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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
ecolab
Moderatore
Città: lucera
Prov.: Foggia
Regione: Puglia
634 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 24 maggio 2007 : 21:38:55
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Aggiorno, dopo un po' di tempo, il mio precedente intervento. All'Osservatorio di Ecologia Appenninica stanno arrivando numerosi studenti (Scienze Naturali, Scienze ambientali, ecc.) desiderosi di fare esperienza. Quando sono stati "buttati" in mezzo alla natura, alcuni hanno fatto un rapidissimo, elegantissimo e fantasmagorico dietro front. altri invece si sono entusiasmati e continuano a collaborare alla grande. Molti hanno commentato questa esperienza con frasi del tipo "un giorno a contatto con la natura vale più di un mese di corso". A parte l'evidente esagerazione, questo dimostra quanto manchi la pratica. Il nuovo ordinamento costringe ad una corsa agli esami spesso senza il tempo di approfondire e soddisfare quella curiosità che è la quint'essenza del ricercatore (per questo occorre del tempo). Forse sono un po' meno pessimista di prima, almeno riguardo agli studenti. Intanto, questi studenti stanno crescendo alla grande e in qualcuno di loro sto intravvedendo proprio della "buona stoffa"! Speriamo bene!!
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libero87
Utente Junior
Città: Castelli romani
Regione: Lazio
47 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 agosto 2007 : 18:58:00
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Salve a tutti è il primo msg che scrivo in questo forum anche se è da un po di tempo che vi seguo..Io sono iscritto al primo anno di ecologia in quel di Torvergata sono pienamente d'accordo sul disinteresse di alcuni studenti iscritti al mio corso o corsi simili ma penso che con il pasar degli anni accademici ci sarà molta selezione.. però sarà che la mia realatà un po diversa(a seguire il corso siamo 50 persone) ma i prof danno sempre piena disponibilità e cmq trasmettono anche passione e voglia di studiare..a questo punto n nn mi resta altro che che invitarvi tutti a Tor Vergata...
Vinsceromo... adelante o victoria o muerte |
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David77
Utente V.I.P.
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
173 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 settembre 2007 : 10:57:02
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Quanto scritto fin d'ora non è nulla di nuovo, sebbene abbia dell'incredibile pensare che in facoltà affascinanti come queste la gente che si iscrive abbia poco interesse. Durante i miei anni universitari ho conosciuto gente che si chiudeva a casa a far esami e basta, senza interessarsi di avere un qualche riscontro sul campo. Addirittura eri visto in maniera strana se facevi qualche escursione o altro inerente le scienze naturali. Non parliamo quando al secondo anno universitario per studiare meglio la zoologia decisi di acquistare uno stereomicroscopio: mi dissero "ma ne vale la pena per un esame"? Questo strumento lo possiedo ancora e lo utilizzo per fare educazione ambientale. Ad ogni modo credo che bisogna iniziare a badare a noi ed al nostro operato, vedrete che la "selezione" faràil suo corso e queste persone si perderanno dietro a qualcos'alto. Bisogna sentirsi orgogliosi di continuare a portare avanti questo interesse per le tematiche naturali, soprattutto qui in Italia dove le difficoltà si sentono e come. David.
"Se non parli agli animali, non li conoscerai mai, e ciò che non conosci lo temerai sempre, ciò che si teme si distrugge. (antico proverbio indiano)
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CarloAG
Moderatore
Città: Napoli
Prov.: Napoli
Regione: Campania
1664 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 settembre 2007 : 14:43:01
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Il problema di base è che quando uno si impegna a fare le cose che devono essere fatte, come devono essere fatte e dove devono, preferibilmente, essere fatte, ci si scontra, quotidianemente con una platea di persone il cui fumetto mentale, evidentissimo nella nuvoletta, è " ma cchist'che voooò?" E alla fine dei corsi ti trovi accanto quelle due, forse tre persone che hanno condiviso l'entusiasmo che ancora mi ritrovo...dopo 35 anni di insegnamento di Scienze della Terra ( una specie di mega cocktail nuturalistico a largo spettro) nelle Superiori!
Carlo A.G. |
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Akis bacarozzo
Utente V.I.P.
Città: Bologna
Prov.: Bologna
Regione: Emilia Romagna
424 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 25 settembre 2008 : 13:22:06
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Arrivo in ritardo, ho visto solo adesso questa discussione. Ho fatto Scienze Naturali a Bologna e devo dire che, per fortuna, quasi tutti i miei compagni erano persone interessate alle materie naturalistiche (magari non proprio a tutte, ma a molte). C'era anche qualche esemplare dell'altra specie citata, gente che reagiva con disgusto alla vista di qualsiasi animale che non fosse un cane o un gatto e che all'esame di zoologia si metteva a urlare terrorizzata se il prof chiedeva di riconoscere un ragno morto (giuro, è successo!). Ma per fortuna erano pochi e non hanno proseguito oltre la triennale.
Concordo con chi dice che l'università è solo un punto di partenza. Il pezzo di carta può essere utile per accedere ai concorsi o per certificare la propria presunta competenza a un datore di lavoro, ma poi l'esperienza, sia sul campo che sui libri, si deve fare per conto proprio, se si è fortunati sotto la guida di un maestro con la M maiuscola. Questo è vero per tutti i corsi, ma in particolare per Scienze Naturali, che tratta vasta parte dello scibile umano. Non si può pretendere di imparare tutto in 3 o 5 anni.
Però credo sia legittimo e doveroso pretendere dall'università un po' di più di quanto dà attualmente. Senz'altro è difficile generalizzare, perché ogni corso è diverso dall'altro. Vi posso dire che cosa si vede a Bologna.
Il 3+2 è stato un disastro. Il numero di esami si è moltiplicato in modo incontrollato, passando da 5 o 6 all'anno a 13-17. E' vero che molti degli esami aggiunti hanno un programma ridotto, ma per uno studente dare 17 esami all'anno richiede comunque una fatica spropositata, che non si traduce in un corrispondente "acculturamento". Tra lezioni e laboratori, il tempo per studiare si riduce a un paio di ore al giorno, se si ha voglia di studiare la sera. Inevitabilmente, si rimane indietro e si può recuperare solo quando le lezioni sono sospese per esami. Allora si ha un mese per preparare 3 o 4 esami. Come si può in una o due settimane approfondire la conoscenza di una materia? Anche gli studenti più motivati non riescono ad andare molto oltre una preparazione superficiale, che magari consentirà di prendere un 30 (perché anche il prof si rende conto che lo studente non poteva fare di meglio), ma che non può essere considerata soddisfacente.
I prof che davvero riescono a trasmettere la propria passione per la natura si contano sulle dita di una mano. Quasi tutti conoscono molto bene le materie che insegnano, molti hanno sfilze di pubblicazioni, ma sono più appassionati alla propria carriera che alla natura. Alcuni probabilmente non vanno a fare un giro in un prato o in un bosco da anni. Per molti di loro, la didattica è solo un fastidioso impegno che ruba il prezioso tempo che vorrebbero dedicare alla ricerca (non perché sperano di trovare qualcosa di utile e interessante, ma perché vogliono dati da pubblicare). Purtroppo il sistema li premia. Va avanti chi ha più pubblicazioni, anche se di dubbia qualità. Non importa se come insegnante è una porcheria.
Questioni di politica dipartimentale, che nulla hanno a che vedere con l'interesse degli studenti, favoriscono certe aree a scapito di altre, introducendo corsi (e posti da docente) di materie di utilità opinabile. Anche i prof più motivati alla fine si scoraggiano, si stancano di lottare contro questo sistema insensato.
Insomma, a Bologna non è un buon periodo per i naturalisti. Qui davvero l'estinzione è alle porte.
Silvia |
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Acipenser
Utente Senior
Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero
Regione: Germany
1668 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 25 marzo 2010 : 01:58:02
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La presente discussione è stata recuperata dalla vecchia versione di L'UOMO E LA NATURA: SCIENZA CULTURA ED ETICA; prima di intervenire si prega di leggere qui.
Buon proseguimento.
Tautò tèni zon kài tethnekós kai egregoròs kai kathèudon kai nèon kai gheraiòn tade gàr metapésonta ekéina ésti kakèina pàlin táuta. Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato. |
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