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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 settembre 2009 : 09:35:21
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| Messaggio originario di Alessandro:
Cara Sarah, non considero asettico il litorale sabbioso e privo di biodiversità. Se ho trasmesso questo messaggio, mi spiace ma non lo intendo così.
Anzi parafrasando "con altri occhi" direi per osservare ogni ecosistema bisogna andare "oltre altri occhi".
| La pulizia meccanica dell'arenile non è compatibile con le esigenze della salvaguardia del litorale sabbioso, non per problemi di compattazione, ma perché toglie meccanicamente (appunto) non solo i rifiuti antropici ma anche il materiale organico spiaggiato che gioca un ruolo fondamentale nell'evoluzione dell'ambiente |
Rispondo anche a questo, ricordando che l'evoluzione della sostanza organica in ambienti sabbiosi, caldi e salini subisce in tempi rapidissimi un processo che prende il nome di eremacausi. Qundi non vedo il problema
[quote]Mineralizzazione della sostanza organica per ossidazione veloce, tipica dei climi caldi o dei terreni nudi sottoposti a intensa insolazione.
Fonte:Link
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Non riesco proprio a comprendere dove vorresti arrivare con questa storiella dell'eremacausi. Che in pratica tutto ciò che di organico che viene spiaggiato non è praticamente utilizzabile come fonte di sostentamento da parte degli organismi che frequentano la battigia in quanto si ossiderebbe troppo in fretta? Ed anche se il processo di ossidazione fosse così rapido come sostiene la "compagniadelgiardinaggio" come minimo fino al raggiungimento dello zenit quelle sostanze organiche sono assimilabili. E si dà il fatto che il mare deposita ogni notte qualcosa sulla riva, anche in situazione di perfetta bonaccia, a meno che non ci sia il solito rompiscatole che va a "pettinare" la fascia di battigia. E si dà anche il fatto che gli strati di alghe, se li lasci depositare e sovrapporsi, non consentono negli strati inferiori il verificarsi di tale fenomeno in quanto protetti dal loro stesso spessore. Hai mai provato a guardare da vicino ed anche sollevare le alghe spiaggiate e a vedere cosa salta fuori da la dentro? Fallo qualche volta Alessandro: tutti quelle centinaia di artropodi che vedi non ci stanno lì casualmente. Beppe
Bottled beetles - salviamo le spiagge, i litorali, le dune dai barbari
Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore. Blaise Pascal - Pensées 1670.
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Modificato da - vespa90ss in data 16 settembre 2009 10:12:11 |
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Hemerobius
Moderatore
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4877 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 16 settembre 2009 : 11:02:17
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| Messaggio originario di Alessandro: Spero passi un entomologo per confermare/smentire quanto citato. Ovviamente con fonti bibliografiche. |
Vedo solo ora questo appello.
Purtroppo le fonti bibliografiche non le ho sottomano, ma certamente non si tratterà di lavori con Impact Factor, visto che nessuno esegue una prova sperimentale sottoponendo un tratto integro di littorale ad una pressione di disturbo tale da eliminarne la entomofauna non banale. E nessuno esegue neanche il contrario, visti i tempi di risposta. Né ci si può basare più di tanto sui dati storici visto che in entomologia non sono certamente abbondanti come in botanica.
Però se si vuol attingere all'esperienza mia personale e di Marcello Romano (Velvet Ant) posso indicare questa discussione.
Ribadisco che sono stato testimone diretto della scomparsa della più abbondante popolazione di Eurynebria complanata (vedi il link precedente) della Sardegna (e quindi dell'Italia) dopo che la spiaggia è stata affidata ad una cooperativa di LSU (Lavoratori Socialmente Utili) che hanno cominciato a "pulirla" non solo dai rifiuti umani, ma anche da quelli naturali.
Ciao Roberto
verum stabile cetera fumus |
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012
9799 Messaggi
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Inserito il - 16 settembre 2009 : 12:39:23
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Conosco molto bene le dinamiche della sostanza organica nel terreno, il ciclo del carbonio e l'importanza del rapporto C/N nel processo di umificazione e mineralizzazione. Nei terreni sciolti (come quelli sabbiosi), soggetti ad intensa radiazione (quindi riscaldamento) subisce quel rapido processo di mineralizzazione che prende il nome di eremacausi.
So anche quanto sia vario dal punto di vista della biodiversità il contenuto di esseri viventi che vive all'interno della sostanza organica (microorganismi in particolare).
Il collegamento, so che non è scientifico, è soltanto per ricordare il significato del termine. Perché non si dica che l'eremacausi è qualcosa che si mangia
Alessandro PD
Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 20 settembre 2009 : 21:11:11
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Ed ecco qual'è l'effetto dell'eremacausi ...quello di creare un alibi perfetto perchè vengano concesse queste autorizzazioni. In queste due immagini potrete osservare lo sviluppo embrionale di uno stabilimento balneare con il suo processo di mitosi. State osservando l'alba dell'ultima zona selvaggia in maremma.
* Admin : Beppe mi dispiace ma per cautela rimuovo la foto che hai allegato perchè si potrebbe configurare la possibilità di una denuncia per la pubblicazione. Anche se hai cancellato i nomi, l'atto presenta numeri e riferimenti con i quali si potrebbe risalire al soggetto interessato
Bottled beetles - salviamo le spiagge, i litorali, le dune dai barbari
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Modificato da: Admin |
Modificato da - vespa90ss in data 20 settembre 2009 21:29:44 |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
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