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Discussione |
andrea93
Utente Senior
Città: Milazzo
Prov.: Messina
Regione: Sicilia
2214 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 31 luglio 2009 : 14:38:48
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Di leggende legate ai gechi c'è ne sono così tante da fare un romanzo nella mia zona per esempio si dice che se un geco ti cade sulla mano o in qualsiasi altra parte del corpo non si stacca più, per via delle ventose, provocando anche un bruciore alla pelle, oppure si dice che se si è morsi da un geco si muore entro pochi minuti. un'altra leggenda dice che se si uccide un geco, a quella persona che l'ha fatto accadranno disgrazie per tutta la vita, insomma chi ne ha più ne metta
Andrea |
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Marcos88
Utente Junior
Città: Pieve s.stefano
Prov.: Arezzo
Regione: Toscana
21 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 25 settembre 2009 : 00:49:47
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Tanto per continuare con le leggende serpenti/latte vi racconto questa: mia nonna mi ha sempre raccontato di un serpente che entrava nelle case mentre le madri allattavano i figli e si dice che tale serpente riuscisse a ipnotizzare la madre fissandola negli occhi per poi prendere il posto del neonato al capezzoloQuando dopo spiego a mia nonna l'evidente impossibilità del fatto lei mi risponde dicendo:"E lo so ma a quei tempi si credeva a gnicosa)"
Poi dalle mie parti(sopratutto tra gli anziani) si tende a differenziare Aspide e Vipera come se fossero due specie diverse,si descrive L'aspide come un serpente nelle fattezze simile alla vipera però di dimensioni maggiori e di colore scuro o nero! Questo è sicuramente un errore nella considerazione di esemplari melanici come specie diverse. |
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Riccardo Banchi
Utente Super
Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
5312 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 25 settembre 2009 : 14:20:45
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"Poveri" rettili!!! Certo questo discorso dei serpenti e del latte lo troviamo ion tutte le salse...
Ric |
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orsobblu
Moderatore
Città: Camorino (Svizzera)
7289 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 25 settembre 2009 : 20:14:48
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| Messaggio originario di Marcos88: [...]
Poi dalle mie parti(sopratutto tra gli anziani) si tende a differenziare Aspide e Vipera come se fossero due specie diverse,si descrive L'aspide come un serpente nelle fattezze simile alla vipera però di dimensioni maggiori e di colore scuro o nero! Questo è sicuramente un errore nella considerazione di esemplari melanici come specie diverse.
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Una trentina d'anni fa ebbi quasi da accapigliarmi con il mio professore all'università perché sosteneva la stessa cosa. Era molto permaloso e faticava ad ammettere che qualcuno, in qualche ambito, potesse essere più bravo di lui. In ambito letterario e filologico lui era molto più bravo di me e io mica mi offendevo!
Ciao!
Alessandro (orsobblu)
"La découverte du monde commence dans ton jardin" (X. Moirandat) |
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Barbaxx
Moderatore
Città: Bolzano
Prov.: Bolzano
Regione: Trentino - Alto Adige
6012 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 18 novembre 2014 : 11:58:49
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Riprendo questa vecchia discussione per riferire la storia del serpente codâr, narratami da un amico di Comeglians (Udine). Nel raccontarla, si è fatto grasse risate, ma ha soggiunto che quand'era ragazzo - una cinquantina d'anni fa - c'era chi alla cosa credeva davvero.
Va premesso che in friulano il codâr è il nome del "porta-cote": di quel contenitore di legno, di corno od oggi anche di plastica che il falciatore appende alla cintola per tenervi la pietra cote con un po' d'acqua, in modo da poter affilare ogni tanto la falce.
Ebbene: questa la genesi del serpente "codâr": un serpente qualsiasi è tranciato in due, per errore, dalla falce di un falciatore. Entrambi i tronconi del serpente sopravvivono, e la ferita si trasforma in una bocca (che, in uno dei due casi, è la seconda bocca di un animale a due teste). Va da sé che il serpente "codâr" è pericolosissimo ed assetato di vendetta nei confronti degli umani in generale, compie dei grandi balzi ed assale il falciatore ed i malcapitati di passaggio... |
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Forest
Moderatore Tutor
Città: Sesto San Giovanni
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10115 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 19 novembre 2014 : 21:09:48
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Per quanto riguarda il tagliare inavvertitamente in due un rettile le cui due parti si rigenererebbero poi entrambe, già Claudio Eliano (II - III sec. d.C.) racconta una cosa simile a proposito di certe "lucertole" nella sua opera "La natura degli animali".
(A quanto pare, questi rettili mitici avrebbero proprietà rigenerative… da planarie! )
Il serpente a due teste è ben presente fin da tempi antichi, chiamato da Eliano "anfesibena" e, nel Medioevo, "anfisbena" (è facile trovare materiale su di esso). |
Website: Link Flickr: Link 500px: Link |
Modificato da - Forest in data 19 novembre 2014 21:10:14 |
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Mauro Grano
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
3855 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 20 novembre 2014 : 08:23:53
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Non credo sia casuale il fatto che si riferisca a "certe lucertole". Verosimilmente il fenomeno della rigenerazione della coda, appunto dei lacertidi, ha generato questa credenza che nel tempo si è modificata a tal punto da far credere che qualunque parte ricresca e si rigeneri. Per quanto riguarda i serpenti con due teste, il fenomeno, seppur raro, è relativamente frequente negli ofidi.
| Messaggio originario di Forest:
Per quanto riguarda il tagliare inavvertitamente in due un rettile le cui due parti si rigenererebbero poi entrambe, già Claudio Eliano (II - III sec. d.C.) racconta una cosa simile a proposito di certe "lucertole" nella sua opera "La natura degli animali".
(A quanto pare, questi rettili mitici avrebbero proprietà rigenerative… da planarie! )
Il serpente a due teste è ben presente fin da tempi antichi, chiamato da Eliano "anfesibena" e, nel Medioevo, "anfisbena" (è facile trovare materiale su di esso).
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Mauro |
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erix
Utente Senior
Città: catania
Prov.: Catania
Regione: Sicilia
611 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 gennaio 2015 : 23:52:59
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Salve a tutti e Buon inzio d'anno. Scusate la qualità dell'immagine ma si era in una mostra sulle carte della Sicilia nei secoli e la luce dei faretti inondava il locale. Questa è una carta della Sicilia datata 1779: si tratta di una carta "tematica" cioè una carta che racchiude tutte le conoscenze enciclopediche e le curiosità all'interno di medaglioni che circoscrivono l'Isola.L'incisore è G.Battista Ghisi. Immagine: 70,76 KB |
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erix
Utente Senior
Città: catania
Prov.: Catania
Regione: Sicilia
611 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 04 gennaio 2015 : 00:08:25
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Bisogna leggerla come una "enciclopedia illustrata".Infatti l'interno dei medaglioni sono come delle fotografie che illustrano e descrivono siti archeologici,città,montagne,flora fauna. Qui ad esempio alla voce flora vediamo descritto il misterioso,sotto certi apetti perchè strano e rarissimo, il fungo di Malta. Immagine: 70,61 KB |
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erix
Utente Senior
Città: catania
Prov.: Catania
Regione: Sicilia
611 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 04 gennaio 2015 : 00:16:05
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E all'interno del medaglione dedicato alla fauna della Sicilia (ahimè in gran parte scomparsa) troviamo quella che può essere considerata una delle poche illustrazioni che facciano riferimento alla culovria.Testualmente si legge[...]sorta di serpe lunga 20 palmi e più, non velenosa ma molto vorace...di colo Immagine: 80,47 KB re nero a macchie gialle [..] |
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erix
Utente Senior
Città: catania
Prov.: Catania
Regione: Sicilia
611 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 04 gennaio 2015 : 00:28:59
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e ancora "è attratta dall'odore del latte e per questa ragione si trova la dove ci sono donne che allattano". E' ovvio che la descrizione e l'immagine rientrano all'interno di una sorta di ideologia dei "mirabilia" in voga alla metà del settecento ad uso e consumo dei curiosi viaggiatori di cultura nord e mitteleuropea che scendevano nelle terre del Mediterraneo alla ricerca di esoticità fuori dal comune. Due riflessioni: il palmo siciliano è circa 26cm : quindi la culovria era una specie di pitone lungo più di 5 metri. Il colore nero a macchie gialle è ambiguo: potrebbe essere una specie di Biacco (ma in Sicilia o è tutto nero o nero grigiastro, di giallo nemmeno l'ombra), o una Biscia melanica ove il giallo può essere inteso con il giallo aranciato dele muso. |
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Barbaxx
Moderatore
Città: Bolzano
Prov.: Bolzano
Regione: Trentino - Alto Adige
6012 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 06 gennaio 2015 : 18:38:37
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... o un cortocircuito mitologico con l'archetipo della salamandra |
Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo. |
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Giemme53
Utente Senior
Città: Nuoro
Prov.: Nuoro
Regione: Italy
2140 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 gennaio 2015 : 21:34:22
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A proposito di rettili immaginari... o quasi. Molti anni fa, nelle vasche per l'irrigazione degli orti, si poteva trovare un animale che era chiamato (traducendo al sardo all'italiano) "pelo di cavallo". Gli anziani credevano che fosse un vero pelo di cavallo che, rimanendo in acqua, aveva preso vita. Non mi permetto di irridere gli anziani per questa credenza e a loro parziale giustificazione aggiungo che questo animale era apparentemente identico a un vero pelo di cavallo. Lo ricordo così: lungo circa venti centimetri, "grosso" un millimetro, di colore bruno scuro lucido, non aveva una testa definita ma solo un arrotondamento ai due capi del corpo. Come comportamento e come movimenti ricordava una biscia d'acqua. Nuotava spesso a pelo d'acqua presso il bordo della vasca. Probabilmente ora non se ne trovano più: vittime collaterali della lotta alla zanzara anofele.
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Saluti Giuliano
Il mio sito Web: Link |
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Barbaxx
Moderatore
Città: Bolzano
Prov.: Bolzano
Regione: Trentino - Alto Adige
6012 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 gennaio 2015 : 22:03:45
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| Messaggio originario di Giemme53:
A proposito di rettili immaginari... o quasi. Molti anni fa, nelle vasche per l'irrigazione degli orti, si poteva trovare un animale che era chiamato (traducendo al sardo all'italiano) "pelo di cavallo". Gli anziani credevano che fosse un vero pelo di cavallo che, rimanendo in acqua, aveva preso vita.
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Io li vedo abbastanza spesso, qui in continente.
Non sono rettili, però, ma Nematomorfi Gordiacei, invertebrati che da giovani vivono una fase parassitica delle cavallette e da adulti una fase libera ed acquatica.
Ce n'è qualcuno anche su Naturamediterraneo: ad esempio qui: Link
Grazie per aver raccontato questa storia, in effetti mi viene in mente ora che nella montagna friulana questi strani animali vengono chiamati "sedulas", cioè... "setole". Probabilmente vi è dietro la stessa credenza che tu riferisci: un pelo animale che ha preso vita.
Noto anche che - erroneamente - questi animali (parassiti degli insetti) vengono confusi con le filarie, parassiti dei mammiferi (umani compresi). Allego delle foto tratte dal nostro forum (vedi link sopracitato).
| Messaggio originario di ellenne: Immagine: 57,44 KB
Immagine: 74,87 KB
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Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo. |
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Giemme53
Utente Senior
Città: Nuoro
Prov.: Nuoro
Regione: Italy
2140 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 gennaio 2015 : 22:10:26
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Ti ringrazio. A parte il fatto che era molto più scuro, sembra proprio lui, anche per la rigidità del portamento.
Aggiungo che nel link che ai segnalato gigi58 (Sicilia) riporta la stessa credenza del pelo di cavallo.
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Saluti Giuliano
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Modificato da - Giemme53 in data 12 gennaio 2015 22:20:41 |
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clse
Utente V.I.P.
Città: como
Prov.: Como
Regione: Lombardia
382 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 gennaio 2015 : 18:15:41
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| Messaggio originario di orsobblu:
Il Tatzelwurm è presente in parecchie leggende della Svizzera tedesca.
Per un momento di svago consiglio un'occhiata qui
Link
e una qui (il signor Giuseppe Costale è un signore fortunatissimo)
Link
Ciao!
Alessandro (orsobblu)
"La découverte du monde commence dans ton jardin" (X. Moirandat)
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non riuscendo ad aprire i "vecchi" link, ho trovato questo:
Link
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