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 Lecco: la mia città
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Pezzo da Gaeta
Utente Senior


Città: Lecco
Prov.: Lecco

Regione: Lombardia


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Inserito il - 17 dicembre 2010 : 23:14:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
I solai dei piani intermedi sono costituiti da grosse travi affiancate in legno di castano, larice ed abete, fra le travi sono incassati dei blocchi di tufo calcareo, una roccia molto leggera.

Pezzo da Gaeta

Immagine: Lecco Casa Grossi, solaio intermedio.
Lecco: la mia città
197,77 KB
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Pezzo da Gaeta
Utente Senior


Città: Lecco
Prov.: Lecco

Regione: Lombardia


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Inserito il - 17 dicembre 2010 : 23:16:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Anche al piano superiore gli stessi solai.

Pezzo da Gaeta

Immagine: Lecco Casa Grossi, solaio intermedio.
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Frustone
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

Regione: Toscana


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Inserito il - 17 dicembre 2010 : 23:20:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Pezzo da Gaeta:

Il secondo raffigurante il giglio di Firenze, forse in omaggio allo stile del palazzo che dovrebbe essere un neogotico fiorentino (ma qui non è il mio mestiere).

Immagine: Giglio fiorentino su una facciata del Palazzo delle Paure.
Lecco: la mia città
16,74 KB
Pezzo da Gaeta


E.. invece è un giglio Francese!!
Ciao innanzitutto!
Ho seguito silente la disanima che hai fatto sulla tua città,complimenti.

Quell'edificio rientra nella categoria definita i pasticci italiani architettonici, ovvero dopo gli anni del Liberty si ripescò un'architettura mista ovvero mischiando neogotico al romano e...via facendo...
Ne costruissero oggi di "pasticci" così, MAGARI!!!

Stessa cosa il giglio, quel giglio stemma araldico tra i più usati in assoluto dovrebbe far riferimento al famoso giglio francese,da sempre sinonimo di eleganza e usato appunto all'epoca come segno distintivo, indubbiamente in un palazzo elegante come questo,anche l'araldica viene usata come quasi una rifinitura a contorno.


Poi tutto è possibile,certo, ma non credo che all'epoca gli architetti tralasciassero certi dettagli.
ciao e complimenti.

Massimo.
------------------------

Modificato da - Frustone in data 17 dicembre 2010 23:22:11
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Pezzo da Gaeta
Utente Senior


Città: Lecco
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Inserito il - 17 dicembre 2010 : 23:21:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Potrebbe sembrare strano questo arco leggero che occupa tutta la parete, ma secondo me ha una ragione ben precisa: ci si trova sopra i portici e per non far gravare tutto il muro su di una trave, è stato fatto l'arco per scaricare il peso sui pilastri.
Anche questo particolare resterà in vista.

Pezzo da Gaeta

Immagine: Lecco Casa Grossi, parete sud.
Lecco: la mia città
263,95 KB
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Pezzo da Gaeta
Utente Senior


Città: Lecco
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Inserito il - 17 dicembre 2010 : 23:33:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Massimo per le precisazioni ma, puoi spegarmi, nel mio pasticcio lecchese como posso differenziare il guelfo dal ghibellino? (non posseggo tali conoscenze) Grazie.

Pezzo da Gaeta

Più conosco, più mi accorgo di non conoscere.
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Pezzo da Gaeta
Utente Senior


Città: Lecco
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Inserito il - 17 dicembre 2010 : 23:36:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Cosa sta succedendo Massimo?

Pezzo da Gaeta
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Frustone
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Città: Siena
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Inserito il - 18 dicembre 2010 : 18:01:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Pezzo da Gaeta:

Cosa sta succedendo Massimo?

Pezzo da Gaeta

Uh, leggo ora il tuo intervento, scusami, è solo che mi son corretto, speravo visto che mi son accorto subito del mio errore di non mandarti in confusione..
Infatti ho corretto quasi subito il mio msg cercando di non confondere nessuno, bà mi dispiace molto.

No,no,avevo scritto un'errore,me ne sono accorto e ho corretto quasi subito il msg,accipicchia a volte si fà confusione.
Avevo scambiato le foto che posti di quel palazzo con un altro che stavo guardando (avevo aperta una cartella di immagini) e ho fatto confusione, i merli nel palazzo che ci hai fatto vedere non ci sono, quindi no,non puoi distinguerlo...
In quel momento stavo guardando più cose e ho fatto confusione!!!
Chiedo venia, ma sul giglio ciò preso, apprezza quello per ora!
Ciao caro!

Massimo.
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Pezzo da Gaeta
Utente Senior


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Inserito il - 18 dicembre 2010 : 21:02:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Massimo.
Quando sono tornato indietro per rileggere la tua risposta, non ho più visto tale citazione che dimentichiamo subito.
Riguardo al "pasticcio", essendo un'opera pubblica, può darsi che il progetto sia stato marurato altrove.

Pezzo da Gaeta
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Frustone
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Città: Siena
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Inserito il - 19 dicembre 2010 : 00:43:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Pezzo da Gaeta:

Grazie Massimo.
Quando sono tornato indietro per rileggere la tua risposta, non ho più visto tale citazione che dimentichiamo subito.
Riguardo al "pasticcio", essendo un'opera pubblica, può darsi che il progetto sia stato marurato altrove.

Pezzo da Gaeta

Certo,ma torno su quel termine,non voglio correre nessum rischio di essere equivocato.
Se senti parlare i grandi ubanisti di oggi,i grandi architetti,chi cmq si vanta di aver titoli sull'architettura delle nostre città,spesso usano quei termini per costruzioni costruite dopo il Liberty.
Non riescono concettualmente a capire quello che venne dopo a tale stile.
Negli anni '30 e '40 c'era ancora spazio per il buon gusto.

Giusto oggi, considerare come meritano questi esempi di buon gusto e un plauso,permettimi sul tuo reportage,sono stato dalle tue parti, ma mi hai invogliato a tornarci,veramente bei luoghi.

Massimo.
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Modificato da - Frustone in data 19 dicembre 2010 00:48:00
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Pezzo da Gaeta
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Inserito il - 07 marzo 2011 : 22:56:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
So di aver lasciato indietro qualche domanda, qualche perplessità sul Palazzo delle Paure, allora torniamo indietro di qualche passo e aggiungiamo alcuni chiarimenti, del resto se non ci si pone delle domande, non troveremo mai risposte. Ci eravamo chiesti il perchè di quella strana architettura per la città di Lecco. Sappiamo che l’opera nacque come opera pubblica, destinata come lo stabile che occupava l’area in precedenza a “Dogana” ovvero uffici dello stato per la riscossione di dazi, imposte, concessioni, sali e tabacchi, generi di monopolio. La Lecco che si avviava a divenire una città importante, stava adottando, per la sua urbanistica, degli stili che la rendessero decorosa e bella e che si togliessero tutti gli angoli od anfratti che deturpavano la vista ed erano occasione di sporcizia. Si avranno in questo modo delle case sobrie e palazzi signorili in continuità e linearità per quanto possibile sui lati prospicienti le piazze e le vie.

Pezzo da Gaeta

Immagine: Lecco Via Visconti nel 1912, linearità dei fronti prospicienti le vie
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Pezzo da Gaeta
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Inserito il - 07 marzo 2011 : 23:03:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ma cosa c’era sull’area che ora occupa il nostro palazzo? Si parla già nel 1195 di un mercato entro le mura, ma non vi è certezza che si tratti di questa piazza o di queste porzioni di mura. Dati certi si hanno però dal 1642, infatti, nella Mappa di Lecco di Giacomo Tensini si trova, sull’area dove ora sorge il nostro palazzo, una costruzione, forse a scopo difensivo, denominata “Cavaliere della Piazza”, tale costruzione si trovava quasi al centro delle mura che, dal Castello e fino alla Porta del Lago, separavano la piazza dal lago. Questo è il primo legame tra la Piazza del Mercato e l’area o il sedime del Palazzo.

Pezzo da Gaeta

Immagine: Mappa di Lecco Giacomo Tensini 1642
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Inserito il - 07 marzo 2011 : 23:06:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In un’incisione del 1738, opera di Antonio de Bittio, è appunto rappresentata la porzione di muraglia, in particolare il Cavaliere della Piazza, sottopassato da una fiumicella, che si evince anche nella precedente Mappa del Tensini. Questo piccolo corso d’acqua “Fiumicella” è ancora oggi esistente e sottopassa l’odierno Palazzo.

Pezzo da Gaeta

Immagine: Lecco Cavaliere della Piazza 1738
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Inserito il - 07 marzo 2011 : 23:09:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La prima certezza di una costruzione su questo sito c’è solo dopo la stesura del catasto teresiano (1718-1722) per il quale si identifica anche il proprietario. In questo tempo dunque la costruzione è proprietà di privati fino al 1782, quando è acquistato dalla Regia Camera Demaniale. Risale appunto al 1782 la costruzione di un edificio destinato alla riorganizzazione degli uffici governativi nel quale si fossero compresi la caserma, fondachi del tabacco e della polvere, gabella, magazzino per il sale. La forma non rispecchia l’attuale edificio, ma era un po’ più stretto e una sua ala si prolungava fino a dividere l’attuale Piazza XX Settembre da Piazza Cermenati, lasciando come comunicazione solo uno stretto passaggio.

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Immagine: Lecco in primo piano la vecchia Dogana
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Inserito il - 07 marzo 2011 : 23:17:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Due mappe (1754 e 1889) dell'area del borgo di Lecco.

Pezzo da Gaeta

Immagine: Lecco mappa dal Catasto Teresiano 1754, al centro si nota la Fiumicella e il Cavaliere della Piazza
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Immagine: Lecco pianta di R: Mauri 1889 al posto del Cavaliere della Piazza, si vede la costruzione della Vecchia Dogana
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Inserito il - 07 marzo 2011 : 23:21:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Diverse vicende poco documentate occupano quasi un secolo, fino al 1865, quando fra Comune e Pubblica Amministrazione avviene una compravendita. Nel frattempo costruzioni di poco pregio sorgono vicino alla Dogana e nel 1902 una di queste detta “Ca’ di Ratt” (casa dei topi) lascerà spazio per costruirvi la sede della Camera di Commercio. Questo palazzo, ancora esistente, venne eretto ben più alto della costruzione della vecchia dogana.

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Immagine: Lecco, in primo piano la Vecchia Dogana e subito dietro la bianca parete del palazzo della Camera di Commercio eretto nel 1902
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Inserito il - 07 marzo 2011 : 23:26:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dal 1908 al 1924 si aggiunge alla storia del palazzo l’ultima importante fase: la costruzione di un edificio più moderno, con torre neogotica, realizzato dal Ministero delle Finanze. Durante questa fase di lavori vengono ritrovati oggetti di età medievale e si trovano anche pilastri e mura in pietra di rilevanti spessori. Fra i progetti presentati viene scelto quello che consentiva un parziale allargamento verso l’attuale Piazza XX Settembre, ma nello stesso tempo con l’accorciamento dell’ala che restringeva il passaggio verso l’attuale Piazza Cermenati. Da vecchi dipinti e vecchie fotografie si vedono benissimo i contrafforti del vecchio “Cavaliere della Piazza” sul quale era costruita la vecchia Dogana.

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Immagine: Lecco, sullo sfondo l'ala della Vecchia Dogana che separa l'attuale Piazza XX Settembre dalla Piazza Cermenati 1903
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Immagine:Lecco, la situazione attuale 2006
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Inserito il - 07 marzo 2011 : 23:30:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il nuovo progetto si dovette adattare anche a queste strutture preesistenti “Siccome d’altra parte non è fattibile fare la nuova costruzione col muro perimetrale a scarpa, perchè oltre alla estetica vi si opporrebbe la strettezza della via sulla quale verrebbe a prospettare, così si è forzati di abbandonare l’idea degli stili moderni per ricorrere all’antico e fra gli antichi dare la preferenza a quelli che più d’avvicino diano la possibilità di riuscita”. Ecco la risposta sullo stile adottato. “Si ideò di tenere in piedi lo sperone d’angolo, prolungandolo colla stessa pendenza fino alla marca del piano delle finestre del primo piano, si conservò l’avancorpo d’angolo elevandolo a forma di torricella merlata per sette metri sul livello del tetto”.

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Immagine: Lecco, il Palazzo delle Paure con la sua torricella 2010
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Modificato da - Pezzo da Gaeta in data 07 marzo 2011 23:50:56
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Inserito il - 07 marzo 2011 : 23:32:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Aggiungiamo un’altra risposta “...si trasportò l’arma viscontea esistente sulla porta del braccio da demolirsi in apposita nicchia della torre. Ciò si fece non solo per conservare l’ultima reliquia di quell’epoca, ma perchè essa dà l’impronta alla costruzione la quale risultò foggiata per modi da presentare nel complesso uno stile Romanzo atto a richiamare... ...quelle splendide disserzioni fattane dall’immortale Manzoni”. Rimane aperto, però il dubbio che lo stemma in questione, originariamente, era collocato sul ponte Visconti come qualcuno afferma.

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Immagine: Lecco, stemma dei Visconti sul Palazzo delle Paure
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Pezzo da Gaeta
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Inserito il - 07 marzo 2011 : 23:35:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non possiamo dimenticare un altro curioso (ed intelligente) accorgimento “Così pure si tenne la pavimentazione del pian terreno alquanto alta dal suolo stradale per salvaguardare i locali da una non impossibile piena straordinaria del lago”.

Pezzo da Gaeta

Immagine:Lecco, esondazione del lago fino a lambire il Palazzo delle Paure, dopo il 1924
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Pezzo da Gaeta
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Inserito il - 07 marzo 2011 : 23:39:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Da allora nulla è cambiato se non adattamenti interni dovuti ai diversi utilizzi, pur rimanendo sempre di proprietà pubblica. Da diversi decenni interamente del Comune di Lecco, compreso l’edificio già Camera di Commercio, col quale ora è considerato, per l’utilizzo, anche se di stile diverso, opera unica. L’attuale ristrutturazione che ha lasciato inalterato lo stile, è cronaca di questi giorni come abbiamo potuto vedere nelle precedenti pagine di questa discussione.

Pezzo da Gaeta

Immagine:Lecco, Palazzo delle Paure, la parte terminale della Torricella
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