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 Andar per funghi/ Le vipere un rischio reale?
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FOX
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Città: BAGNO A RIPOLI

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Inserito il - 08 giugno 2008 : 17:24:04 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia



Andar per funghi / Le vipere un rischio reale?



L’interesse per le vipere ed il loro veleno è sempre stato molto vivo fin dall’antichità anche se, su questi animali, sono state scritte molte falsità e sono nate molte leggende (2); come è noto tali credenze sono difficili a morire anche perché, come scrisse il Redi […] con tutto ciò questa sola esperienza non era abile ad atterrare l’opinione di tanti dottori […] (4).

Le vipere incutono timore soprattutto perché sono serpenti ed, in effetti, in alcune parti del mondo i serpenti sono causa di numerose morti (5). In Europa fortunatamente non è così perché le vipere sono causa di appena un morto ogni 300-400 persone morse (5); in Italia si registra mediamente un morto l’anno (3) ed il numero dei decessi riguarda appena l’1-2% dei soggetti morsicati (2).

In Europa le morsicature da vipere sono più frequenti nel periodo da maggio ad ottobre (5) probabilmente perché questo è il periodo di maggiore attività in quanto durante i mesi più freddi vanno in letargo a causa delle basse temperature (1). Tuttavia esistono differenze tra luogo e luogo; ad esempio, laddove i climi sono più miti, come nella nostra regione ed in particolar modo lungo la fascia litoranea, sono state osservate vipere in attività anche durante i mesi invernali (2).

Le vipere, come tutti i rettili, sono animali la cui attività dipende molto dalla temperatura dell’ambiente in cui si trovano (1). Esse sembrano temere maggiormente le alte temperature (2).

La Vipera aspis, l’unica segnalata in Toscana (2), risulta essere diffusa in habitat differenti, dalla pianura alla montagna, anche oltre i 2000 m. (1,2); predilige gli ambienti aperti (1,2), in particolar modo quelli situati ai margini della vegetazione boschiva nella quale solitamente si rifugia durante i mesi più caldi (2). L’attività è prevalentemente diurna anche se durante la stagione più calda può divenire parzialmente notturna a causa delle alte temperature (1,2). In genere, specie nei periodi più caldi, le vipere si mantengono nei pressi di ambienti umidi (2).

Contrariamente a quanto si crede, le vipere sono degli animali inoffensivi; esse reagiscono solo se sono attaccate o molestate (1,2); pertanto, il morso della vipera è un morso difensivo e non offensivo. E’ noto che in un morso difensivo viene iniettata una quantità di veleno minore (1) e ciò è logico se si pensa che questo serve alla vipera per cacciare (2).

Il morso di una vipera può essere riconosciuto facilmente sia dai segni caratteristici lasciati dai denti che dal dolore vivo che accompagna il morso (5); i primi sintomi dell’avvelenamento compaiono normalmente entro 30 minuti (1).

La pericolosità del morso di una vipera dipende da tre aspetti (2):

condizioni di salute e massa corporea del soggetto. I soggetti più a rischio sono i bambini e le persone anziane (1). E’ noto infatti che a parità di quantità di veleno iniettato questo ha maggiore efficacia su individui di peso corporeo minore; già Felice Fontana nel 1787 nel suo “Trattato sul veleno delle vipere” aveva potuto fare questa osservazione (2).

Localizzazione del morso. Normalmente il morso è intracutaneo ed il veleno si diffonde per via linfatica (2,5); ciò comporta che l’avvelenamento ha effetto più lentamente (2). Si ha la situazione opposta qualora vengano morse parti del corpo molto vascolarizzate (2) nel qual caso può accadere che il veleno venga iniettato direttamente in vena (5). Pertanto, è ovvio le parti più a rischio sono la testa ed il collo (2), evento molto raro visto che le vipere sono animali che vivono sul suolo (1); per fortuna almeno in Europa i casi di morsicature riguardano quasi esclusivamente gli arti superiori (5).

Quantità di veleno iniettato. Ciò dipende da vai fattori come le dimensioni della vipera, l’efficacia del morso e il tempo trascorso dall’ultimo morso (2). Già il Redi aveva osservato che “…e quel veleno schizza tutto fuora, se non al primo, almeno al secondo morso, sì che il terzo ed il quarto (e più volte l’ho esperimentato) non è velenoso, e per questa cagione i cerretani ed i cantanbanchi senza pericolo si fanno mordere dalle vipere; onde non poté Cleopatra con un solo aspido far morir Naera e Carmione sue damigelle, e poscia ammazzar se medesima;…” (4). Pertanto, può capitare che la vipera morda ma non inietti il veleno (1,5).

In ogni modo il morso di una vipera raramente è fatale (1) (salvo che non si venga morsi in zone particolari come la testa o il collo) anche perché la quantità iniettata è generalmente appena sufficiente ad ammazzare quei piccoli mammiferi, come i topi, dei quali la vipera si ciba (2).

Qualora si venisse morsi ed il veleno venisse iniettato, dopo circa 30 minuti (1) ed entro 2 ore (5) si presenta un gonfiore in corrispondenza del morso. Altri sintomi di vario genere e non localizzati alla zona morsa possono insorgere anche tardivamente (1,5). L’estensione dell’edema e la comparsa di disturbi gastrointestinali e cardiovascolari possono costituire un indice della gravità dell’avvelenamento (5); normalmente questo non è fatale durante le prime 24 ore anche in assenza di cure mediche tempestive ed in presenza di un morso profondo (1). E’ anche possibile che si verifichi uno stato di shock ma questo non è necessariamente imputabile all’azione del veleno; tuttavia esistono persone particolarmente sensibili alle tossine del veleno per le quali è necessario un tempestivo intervento medico (1).

In ogni modo, qualora si fosse morsi da una vipera, è opportuno rivolgersi al pronto soccorso più vicino per farsi prestare le cure necessarie. Relativamente alle norme di primo soccorso varie fonti riportano indicazioni a volte contrastanti tra loro:

la prima di queste è quella di mantenere la calma nel soggetto morsicato in quanto il veleno potrebbe non essere stato iniettato ed anche qualora ciò fosse accaduto uno stato di agitazione facilita la diffusione del veleno (1). Inoltre la mortalità è molto bassa(1,5).

Non applicare sostanze disinfettanti come permanganato di potassio, ammoniaca, alcool o altre sulla zona del morso perché non sono capaci di inattivare il veleno (1,2). A contatto con il veleno alcune di queste sembrano addirittura capaci di produrre sostanze tossiche (2). Anche l’applicazione di scosse elettriche, rimedio proposto per la prima volta nel 1899 e riproposto da alcuni studiosi nel 1986, risulta inefficace ed estremamente pericolosa (5).

Riguardo ai vecchi rimedi le indicazioni attuali sono contrastanti.

Ad esempio alcuni testi suggeriscono di praticare un taglio in corrispondenza dei segni prodotti dai denti della vipera allo scopo di far fuoriuscire il sangue e con esso il veleno. Anche il Redi, partendo da alcune sue esperienze ricorda “…E di qui io raccolgo quanto possa giovare a quelli che sono stati morsicati dalle vipere lo scarificare, secondo lo ‘nsegnamento degli antichi, il luogo ch’è stato morso, per farne venire il sangue, o applicarvi sopra una coppetta, o attaccarvi una o due mignatte ben purgate, o vero far succiare da un uomo la ferita.” (4). Operazione questa da fare con la dovuta accortezza in quanto “…giudiziosamente Cornelio Celso ed Aezio ammonirono …che non abbia ulcere o piaghe nella bocca, perché toccandole il succiato veleno potrebbe esser cagione di morte; che per altro, ancorché nello stomaco andasse, né alla sanità né alla vita sarebbe di pregiudizio…” (4).

Al contrario altre fonti suggeriscono di non tagliare o succhiare la ferita in quanto ciò potrebbe essere causa di seconde infezioni o di shock (1).

In alternativa è stato proposto l’uso di una pompetta aspirante per estrarre il veleno (2) e da utilizzare nei minuti immediatamente successivi al morso (5). Tuttavia, attualmente non sembra ancora dimostrata l’efficacia di questo metodo(5).

Qualora le cure mediche non possano essere praticate entro un’ora dal morso, alcuni testi consigliano di applicare un laccio (non troppo stretto!) a monte della zona morsa al fine di rallentare l’espansione del veleno (1); altri suggeriscono in aggiunta di spostare il laccio a monte ogni 10-15 minuti (2).

Un recente articolo apparso su una rivista dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) sconsiglia l’uso di tutti i vecchi rimedi suddetti (taglio e suzione della ferita ed applicazione del laccio emostatico) perché questi possono essere causa di ulteriori gravi danni (5).

Il siero antivipera è un altro rimedio in passato assai diffuso sebbene poco utilizzato. Disponibile a partire dal 1920 è stato somministrato sempre con riluttanza a causa della bassa mortalità prodotta dal morso di vipera in rapporto al rischio di reazioni allergiche al siero (5). Per questi motivi il Minitero della Salute ha disposto che a partire dal 2003 il siero non sarà più disponibile presso le farmacie ma solamente presso gli ospedali; in tal modo ne potrà essere garantita una corretta conservazione ed una somministrazione più sicura (3).

E’ importante sottolineare che, prendendo le opportune precazioni, le probabilità di essere morsi sono molto basse (1). Queste consistono nell’indossare un abbigliamento adatto al fine di rendere più difficoltoso un eventuale morso del serpente (2); nel fare rumore battendo sul terreno con i piedi o un bastone in quanto i serpenti percepiscono molto bene le vibrazioni prodotte attraverso il terreno e solitamente scappano (2). Le vipere sono in grado di mimetizzarsi molto bene nell’ambiente in cui si trovano e pertanto non sono facilmente visibili (2). Anche per questo motivo è necessario fare molta attenzione quando ci chiniamo per raccogliere qualcosa (1); ciò ci viene suggerito dal fatto che gli arti superiori sono la parte del corpo più morsicata in Europa dalle vipere (5).

Nicola Falaschi

Bibliografia ed informazioni in rete per approfondimenti:

Arnold E. N., Burton J. A. – Guida dei rettili e degli anfibi d’Europa. Franco Muzzio & C. editore. Bologna. 1985.
Filippi Ilario - Io sto con le vipere. Ricerche sui rettili italiani. Ediemme editrice srl. Firenze. 1994.
Ministero della Salute – Il siero antivipera disponibile solo al pronto soccorso. Comunicati stampa. Luglio 2002. [Link]

Redi Francesco – Osservazioni intorno alle vipere fatte da Francesco Redi Gentiluomo aretino, Accademico della Crusca, e da lui scritte in una Lettera all’Illustrissimo Signor Lorenzo Magalotti. 1664. [Link]

World Health Organization - Bites and strings due to terrestrial and aquatic animals in Europe. Weekly Epidemiological Record. n. 38, 2001, 76, pp. 290-297. (in inglese e francese).
[Link]



Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan

paoli
Moderatore


Città: Castelnuovo Garfagnana
Prov.: Lucca

Regione: Toscana


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Inserito il - 08 giugno 2008 : 18:14:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Hai fatto bene a proporre questa discussione sulle vipere dato che siamo in stagione. Nicola Falaschi, ci tengo a dirlo, è una delle colonne portanti del nostro Gruppo Micologico.
Ciao, Maurizio.



"i dilettanti hanno costruito l'arca, i professionisti il Titanic"...anonimo...
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Giorgio Gozzi
Utente Super


Città: trento
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


7792 Messaggi
Micologia

Inserito il - 08 giugno 2008 : 19:02:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Se non erro il siero non è più utilizzato dagli ospedali,credo sostituito da una flebo e un breve periodo di osservazione(potrebbero avermi detto fandonie)

Curiosità:nel mio girovagare quasi giornaliero per i boschi ho incontrato......1 vipera
e non si è nemmeno lasciata fotografare infilandosi in un cespuglio....

ciao giorgio


....il porre sott'occhio un quadro completo della flora micologica del Trentino non mi è possibile,giacchè non ebbi l'agio di poterne percorrere tutte le selve......don Giacomo Bresadola
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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


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Inserito il - 08 giugno 2008 : 19:19:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Scusatemi...

oggi durante una mia ricerca su web ho trovato questo, è qualcosa scritto da Nicola Falaschi qualche anno fa, perciò alcune cose sono cambiate, ma non so quali esattemente, metterò una barra su quello che riteniamo sia superato dalle nuove normative in materia, infatti dice: Riguardo ai vecchi rimedi le indicazioni attuali sono contrastanti.

simo


Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan
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u / c
Utente Cancellato

Città: .


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Inserito il - 08 giugno 2008 : 19:25:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Anche l’applicazione di scosse elettriche, rimedio proposto per la prima volta nel 1899 e riproposto da alcuni studiosi nel 1986, risulta inefficace ed estremamente pericolosa (5).

In una discussione sul forum rettili si afferma il contrario...

Link

A chi si deve credere?!

Quanto riportato nei miei post ha solo fine di scambio informazioni ed è espressione di opinioni e conoscenze soggettive prive di valore assoluto.
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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


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Inserito il - 08 giugno 2008 : 19:39:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Ciao Tartagnan,

io non sono un esperta...il mio concetto è di ribadire un ennessima volta a tutti escursionisti devono andare nel bosco, campi, prati, fiumi o altro che sia...equipaggiati con gli abiti idonei...e le dovute precauzioni.

Purtroppo spesso si trovano famiglie intere, compreso bammbini, vestiti con abbigliamento da spiaggia.

Il "fai da te", cioè, allacciarsi alla batteria di un'auto per avere scosse elettriche sia alquanto pericoloso, credo che in commercio ci siano degli appositi trumenti tipo penne, che danno scariche eletttriche, per capirsi, tipo quelli che viene usato che togliere la polvere ai CD, comunque tengo a precisare che non sta a noi spiegare quale sia il metodo di cura, sia di pronto soccorso.

simo



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Lipo
Utente Senior


Città: Desio
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Micologia

Inserito il - 09 giugno 2008 : 19:35:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Giorgio Gozzi:

Curiosità:nel mio girovagare quasi giornaliero per i boschi ho incontrato......1 vipera
e non si è nemmeno lasciata fotografare infilandosi in un cespuglio....

ciao giorgio




Ciao Giorgio, due anni fa mia moglie nei boschi di Cavalese è riuscita a trovarne due nel giro di quindici minuti...
Incredibile....
Da allora non riesco più a portarla nei boschi...

E' troppo silenziona quando cammina, lo fosse così anche a casa
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Wildino
Utente Senior

Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


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Inserito il - 10 giugno 2008 : 09:37:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vi è mai capitato di trovare una vipera attorcigliata, e ben nascosta, sotto il gambo di un fungo?
A me si...
In quel caso non sò per quale istinto ho levato immediatamente la mano e lei con tutta calma scappava via.
Un mese fà circa invece, a oltre 1500 s.l.m., una vipera già bella sveglia mi è passata sotto lo scarpone nel tentativo di scappare. Emozionante!

Per dire che in parecchi incontri con le vipere, quelli sopra sono solo i due più spettacolari, sempre le ho viste darsela a gambe!
Battuta a parte...
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Orlando55
Utente Senior

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Inserito il - 10 giugno 2008 : 23:42:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao amici, le vipere saranno velenose ......ma a mio parere sono più pericolosi gli umani..... con la loro ignoranza. A parte gli scherzi,
tante volte ho avuto incontri molto ravvicinati con le vipere, forse per fortuna o anche per destrezza non sono mai stato morso. nel settembre del 2005 Skipper, il mio fedele amichetto ha fatto una brutta esperienza, avevamo icontrato una vipera andando a funghi, e prima di fotografarla lo avevo messo in auto, al sicuro, così almeno credevo, poi visto che non voleva saperne più di camminare, barcollava e presentava conati di vomito, l'ho osservato attentamente... la vipera lo aveva già morso proprio sul muso. Dopo una corsa dall'amico Veterinario ed una flebo con cortisonici per fortuna è andata bene.......la sera ricontrollando le foto mi sono accorto che il povero rettile aveva un buco sulla " groppa" ......era stato proprio Skipper ad aggredirlo per primo. Da allora comumque sta bene alla larga da tutto ciò che striscia, la lezione gli è servita....


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Orlando55
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Inserito il - 10 giugno 2008 : 23:43:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
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Orlando55
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Inserito il - 10 giugno 2008 : 23:45:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
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Ciao Amici Orlando
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FOX
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Città: BAGNO A RIPOLI

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Inserito il - 11 giugno 2008 : 08:25:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Grazie Orlando,


bentornato fra noi..


Brutta postura quella della vipera, pronta a sferrare un'altro attacco, hai rischiato di brutto.....

Povero piccino, la lezione è servita....guarda che muso!
il mio ha avuto la peggio!

Credo che in questi casi, dico in questi casi, sarebbe utile (per sentito dire) di avere con se il siero ed iniettarlo, solo esclusivamente per cani.

Comunque anche se ne escono, subiscono alcuni danni, tipo olfatto.

Io non porterei mai il mio cane in giro nel bosco, soprattutto quelli abituati a vivere in appartamento.


simo



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