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ATTENZIONE! Gli Amministratori ed i Moderatori di questa sezione del Forum di Natura Mediterraneo desiderano che l'argomento caccia sia evitato perchè ritengono che Associazioni come il WWF, Legambiente e Lipu, siano molto ben organizzate e coerentemente molto attive su questo argomento.
Inutile dire che siamo completamente in linea con gli ideali di queste associazioni.

Per contribuire alle finalità di salvaguardia che il forum si propone chiediamo inoltre a tutti gli utenti di collaborare con noi affinchè si possa contribuire a diffondere un'etica di approccio all'osservazione della fauna che rechi il minor disturbo possibile agli animali.


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 La lince nell' Appennino centrale
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marcospada
Utente Senior


Città: roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


1392 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 22 luglio 2009 : 22:38:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Luciano, della foto di Artoni se ne e' parlato talmente tanto, non solo qui, che non voglio proprio tornarci sopra.
Con tutto il rispetto della tua opinione ovviamente.
Per quanto riguarda il discorso delle Linci liberate o fuggite, ritengo che chi parla in un importante convegno scientifico sui felidi selvatici, come appunto e' stato quello tenutosi lo scorso autunno, deve, dico "DEVE" parlare e mettere agli atti fatti e non chiacchiere, se dice delle cose deve documentarle con riferimenti precisi, come si fa in ogni convegno scientifico; se si dice, o meglio si ripete per "sentito dire" che le Linci avvistate sono fuggite da recinti o sono state liberate abusivamente, si deve anche dire quali sono le fonti da cui si hanno quelle notizie, bisogna avere il coraggio di fare nomi e cognomi senza nascondersi, appunto, dietro le chiacchiere. In un convegno scientifico le chiacchiere stanno a zero. In un convegno scientifico si invitano tutti gli studiosi che hanno qualcosa da dire e che hanno redatto pubblicazioni sui felidi selvatici, sia nazionali che europei, non si fanno i convegni scientifici "tra amici che la pensano allo stesso modo", in Italia ci sono almeno due zoologi ed uno studioso autorevole che hanno pubblicato lavori sulla Lince in Appennino, all'estero ce ne e' un altro, perche' non sono stati invitati? Perche' l'unico che era presente al convegno, non essendo "allineato" con il verbo ufficiale, e' stato escluso dalla possibilita' di fare il proprio intervento, anzi gli e' stato proprio impedito di parlare?
Un convegno scientifico fatto in questo modo e' molto, ma molto carente per credibilita'.

Marco
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La lince nell'' Appennino centrale
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Foreste Casentinesi
Utente Junior

Città: Pratovecchio
Prov.: Arezzo

Regione: Toscana


29 Messaggi
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Inserito il - 22 luglio 2009 : 23:49:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Avevamo proposto di parlare della Lince alle Foreste Casentinesi e in Appennino per "divertimento" e non certo per innescare polemiche, che non fanno bene per prima alla Lince stessa.
Per quello che ci risulta (ma tutto può essere) il giovane laureato citato da Spada (sarà corretto parlare degli "assenti" ?) aveva chiesto di presentare un lavoro al convegno di Santa Sofia, che però non è stato accettato dal comitato scientifico. A fronte di tale mancata accettazione il dottore in questione ha ritirato la sua iscrizione, con relativo rimborso, e non ha partecipato al convegno. Ci pare un pò differente da una situazione in cui un partecipante ad un convegno viene imbavagliato e fisicamente privato della parola.

Il nostro invito a "divertirci" però derivava proprio dal fatto che parlare della potenziale presenza della Lince (attuale o futura) in Appennino non può che essere un arricchimento culturale per chi partecipa all'esercizio. Il contributo che il Parco d'Abruzzo, con l'operazione "Bentornato Gattopardo" lanciò ormai qualche decennio fa, è stato certamente positivo, se non altro per aver coltivato la passione di molti giovani studenti, dei quali Mossolin è un chiaro esempio.
Che poi nessuno possa affermare che fu Franco Tassi (l'ex direttore del PNALM) ed il Parco in generale a liberare le linci o a farle scappare, siamo perfettamente d'accordo (se non altro per conoscenza personale e diretta degli eventi...)
Se riusciamo a discutere con pacatezza dell'argomento forse esce qualcosa di nuovo e di buono e magari di propositivo.

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pardus
Utente Senior

Città: solaro
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


1277 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 luglio 2009 : 09:18:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Luciano54:

Ero presente a quel convegno, e credo di poter dire che sono state "messe in campo" le maggiori competenze e conoscenze (italiane e non solo) sui felidi selvatici. Credo anche che non sia molto dignitoso formulare accuse gratuite (parlando "per sentito dire") nei confronti di eventi qualificati e qualificanti come il primo convegno nazionale sulla biologia e conservazione dei felidi in Italia.
A proposito poi della perdita di credibilità .......
Messaggio originario di marcospada:

L'"oggetto" fotografato in Abruzzo dall'amico Andrea Artoni (foto pubblicata anche sulla rivista OASIS), e' rimasto tutt'ora indeterminato ....


... credo non sia il massimo esempio di credibilità continuare a negare l'evidenza ..... oppure fotografare una "lince in agguato" in pieno giorno (anzi in prossimità di mezzogiorno ) senza neppure accorgersene, .... e ipotizzarne la presenza in mezzo a un gruppo di cervi ... solo visionando dei crop una volta rientrati.
Ciaoo.

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non tutte , mancavo io


a parte le battute........si possono avere gli atti del convegno?

visto chje mi occupo di grandi felini, non nostrani, sarebbe bello leggerli.
grazie

Modificato da - pardus in data 23 luglio 2009 09:25:19
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marcospada
Utente Senior


Città: roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


1392 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 luglio 2009 : 09:59:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
No, assolutamente nessuna polemica, qui si scrive appunto, come hai detto, per arricchimento culturale. Pero' consentimi di non sopportare ancora la leggenda delle Linci liberate abusivamente, che e' stata artatamente diffusa e ripresa anche (sempre per sentito dire) da organi come il KORA e l'UFAM che essendo in Europa gli enti che piu' di altri si occupano di Lince europea, quando riportano quelle notizie non fanno certamente il bene della corretta informazione.

Marco
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La lince nell'' Appennino centrale
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hycanus
Utente V.I.P.


Città: Prato
Prov.: Prato

Regione: Toscana


494 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 luglio 2009 : 13:20:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La cosa strana riguardo alla lince è che a fronte di numerose presunte osservazioni, non vi sia nessun riscontro oggettivo della sua presenza. Eppure, mi domando...i mezzi per poter "indagare" ci sono. Le foto e le video trappole più sofisticate sono ormai una realtà. Basterebbe collocarle in punti strategici o in zone in cui l' animale è stato segnalato, magari con uno specifico attrattivo (tipo ad esempio estratto di valeriana per i felini). Secondo me se la lince fosse presente, prima o poi verrebbe trappolata.
L' avvistamento e la segnalazione di una lince è secondo me rapportabile alle analoghe segnalazioni di pantere o puma che con una certa frequenza vengono avvistate un pò dappertutto. Quanto ci sarà di vero? Probabilmente qualcosa c' è. Per cui, per quanto difficile che uno di questi felini si aggiri per i boschi o per le campagne, non lo ritengo improbabile. Ad esempio...mi ricollego a quanto venne fatto vedere in una trasmissione televisiva sulla fauna selvatica che venne trasmessa qualche tempo fà su una rete nazionale (se non mi sbaglio). Ebbene, in un centro di recupero in provincia di Modena (Il pettirosso) vennero fatte vedere due linci in gabbia. Se è vero che tutti i selvatici presenti vengono riabilitati e successivamente reinseriti in natura (sul loro calendario viene citato testualmente: "Il Centro soccorre e cura più di 2250 animali all’anno,
quelli che sono raffigurati nel calendario sono stati tutti inseriti nuovamente nel loro ambiente naturale.
" Nel calendario c' è anche la foto di una lince), quelle due linci sono (o saranno) liberate da qualche parte.
E poi...come ci sono finite lì?
Ecco che la possibilità che un grosso felino sia effettivamente libero di girare a suo piacimento sono, sebbene molto improbabili, comunque realistiche.

Modificato da - hycanus in data 23 luglio 2009 13:26:03
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pardus
Utente Senior

Città: solaro
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 24 luglio 2009 : 17:01:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
alcune notizie di b132 la lince trentina.

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Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


4965 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 luglio 2009 : 18:47:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di pardus:
alcune notizie di b132 la lince trentina.


Interessante! .. grazie Massimo
Ciaoo

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clido
Moderatore


Città: Portici
Prov.: Napoli

Regione: Campania


8948 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 luglio 2009 : 19:40:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di pardus:

alcune notizie di b132 la lince trentina.
...


Grazie anche da parte mia, sarebbe stato bello vedere il fimato di cui parla l'Ansa.



Claudio Labriola
Buona Vita!!!
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clido
Moderatore


Città: Portici
Prov.: Napoli

Regione: Campania


8948 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 luglio 2009 : 19:48:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho trovato qualcosa:

Comunicato Ufficio Stampa nel Portale della Provincia Autonoma di Trento e il video, o almeno una parte



Claudio Labriola
Buona Vita!!!
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Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


4965 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 luglio 2009 : 20:53:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di clido:
Ho trovato qualcosa: .....


Grazie Claudio, ... rapido ed efficiente come un buon detective!

Mi è piaciuto molto lo spezzoncino filmato ... a dimostrazione che anche se l'animale non è in primo piano ... ci sono scene molto affascinanti e suggestive.
Non sono molto d'accordo sulla necessità di ripetere il "radiocollaraggio", .... opinione personale ovviamente.
Ciaoo.

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marcospada
Utente Senior


Città: roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


1392 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 05 agosto 2009 : 14:09:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Interessante documento dalla Svizzera:

LA presenza della Lince aiuta lo sviluppo del bosco di conifere-



Quando la lince aiuta il guardaboschi

L'abete bianco o comune è una specie d'albero in pericolo. Nei boschi dell'Oberland bernese, ha oggi migliori possibilità di sopravvivenza: grazie anche alla lince.
Di Hansjakob Baumgartner

Il 1994 è stato per i cacciatori della Simmental e del Saanenland nell'Oberland bernese un anno record: ben 853 caprioli abbattuti. Nella regione, le popolazioni di caprioli erano salite a livelli di guardia, destando grande preoccupazione presso i forestali che vedevano proporzionalmente crescere anche i danni alle nuove piantagioni di bosco. In particolare, a quelle di abeti bianchi che i caprioli amano molto rosicchiare. Per cercare di rimediare a questo stato di cose, è stata quindi chiamata a dar man forte la comunità dei cacciatori. Missione? Riportare, con apposite campagne venatorie, i capi di selvaggina entro un numero compatibile con lo sviluppo del bosco. Cosa in cui anche la lince ha messo del suo.

Le linci sono migrate nella parte occidentale dell'Oberland bernese dalla Svizzera interna da ormai vent'anni. Verso la metà degli anni Ottanta sono state anche più volte protagoniste di conflitti con cacciatori e allevatori di pecore. Da allora gli animi dei cacciatori del luogo si sono calmati, ma la silenziosa presenza della lince non ha per questo cessato di farsi sentire. Con l'aumento esponenziale delle popolazioni di caprioli sono anzi cominciati anni grassi per la lince, che grazie all'abbondante offerta di cibo ha fatto registrare un marcato incremento della propria presenza nella regione.

Meno caprioli, più varietà boschiva

Oggi, le popolazioni di caprioli dell'Oberland bernese sono diminuite di circa un terzo rispetto ai livelli dei primi anni Novanta e localmente la contrazione è stata ancora più forte. Lo si vede dallo stato del bosco. "Negli ultimi anni, gli abeti bianchi hanno ripreso a rinnovarsi naturalmente, cosa che prima, a causa dell'elevato numero di caprioli, era possibile solo su superfici recintate" - sottolinea Christian von Grünigen, ingegnere forestale presso il circondario forestale 2 del Canton Berna, che è responsabile del distretto dell'Oberland occidentale.

L'abete bianco fa parte della naturale varietà arborea della regione ed è importante per la foresta. "La lince è sicuramente un motivo, anche se non l'unico, all'origine della ripresa di questa specie di alberi" - dice il tecnico forestale. "Noi forestali siamo felici che ci sia."

Ma la presenza della lince non influisce solo sulle popolazioni della sua preda preferita. Quando il loro nemico numero uno ricompare in zona o si fa più numeroso, i caprioli cambiano anche comportamento, dando un taglio anche alle abitudini più consolidate. Gli animali si distribuiscono meglio sul terreno e smettono così di accanirsi sui giovani virgulti di abete bianco.

In che misura la lince contribuisce al naturale rinnovamento del bosco? È una domanda, questa, che dovrà essere approfondita meglio nei prossimi anni. Per rispondervi, si dovrà controllare quanto gravi siano effettivamente i danni provocati dai morsi dei caprioli sui vivai boschivi. Dei rilievi in questo senso sono in corso in tre aree scelte dell'Oberland bernese: una in cui la presenza della lince esercita un forte influsso sulla selvaggina, una in cui questo influsso è medio e una terza in cui è praticamente nullo.

Un capriolo alla settimana

Le linci si nutrono per oltre il 90 per cento di caprioli e camosci, ma occasionalmente cacciano anche volpi. Per saziarsi, una lince deve mangiare più o meno un artiodattilo alla settimana, ovvero circa 60 capi l'anno. Di questi, tre quarti sono costituiti da caprioli e un quarto da camosci. Il calcolo include anche il fabbisogno dei piccoli non ancora indipendenti.

I predatori carnivori non cacciano in branco: ciò non significa tuttavia che tra le popolazioni di predatori e di prede esista un equilibrio stabile. Il numero delle prede può variare localmente, così come quello del loro nemico naturale.

I meccanismi che regolano il rapporto tra predatore e preda sono di difficile comprensione. Il numero di caprioli presenti in una data regione può diminuire o aumentare indipendentemente dalla presenza o meno della lince. Anche il clima - per esempio un inverno più rigido del solito - può avere un ruolo importante. I fattori che intervengono a questo livello sono molti, e solo uno di questi è rappresentato dalla lince.

Linci e caprioli, partner ecologici

I predatori e le prede non sono nemici, ma i due estremi di una relazione ecologica. In virtù della logica naturale che presiede a queste relazioni, sopravvivono e si riproducono i predatori più abili nel cacciare e le prede che sanno come sfuggire ai loro inseguitori.

Questo vale anche per la lince e il capriolo. Entrambe le specie occupano lo stesso habitat sin dalla fine dell'era glaciale. La distribuzione originaria della lince coincide pressocché perfettamente con quella del capriolo. È dunque nel corso di parecchi millenni d'evoluzione che le due specie hanno sviluppato i loro ruoli reciproci.

Il capriolo ha fatto della lince il suo cacciatore perfetto. Ma è vero anche il contrario? La lince non caccia di preferenza - come spesso si crede - animali deboli o malati. Non è, cioè, affatto un ufficiale sanitario della foresta. Le sue vittime sono dunque caprioli che si espongono alla caccia, o perché sono incauti o perché si trovano in luoghi sfavorevoli. E questo può succedere anche ad un maschio bello e sano, ma del tutto imprevidente.

Sotto l'influsso della lince, i caprioli sono diventati circospetti. Nella vita sociale e nei comportamenti sono preparati a vivere accanto al loro avversario naturale. Se questo non c'è, viene a mancare il loro principale fattore di selezione. Morale della storia? Per restare capriolo, il capriolo ha bisogno della lince


Marco
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La lince nell'' Appennino centrale
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pardus
Utente Senior

Città: solaro
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Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 05 agosto 2009 : 15:45:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
il rapporto preda-predatore e' una delle cose che mi affasciano di piu'.. e' incredibile come la sol presenza del predatore possa far tornare gli equilibri naturali di un ambiente....

fra l'altro l'ultima settimana di agosto sono ad interalken, prprio nell'Oberland Svizzero, non lontano dalla valle indicata nell'articolo.....mi faro' un giretto.....

Modificato da - pardus in data 05 agosto 2009 15:46:17
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marcospada
Utente Senior


Città: roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


1392 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 05 agosto 2009 : 18:25:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questo studio che stanno facendo in Svizzera potrebbe essere molto utile per chi si occupa, qui da noi, delle aree con sovrappopolazione di Caprioli, soprattutto in Appennino, visto che siamo in tema.... ma qui da noi ci si lamenta soltanto dei danni alle colture causate dai Caprioli, si disserta sulla possibile apertura della caccia di selezione, ma di rapporto con i predatori ... neanche l'ombra di uno studio serio!

Marco
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La lince nell'' Appennino centrale
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pardus
Utente Senior

Città: solaro
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 06 agosto 2009 : 09:45:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marcospada:

Questo studio che stanno facendo in Svizzera potrebbe essere molto utile per chi si occupa, qui da noi, delle aree con sovrappopolazione di Caprioli, soprattutto in Appennino, visto che siamo in tema.... ma qui da noi ci si lamenta soltanto dei danni alle colture causate dai Caprioli, si disserta sulla possibile apertura della caccia di selezione, ma di rapporto con i predatori ... neanche l'ombra di uno studio serio!

Marco
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perfettamente d'accordo
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hycanus
Utente V.I.P.


Città: Prato
Prov.: Prato

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494 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 agosto 2009 : 13:10:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ieri sono stato da un pastore (zona: alto appennino Pistoiese) per acquistare un pò di formaggio e di ricotta. Chiedendogli della presenza dei predatori e del loro impatto sulle greggi, mi ha raccontato un episodio successo circa due anni fà e che mi limito soltanto a riferire. Nel pomeriggio del mese di novembre ha visto benissimo a una ventina di metri di distanza una lince superare con un balzo il cancello di un recinto dove all' interno vi erano animali domestici. Aveva in bocca un tacchino di 18 chili che si è portato via. Di questo esemplare mi ha descritto nei particolari sia le dimensioni (compatibili con una lince) che le caratteristiche del mantello (con delle macchie) e la coda da felino. Il cancello, che ho visionato e fotografato è alto circa 190 cm. Nella stessa zona è stata segnalata la presenza della lince in almeno altre tre occasioni.
Quanto ci ci sia di vero...non ne ho idea!
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Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


4965 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 25 agosto 2009 : 21:09:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ti chiedo di chiarirmi alcune curiosità personali Luca, ..... niente di trascendentale, .... ma sono sempre molto diffidente nei confronti di questi "racconti":

20 metri è una distanza veramente esigua .... direi troppo esigua perchè una lince non fugga prima;
come si può valutare con tanta categorica precisione il peso del tacchino;
com'è la coda da felino? ... mi risulta che nella famiglia dei felidi ci sono una quantità notevole di generi e relative specie .... con la coda anche molto diversa;
infine potresti dettagliare meglio gli altri avvistamenti ...... sono antecedenti il fatto .... o più recenti?
Ciaoo.


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Glypto
Utente V.I.P.

Città: Fossano
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443 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 25 agosto 2009 : 21:22:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Luciano54:


[...]come si può valutare con tanta categorica precisione il peso del tacchino [...]


Forse quel tacchino apparteneva proprio a quel pastore e quindi egli sapeva il suo peso (i tacchini possono diventare enormi)....?
Comunque non ho capito: voi non credete che possa esserci una lince in Appennino oppure c'è ma credete che non si tratta di un animale autoctono?

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hycanus
Utente V.I.P.


Città: Prato
Prov.: Prato

Regione: Toscana


494 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 25 agosto 2009 : 21:49:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Luciano54:

Ti chiedo di chiarirmi alcune curiosità personali Luca, ..... niente di trascendentale, .... ma sono sempre molto diffidente nei confronti di questi "racconti":

20 metri è una distanza veramente esigua .... direi troppo esigua perchè una lince non fugga prima;
come si può valutare con tanta categorica precisione il peso del tacchino;
com'è la coda da felino? ... mi risulta che nella famiglia dei felidi ci sono una quantità notevole di generi e relative specie .... con la coda anche molto diversa;
infine potresti dettagliare meglio gli altri avvistamenti ...... sono antecedenti il fatto .... o più recenti?
Ciaoo.


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Ciao Luciano, ti ringrazio per l' intervento. Premetto che sono molto diffidente anch' io e che come ho scritto in precedenza mi sono limitato soltanto a riferire quello che mi è stato detto. Il tacchino era del pastore (anzi della pastora perchè il racconto mi è stato riferito da una signora) che evidentemente sapeva quanto pesava. Il felino si sarebbe inrodotto in una zona recintata adibita a contenere animali domestici ed avrebbe afferrato la sua preda scavalcando poi velocemente questo cancello (di cui ho anche le fotografie...per curiosità gliele ho fatte). Mi ha detto che ha visto benissimo "le macchie" (così le ha definite) sul mantello e la coda lunga tipica da felino (le ho ricordato che la lince ha la coda corta). Le ho chiesto se era sicura che fosse una lince e non magari un lupo (che sono presenti in zona e rappresentano per loro un grosso problema per le predazioni sugli ovini). Risposta...assolutamente no! era una lince!
Le altre segnalazioni invece sono più recenti (ma non so quantificare il tempo) e mi sono stati riferiti da un cercatore di funghi che è stato informato da altri dell' ambiente di presunti avvistamenti (credo sempre cercatori di funghi). Per concludere la signora mi ha detto di andare a parlare con un altro pastore che dovrebbe saperne di più di questa storia...naturalmente non ci sono andato per non mettere troppa carne al fuoco, ma non è detto che una capatina ce la faccia, così come non è detto che metta in zona uno dei miei strumenti di rilevazione....in ogni caso sono estremamente dubbioso e scettico.
ciao!
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perfect
Utente Senior

Città: Roma


1790 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 25 agosto 2009 : 21:53:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Parlo da profano dell'ambito mammalia .
Anche se in natura e sopratutto con gli animali il termine "impossibile" non andrebbe mai usato, la presenza di esemplari di lince in Appennino dovrebbe essere per lo meno rilevato dalle impronte, dalle fatte e i resti di animali predati. Da prove inconfutabili insomma. Tutto ciò sopratutto in un territorio relativamente modesto in dimensioni, battuto e "urbanizzato" come quello dell'Italia Centrale.
Ovviamente non si può escludere la presenza di individui erratici in Appennino Tosco-Emiliano, di origine alpina o persino singoli grossi felidi rilasciati da qualche irresponsabile.

Per quanto riguarda la considerazione che i predatori sono fondamentali nell'economia degli ecosistemi, sfondiamo una porta aperta. Il problema è far convivere i predatori con gli esseri umani che su quel territorio vivono e lavorano...
A tal proposito riporto un simpatico aneddoto successomi qualche giorno fa sui Lepini, vicino Roma...si parlava con un pastore che si lamentava della presenza massiccia di lupi anche in piena estate in quelle zone, che farebbero scempio dei greggi e che ha chiuso il discorso con una considerazione ecologica casareccia che più o meno è suonata così "dove ci sono i carnivori non possono esserci erbivori"...

Dario

Modificato da - perfect in data 25 agosto 2009 21:56:28
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hycanus
Utente V.I.P.


Città: Prato
Prov.: Prato

Regione: Toscana


494 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 25 agosto 2009 : 22:08:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di perfect:
...Anche se in natura e sopratutto con gli animali il termine "impossibile" non andrebbe mai usato, la presenza di esemplari di lince in Appennino dovrebbe essere per lo meno rilevato dalle impronte, dalle fatte e i resti di animali predati. Da prove inconfutabili insomma.


Appunto...per ora prove inconfutabili non ve ne sono...solo chiacchere!
Ciò non esclude che effettivamente qualcosa di vero ci sia anche se risulta molto difficile pensare che se un grosso felino vivesse in un certo ambiente non si riesca a trovare una prova concreta della sua presenza!
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