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Daniele
Utente V.I.P.


Città: Sesto San Giovanni
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


292 Messaggi
Micologia

Inserito il - 27 settembre 2005 : 08:33:20 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Nel corso della riunione del Comitato Scientifico Nazionale dell'A.M.B., tenutosi a Ceva (CN) dal 14 al 18 settembre a Giuseppe Merendino e al sottoscritto è venuta una idea un pò originale: determinare dei funghi solo attraverso le spore.
Determinare dei funghi tramite l'analisi macroscopica e microscopica è relativamente facile. Le cose si complicano se, dei rispettivi carpofori originari, esiste solo la sporata.

Noi abbiamo simulato di essere un laboratorio di analisi a cui sono stati consegnati nove vetrini lutati.
La persona che ce li ha dati, ha precisato che, per sbaglio avrebbe potuto anche avere formato più di un vetrino con il medesimo cartoncino della sporata. In pratica, su nove vetrini lutati, non si sa nemmeno da quanti carpofori provengano le spore e, men che meno, si hanno notizie sulla loro specie.

Questo, seppure di pura fantasia, potrebbe essere il caso di un avvelenamento, di persone che hanno ingerito funghi di cui si ignora la reale pericolosità, e di cui non esistono più i reliquati, nemmeno in pattumiera.

Dal laboratorio di analisi si vuole sapere:
1) di quali specie si tratti
2) di quante specie si tratti

Partendo da queste scarne informazioni e dai pochi elementi oggettivi a disposizione, il laboratorio di analisi ha pianificato il seguente disegno sperimentale:

a) controllo in acqua al MS di parte del materiale sporale per la possibile individuazione del genere e della specie.
Trattandosi di presunto avvelenamento da ingestione di funghi, non è tanto importante, in primis, l'esatta determinazione, quanto l'escludere che possa trattarsi di specie mortali o altamente tossiche ( Amanita phalloides, cortinarius orellanus /speciosissimus ecc. )
Dunque, in un primo momento più che "confermare" e fondamentale "escludere"

b) Una volta individuato, perlomeno, il genere, se trattasi di Amanitales è fondamentale la ricerca dell'amiloidia, attraverso il reattivo Melzer, in modo da formare (eventualmente) due gruppi di possibili popolazioni sporali: quello amiloide e quello non amiloide.

c) Altre varie ed eventuali macroreazioni, alla ricerca di discriminanti significativi entro il materiale sporale

d) Esame obiettivo delle spore, caratteri geometrici e dimensionali

e) Analisi statistica dei dati
- Formulazione dell'Ipotesi Nulla (Ho)
- Test dell'Ipotesi
- Indici di forma delle seriazioni campionarie ( simmetria e curtosi)
- Regressione multipla delle seriazioni, eventualmente classificate, se del caso, in amiloidi e non amiloidi
- Inferenza del test e decisioni.

Come materiale esplicativo, contiamo di fotografare al MS spore rappresentative di ciascun vetrino, sia nella prova in acqua che dopo test di amiloidia.
Tramite Mycomorfo di riportare le foto delle spore indagate ( con numerazione successiva di quelle misurate)

I risultati di questa indagine verranno pubblicati negli atti del convegno del C.S.N.

Si accettano suggerimenti, critiche , consigli.



Modificato da - Aphyllo in Data 02 agosto 2009 19:26:02

doni
Utente V.I.P.


Città: Lecce
Prov.: Lecce

Regione: Puglia


175 Messaggi
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Inserito il - 27 settembre 2005 : 08:57:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho assistito ad un esme di un campione proveniente da un misto di funghi che avevano causato un'intossicazione, anche se presenti i funghi erano ormai irriconoscibili ad un'analisi macroscopica .

l'ordine dell'analisi si è svolto secondo quanto da te descritto nei punti da a ad e , ed alla fine è stato rintracciata la specie responsabile.

Non è stata fatta un'analisi statistica anche eprchè la risposta doveva pervenire il più rapidamente possibile.

devo dire che il risultato è stato positivo solo per la presenza di un bravo esperto che in mezzo a montagne di spore di vari generi è riuscito ad isolarne alcune che ha riconosciuto come spore di specie tossica. credo che serva come dice Enzo avere un database con le foto per confronto , nel caso non si riesca a venire a capo dell'esame, poi è stato molto utile collegare ilmicroscopio ad un monitor che ha onsentito lo studio da prte di un equipe che ha potuto così confrontarsi e discutere.

Vi auguro un Buon lavoro
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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


21536 Messaggi
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Inserito il - 27 settembre 2005 : 13:08:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho assistito più volte agli esami fatti da I. Filippi su reperti provenienti da intossicati dell'Ospedale di Careggi - Tossicologia, la maggioranza della determinazione più rapida dei funghi ingeriti avveniva attraverso il riconoscimento delle spore, per intervenire prima possibile dove fossero state ingerite specie mortali.

Nel periodo della stagione fungina era reperibile 24 ore su 24.

Nella costa toscana si sono già verificati 14 casi gravi di intossicazione nel mese di settembre.

FOX

Parliamone di più

Modificato da - FOX in data 27 settembre 2005 13:18:46
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Daniele
Utente V.I.P.


Città: Sesto San Giovanni
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


292 Messaggi
Micologia

Inserito il - 27 settembre 2005 : 13:42:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ringrazio vivamente Enzo, Doni e Fox per le gentili parole ed anche per i preziosi consigli, in particolare quelli di Enzo.

Per la verità il lavoro di Giuseppe Merendino e mio è nato quasi per gioco: troppo facile classificare un fungo quando ce l'hai davanti ( facile si fa per dire!) molto più intrigante il lavoro del "detective" che deve arrivare al "colpevole" basandosi su lebili tracce.

Effettivamente un "gioco" di questo tipo si può mostrare utile anche nella realtà: quanta gente ricorre alle cure ospedaliere per ingestione accidentale di funghi non commestibili?

Ho presente il caso del padre di un mio caro amico che ha confuso l'amanita muscaria con la cesarea....( mai fidarsi degli ovuli quando non mostrano esplicitamente la fisionomia del fungo!!).
Beh, parafrasando il vecchio adagio latino "quod non fecerunt barbari fecerunt Barbarini!" Il poveretto è stato sottoposto a due lavande gastriche, carbone attivo e altre terapie debilitanti.....forse, ad identificare bene il "responsabile", sarebbe stato meglio lasciare che la natura facesse il suo corso...considerato che l'avvelenamento da A. muscaria non è letale ed ha exitus benigno.

Dunque lavorare sul materiale sporale, in alcuni casi , non è solo utile ma indispensabile e unica fonte di conoscenza.

Interessante l'idea di Enzo di estrapolare da una banca dati le spore delle specie altamente tossiche per i necessari confronti.

Noi, in definitiva ci siamo sempre preoccupati di stabilire "cos'è" ma a volte è terribilmente importante stabilire che cosa "non è ".

Poi, siccome da cosa nasce cosa, perchè non fare un lavoro che possa avere una qualche utilità in diagnostica ?
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russula
Utente Senior


Città: Pergine Valsugana
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


1158 Messaggi
Micologia

Inserito il - 27 settembre 2005 : 14:18:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti,

solo una piccola riflessione da parte mia sul riconoscimento delle specie tossiche ingerite dai malcapitati raccoglitori. Sono d'accordo che in molti casi le terapie sono forse esagerate rispetto alla specie ingerita, tuttavia credo che l'eccesso di prudenza da parte dei medici vada anche capito. D'accordo, il padre del tuo amico aveva mangiato solo delle Amanita muscaria, ma come puoi escludere categoricamente la presenza di specie più pericolose nel misto? Se avesse buttato in mezzo al resto qualche ovoletto di A. phalloides e li avesse mangiati tutti? Hai voglia a cercare le spore nei funghi cotti, probabilmente solo degli esami clinici potrebbero confermarti la presenza di amanitine. Credo quindi che la lavanda gastrica sia una 'tortura' inevitabile per chi è così imprudente (o ha dei parenti/amici così imprudenti) da consumare funghi che evidentemente non sono ben noti. E ovviamente la lavanda gastrica ha senso farla subito, quando in molti casi ancora non si dispone di dati certi sulle specie ingerite.

Quest'anno in Trentino la crescita eccezionale di funghi ha portato con sé un'ondata altrettanto eccezionale di avvelenamenti: siamo ormai a oltre 60 persone intossicate, per l'80% da Tricholoma pardinum. Proprio ieri sera al Gruppo di Trento abbiamo avuto modo di vedere gli scarti di un pasto di funghi di quattro persone: bulbi di diversi cortinari a carne bianca e gialla, un gambo di R. queletii, pezzi di gambo di probabile T. pardinum e di Entoloma... devo continuare? Praticamente era stato raccolto tutto quel che si trovava nel bosco, senza distinzioni.

Altro caso (due settimane fa): funghi cotti che comprendevano pezzi di cappello di Tricholoma pardinum, riconoscibilissimo, ma anche frammenti di una giovannissima Amanita con gambo bulboso: A. citrina? A. phalloides? Spore non ce n'erano, quindi l'identificazione era pressoché impossibile coi mezzi tradizionali, ma come escludere il peggio? Ovviamente in entrambi i casi la lavanda gastrica era comunque giustificata dalla presenza del T. pardinum e dai sintomi, ma non mi riesce difficile pensare che un medico la utilizzi comunque quando si sospetta un'intossicazione e non mi sento di criticarlo più di tanto per questo (anche perché se un'intossicazione venisse sottovalutatata già mi vedo gli avvocati pronti a massacrarlo).

Venendo alla proposta di Daniele, trovo ovviamente lodevole l'iniziativa, e spero che l'esercizio venga esteso - anche con malizia - a specie non tossiche ma con morfologia sporale simile (e da quanto mi par di capire, pur non conoscendolo personalmente, immagino sarà così). Siamo proprio sicuri che la spora di A. phalloides sia inconfondibile? E così per Cortinarius orellanus o speciosissimus? Non ne sarei così sicuro. Secondo me l'esame sporologico è un esercizio utilissimo ma di tipo euristico, ovvero le conclusioni alle quali si arriva hanno spesso un valore solo in rapporto ad un certo quadro clinico, e anche così permane il rischio di errori che magari non avranno alcuna conseguenza pratica, molto probabilmente non verranno mai rivelati, ma in un'ottica scientifica rimangono tali.

Ciao e scusate la lunghezza,
russula

Modificato da - russula in data 27 settembre 2005 14:20:27
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Daniele
Utente V.I.P.


Città: Sesto San Giovanni
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


292 Messaggi
Micologia

Inserito il - 27 settembre 2005 : 18:03:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ottime obiezioni Russula.
Come avrai potuto vedere dal disegno sperimentale, siamo alla ricerca anche di test uniformemente più potenti, tali da minimizzare il rischio d'errore di secondo tipo e, nel contempo, stiamo cercando il modo di aumentarne anche la significatività ( minimizzare l'errore di primo tipo )
Sono certo che il percorso sia difficilissimo. Si tratta però pur sempre di un esercizio che, magari, non porterà da nessuna parte.
Diciamo che ciò stimola il nostro intelletto e la nostra insaziabile curiosità.

Comunque ben vengano i vostri commenti:ne faremo tesoro.

P.S. nell'analisi del v***to, penso che si evidenzi bene tutta la promisquità delle spore dei funghi ingeriti. La fotografia digitale, magari con più "videate" al MS può fare escludere la presenza di specie fortemente tossiche...
IL fatto è che il biologo deve avere sulla scrivania una "banca dati" come dice Enzo, per le dovute comparazioni...ciò può avvenire brevi tempore, prima dell'accanomento terapeutico.
Comunque, per carità, nel dubbio è sempre meglio abbondare in prudenza
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russula
Utente Senior


Città: Pergine Valsugana
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


1158 Messaggi
Micologia

Inserito il - 28 settembre 2005 : 09:33:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Davvero buon lavoro, allora!

Riporto ancora solo una tua considerazione:

> P.S. nell'analisi del v***to, penso che si evidenzi bene tutta la promisquità delle spore dei funghi ingeriti.
> La fotografia digitale, magari con più "videate" al MS può fare escludere la presenza di specie fortemente tossiche...

E ribadisco: escludere la presenza di specie fortemente tossiche allo stato adulto. Non dimentichiamoci che Amanite mortali allo stato di ovolo sono state raccolte e consumate diverse volte, e lì di spore non se ne troverebbero comunque.

Ciao,
russula

Modificato da - russula in data 28 settembre 2005 09:34:38
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Lgs
Utente V.I.P.


Città: Sarzana

Regione: Liguria


325 Messaggi
Micologia

Inserito il - 01 ottobre 2005 : 10:17:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Piccolo intervento tecnico. Si possono accettare tutte le considerazioni sinora svolte come parzialmente utili – molte, invero, sarebbero da riesaminare - alla risoluzione del caso clinico: attenzione però a proporre metodologie non affidabili che emarginino proprio l’efficacia clinica del trattamento medico. Le linee guida – ritengo ben conosciute dai Medici ospedalieri – non escludono aggiustamenti migliorativi circa la possibilità di incrementare la sensibilità e la specificità di indagine, ma si devono confrontare proprio con l’efficacia clinica del trattamento proposto. Le dimensioni dell’intervento terapeutico, di poi, sono secondarie, in misura relativa, anche alle dimensioni temporali dell’evento dannoso. E’ sicuramente assentibile dichiarare inutile una gastrolusi tardiva (i tempi di svuotamento gastrico sono peraltro condizionati da innumerevoli variabili), ma bisogna assolutamente rimarcare che la possibilità d’avvelenamento causato da diverse specie di funghi, alcuni anche allo stato d’immaturità, deve decondizionare l’atteggiamento del terapeuta dal tempo di latenza. Un’ultima osservazione non direttamente correlata alla discussione in atto: la costruzione di una definizione di “caso clinico” è tutt’altro che semplice (viene di solito discussa a livello internazionale) e si è purtroppo osservato una certa avventurosità – proprio in ambito micologico - nella raccolta di elementi tecnici idonei all’inquadramento del predetto caso. Le osservazioni di Russula sono quindi pertinenti (appunto perché prudenti e non elidenti la eccezione) e dimostrano, tra l’altro, che l’antidoto migliore, per certi raccoglitori, sarebbe la modificazione (…non della testa, per carità…) di certe idee inerenti al saccheggiamento dei miceti nel bosco. Spero di aver utilizzato una terminologia comprensibile (altrimenti Marco mi bacchetta!). Ciao a tutti.

lgs
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Gaspy
Utente Senior


Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


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Micologia

Inserito il - 02 ottobre 2005 : 09:39:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A proposito di detectives: facendo un' indagine da poliziotto dilettante ho dedotto che lgs ha frequentato una scuola per politici.
Ciao
Gaspy

B.Gasparini
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Lgs
Utente V.I.P.


Città: Sarzana

Regione: Liguria


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Micologia

Inserito il - 02 ottobre 2005 : 10:41:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per l’idea della politica che potrebbe avere un monaco Zen, la cosa mi lusingherebbe pure: in oggi, però, c’è qualcosa che mi dice che un tantinicchio di perplessità lo dovrei avere. Ma una ragione, caro Gaspy, l’hai in abbondanza: mi ci vuole tanto nel dire per il poco, di buono, che riesco a dare. E poi, suvvia, tu sei un Micologo e – se da Micologo hai vissuto – sai che le parole hanno un fil di lama molto acuto. Con simpatia.

lgs
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Gaspy
Utente Senior


Città: Trieste
Prov.: Trieste

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1703 Messaggi
Micologia

Inserito il - 02 ottobre 2005 : 16:27:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Citazione:
Messaggio inserito da lgs

Per l’idea della politica che potrebbe avere un monaco Zen, la cosa mi lusingherebbe pure: in oggi, però, c’è qualcosa che mi dice che un tantinicchio di perplessità lo dovrei avere. Ma una ragione, caro Gaspy, l’hai in abbondanza: mi ci vuole tanto nel dire per il poco, di buono, che riesco a dare. E poi, suvvia, tu sei un Micologo e – se da Micologo hai vissuto – sai che le parole hanno un fil di lama molto acuto. Con simpatia.

lgs


La mia ovviamente era un battuta simpatica, dato che ho perfettamente capito il concetto ed il messaggio.
Ma, visti certi appunti che sono stati fatti a me e Daniele, è chiaro che c' è qualche lettore che pare comprendere solo ciò che dice Paperino. E non perché non capisce, ma perchè rifiuta, come mia moglie (inglese) che da sempre ignora ogni apparechietto elettrico o no, d'uso in cucina dopo il 1945.
Gaspy

B.Gasparini
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Daniele
Utente V.I.P.


Città: Sesto San Giovanni
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


292 Messaggi
Micologia

Inserito il - 02 ottobre 2005 : 21:46:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Forse non mi sono spiegato bene e mi scuso.

Il lavoro di Giuseppe Merendino e mio, prescinde dagli aspetti "clinici" se devo dirla tutta, in primis, manco ci avevamo pensato.

IL "giochino" è molto più semplice: dati nove vetrini , e solo quelli, vogliamo/dobbiamo cavarci tutte le informazioni possibili e immaginabili.

In pratica tentare delle determinazioni senza ulteriori informazioni aggiuntive; me che meno dagli agognati carpofori da cui sono state estratte le rispettive spore.
Tutto qui.

L'altro aspetto che ci interessa è l'uso intensivo e massiccio di analisi statistiche ( correlazioni lineari, multiple, test di inferenza ecc.)

Se poi, alla fine di questo percorso, avremo "anche" aggiunto un tassello significativo ( per quanto modesto) nella profilassi dell'avvelenamento da funghi....beh, ne saremmo davvero lusingati.
Però non è nostra intenzione invadere assolutamente la sfera di competenza dei sanitari che, certamente meglio di noi, sapranno cosa e come fare alla bisogna.

Come corollario, tanto per gettare benzina sul fuoco, ne aggiungo un'altra:
ma siamo sicuri che misurare lunghezza e larghezza di una spora sia di per se significativo ?

Le spore delle coprinaceae, per esempio, sono ellissoidali; quelle delle entolomatales poligonali, quelle delle russolales elissoidali ( naturalmente il riferimento è alle sole due dimensioni, senza considerare il volume)
Non pensate che sarebbe una gran bella cosa calcolare la superficie,usando criteri appropriati, dato che L*l è la formula valida per il rettangolo ma non lo è per un poligono o per una ellisse ?

Con i software che ci sono oggi è possibile, puntata una spora, calcolarne la superficie; dunque, ex novo, avremo a che fare con una variabile S ( superficie) presumibilmente distribuita in modo normale.
Questo di operare sulla superficie sarebbe un modo molto più potente che approssimare una spora ad un rettangolo e calcolare il faraginoso quoziente Q , ben poco rigoroso.


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Gaspy
Utente Senior


Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


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Micologia

Inserito il - 02 ottobre 2005 : 22:33:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Citazione:
Messaggio inserito da Daniele

Ringrazio vivamente Enzo, Doni e Fox per le gentili parole ed anche per i preziosi consigli, in particolare quelli di Enzo.

Per la verità il lavoro di Giuseppe Merendino e mio è nato quasi per gioco: troppo facile classificare un fungo quando ce l'hai davanti ( facile si fa per dire!) molto più intrigante il lavoro del "detective" che deve arrivare al "colpevole" basandosi su lebili tracce.

Effettivamente un "gioco" di questo tipo si può mostrare utile anche nella realtà: quanta gente ricorre alle cure ospedaliere per ingestione accidentale di funghi non commestibili?



Ho presente il caso del padre di un mio caro amico che ha confuso l'amanita muscaria con la cesarea....( mai fidarsi degli ovuli quando non mostrano esplicitamente la fisionomia del fungo!!).
Beh, parafrasando il vecchio adagio latino "quod non fecerunt barbari fecerunt Barbarini!" Il poveretto è stato sottoposto a due lavande gastriche, carbone attivo e altre terapie debilitanti.....forse, ad identificare bene il "responsabile", sarebbe stato meglio lasciare che la natura facesse il suo corso...considerato che l'avvelenamento da A. muscaria non è letale ed ha exitus benigno.

Dunque lavorare sul materiale sporale, in alcuni casi , non è solo utile ma indispensabile e unica fonte di conoscenza.

Interessante l'idea di Enzo di estrapolare da una banca dati le spore delle specie altamente tossiche per i necessari confronti.

Noi, in definitiva ci siamo sempre preoccupati di stabilire "cos'è" ma a volte è terribilmente importante stabilire che cosa "non è ".

Poi, siccome da cosa nasce cosa, perchè non fare un lavoro che possa avere una qualche utilità in diagnostica ?



Caro Daniele,dirai che sono pessimista, ma è un'utopia il pensare che le indagini suggerite saranno mai applicate.
Anni fà, in seguito ad un avvelenamento con esito mortale, scrissi all' allora ministro della salute, Rosibindi, suggerendo un protocollo (tra cui riferire sempre ogni sospetto avelenamento al Centro antiveleni di Milano)che eviti interventi inutili e talvolta dannosi ed indicando l'AMB per serietà, non avendo io credenziali. Nessuna risposta.
Le astanterie degli ospedalin on hanno alcun protocollo e si basano sull' esperienza personale. Oltre alla vita ed alla salute umane, c'è anche unnotevole costo sociale, ma senza azioni eclatanti, i politici hanno altro da fare che curarsi di inezie come gli avvelenamenti da funghi.
Gaspy

B.Gasparini
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Gaspy
Utente Senior


Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


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Micologia

Inserito il - 02 ottobre 2005 : 22:44:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ancora una parola sul saggio intervento di lgs.
Mi pare di avere già postato il caso di quello che mi avvicinò, mentre fotografavo un Cortinarius, chiedendomi se si mangiava. Gli indicai una chiesa - bella romanica - ed un bel tiglio e gli chiesi se fosero commestibili!
Ho a stento trattenuto l'irruenza del mio carattere durante la mostra di Monfalcone in cui, invece di imparare i nomi dei funghi che determnavo, continuamente si preoccupavano della commestinilità, come se i funghi non fossero altro che un bene di prima necessità. Fossi il legislatore, vieterei l' indicazione della commestibilità nelle mostre, al più indicando quelli che sono accertatamente velenosi.

Ganoderma lucidum (antineoplasico)

Immagine:
Detectives al lavoro
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Forse sarebbe l' unico che indicherei come commestibile!
Gaspy

B.Gasparini

Modificato da - Gaspy in data 02 ottobre 2005 22:46:44
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franco
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Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


782 Messaggi
Micologia

Inserito il - 24 ottobre 2005 : 13:15:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti e scusate la mia scarsa partecipazione, ho ancora qualche problemino di tempo...

bella l'idea Daniele, l'ho messa in pratica al corso d'aggiornamento per micologi pubblici in Friuli Venezia Giulia...
se viene applicata assieme alla "clinica" può essere utilissima sia nei resti del pasto, sia nei resti di pulitura

________________________
Ciao Gaspy, forse tu non lo sai ancora, ma il Ministro Veronesi aveva concordato quel protocollo con il Centro Antiveleni di Milano.

Quel protocollo, al quale è stato associato un certo numero di centri antiveleni periferici.
Per la nostra regione Pordenone e Trieste ora inattivi per ragioni burocratiche che non ho nessuna intenzione di approfondire)

Purtroppo quel protocollo viene oggi disatteso dai medici interessati ed in Friuli Venezia Giulia si usano terapie diverse da altre regioni italiane.

Non entrerò per ovvie ragioni nel merito di queste decisioni prese dal basso, tuttavia si stà operando per una circolare a livello regionale che imponga il suddetto protocollo anche da noi.
_______________________


Da parte mia, ho avuto un compito assegnatomi dall'assessorato competente e se ci riesco vi allego due foto che potranno dare una piccola idea dei problemi che ci sono dietro a quanto sperimentato da Daniele e Giuseppe


Immagine:
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franco
Utente Senior

Città: Trieste
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Regione: Friuli-Venezia Giulia


782 Messaggi
Micologia

Inserito il - 24 ottobre 2005 : 13:26:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
come si può notare nella simulazione, i resti sono abbastanza ben identificabili, bisogna pulire lo yogurt, i fondi di caffè, la salsa di pomodoro ed altre schifezze che (con perfidia) avevo inserito nel sacchetto dell'immondizia.

Quanto sopra fotografato è già una cernita pulita, vi risparmio l'altra foto.

la prossima, invece, rappresenta un particolare dove spicca un bel cappellino di A.phalloides cotto assieme ad altri funghi in olio d'oliva...

Qualche anno fa', avevo seguito un corso di questo tipo con docente un tecnico del Centro Antiveleni che aveva portato A.phalloides cotta da sola...bella grigio livido, inconfondibile; se viene cotta in olio d'oliva assume una colorazione giallastra, se cotta con altri funghi, ne assume altri pigmenti divenendo della colorazione che questi pigmenti le fanno assumere.
Peggio, la cottura fa perdere la disomogeneità tra gambo e cappello ed i caratteri morfologici non sono più d'aiuto.

per fortuna le spore conservano l'amiloidia, la forma, ma soprattutto l'abbondanza!!!!!!

altrimenti non sarebbe possibile fare nessuna diagnosi.



Immagine:
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franco
Utente Senior

Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


782 Messaggi
Micologia

Inserito il - 24 ottobre 2005 : 13:36:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
le foto sono andate, bene.

I partecipanti al corso hanno dovuto riconoscere TUTTE le specie del resto di pulitura e almeno 5 specie del resto di cottura basandosi sia sulle spore che sul resto.

Non è impossibile, ci sono riusciti tutti.

Le tecniche adottate, con test clinici alla mano:

1) riconoscimento morfologico dei resti
2) lavaggio in acqua e tensioattivo dei resti e analisi sporale del
precipitato dopo 30 minuti di sedimentazione
3) riconoscimento morfologico dei resti del pasto (in questo caso
avanzi di cucina)
4) analisi sporale come al punto 2 sui resti di cucina.


Morale: lasciate stare i misti di funghi, mangiate porcini che è meglio!
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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


21536 Messaggi
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Inserito il - 24 ottobre 2005 : 13:39:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Interessantissimmo.....

Proverò a fare una prova!

Ovviamente si cercano assaggiatori!

FOX

Micologia, parliamone di più, per saperne di più.....

Modificato da - FOX in data 24 ottobre 2005 13:40:33
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Gaspy
Utente Senior


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Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


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Micologia

Inserito il - 24 ottobre 2005 : 21:34:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Citazione:
Messaggio inserito da franco

Ciao a tutti e scusate la mia scarsa partecipazione, ho ancora qualche problemino di tempo...

bella l'idea Daniele, l'ho messa in pratica al corso d'aggiornamento per micologi pubblici in Friuli Venezia Giulia...
se viene applicata assieme alla "clinica" può essere utilissima sia nei resti del pasto, sia nei resti di pulitura

________________________
Ciao Gaspy, forse tu non lo sai ancora, ma il Ministro Veronesi aveva concordato quel protocollo con il Centro Antiveleni di Milano.

Quel protocollo, al quale è stato associato un certo numero di centri antiveleni periferici.
Per la nostra regione Pordenone e Trieste ora inattivi per ragioni burocratiche che non ho nessuna intenzione di approfondire)

Purtroppo quel protocollo viene oggi disatteso dai medici interessati ed in Friuli Venezia Giulia si usano terapie diverse da altre regioni italiane.

Non entrerò per ovvie ragioni nel merito di queste decisioni prese dal basso, tuttavia si stà operando per una circolare a livello regionale che imponga il suddetto protocollo anche da noi.
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Da parte mia, ho avuto un compito assegnatomi dall'assessorato competente e se ci riesco vi allego due foto che potranno dare una piccola idea dei problemi che ci sono dietro a quanto sperimentato da Daniele e Giuseppe


Immagine:
Detectives al lavoro
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E' un vero peccato, perché il dotto Euro Marchetti di Tolmezzo è molto competente e proprio lì dovrebbe attivarsi un centro veleni.

B.Gasparini
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Gaspy
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Micologia

Inserito il - 24 ottobre 2005 : 21:42:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
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Messaggio inserito da russula

Ciao a tutti,

solo una piccola riflessione da parte mia sul riconoscimento delle specie tossiche ingerite dai malcapitati raccoglitori. Sono d'accordo che in molti casi le terapie sono forse esagerate rispetto alla specie ingerita, tuttavia credo che l'eccesso di prudenza da parte dei medici vada anche capito. D'accordo, il padre del tuo amico aveva mangiato solo delle Amanita muscaria, ma come puoi escludere categoricamente la presenza di specie più pericolose nel misto? Se avesse buttato in mezzo al resto qualche ovoletto di A. phalloides e li avesse mangiati tutti? Hai voglia a cercare le spore nei funghi cotti, probabilmente solo degli esami clinici potrebbero confermarti la presenza di amanitine. Credo quindi che la lavanda gastrica sia una 'tortura' inevitabile per chi è così imprudente (o ha dei parenti/amici così imprudenti) da consumare funghi che evidentemente non sono ben noti. E ovviamente la lavanda gastrica ha senso farla subito, quando in molti casi ancora non si dispone di dati certi sulle specie ingerite.

Quest'anno in Trentino la crescita eccezionale di funghi ha portato con sé un'ondata altrettanto eccezionale di avvelenamenti: siamo ormai a oltre 60 persone intossicate, per l'80% da Tricholoma pardinum. Proprio ieri sera al Gruppo di Trento abbiamo avuto modo di vedere gli scarti di un pasto di funghi di quattro persone: bulbi di diversi cortinari a carne bianca e gialla, un gambo di R. queletii, pezzi di gambo di probabile T. pardinum e di Entoloma... devo continuare? Praticamente era stato raccolto tutto quel che si trovava nel bosco, senza distinzioni.

Altro caso (due settimane fa): funghi cotti che comprendevano pezzi di cappello di Tricholoma pardinum, riconoscibilissimo, ma anche frammenti di una giovannissima Amanita con gambo bulboso: A. citrina? A. phalloides? Spore non ce n'erano, quindi l'identificazione era pressoché impossibile coi mezzi tradizionali, ma come escludere il peggio? Ovviamente in entrambi i casi la lavanda gastrica era comunque giustificata dalla presenza del T. pardinum e dai sintomi, ma non mi riesce difficile pensare che un medico la utilizzi comunque quando si sospetta un'intossicazione e non mi sento di criticarlo più di tanto per questo (anche perché se un'intossicazione venisse sottovalutatata già mi vedo gli avvocati pronti a massacrarlo).

Venendo alla proposta di Daniele, trovo ovviamente lodevole l'iniziativa, e spero che l'esercizio venga esteso - anche con malizia - a specie non tossiche ma con morfologia sporale simile (e da quanto mi par di capire, pur non conoscendolo personalmente, immagino sarà così). Siamo proprio sicuri che la spora di A. phalloides sia inconfondibile? E così per Cortinarius orellanus o speciosissimus? Non ne sarei così sicuro. Secondo me l'esame sporologico è un esercizio utilissimo ma di tipo euristico, ovvero le conclusioni alle quali si arriva hanno spesso un valore solo in rapporto ad un certo quadro clinico, e anche così permane il rischio di errori che magari non avranno alcuna conseguenza pratica, molto probabilmente non verranno mai rivelati, ma in un'ottica scientifica rimangono tali.

Ciao e scusate la lunghezza,
russula



Mi spiace non abbia letto il mio articolo sulla rivista dell' Edagricole
Gasparini, B., (1997) : Funghi che fanno discutere: la sezione Orellani M.M.Moser del genere Cortinarius (Pers.) S.F. Gray, sottogen. Leprocybe M.M.Moser Micologia Italiana XXVI . 3 : 61 - 74. Edagricole, Bologna. (Quello sull'Australasian Mycologist ce l'hai)
Vedresti che le spore del C. orellanoides e dell'orellanus sono ben diverse sia per forma che per dimensione.


B.Gasparini
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Gaspy
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Micologia

Inserito il - 24 ottobre 2005 : 21:55:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi sembra che si sia un po' usciti dal seminato. Daniele preconizzava lo studio dei funghi attraverso le spore: questo esula dal fatto di esaaminare le spore nei resti degli avvelenati.
Io sono molto ignorante in molti generi per cui al di là dell'identificazione "tipo mostra" e cioè morfologica nmon posso esprimere pareri.
Ma nell' ambito dei Cortinarius, proprio a causa della loro diputabilità, molti caratteri microscopici sono rilevanti: quando Giuseppe mi ha fatto pervenire un pezzo di fungo (che pensavo essere un anomalus) la forma della spora mi ha chioarito che traattavasi di un cliducus: dalla foto staremmo ancora qui a discutere! Le Dermocybe - eppure sono poche e con sporee simili - sono immediatamente identificabili dalle spore: convinto una vo.ta che fosse un C. cinnabarinus, vista la spore ho identificato il C.phoeniceus, e così via. Certo l' esercizio è difficile e non può che esere complementare, ma vale la pena eseguirlo: Bellù - ne sono convinto - saprebbe riconoscere genere e specie di molte centinaia di funghi solo dalla spora!
Gaspy

B.Gasparini
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