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 Forum Geologia e Paleontologia - Natura Mediterraneo
 GEOLOGIA DEL MEDITERRANEO
 capire
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maremmano
Utente V.I.P.

Città: istia d'ombrone
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


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Inserito il - 02 aprile 2013 : 22:26:57 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

ciao ancora io,,,capire vuol dire conoscere e sapere,,(questa è una forza dei forum secondo me),nei miei anni di ricerca di pietre suiseki(per chi non sa, conoscere),mi sono trovato a discutere con persone di tutto il mondo se una parte di pietre che trovo è palombino,,,,ora per quello che so il nome palombino è dato dalla geologia col nome palombino,,per il colore che ha,colore della colomba,,da noi in maremma appunto si chiama palombina. un po di storia,,,(sempre nel mondo suisekista),,nel mondo intero il palombino è paragonato a pietre liguri,(è stato il primo posto in italia dove sono stati trovati e valorizzati tali esempi, per capire la mia domanda di conoscenza,e sapere, ci vorrebbe una complicata spiegazione,,,ma capisco la difficoltà a capire,e la semplicità di un geologo a capire,,per cui parto con la spiegazione della domanda,(eventuali approffondimenti,,si potranno fare dopo,)siamo nella geologia! allora vi chiedo se tali pietre si possono chiamare palombini,,,perchè?,,nel nostro modo suisekista le pietre di tale tipo è palombino,io non sono d'accordo,,se è il colore che le definisce,,allora i colori che trovo(unici nel suisekisti mondiali),non possono essere tali,,in oltre le colorazioni diverse dal colobo,,,sono di grana diversa,, non voglio prolungare,,,inizio per farvi vedere ,,,,poi possiamo approffondire,,,e già vi ringrazio,,,ma geologicamente. ci tengo a dire come nell'ultima foto,ci sono delle piccole inserzioni sporgenti che sono durissime(a volte fanno scintille con la spazzola d'acciaio del trapano) mi interessa,questi gli esempi fotografici
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maremmano

mauriziocaprarigeologo
Moderatore



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Inserito il - 03 aprile 2013 : 21:13:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao maremmano;
vediamo se ho capito: quelle che tu presenti qui sono considerate, nel mondo del suiseki, "palombino", mentre tu non ne sei convinto?
un consiglio: quando devi postare molte immagini, sarebbe bene farlo separatamente utilizzando la funzione "rispondi" al messaggio precedente;

maurizio
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“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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maremmano
Utente V.I.P.

Città: istia d'ombrone
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


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Inserito il - 19 aprile 2013 : 18:52:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
chedo scusa della mia asenza in questo tempo, si mauriziocaprarigeologo io non sono convinto del nome geologico di queste pietre,,,

maremmano
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



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Inserito il - 21 aprile 2013 : 20:21:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
tutto sommato le colorazioni delle rocce che presenti sembrano abbastanza uniformi, compatibili con il palombino;

si tratta pur sempre, da un punto di vista geologico, di calcilutiti, non dissimi da quelle che, tanto per dire, producono la pietra paesina di cui abbiamo avuto modo di discutere in un altro tuo post;

buona serata


maurizio
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duemme
Utente Junior

Città: Pernumia
Prov.: Padova

Regione: Veneto


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Biologia Marina

Inserito il - 29 aprile 2013 : 20:52:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bellissime queste rocce. Spero che gli amici del forum, senza fare nomi, mi portino almeno una volta a "sassi", e poi a mangiare lo gnocco fritto...

Questo sito è quello di uno scritteriato del martello, di un malato del setaccio, in breve di un Paleontologo dilettante! E' noto che i dilettanti, lontano da essere dei predatori, spesso screditati, sono in effetti i veri protettori dei fossili e dei siti! Grazie a questa passione, delle migliaia di testimonianze di mondi spariti sono state preservate dall'alterazione naturale, dai frantoi nelle carriere, dal cemento o dall'asfalto nei cantieri.
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maremmano
Utente V.I.P.

Città: istia d'ombrone
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


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Inserito il - 20 dicembre 2014 : 16:08:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ho ripreso questo post per via di una mia convinzione che mi fa discutere spesso con altri amici appassionati,la forma, la mia convinzione è che avviene dalle pressioni,di altri dal passaggio dell'acqua,posso avere informazioni precise? il materiale è sempre palombino,o come scrive mauriziocaprarigeologo calcilutiti. colgo l'occasione di farvi vedere una pietra che spero un tempo sarà nel museo di storia naturale della mia città.
BUONE FESTE.
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maremmano
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 21 dicembre 2014 : 14:36:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao maremmano, ben trovato e auguri anche a te innanzitutto (anche a francesco e a tutti gli altri amici del forum);

interessante la tua osservazione;
vediamo se ho capito bene: tu pensi che la giacitura dei campioni che hai ritrovato (diciamo, ad esempio, il campione n. 6) debba essere stata, nell'affioramento di cui faceva parte, simile a quella che mostri nell'ultima immagine?

ti dirò che, da quel che si vede in questo solo affioramento (e contrariamente a quello che si potrebbe pensare osservando solo i campioni) direi di sì;
in effetti, le piccole superfici piane alla sommità (lembi di superfici di laminazione o di strato), sembrano visibili anche alla base dello strato roccioso;
in sostanza i campioni che prepari per le presentazioni suiseki sono normalmente rovesciati rispetto alla loro posizione nell'affioramento;

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Oppure il dubbio riguarda solo la genesi delle forme, magari perché i blocchi li cavi da affioramenti in posto e dunque la giacitura è certa?

In ogni caso, per quanto riguarda la genesi di queste forme mammellonari, cuspidate o a piccole torri (chiamale come vuoi), si tratta sicuramente di forme erosive di dissoluzione del cemento della roccia, che sembrano nella maggioranza dei casi guidate dal fitto reticolo di vene di calcite (nell'immagine solo quelle più grandi);

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poiché le fratture sembrano per la quasi totalità chiuse e cementate da calcite, si direbbe che il fenomeno proceda dalla base al tetto dello strato;

tra i numerosi altri motivi per cui non può trattarsi di fenomeni sin o post deposizionali, c’è n’è uno molto semplice: dovresti altrimenti trovare queste forme non soltanto su una sezione esposta, su un taglio come quello che mostri (e all'interno del corpo per solo qualche decimetro), ma nell'intero volume della roccia (ma si vede chiaramente che le strutture sedimentarie - laminazioni e superfici di strato - sono troncate dall'erosione);

non so quanto sia riuscito ad essere stato chiaro...,
buona giornata

maurizio
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k3kk091
Utente V.I.P.

Città: cosenza
Prov.: Cosenza

Regione: Italy


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Inserito il - 21 dicembre 2014 : 14:55:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Buona sera a tutti e buone feste anche a te Maurizio.. voevo solo chiedere una cosa.. queste rocce mineralogicamente parlando da cosa sono costituite? La loro paragenesi qual'è? Semplici scisti?
Buona serata a tutti :)

Francesco L.
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maremmano
Utente V.I.P.

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Inserito il - 22 dicembre 2014 : 08:16:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
mauriziocaprarigeologo, che dire,ho capito un poco di quello che scrivi,non tutto, vediamo se riesco a spiegare meglio,le forme prese dalla pietra sono anche all'interno del filone,a volte seguendo esso anche a molta distanza ritrovo le forme interessanti,anche dall'altra parte della collina o momtagna,in liguria so che scavano seguendo il filone e trovano, come vedi in foto vi sono diversi strati divisi da argilla a scaglie,non tutti gli strati anno preso determinate forme, a volte però gli strati a blocchi diventano a muovimento simile a quello in foto,più o meno grandi,la mia domanda era se tale forma,(come quelle in foto precedenti) sono avvenute in genesi con pressioni o altro,o dopo col passaggio dell'acqua.

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maremmano
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 22 dicembre 2014 : 21:44:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di maremmano:

la mia domanda era se tale forma,(come quelle in foto precedenti) sono avvenute in genesi con pressioni o altro,o dopo col passaggio dell'acqua.


Sempre successivamente alla diagenesi, compattazione e deformazione della roccia (le superfici erosive tagliano quelle sedimentarie – laminazioni e superfici di strato – nonché le vene di estensione riempite di calcite);
è anche possibile, per come le descrivi, che queste forme di dissoluzione all’interstrato si producano anche all’interno del corpo roccioso prima che vengano esposte da un’erosione successiva, ma la responsabile principale è sempre, a mio avviso, l’azione solvente dell’acqua;

dimmi una cosa: i blocchi in posto da cui svincoli i tuoi pezzi, hanno sempre quella polarità, cioè le cuspidi sono sempre rivolte verso il basso?

maurizio
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maremmano
Utente V.I.P.

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Inserito il - 23 dicembre 2014 : 08:50:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
buona domanda mauriziocaprarigeologo, sono dovuto andare a cercare delle foto per farti vedere come sono, ti faccio notare che si sono rivolte con i cuspidi verso il basso,in oltre quasi sempre sopra hanno un altro strato non modificato (si vede anche in foto) se può servire a capire, in oltre quando le trovo sparse devo quasi sempre girarle per capirle perchè si presentano con la parte piatta verso l'esterno della terra.
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vi allego una pietruzza trovata pochi giorni fa, il mio albero di natale, colgo l'occasione per rifare gli auguri di un bellissimo Natale a tutti voi.


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maremmano
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 23 dicembre 2014 : 16:33:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di maremmano:

buona domanda mauriziocaprarigeologo, sono dovuto andare a cercare delle foto per farti vedere come sono, ti faccio notare che si sono rivolte con i cuspidi verso il basso,in oltre quasi sempre sopra hanno un altro strato non modificato (si vede anche in foto) se può servire a capire, in oltre quando le trovo sparse devo quasi sempre girarle per capirle perchè si presentano con la parte piatta verso l'esterno della terra.


ok, come immaginavo;

dunque le spiegazioni possono essere diverse, e magari agiscono assieme (cosa più che probabile);

poiché la formazione rocciosa (e qui rispondiamo anche a francesco, ciao francesco) è costituita da un’alternanza di argilliti e calcari, l’acqua piovana infiltratasi nelle zone di alimentazione filtra verso il basso, fino ad incontrare un orizzonte “impermeabile”, o comunque a permeabilità relativa minore (le argilliti); i “flussi idrici”, quindi, si localizzano preferibilmente all’interfaccia calcare/argillite, con l’argillite che costituisce il letto e il calcare il tetto di questa interfaccia;

la dissoluzione del calcare ha quindi una polarità basso/alto che si riflette in una polarità inversa delle forme che raccogli; a scala molto più grande (delle cavità carsiche vere e proprie) questo fenomeno si evidenzia anche nella localizzazione delle cosiddette grotte o cavità di strato;

c’è una legge credo generale in natura, che dice che se un fenomeno è asimmetrico, allora anche la causa o le condizioni che ne hanno causato l’asimmetria deve esserlo: è anche probabile che gli strati calcarei (che sono torbiditi calcaree) abbiano una qualche gradazione normale (una granulometria che va diminuendo dal basso verso l’alto dello strato); questo si riflette in una maggiore permeabilità primaria (credo comunque scarsissima) alla base degli strati e quindi una maggiore suscettibilità all'attacco carsico;

l’albero credo lo possiamo inquadrare qui Link da un punto di vista della sua struttura (non so la litologia)

buona serata

maurizio
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Inserito il - 23 dicembre 2014 : 17:40:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
grazie ,fantastico! mauriziocaprarigeologo avrò da studiare parecchio per quello che hai scritto,ho capito e mi sembra possibile.

maremmano
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 26 dicembre 2014 : 21:07:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
grazie a te maremmano per averci fatto vedere queste pietre così singolari ed evocative...e per averci dato la possibilità di averne immaginato, più prosaicamente, la genesi;

spesso l'effetto di scala modifica molto le forme a parità di meccanismo genetico, ma in questo caso l'effetto è davvero molto limitato;

ho trovato questo Link (penso di tuoi colleghi d'arte suiseki): c'è un'immagine molto simile a quella di cui abbiamo discusso..sembra davvero un complesso carsico in miniatura.

maurizio
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maremmano
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Inserito il - 12 aprile 2015 : 18:28:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Rieccomi,proseguo quì la mia ricerca di conoscenza,quando credi di aver capito, la natura si presenta con altre sorprese,un mio Amico ha trovato questa pietra (sempre in zone di Maremma), ora il mio non capire è: quella striscia verticale(prima foto) che passa tutta la pietra,è calcite o cosa? comprendendo che non è il solito materiale della composizione della pietra mi domando come possa avere i soliti colori di essa. la pietra è stata spazzolata con spazzola d'acciaio e "untata" per valorizzarne i colori originali.
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maremmano
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 13 aprile 2015 : 21:25:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao maremmano,
capisco quello che vuoi dire;

forse durante la crescita i cristalli assorbono, come impurità, gli elementi che determinano la colorazione del materiale che delimita la vena;
permettimi però, di farti anche una domanda: hai mai rinvenuto un blocco di palombino in cui le fasce di colorazione diversa non fossero concordanti con la stratificazione?
inoltre mi sembra che, anche se in misura minore e meno evidente, ciò che hai evidenziato in questo campione, compare anche in altre parti di campioni precedenti, e in quel caso sembra solo una patina superficiale

buona serata


maurizio
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Inserito il - 14 aprile 2015 : 07:56:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mauriziocaprarigeologo Grazie, mi hai fatto una domanda tanto semplice che non ci avevo mai pensato, permettimi di spiegarti una cosa di questa arte,le pietre che cerchiamo devono dare l'idea di quello che esiste in natura,va per lo più il paesaggio, per questo anche le righe di calcite, essendo loro quasi sempre bianche rappresentano l'acqua,cascate, quindi le cascate non partono mai dalla cima della montagna,non girano da una parte all'altra del paesaggio(pietra), spesso molto spesso su 10 campioni presi ne rimane uno buono, le pietre policrome come nel caso della foto sono rare o almeno rare col rosso tramonto,tornando alla tua risposta,si, noto che alcuni campioni messi precedentemente hanno la solita caratteristica anche se meno accentuata.quindi se ho capito bene la calcite può prendere i colori vari dati dalle sostanze minerali del terreno, giusto?

maremmano
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 15 aprile 2015 : 21:55:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao maremmano,

ti ho fatto quella domanda perché penso che se spacchi uno di quei blocchi, le differenze cromatiche che vedi in superficie si attenuano molto volume della roccia;
detto in maniera diversa: una leggera differenza preesistente nel volume roccioso (composizionale e/o granulometrica, quindi secondo le superfici di stratificazione o laminazione), viene esaltata, in superficie, dall'alterazione della roccia stessa;

buona serata

maurizio
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