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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 19 gennaio 2009 : 16:23:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A proposito di quanto scritto da Giovanni, i rifiuti possono diventare una risorsa quando si rispettano le 3 R cioè Ridurre, Riusare, Riciclare

La prima R: RIDURRE

La prevenzione della produzione di rifiuti, o “riduzione alla fonte”, significa gettare via e consumare di meno.
Come procedere?

* Acquistando beni resistenti e che durino a lungo nel tempo
* Scegliere prodotti e imballaggi che siano il piu’ possibile privi di materiali tossici o quantomeno abbiano un imballaggio ridotto
* Riprogettare i prodotti in modo che utilizzino meno materie prime per la produzione, abbiano una vita più lunga, o possano essere usati di nuovo dopo il loro utilizzo originale.

La riduzione di fatto impedisce la produzione di rifiuti alla fonte; è quindi il metodo migliore per la gestione dei rifiuti e la tutela dell’ambiente.

La seconda R: RIUSARE

Per ridurre la produzione di riufiuti sarebbe buona norma imparare a riutilizzare gli oggetti che abbiamo comprato anche in ambiti differenti dal loro scopo iniziale.
Anzichè eliminare vecchi oggetti e comprarne di nuovi dovremmo imparare a ripararli,e se proprio non ci servono più e non sono in condizioni così terribili potremmo donarli ad associazioni benefiche o addiritura venderli a qualche mercatino dell’usato. Quella vecchia macchina da scrivere o quel vecchio mobile potrebbero ancora piacere a qualcuno.

Riutilizzare, quando possibile, è molto meglio che riciclare, perché in questo modo i prodotti non hanno bisogno di essere rielaborati prima di poter essere usati nuovamente con un conseguente spreco di energia e di risorse.

La terza R: RICICLARE

Il riciclaggio trasforma materiali che altrimenti diventerebbero rifiuti in risorse preziose, inoltre produce una serie di indicatori ambientali, finanziari, e sociali.
Il vetro, il metallo, la plastica e la carta vengono raccolti, separati e inviati a strutture in grado di elaborare nuovi prodotti.

Al fine di rendere il riciclaggio economicamente valido, è necessario che i prodotti e gli imballaggi riciclati siano utilizzati da un largo pubblico.
Infatti, acquistando prodotti riciclati, forniamo implicitamente un incentivo economico alla raccolta , alla produzione e alla commercializzazione di materiali riciclabili come prodotti nuovi.

Comprare riciclato garantisce benefici sia economici che ambientali permettendo di risparmiare risorse per le generazioni future.

Vedete anche qui
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Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


21536 Messaggi
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Inserito il - 19 gennaio 2009 : 16:33:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Intanto inizi la grande distribuzione a non creare il supefluo, poi di conseguenza il cittadino avrà meno da disperdere e da gettare...




simo


Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32837 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 19 gennaio 2009 : 16:34:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Piccolo Lupo:

......quello che mi fa un pò incavolare è la "trasformazione" che pare assumere il rifiuto.
Nel senso che finchè confeziona la nostra merendina del cuore o la bibita preferita è ok, poi al momento del consumo pare diventare sostanza tossica, quasi radioattiva, che bisogna sbarazzarsene al più presto, non so se mi son spiegato.


Hai fatto un'osservazione molto acuta che mi ricorda discussioni avute con altre persone quando ho recuperato qualcosa (pulito) che avevo appena buttato nel sacco dell'immondizia (pressoché vuoto).
Evidentemente, quest'associazione di idee è dura da vincere. Il fatto stesso di pensare a dove finirà un oggetto, lo trasfigura.

A me è capitato il contrario: ho rimesso in un sacchetto bucce e simili nello zaino e poi mi sono dimenticato di buttarlo e un odorino dall'armadio me lo ha ricordato....

luigi


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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 19 gennaio 2009 : 16:36:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Se riuscissi a trovare la discussione, ho cercato senza esito. E' una discussione di Simonetta (fox) molto bella ed interessante .

Riguarda un'iniziativa di pulizia del bosco a Vallombrosa ... Simo ricordo male?

Volevo mettere un collegamento

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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Piccolo Lupo
Utente Senior


Città: Cairo Montenotte
Prov.: Savona

Regione: Liguria


687 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 19 gennaio 2009 : 16:39:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vero Alessandro, giusta precisazione, altrimenti il rifiuto diventa o rimane "risorsa" per altre lettere dell'alfabeto, ma portano le iniziali di organizzazioni malavitose note.
La mia domanda ora è:
Cosè che nonostante senso civico ed educazione ambientale vici fa "traballare" un pò nel rispettare le 3R citate da Alessandro?

"se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."

Modificato da - Piccolo Lupo in data 19 gennaio 2009 16:41:32
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giova80
Utente Senior




1390 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 19 gennaio 2009 : 16:45:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

A proposito di quanto scritto da Giovanni, i rifiuti possono diventare una risorsa quando si rispettano le 3 R cioè Ridurre, Riusare, Riciclare

La prima R: RIDURRE

La prevenzione della produzione di rifiuti, o “riduzione alla fonte”, significa gettare via e consumare di meno.
Come procedere?

* Acquistando beni resistenti e che durino a lungo nel tempo
* Scegliere prodotti e imballaggi che siano il piu’ possibile privi di materiali tossici o quantomeno abbiano un imballaggio ridotto
* Riprogettare i prodotti in modo che utilizzino meno materie prime per la produzione, abbiano una vita più lunga, o possano essere usati di nuovo dopo il loro utilizzo originale.

La riduzione di fatto impedisce la produzione di rifiuti alla fonte; è quindi il metodo migliore per la gestione dei rifiuti e la tutela dell’ambiente.

La seconda R: RIUSARE

Per ridurre la produzione di riufiuti sarebbe buona norma imparare a riutilizzare gli oggetti che abbiamo comprato anche in ambiti differenti dal loro scopo iniziale.
Anzichè eliminare vecchi oggetti e comprarne di nuovi dovremmo imparare a ripararli,e se proprio non ci servono più e non sono in condizioni così terribili potremmo donarli ad associazioni benefiche o addiritura venderli a qualche mercatino dell’usato. Quella vecchia macchina da scrivere o quel vecchio mobile potrebbero ancora piacere a qualcuno.

Riutilizzare, quando possibile, è molto meglio che riciclare, perché in questo modo i prodotti non hanno bisogno di essere rielaborati prima di poter essere usati nuovamente con un conseguente spreco di energia e di risorse.

La terza R: RICICLARE

Il riciclaggio trasforma materiali che altrimenti diventerebbero rifiuti in risorse preziose, inoltre produce una serie di indicatori ambientali, finanziari, e sociali.
Il vetro, il metallo, la plastica e la carta vengono raccolti, separati e inviati a strutture in grado di elaborare nuovi prodotti.

Al fine di rendere il riciclaggio economicamente valido, è necessario che i prodotti e gli imballaggi riciclati siano utilizzati da un largo pubblico.
Infatti, acquistando prodotti riciclati, forniamo implicitamente un incentivo economico alla raccolta , alla produzione e alla commercializzazione di materiali riciclabili come prodotti nuovi.

Comprare riciclato garantisce benefici sia economici che ambientali permettendo di risparmiare risorse per le generazioni future.

Vedete anche qui
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Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori


le soluzioni ci sono sempre basta volerle applicare..

io nel mio piccolo faccio molto ..ma mi rendo conto che moltissima gente non e' informata quasi per niente sui vantaggi che può creare una giusta raccolta differenziata e quei pochi che la fanno ,sono sconsolati quando poi vengono a sapere del destino che fanno..molti lasciano perdere anche per questo motivo..

secondo me c'e' poca informazione, io da me non ho mai visto un cartellone pubblicitario inerente ,su come fare la raccolta differenziata, le tv non ne parlano mai o quasi mai,i giornali idem, tranne qualche rara eccezione.

L'unico mezzo che ti permette di esser informato e' Internet e bisogna farlo di persona .


Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 19 gennaio 2009 16:51:25
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elleelle
Moderatore Trasversale

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Flora e Fauna

Inserito il - 19 gennaio 2009 : 16:57:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Coindivido tutto quanto detto da Alessandro.

Purtroppo, ci sono spinte che vanno in senso opposto.

Per stimolare le vendite si diffonde sempre di più la moda degli espositori con confezioni sigillate in plastica resistente (tipo PET o policarbonato, che si aprono solo con le forbici) che propongono l'oggetto, ma hanno un ingombro tale da scoraggiare un po' i furti da parte di clienti lesti di mano.

Per far contenti i clienti sciocchi, si propongono enormi confezioni multicolori di prodotti allungati con acqua.

Per poter maltrattare liberamente prodotti elettronici, giocattoli ecc... durante il trasporto, si circondano con enormi imbottiture di polistirolo o altro materiale espanso.

E si potrebbero fare tanti altri esempi...

L'Unione Europea, invece di spingere verso il riuso, ha la fisima della sicurezza alimentare ed ha recentemente vietato il lavaggio e il riutilizzo dei contenitori in vetro (anche quelli da vino da 5 litri), che quindi finiscono tutti rifusi in vetreria.
D'altra parte, obbliga a confezionare altri prodotti in contenitori sigillati anziché consentire di venderli sfusi.

La mia proposta sarebbe semplice: tassare gli imballaggi e destinare i proventi ai programmi di risanamento ambientale.

Nei negozi e supermercati ogni oggetto dovrebbe evere stampigliato l'importo della tassa sull'imballaggio, calcolata in base all'ingombro e alla sua effettiva necessità; così il cliente sarebbe incentivato a comprare i prodotti meno tassati.
Alla cassa, il lettore ottico fa il conto e scorpora la cifra che il supermercato deve girare, come fosse l'IVA.

Probabilmente, si potrebbe attuare anche a livello nazionale, senza dover convincere l'UE.




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Piccolo Lupo
Utente Senior


Città: Cairo Montenotte
Prov.: Savona

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Inserito il - 19 gennaio 2009 : 16:58:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di FOX:



Intanto inizi la grande distribuzione a non creare il supefluo, poi di conseguenza il cittadino avrà meno da disperdere e da gettare...




simo


Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan

Non credi però che noi in prima persona siamo in qualche modo responsabili di certi orientamenti di mercato?
Quanto vetro trovi tra i bancali del supemarket?
Basta il risparmio o la comodità-praticità a giustificare questo orientamento?
Ho fatto solo un esempio tra i tanti

"se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."
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giova80
Utente Senior




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Flora e Fauna

Inserito il - 19 gennaio 2009 : 17:19:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
io ancora non capisco perché ci ostiniamo a mettere in commercio Buste di Plastica, quando si può benissimo già da adesso, iniziare ad investire su quelle biodegradabili a prezzi molto più bassi .Immaginate quanti rifiuti in meno si vedrebbero nelle nostre discariche.Quante buste di plastica vi capita di vedere nei sentieri di montagna..??

Ma ci avete fatto caso quanto costono le buste biodegradabili? ma vi sembra una cosa normale questa?

ma sopratutto cosa vi fa capire tutto cio'??..perchè non si fanno investimenti su articoli eco-sostenibili?


a mio parere, ci sono degli interessi dietro spaventosi ,( come dice Alessandro) che ostacolano chiunque avesse l'intenzione di puntare su determinati idee ecologiche .

La stessa cosa che accade per i detersivi ,che a mio parere dovrebbero essere aboliti dall'Unione Europea.A mia madre dopo anni sono riuscito a far capire che ci sono altre alternative a questi piccoli ecomostri che devastano ogni giorni i nostri fiumi. Basta avere la voglia e la pazienza di cercarle.



Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 19 gennaio 2009 17:27:44
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ninocasola43
Utente Super

Città: s.agnello
Prov.: Napoli

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Inserito il - 19 gennaio 2009 : 17:36:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
una busta di plastica media per la spesa pesa circa 20g.
ipotizzando un consumo medio giornaliero di tre buste a famiglia per 15.000.000 di famiglie italiane sono 900t. quotidiane di plastica sono quasi 350.000t. di plastica all'anno con calcolo molto approssimato per difetto
senza contare gli imballaggi, i blister degli allegati alle riviste e quelli delle collezioni a puntate, gli involucri e le buste dei vestiti, scarpe, ecc
fate un po' i conti...
nin
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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

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Inserito il - 19 gennaio 2009 : 18:17:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Piccolo Lupo:
Non credi però che noi in prima persona siamo in qualche modo responsabili di certi orientamenti di mercato?


No, io credo che noi siano solo delle vittime del consumismo, gli involcri sono solo uno specchietto per le allodole, in maggioranza si considera meno la qualità del contenuto...

Noi acquistiamo solo quello che ci viene proposto...

Se ben ricordate, almeno alcuni penso di si, la pasta anni fa veniva venduta sciolta, decisamente era meno igienica, ma decisamente più economica e lasciava meno rifiuti, amche se questa è fra i meno tra gli involcri esistenti..

Intorno al 1970/75 una nota ditta di cioccolatini (come erano buoni)spendeva 11 miliardi all'anno per fotografie, acquisto diritti di foto da noti fotografi, pubblicità, ecc...., per realizzare scatole che fossero attraenti per il consumatore, che poi una volta acquistato e usato il contenuto, getti il tutto, questo è solo un esmpio...


simo





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Piccolo Lupo
Utente Senior


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Inserito il - 19 gennaio 2009 : 18:45:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di FOX:

Piccolo Lupo:
Non credi però che noi in prima persona siamo in qualche modo responsabili di certi orientamenti di mercato?


No, io credo che noi siano solo delle vittime del consumismo, gli ivolcri sono solo uno specchietto per le allodole, in maggioranza si considera meno la qualità del contenuto...

Noi acquistiamo solo quello che ci viene proposto...

Se ben ricordate, almeno alcuni penso di si, la pasta anni fa veniva venduta sciolta, decisamente era meno igienica, ma decisamente più economica e lasciava meno rifiuti, amche se questa è fra i meno tra gli ivolcri esistenti..

Intorno al 1970/75 una nota ditta di cioccolatini (come erano buoni)spendeva 11 miliardi all'anno per fotografie, acquisto diritti di foto da noti fotografi, pubblicità, per raelizzare scatole che fossero attraenti per il consumatore, che poi una volta acquistato e usato il contenuto, getti il tutto...


simo





Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan

Resto sempre un pò perplesso di fronte ai "vittimismi" diffusi, spesso mi paiono un comodo scudo a piccole o grandi responsabilità, complicità e quant'altro che ognuno di noi ha nel proprio vivere nella società, comunque non escludo nulla, tante son le variabili,forze e poteri in gioco.
Nel proseguo del tuo scritto mi hai fatto tornare in mente alcune cose di quei tempi, all'Anima mia (trasmissione tv) per intenderci.
Ricordo le scatole di cartone di una nota marca di pasta, nei diversi formati erano stilizzate e dipinte a case, casette, campanili, con tanto di porte e finestre, ci ho giocato per anni e son finite anche nei presepi.
Riguardo invece i famosi cioccolatini, conosco molte persone che conservano quelle scatole come porta documenti o bollette, io stesso ho ancora il mio porta documenti con una bella scatola di amaretti di una vita fà
Comunque concordo, numeri e percentuali van altrove, lontano da certi intenti o sogni.


"se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 19 gennaio 2009 : 19:00:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'Unione Europea, invece di spingere verso il riuso, ha la fisima della sicurezza alimentare ed ha recentemente vietato il lavaggio e il riutilizzo dei contenitori in vetro (anche quelli da vino da 5 litri), che quindi finiscono tutti rifusi in vetreria.


Questa è una scelta corretta, pensa se nel prodotto trovi una scheggia di vetro anche minuscola ... possono essere grossi anzi grossissimi problemi.

La plastica in questo senso la trovo molto più sicura. Il tetrapack in cui vengono inseriti succhi di frutta, yogurt, vino, ecc. è diventato anch'esso un materiale riciclabile. Quindi una certa politica del riciclaggio dei materiali, attraverso la raccolta differenziata dei rifiuti è stata attivata.

Si dovrà fare molto per ridurre gli imballaggi, di quelli si siamo sommersi dalla "testa ai piedi"

Ma non parlo .. scrivo più preferisco sentire le Vs. idee ... Vi guardo, lancio "provocazioni" non lascio cadere la discussione

Un'altra "provocazione"

perchè non si fanno investimenti su articoli eco-sostenibili?


Giovanni guarda qui, ad esempio

Link

Potrei riportare moltissimi esempi



Alessandro PD


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giova80
Utente Senior




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Flora e Fauna

Inserito il - 19 gennaio 2009 : 19:43:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ne avevo sentito parlare, ma tu pensi che concretamente sia possibile una cosa del genere?? considerando soprattutto gli interessi che ci sono sotto..

secondo me no !

a parole é tutto possibile .

Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 19 gennaio 2009 19:53:44
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gigi58
Moderatore Trasversale


Città: Trapani
Prov.: Trapani

Regione: Sicilia


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Inserito il - 19 gennaio 2009 : 20:16:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

L'Unione Europea, invece di spingere verso il riuso, ha la fisima della sicurezza alimentare ed ha recentemente vietato il lavaggio e il riutilizzo dei contenitori in vetro (anche quelli da vino da 5 litri), che quindi finiscono tutti rifusi in vetreria.


Questa è una scelta corretta, pensa se nel prodotto trovi una scheggia di vetro anche minuscola ... possono essere grossi anzi grossissimi problemi.

La plastica in questo senso la trovo molto più sicura. Il tetrapack in cui vengono inseriti succhi di frutta, yogurt, vino, ecc. è diventato anch'esso un materiale riciclabile. Quindi una certa politica del riciclaggio dei materiali, attraverso la raccolta differenziata dei rifiuti è stata attivata.

Si dovrà fare molto per ridurre gli imballaggi, di quelli si siamo sommersi dalla "testa ai piedi"

Ma non parlo .. scrivo più preferisco sentire le Vs. idee ... Vi guardo, lancio "provocazioni" non lascio cadere la discussione

Un'altra "provocazione"

perchè non si fanno investimenti su articoli eco-sostenibili?


Giovanni guarda qui, ad esempio

Link

Potrei riportare moltissimi esempi



Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori

Io invece ritengo che basterebbe vietare l'uso della "plastica" per alimenti per vedere abbattuto di oltre il 50% l'inquinamento di tale invadente ed non biodegradabile rifiuto. Occorrerebbe ritornare al vetro che nella peggiore delle ipotesi anche con tempi lunghi torna ad essere quel che è: silicio
ciao

Gigi
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Volvox
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Città: Pisa
Prov.: Pisa

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Inserito il - 19 gennaio 2009 : 20:35:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
[i]Messaggio originario di giova80:
...mi rendo conto che moltissima gente non e' informata quasi per niente sui vantaggi che può creare una giusta raccolta differenziata e quei pochi che la fanno ,sono sconsolati quando poi vengono a sapere del destino che fanno...molti lasciano perdere anche per questo motivo..

secondo me c'e' poca informazione, io da me non ho mai visto un cartellone pubblicitario inerente ,su come fare la raccolta differenziata, le tv non ne parlano mai o quasi mai,i giornali idem, tranne qualche rara eccezione.


Io credo poco alla disinformazione. Oggi parlare di disinformazione sulla raccolta differenziata è come parlare di disinformazione sugli effetti della droga. Nessuno può accamparla come scusa.
Credo più alla pigrizia: gettando materiale cartaceo nell'apposito cassonetto, mi capita di trovarci, spesso, rifiuti di ogni genere, magari perché quello del generico è pieno.
In Ufficio, devo tuttora insistere, talvolta, perché i fogli usati, quando non possano essere riciclati per minute o appunti, vengano gettati negli appositi raccoglitori, anche se, per caso, più fuori mano dei cestini ordinari.
Magari, proprio mentre stai passando da un cassonetto all'altro, capita di sentir dire al tizio che butta tutto nel generico: "io non differenzio perché, tanto, è tutta una presa in giro".

Certo, non è sempre facile capire come si deve differenziare: i contenitori del latte dove vanno? Dove quelli del vino, che dentro sono metallizzati?
Comprando una pennina USB, ti ritrovi a portar via un metro quadro di plastica con dentro altrettanto cartone: per aprire la confezione ci vuole la fiamma ossidrica e, se riesci a farlo senza ferirti, devi gridare al miracolo. Poi, dove butti la confezione medesima, nella plastica o nella carta? A rigore, dovresti sventrare completamente la plastica e separare il cartone, cosa che io abitualmente faccio, ma, spesso con una (rischiosa) faticata, ad evitar la quale molti preferiscono il lancio nel "generico".
Oggi va molto di moda l'acqua minerale: io sono da sempre un affezionato all'acqua di rubinetto, che è più buona, più sicura e costa meno. Pertanto, di solito riciclo le bottiglie di plastica, ma, salvo quelle di bevande fortemente gassate, oggi le bottiglie ti si accartocciano in mano e, dopo qualche riuso, hanno addirittura difficoltà a reggersi in piedi, per cui prendi e butti.

Scusate, non ho riletto, è pronta la cena, ciao.
Volvox


"Omnia ab ovo.
Le còcce, pe' piacere, ner biologgico!"
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Inserito il - 19 gennaio 2009 : 21:31:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Permettetemi alcune considerazioni:

La prima a Gigi, al quale pongo questa domanda

Mettiamo acqua e bibite nel vetro, non nella plastica (PET). Succede un incidente causato da una scheggia all'interno della bibita. Qual è il costo di questa azione? Esiste un costo sociale che è molto più elevato di quello ambientale. Ogni azione va guardata nel complesso non "a comparti stagni".

Una risposta più efficace la troviamo di seguito


Oggi va molto di moda l'acqua minerale: io sono da sempre un affezionato all'acqua di rubinetto, che è più buona, più sicura e costa meno.


Esce dai rubinetti senza imballaggio, a casa propria possiamo scegliere il contenitore che vogliamo. Non avremo più montagne di bottiglie di plastica ed avremo risolto in parte il problema ambientale.

Certo, non è sempre facile capire come si deve differenziare: i contenitori del latte dove vanno? Dove quelli del vino, che dentro sono metallizzati?


La risposta la trovi di seguito

Il tetrapack in cui vengono inseriti succhi di frutta, yogurt, vino, ecc. è diventato anch'esso un materiale riciclabile.


Fai una ricerca in rete e vedrai che il tetrapack è possibile inserirlo nei bidoni della carta (almeno in certi territori)


Alessandro PD


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Piccolo Lupo
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Inserito il - 19 gennaio 2009 : 22:05:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Anch'io come Volvox credo poco alla disinformazione accampata come scusa, e credo più ad altri comportamenti come pigrizia, comodità e praticità con risvolti in negativo.
Non capisco da parte di Alessandro The Mod questa avversione quasi demonizzazione al vetro, con questa ripetuta quasi ossessione alla scheggia di vetro impazzita vagante ed ai suoi costi.
Se così fosse sarebbe da ritirare il vetro alimentare dal mercato, invece a mio avviso fortunatamente molti alimenti hanno ancora una tendenza conservativa in vetro, come ad esempio le salse al pomodoro, contenitori utilizzati e riutilizzati poi ancora da chi le salse se le fà in casa.
Riguardo all'acqua, chi è fortunato come me di godere di ottima acqua potabile ha già in tasca risposte incisive a ridurre rifiuto.

"se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."
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Piccolo Lupo
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Inserito il - 20 gennaio 2009 : 14:00:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A favore delle sicurezza del vetro vorrei ancora fare una piccola precisazione, procedure e standard di controllo di qualità nella fase di processo di fabbricazione del vetro sono elevatissimi, compreso la fase finale di QC in uscita (prodotto pronto al confezionamento ed immesso sul mercato).
Ogni bottiglia o contenitore viene controllata pezzo per pezzo e non a campione o a lotto come avviene per tante altre materie o prodotti controllati, infatti ci sono scarti significativi anche solo per semplici piccoli difetti "estetici" o "cosmetici", figuriamoci per bordi taglienti o scheggie.
Questo è quanto succede nella fabbricazione e controllo del vetro, se queste procedure e standards qualitativi valgano anche nel rilavaggio-bonifica questo non lo sò dire, ma non mi sembra così impossibile l'attrezzarsi.
Non capisco ad esempio le "fisime" di sicurezza imposte dalla UE in proposito, nel senso che tanto si potrebbe ancor recuperare già in prodotto finito e l'eventuale scarto finire alle vetreie.


"se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."
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utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 20 gennaio 2009 : 14:13:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Alessandro, capisco benissimo la Tua posizione. Dal punto di vista del controllo qualità non fa una piega, dal punto di vista ambientale nemmeno (materiale riutilizzabile e riciclabile) ma è proprio sulla sicurezza che la normativa europea a suo tempo ha preferito prendere una simile posizione, non tanto in ambito aziendale ma per prevenire infortuni in seguito durante l'utilizzo.



Alessandro PD


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