato che è un gas-serra circa 300 volte più dannoso della CO2; quindi, molto meglio (300 volte meglio) bruciarlo che lasciarlo sfuggire libero nell’aria.
Il metano si produce continuamente anche ai giorni nostri a causa della decomposizione batterica delle sostanze organiche; in particolare, nei depuratori, negli impianti di compostaggio e nelle discariche e, soprattutto, nell’intestino di mucche e altri erbivori.
Secondo alcune ricerche il metano rilasciato incombusto nell'atmosfera sarebbe responsabile addirittura del 30% dell'effetto serra.
Se si potesse intercettare, per esempio filtrando l’aria che esce dalle stalle, si ricaverebbe un buon combustibile e si combatterebbe l’effetto serra, ma sembra che la separazione sia molto difficile.
Sono stati fatti degli esperimenti per ottenere metano mettendo a macerare escrementi di mucca, e in generale il letame fatto di escrementi e paglia che risulta dalla pulizia delle stalle. Il sistema funziona; qualche anno fa vidi un video girato in India, ma non sembra che ci sia stato un seguito a carattere industriale.

Comunque, si può ipotizzare che, in futuro, si riesca a trasformare questo problema in opportunità, cioè produrre metano anziché rilasciarlo in atmosfera; ma credo che pochi stiano facendo ricerche in questo senso.

Passo ....
luigi

Modificato da - elleelle in data 12 febbraio 2010 15:20:49
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Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


4965 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 12 febbraio 2010 : 15:56:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Cmb:
Il problema è sempre il "corrente massimo" - non cognosco il parole italiano ...

Credo che tu ti riferisca al "picco massimo di consumo" che può verificarsi in particolari condizioni (molti condizionatori accesi ... ecc). IL problema che hai sollevato è reale ... ed è d'obbligo analizzarlo, ... credo però potrebbe essere risolto con accumulatori di nuova generazione, ... sui quali sembra che la ricerca stia riprendendo (per ora negli Stati Uniti).
Ciaoo


Interessante e allettante lo spunto di Luigi ... devo però metabolizzarlo meglio. La prima nota che mi viene automatica è che non sono convinto che una molecola di metano e di propano o butano ... producano la stessa quantità di energia termica (commento spannometrico derivato da semplici considerazioni empiriche ... spero di non aver detto una grossa castroneria)

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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


33000 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 13 febbraio 2010 : 06:04:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Luciano54:
.... La prima nota che mi viene automatica è che non sono convinto che una molecola di metano e di propano o butano ... producano la stessa quantità di energia termica (commento spannometrico derivato da semplici considerazioni empiriche ... spero di non aver detto una grossa castroneria)



Sicuramente, una singola molecola non produce la stessa energia. Il confronto va fatto a parità di peso (neppure a parità di litri!) del combustibile bruciato; con il metano si brucia in percentuale più idrogeno e meno carbonio. Considerando poi che l'idrogeno, a parità di peso, produce più energia del carbonio, il vantaggio è sensibile.

luigi

Modificato da - elleelle in data 13 febbraio 2010 06:08:31
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Astemio
Utente Senior


Città: Monte Argentario
Prov.: Grosseto


1061 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 13 febbraio 2010 : 22:13:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Molti sono convinti che usare la legna per il riscaldamento con stufe, camini o termocamini sia meno inquinante del gasolio o del gas. Io penso al contrario che sia più inquinante per via della non corretta combustione.
Ho letto da qualche parte che lasciare della legna a marcire nei boschi porti la stessa quantità di CO2 che se la bruciassimo, ma dobbiamo fare i conti con le polveri sottili, nei grandi impianti ci sono dei filtri catalizzatori per le polveri. La valorizzazione dell'energia della legna, potrebbe essere uno strumento che permetterebbe di aumentare il valore complessivo dei boschi,che a loro volta potrebbero aiutare a diminuire CO2 nell'aria....che ne pensate??Quale energia per il futuro?
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


33000 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 14 febbraio 2010 : 09:41:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Secondo me, la legna potrebbe essere una risorsa importante. E' vero che è piuttosto inquinante, come prodotti nocivi, se viene bruciata in una stufa domestica. Bruciandola in una centrale elettrica, dotata di filtri sofisticati, si potrebbero ridurre quasi a zero.
La CO2 che produce non contribuisce nel lungo termine all'effetto serra perché è riciclata. Come dici tu, anche fermentando, la legna restituisce all'aria la stessa CO2 (ma nel giro di molti anni).
E' un peccato che, quando tagliano i boschi, raccolgano solo i tronchi più grossi e lascino le frasche nel bosco a marcire perché non c'è convenienza economica a raccoglierle.
Bisognerebbe incentivare questa attività (con contribbuti di stato) e portarle in un inceneritore/termovalorizzatore, mentre le foglie sarebbero utilissime negli impianti di compostaggio dei rifiuti umidi.
...è anche vero che servono a concimare il terreno per la ricrescita del bosco ......bisognerebbe studiare bene la cosa....
luigi

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Quale energia per il futuro?
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Modificato da - elleelle in data 14 febbraio 2010 10:04:10
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ross46
Utente Super

Città: vercelli

Regione: Piemonte


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Flora e Fauna

Inserito il - 14 febbraio 2010 : 19:23:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao
non ho particolari cognizioni che mi permettano di discutere gli argomenti trattati. Però vorrei eprimere terra terra il mio punto di vista. Premetto che provengo da una cultura contadina dove niente andava sprecato e tutto veniva riciclato pur non essendo ancora in uso questo termine. Dal cibo, alle latte del tonno, ai copertoni delle biciclette, ai chiodi raddrizzati, mai una lampadina inutilmente accesa ecc. ecc. potrei dilungarmi in un interminabile elenco. Mio padre, (non avevamo ancora il bagno in casa) aveva messo una damigiana sul tetto con i tubi di ingresso e uscita con rubinetto ed avevamo l'acqua calda per la doccia per tutta l'estate. Questo per dire che ho assimilato la parola risparmio con il latte materno e non ho alcuna difficoltà a praticarlo, anche se devo confessare di non essere riuscito a trasmetterlo pienamente.
Bene, scusate questo lungo preambolo, serviva per inquadrarmi.
Un paio d'anni fa, in val d'Aosta ho visto una stazione di mungitura meccanica direttamente sul pascolo, accanto, un pannello fotovoltaico appoggiato al cassone di un camioncino ed una pala eolica di circa tre metri.
Molte baite nella vallata sono fornite di pannelli fotovoltaici.
Nel porto di Finale Ligure, ombreggiano una parte di molo con una pensilina di pannelli fotovoltaici capaci di produrre 25mila kW annui.
Lo so, sono numeretti. Ma mi chiedo, se ogni tetto di ogni paese, di ogni città, se tutti i tetti avessero il loro impianto, sì da rendere ognuno se non indipendente, parzialmente indipendente, se si desse il giusto peso alle rinnovabili, si potrebbe diminuire parecchio la
dipendenza da fonti che ci tengono ostaggi del petroliere di turno e rimarrebbe molta più energia a disposizione per grossi numeri.
E' vero, non è la soluzione ma credo che sia la strada giusta forse alla fine l'unica percorribile. Naturalmente affiancata dalla consapevolezza che in un mondo "finito" non si può crescere all'infinito sia come numero che come consumo energetico. Ma qui occorrerebbe capire che il benessere non si misura in danaro. E purtroppo l'altra metà del mondo ci sta ricorrendo compiendo pari pari gli stessi errori pur di arrivare. E poi?
Ma forse sto uscendo dal seminato.

Ross
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Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


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Flora e Fauna

Inserito il - 14 febbraio 2010 : 20:31:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:
.... Bisognerebbe incentivare questa attività (con contribbuti di stato) e portarle in un inceneritore/termovalorizzatore, mentre le foglie sarebbero utilissime negli impianti di compostaggio dei rifiuti umidi. ....


Questo è verissimo, ... e penso lo sia in maniera assoluta per quanto riguarda gli scarti di potatura o lo sfalcio delle stoppie .. e comunque tutto il materiale che viene bruciato sul posto, incrementando (oltre all'iquinamento) anche il rischio incendi.
Sopno un po' più dubbioso su ciò che viene "lasciato a marcire" e concordo sulla tua ultima riflessione ...
...è anche vero che servono a concimare il terreno per la ricrescita del bosco ......bisognerebbe studiare bene la cosa....

Ciaoo.

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Luciano54
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Flora e Fauna

Inserito il - 14 febbraio 2010 : 20:43:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ross46:
..... Premetto che provengo da una cultura contadina dove niente andava sprecato e tutto veniva riciclato pur non essendo ancora in uso questo termine. Dal cibo, alle latte del tonno, ai copertoni delle biciclette, ai chiodi raddrizzati, mai una lampadina inutilmente accesa ecc. ecc. potrei dilungarmi in un interminabile elenco. Mio padre, (non avevamo ancora il bagno in casa) aveva messo una damigiana sul tetto con i tubi di ingresso e uscita con rubinetto ed avevamo l'acqua calda per la doccia per tutta l'estate. Questo per dire che ho assimilato la parola risparmio con il latte materno e non ho alcuna difficoltà a praticarlo, anche se devo confessare di non essere riuscito a trasmetterlo pienamente. .....


Ciao Ross, ... devo dire che il racconto che hai fatto potrei tranquillamente averlo scritto anch'io (con l'unica variante di un bidone di latta al posto della damigiana ) ... e con la stessa amara conclusione circa il trasmettere la stessa cultura (ma dove abbiamo sbagliato o sbagliamo?).

Su quanto hai detto sul fotovoltaico ... sono perfettamente d'accordo; ma gli impianti di piccole dimensioni richiedono la stessa apparecchiatura per la "connessione" alla rete Enel (o chi altro) ... e diventano in questo caso troppo costosi; in altermativa ci si potrebbe dotare di accumulatori autonomi (come si fa nelle abitazioni non servite dalla rete) ... ma in questo caso non so quanto si migliori come inquinamento (soprattutto da smaltimento); è una cosa che mi piacerebbe molto valutare, ... magari chissà, ... qualche utente che ne sa di più ci darà qualche ragguaglio.
Ciaoo




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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 15 febbraio 2010 : 00:02:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Luciano54:
Sono un po' più dubbioso su ciò che viene "lasciato a marcire" e concordo sulla tua ultima riflessione ...
...è anche vero che servono a concimare il terreno per la ricrescita del bosco ......bisognerebbe studiare bene la cosa....

Ciaoo.


In teoria, per rimineralizzare il bosco basterebbe riportarci le ceneri, ma bisognerebbe spargerle dappertutto. Figuriamoci ........

Per quanto riguarda le energie rinnovabili, con le tecnologie di oggi i generatori eolici sono gli unici impiegabili a livello industriale perché producono molto (fino a 3Mw per pala nel caso di pale giganti), mentre i generatori fotovoltaici andrebbero bene per piccoli impianti distribuiti; sono facili da installare e silenziosi.
Se si utilizzano per impianti grandi non sono competitivi con quelli eolici perché costano un bel po' di più.

luigi
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Luciano54
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Flora e Fauna

Inserito il - 15 febbraio 2010 : 08:23:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:
Per quanto riguarda le energie rinnovabili, con le tecnologie di oggi i generatori eolici sono gli unici impiegabili a livello industriale perché producono molto (fino a 3Mw per pala nel caso di pale giganti), mentre i generatori fotovoltaici andrebbero bene per piccoli impianti distribuiti; sono facili da installare e silenziosi ...

Grazie per le info ... so poco o nulla degli attuali costi, .. conosco un po' la resa per illuminazione (peraltro su pannelli e accessori ormai obsoleti) per averne alcuni in funzione tuttora (e con egregi risultati ... dopo più di vent'anni) ... per una vecchia casa (in gestione "multipla") nell'alto Appennino Forlivese

... Se si utilizzano per impianti grandi non sono competitivi con quelli eolici perché costano un bel po' di più.


In effetti questo lo davo un po' per scontato .... la mia curiosità era relativa al fatto se convenga o meno (e nel caso come accumulare al meglio l'energia prodotta) installare piccoli impianti fotovoltaici nelle singole abitazioni o attività.
Per la casa in montagna sarebbe sicuramente "produttivo" un impianto eolico, ... ma ho ancora forti dubbi sui possibili impatti sull'avifauna, sull'inquinamento acustico (anche se scarso in un luogo di assoluta assenza di rumori "non naturali" ... è sicuramente pesante) ... e sull'impatto paesaggistico (è una località totalmente priva di strade ... non distante dalla RNI di Sasso Fratino). Forse si potrebbe valutare l'idroelettrico ... c'è acqua proveniente da una sorgente perenne ... che viene lasciata defluire in continuazione per evitare eccessi di pressione ... è parzialmente incanalata in un tubo da un pollice che non conosce cali di portata e, qualora chiuso, raggiunge rapidamente (una decina di secondi) la pressione di 16 atmosfere; parzialmente chiuso si può tranquillamente mantenere un utilizzo domestico dell'acqua (magari con l'aiuto di un piccolo serbatoio) e una pressione di "scarico" di diverse atmosfere.
Una piccola turbina pensata per poca portata e molta pressione potrebbe fornire energia di continuo (quindi con necessità di pochi accumulatori) senza incidere sulle caratteristiche dell'acqua ... e senza di fatto modificare il suo naturale percorso.
Che ne pensi? (grazie in anticipo)
Ciaoo

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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 15 febbraio 2010 : 08:32:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ross46:

Ciao
non ho particolari cognizioni che mi permettano di discutere gli argomenti trattati. Però vorrei eprimere terra terra il mio punto di vista. Premetto che provengo da una cultura contadina dove niente andava sprecato e tutto veniva riciclato pur non essendo ancora in uso questo termine. Dal cibo, alle latte del tonno, ai copertoni delle biciclette, ai chiodi raddrizzati, mai una lampadina inutilmente accesa ecc. ecc. potrei dilungarmi in un interminabile elenco. Mio padre, (non avevamo ancora il bagno in casa) aveva messo una damigiana sul tetto con i tubi di ingresso e uscita con rubinetto ed avevamo l'acqua calda per la doccia per tutta l'estate. Questo per dire che ho assimilato la parola risparmio con il latte materno e non ho alcuna difficoltà a praticarlo, anche se devo confessare di non essere riuscito a trasmetterlo pienamente.
Bene, scusate questo lungo preambolo, serviva per inquadrarmi.
Un paio d'anni fa, in val d'Aosta ho visto una stazione di mungitura meccanica direttamente sul pascolo, accanto, un pannello fotovoltaico appoggiato al cassone di un camioncino ed una pala eolica di circa tre metri.
Molte baite nella vallata sono fornite di pannelli fotovoltaici.
Nel porto di Finale Ligure, ombreggiano una parte di molo con una pensilina di pannelli fotovoltaici capaci di produrre 25mila kW annui.
Lo so, sono numeretti. Ma mi chiedo, se ogni tetto di ogni paese, di ogni città, se tutti i tetti avessero il loro impianto, sì da rendere ognuno se non indipendente, parzialmente indipendente, se si desse il giusto peso alle rinnovabili, si potrebbe diminuire parecchio la
dipendenza da fonti che ci tengono ostaggi del petroliere di turno e rimarrebbe molta più energia a disposizione per grossi numeri.
E' vero, non è la soluzione ma credo che sia la strada giusta forse alla fine l'unica percorribile. Naturalmente affiancata dalla consapevolezza che in un mondo "finito" non si può crescere all'infinito sia come numero che come consumo energetico. Ma qui occorrerebbe capire che il benessere non si misura in danaro. E purtroppo l'altra metà del mondo ci sta ricorrendo compiendo pari pari gli stessi errori pur di arrivare. E poi?
Ma forse sto uscendo dal seminato.

Ross



Rosindo mi ritrovo nel Tuo modo di pensare e ragionare. Le soluzioni che proponi (che ripeto mi rispecchio e nel mio piccolo ho cercato di adottare con il fotovoltaico) non sono una panacea ma vanno nella giusta direzione.

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 15 febbraio 2010 : 12:23:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Certo, tutti gli sprechi in teoria si potrebbero recuperare.
Giustamente, le stoppie, le piante secche di granoturco e di girasole e chissà quanto altro si potrebbero portare ai termovalorizzatori (ma ci vorrebbe energia per il trasporto).
Forse, se si distribuissero minitermovalorizzatori per la campagna ....
La pressione di 16 atmosfere è paragonabile a quella di una buona centrale idroelettrica, ma la portata è minima. Bisognerebbe vedere se esistono in commercio miniturbine ad acqua.
Paradossalmente, l'energia idroelettrica è quella che ha fatto più morti in Italia (disastro del Vaiont), ma nessuno ha mai proposto di svuotare i bacini idroelettrici, mentre abbiamo chiuso le centrali nucleari a seguito di un unico disastro capitato in un paese lontano.
Ci sarebbe parecchio da lavorare per gli psicologi ......
luigi
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ross46
Utente Super

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Inserito il - 15 febbraio 2010 : 21:36:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per Luciano
non sono sicuro di poter parlare di errori commessi, anche se allevare figli espone sempre a questa possibilità. Entrano in gioco troppe variabili. Penso sia importante dare indirizzi supportati da comportamenti corretti, perchè è da lì che assimilano. E penso anche che la nostra generazione sia stata in parte travolta da una trasformazione troppo veloce della società, il che ci (mi) ha spiazzato non poco.
Tornando al tema e parlando di alti costi per piccoli impianti, non so se posare pipe-line che attraversino sbancando interi continenti, con stazioni di pompaggio e problemi territoriali o costruire rigasificatori che costringeranno poi navi a fare la spola per i rifornimenti, o qualsiasi altro genere di impianto sia più economico. Ma sono sicuro che tutto ciò che potrebbe sembrare economicamente più vantaggioso non tenga conto di una voce importante: quella di un eventuale, possibile danno alle persone. Ma questo è un problema di cui dovrà farsi carico la Sanità Nazionale o che altro. Ciao
Ross

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elleelle
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Inserito il - 09 maggio 2010 : 09:44:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A proposito di energie rinnovabili, segnalo questo bell'articolo di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella sul Corriere della sera di sabato 8 maggio 2010, che conferma alcune perplessità che avevo già espresso.
Disse un tale: "Non basta fare il bene; bisogna anche farlo bene!...."
luigi
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Cmb
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Flora e Fauna

Inserito il - 14 maggio 2010 : 14:56:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

Secondo me, la legna potrebbe essere una risorsa importante.


In Europa centrale abbiamo un effeto interessante: la legna è adesso importata da republicca ceca e Russia per prezzi bassi - per bruchiare qui.....



"La distinction des espèces de limaces est extrêmement difficile,
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elleelle
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Inserito il - 14 maggio 2010 : 16:54:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Si potrebbe parlare dell'incidente avvenuto nel Golfo del Messico.
Il petrolio c'è ancora, ma bisogna andarlo a cercare a profondità sempre maggiori e, per sostenere il peso di chilometri di impianti e tubazioni appesi, ci vogliono piattaforme enormi attaccate ad uno stelo sottile e lunghissimo piantato sul fondo del mare ... stelo che si rompe.

Tutti gli incidenti occorsi alle centrali nucleari del mondo, da quando sono in funzione (Chernobil compreso), non hanno ancora prodotto atrettanti danni ecologici (quelli alle persone sono un altro discorso) quanto un unico incidente come questo.

luigi
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Subpoto
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Inserito il - 14 maggio 2010 : 17:27:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Volevo ritornare al discorso dei combustibili fossili per osservarlo da un punto di vista diverso.
L'atmosfera della Terra primordiale era molto ricco di CO2 simile a quella attualmente presente su Venere, nel corso delle ere l'eccesso di carbonio catturato dalle piante è stato trasformato proprio in combustibili fossili ed intrappolato nelle profondità della terra sottraendolo all'atmosfera.
Il rimetterlo in circolazione rischi di far tornare l'atmosfera della Terra ai valori di gas serra presenti nell'atmosfera primordiale, poco importa se sia metano o idrocarburi a lunga catena di carbonio, l'effetto finale e comunque un aumento di CO2 nell'atmosfera che le piante non sono più in grado di smaltire.
In via teorica l'unica azione che potrebbe risolvere il problema è trovare un modo per fissare l'eccesso di CO2 libero e sottrarlo all'atmosfera.
Io ho lanciato l'idea, lascio a chi è più competente il trovare un sistema per metterla in pratica.



La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 14 maggio 2010 : 22:56:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'idea di confinare la CO2 in qualche modo anziché liberarla nell'aria è così buona che è studiata da anni da molti ricercatori e aziende nel mondo.
Ci sono tante ipotesi, ma non credo che ne abbiano ancora trovata una che funzioni veramente.
luigi
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marz
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Inserito il - 14 maggio 2010 : 23:43:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Beh, esistono già delle tecniche per "sequestrare" l' anidride carbonica. Sono ancora sperimentali, ma a buon punto. Credo che fra qualche anno potrebbero essere disponibili.

Il problema è però poi quello dell' immagazzinamento, cioè dove poi andare a mettere l' anidride carbonica "sequestrata" e non emessa con i fumi. E non è un problema di facile soluzione.

Volendo, ci sarebbe una fonte energetica (fra le non rinnovabili) che non produce andidride carbonica...

marz
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